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Come utilizzare un contapassi per perdere peso

Come utilizzare un contapassi per perdere peso

Desideri utilizzare un contapassi per perdere peso? Forse sai come utilizzarlo, ma sai come leggere tutte le sue informazioni, per raggiungere il tuo obiettivo? Utilizza questa guida per scoprire quale sia il modo migliore per utilizzare un braccialetto contapassi e migliorare così la tua salute, il tuo stato di forma fisica e perdere peso velocemente.

Come leggere un pedometro per perdere peso

I pedometri, detti anche contapassi, sono un ottimo dispositivo per perdere peso restando in forma e motivati a camminare. Inoltre, sono anche molto semplici da utilizzare. Tuttavia, non puoi semplicemente indossare il tuo braccialetto e aspettarti di perdere peso magicamente. È necessario saperlo leggere e utilizzare tutte le letture per perdere peso efficacemente.

Gli studi hanno dimostrato che le persone che fanno meno di 5.000 passi al giorno, hanno maggiori probabilità di ritrovarsi sovrappeso passati i 30 anni, mentre quelle che fanno più di 9.000 passi al giorno, hanno maggiori probabilità di mantenere un peso normale.

Quando indossi il tuo nuovo braccialetto contapassi per la prima volta, probabilmente noterai che le letture del tuo pedometro sono piuttosto basse. Magari cammini solo 4.000 o 5.000 passi al giorno. Se stai seduto per tutto il tempo a lavoro o sei sedentario a casa, il numero potrebbe essere anche inferiore. Ma il tuo obiettivo dovrebbe essere comunque quello di aumentare gradualmente il numero di passi giornalieri.

Imposta un obiettivo iniziale come 5.000 passi al giorno entro il primo mese. Una volta che ti senti a tuo agio con i numeri di passi, puoi aumentare il tuo obiettivo a 7.500 passi al giorno e alla fine, quando raggiungerai i 10.000 passi al giorno, brucerai abbastanza calorie da perdere peso.

Che tipologia di contapassi dovresti acquistare

L’acquisto di un contapassi potrebbe essere il miglior investimento nell’area fitness che tu abbia mai fatto. Un pedometro può costare anche 5 euro e varrà molto di più se lo utilizzerai per impostare e raggiungere i tuoi obiettivi quotidiani.

Come molti altri gadget, i pedometri sono disponibili in diverse dimensioni, marche e varietà. In media costano tra i 12 euro e i 30 euro, a seconda di quante caratteristiche possiedono.

Se vuoi indossarlo tutto il giorno e anche quando vai a lavoro, è necessario acquistarne uno molto discreto. Molti display, includono la possibilità di contare i passi, ma visualizzano anche molte altre funzionalità aggiuntive.

Un semplice contapassi registra solo il numero di passi effettuati in base al movimento del tuo corpo. Al suo interno, c’è un piccolo dispositivo elettronico che si muove ogni volta che muovi l’anca esegue un passo. Il pedometro “segna” ogni passo che fai.

I pedometri digitali migliori, seguono la distanza percorsa e le calorie bruciate, ma sono più costosi. Un semplice contapassi, è tuttavia sufficiente per tenerti motivato e probabilmente ne farai un buon utilizzo. Inoltre, se ti sei trovato bene, potrai sempre eseguire un “upgrade” in futuro e passare ad un modello più avanzato e professionale. Alcuni sono così tecnologici, da includere anche funzioni come il GPS e le mappe!

Lega: autostrade liguri gratis per mezzi soccorso e trasporto socio-sanitari

Ambulanza Ponte Morandi (foto di repertorio)

Autostrade liguri gratis, da Ventimiglia a Sarzana, per tutti i mezzi di soccorso e di trasporto socio-sanitari operanti sul nostro territorio. Anche oltre il periodo contingente e gravissimo causato dal crollo del Ponte Morandi. Non si tratta solo di una questione di buonsenso, ma anche di umanità verso i cittadini del territorio duramente colpiti e rimasti sotto choc per la tragica vicenda”.

E’ la richiesta del gruppo regionale della Lega che oggi, in tal senso, ha predisposto una mozione sottoscritta dal vice capogruppo Paolo Ardenti e dal consigliere Alessandro Puggioni.

“Con questo documento, che martedì prossimo sarà discusso durante il consiglio regionale convocato in seduta straordinaria insieme al consiglio comunale di Genova – hanno aggiunto Ardenti e Puggioni – intendiamo impegnare la giunta a chiedere al governo di adottare le misure necessarie affinché l’esenzione sia mantenuta e assicurata da tutti i gestori delle reti autostradali liguri.

