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Piana come Tortora: il primo marzo ero a casa e in videocall con Vinitaly. Altro che sesso e droga

Il vicepresidente Alessandro Piana con l'avvocato Maurizio Barabino

“Il primo marzo 2022 ero tornato a casa (alle spalle di Imperia, ndr) intorno alle 21 e avevo fatto una videocall con Vinitaly. Non ho mai partecipato a festini, non sono mai andato a prostitute e non mi sono mai drogato, non ho neanche mai fumato mezza cannetta. Sono anche un donatore di sangue e sono disposto a fare le analisi del sangue e la prova del capello. Lavoro anche fino a 16 ore al giorno. Sono estraneo alla vicenda, non conosco minimamente i due arrestati e non voglio finire come Enzo Tortora”.

E’ la sintesi di quanto dichiarato stasera dal vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana (Lega) insieme al suo avvocato Maurizio Barabino, dopo avere appreso dai media che, anche se non indagato, il suo nome compariva comunque nel testo dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto, da parte della Squadra Mobile della Questura di Genova, dell’architetto Alessandro Cristilli e dell’imprenditore Christian Rosolani, per un giro di festini a base di sesso e droga in alcune villette di Genova.

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“Ho ricostruito – ha ribadito Alessandro Piana – la giornata del primo marzo e posso dire con certezza che non sono mai stato nei posti in cui mi identificherebbero alcuni testimoni. Ho svolto una giornata di lavoro complicata, alla sera sono arrivato a casa alle 21, come abbiamo ricostruito anche con gli autisti, e ho fatto una videocall per Vinitaly. Fa particolarmente dispiacere essere tirato in ballo per una situazione lontana dalla mia persona e dalla mia realtà. Lo dico da padre di famiglia e marito”.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, dall’ordinanza di custodia cautelare del gip Riccardo Ghio emergono festini a base di escort e cocaina, con esponenti di spicco della società genovese. Il nome di Alessandro Piana risulta soltanto da intercettazioni telefoniche e ambientali in cui è stato indicato come ospite di una serata il primo marzo 2022 nell’abitazione dell’architetto Cristilli a Genova Apparizione, insieme al notaio Piero Biglia di Saronno.

Ma se, come ha ricostruito nei dettagli, quella sera era a casa sua, alle spalle di Imperia, e in videocall per Vinitaly, come avrebbe mai fatto Alessandro Piana a essere presente anche nella villetta a luci rosse di via Monte Fasce a Genova Apparizione?

Insomma, un grosso abbaglio degli inquirenti o qualcuno che ha millantato ed è stato intercettato attraverso le captazioni telefoniche disposte dalla Procura di Genova?

Ma come è possibile associare a una vicenda del genere il nome di un esponente politico e amministratore pubblico, che ha ricevuto la fiducia da migliaia di elettori, senza prima avere verificato un minimo i presunti fatti riferiti?

“Prima pensavo a uno scherzo – ha aggiunto Alessandro Piana – poi ho cominciato a preoccuparmi seriamente e ad avere anche una leggera paura, pensando alla mia famiglia.

Perché è evidente che se una figura qualunque può fare il nome di una persona nota e quel nome inizia a girare, nessuno può sentirsi al sicuro. Mi riferisco alla cerchia politica: siccome è una ruota che gira, nessuno può sentirsi al sicuro.

Ho molta fiducia negli inquirenti, al di là della situazione tragicomica. Mi auguro che nel rispetto di me, della mia famiglia e del partito che rappresento, si faccia chiarezza ed emergano i veri nomi di chi era coinvolto in quella vicenda.

In ogni caso, sono dispiaciuto del fatto che escano notizie di questo tipo, senza un minimo di approfondimento anche nei confronti della mia persona. Avrei gradito che un giudice mi avesse chiamato per un confronto: è un caso nazionale.

Ci può stare un errore, ma non di queste dimensioni. Siamo tutti esseri umani e abbiamo diritto a una certa tutela e garanzia. Io non rappresento solo me stesso, ma i liguri, un’istituzione, un partito e cerco di trasmettere a mio figlio quello che mi ha insegnato la buonanima di mio padre”.

A chi gli ha chiesto se pensa di avviare qualche azione legale a tutela di Alessandro Piana, l’avvocato Maurizio Barabino ha risposto: “E’ molto prematuro, stiamo verificando perché è un fulmine che ci è caduto addosso. Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Anzi, ci proporremo il primo possibile per chiarire una vicenda che non deve lasciare alcuna macchia al vicepresidente.

Non siamo ancora in grado di parlare di un errore, potrebbe anche esserci la volontà da parte di altre persone che abbiano voluto millantare situazioni. In questo momento ogni ipotesi è aperta, salvo il fatto che Piana quel giorno non era lì dove dicono, ma stava lavorando”.