I giudici del Tribunale di Imperia ieri hanno assolto “perché il fatto non sussiste” un ex capitano dell’Imperia Calcio di 44 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne della sua ex compagna. Un calvario giudiziario durato cinque anni.
Nel corso della requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione.
I presunti fatti, giudicati inesistenti, risalgono al periodo di convivenza del calciatore con la madre della presunta vittima che all’epoca, tra il 2018 e il 2020, aveva tra i 12 e i 14 anni.
Diversi sono gli episodi contestati. La minorenne aveva riferito dei presunti abusi a uno dei suoi insegnanti, che a sua volta aveva contattato i genitori, i quali hanno poi denunciato l’accaduto all’autorità giudiziaria.
L’assoluzione del calciatore è seguita a un’intensa attività istruttoria, portata avanti anche dagli avvocati della difesa, Nicola Menardo e Cristina Rei, del Foro di Torino, che si è concretizzata con una serie di consulenze psicologiche e psichiatriche e con l’intervento di esperti in materia di prova del dna. Stante gli elementi raccolti, i giudici hanno quindi assolto il 44enne con la formula “perché il fatto non sussiste”.