Peraltro, a seguito del drammatico evento sulla tratta genovese, il governo e in particolare il ministro dell’Interno Matteo Salvini con il sottosegretario al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Edoardo Rixi, anche su segnalazione della vicepresidente e assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, hanno già preteso l’effettiva applicazione delle circolari ministeriali (dunque dell’art. 373 del d.p.r. 16 dicembre 1992 n. 495 che prevede l’esenzione anche per i veicoli delle associazioni di volontariato e degli organismi similari non aventi scopo di lucro, adibiti al soccorso nell’espletamento del relativo specifico servizio) al fine di garantire la gratuità dei pedaggi ai mezzi utilizzati non solo per il soccorso in condizioni di emergenza, ma anche per i servizi ordinari.

Infatti dal 2015, in difformità dalle precedenti applicazioni dell’art. 373 del d.p.r. 16 dicembre n. 495, Società Autostrade ha sospeso l’esenzione del pedaggio ai mezzi delle Pubbliche Assistenze che effettuano lo specifico servizio di soccorso/trasporto gratuito dei malati, disattendendo pronunce sul merito della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato e compromettendo operatività e sopravvivenza di realtà che esplicano un prezioso, essenziale servizio pubblico sul territorio.

Inoltre, attraverso la mozione intendiamo impegnare la giunta a chiedere al governo di verificare che Società Autostrade abbia effettivamente garantito nei giorni seguenti al crollo del Ponte Morandi e quindi continui a garantire la gratuità dei pedaggi a tutti i mezzi di soccorso e di trasporto socio-sanitari nel tratto di Genova, così duramente colpita da questa sciagura”.

 

I Rizzo chiudono il Riviera Music Festival di Alassio

La locandina dello spettacolo

SAVONA. 29 AGOS. C’e grande attesa per lo spettacolo di questa sera (alle 21 e 30 in Piazza Partigiani) che vedrà esibirsi Nando Rizzo con la band “I Rizzo”.
L’ evento chiuderà la terza edizione del Riviera Music Festival, che ha consacrato la manifestazione musicale alassina come una delle maggiori realtà musicali estive del territorio, tanto da essere premiata al “Gala del Turismo Festivalmare 2018” a Sanremo lo scorso sabato.

Quest’anno la rassegna, composta da ben undici concerti, ha portato ad Alassio “Tour” musicali come il “Prisoner 709 Tour” di Caparezza, il “Non abbiamo armi Tour” di Ermal Meta e il “Cosi’ sbagliato Summer Tour” de “Le vibrazioni” oltre che artisti emergenti come Willie Peyote.
Dopo aver portato artisti da tutta Italia il festival celebra due bandiere della musica locale con una serata che vedrà Nando Rizzo e la sua Band, impegnata in uno spettacolo dedicato al cantautorato italiano ed ai 65 anni di musica dello storico duo dei Rizzo & Rizzo che saranno premiati dal Sindaco Marco Melgrati in persona.

I fratelli Luciano e Guido Rizzo infatti, per gli appassionati di musica leggera di tutto il Ponente, sono un mito.
Il concerto di stasera metterà in luce ancora una volta tutto il valore dei due famosi musicisti ottantenni che, ininterrottamente dalla fine degli anni sessanta ad oggi, hanno calcato le scene dei più importanti locali, teatri e studi televisivi italiani e del loro figlio (e nipote) il noto showman Nando Rizzo. I Rizzo hanno un repertorio di centinaia di canzoni, sia scritte da loro, sia da altri grandi autori dagli anni Sessanta ad oggi. Propongono brani classici da loro stessi composti e brani famosi della tradizione napoletana, spagnola e ligure, oltre che tutta una serie di canzoni tratte dal repertorio cinematografico anglosassone e da quello legato ai film western, con le musiche di Ennio Morricone e brani di virtuosismi con chitarre, bassi e banjo.

“Si tratta – ci ha spiegato Adalberto Guzzinati, giornalista e critico musicale- di una serata speciale: più che di un concerto dedicato alla canzone italiana, rappresenta un omaggio alla famiglia Rizzo che è stata, e rappresenta ancora oggi, un patrimonio musicale e culturale non solo del Ponente ligure, ma di tutto il nostro Paese. Ed è stata davvero una bella idea da parte degli organizzatori quella di chiudere così questo riuscitissimo festival”.

La manifestazione si chiude con una grande affluenza di pubblico ed una pioggia di consensi per Dallapartedellamusica srl società organizzatrice del Festival che, con il patrocinio ed il sostegno del Comune di Alassio e la collaborazione della Strobe srl, Marina di Alassio Spa, Gesco srl e tutte le associazioni cittadine di categoria ed un numero consistente di attività sponsor, è riuscita a far sì che questa edizione risultasse davvero speciale.
CLAUDIO ALMANZI

Ad Albenga successo per Padovani all’ UCAI

Un momento dell' inaugurazione

Sta ottenendo un vero successo di pubblico la bella mostra che Umberto Padovani ha in corso di svolgimento ad Albenga. Ad ospitare la personale dell’ artista sono i locali della sezione ingauna dell’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) nella suggestiva Piazza dei Leoni, nel cuore del centro storico della “Città delle Torri”.

La mostra di serigrafie acquerellate, disegni, litografie ed acquetinte proseguirà fino al 4 settembre.
In mostra oltre ad una sezione dedicata alle caricature politiche, si trovano le raccolte “ I segni zodiacali” e le “ Graficanzoni”, dedicate a Fabrizio De Andrè e numerosi altri lavori dell’ artista.
Le incisioni di Padovani hanno suscitato in passato l’ammirazione di molti critici come Germano Beringheli, Adalberto Guzzinati ed Antonella Briglia, che hanno messo in luce la capacità dell’artista ingauno di cogliere il senso della teatralità dell’esistenza e la fragilità infinita dei caratteri e personaggi descritti nelle sue opere.

Per Padovani in passato c’è da ricordare l’importante mostra tenuta a Milano (1986) nel Castello Sforzesco e la personale al Palazzo della Provincia di Savona (2004) che lo consacrarono come uno dei più interessanti talenti del panorama grafico ligure e nazionale.
Recentemente in occasione del Palio di Albenga Padovani ha realizzato lo stendardo che è stato consegnato al Rione vincitore.
Umberto Padovani, è nato ad Albenga, dove risiede, si è diplomato al Liceo Artistico “Martini” di Savona ed ha successivamente conseguito il Diploma d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha all’ attivo numerose mostre personali e collettive in tutta Italia. Attualmente insegna Disegno e Storia dell’arte al Liceo “Issel” di Finale Ligure.

La mostra all’ UCAI è visitabile,fino al 4 settembre, tutti i giorni con il seguente orario: dalle 18 alle 20 e dalle 21 alle 23.

CLAUDIO ALMANZI

Marina Militare, da oggi al via le domande per diventare volontario con ferma annuale

La Caio Duilio. Marina Militare, da oggi al via le domande per diventare volontario con ferma annuale

A partire da oggi e fino al 27 settembre 2018, è possibile presentare le domande per la partecipazione al primo blocco di reclutamento per 2.225 Volontario in Ferma Prefissata annuale (VFP1) visitando direttamente l’apposita area concorsi del sito della Difesa.

L’iter di reclutamento si è aperto con la pubblicazione sulla 4ª serie speciale della Gazzetta Ufficiale (nr. 61 del 03.08.2018) del bando di concorso che permetterà ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni di potersi arruolare nella Marina Militare e diventare uno dei #professionistidelmare.

La Marina Militare rappresenta una straordinaria opportunità per i giovani di oggi, che vogliono investire da subito sul proprio futuro. L’ambiente marittimo è la chiave di volta del domani dell’Italia, dell’Europa e di tutto il Pianeta.

Le strutture di formazione e addestramento della Marina Militare rappresentano una “palestra di vita” con codici comportamentali basati su valori imprescindibili, sullo spirito di squadra, sul rispetto dell’ambiente, sull’assistenza al prossimo e alla collettività, dove si impara ad assumere delle precise responsabilità.

Diventare VFP1 della Marina Militare è il primo passo verso una carriera ricca di soddisfazioni. Il servizio prestato per un anno permette, infatti, di poter partecipare, successivamente, alle selezioni per ulteriori due rafferme, ciascuna della durata di un anno, oppure di partecipare ai concorsi per VFP 4 delle Forze Armate e contare su una percentuale di posti riservati nei concorsi delle Forze di Polizia. Inoltre, il servizio prestato in Marina Militare costituisce titolo di merito in altri concorsi della Forza Armata.

Anche quest’anno i VFP1 potranno accedere alle Forze Speciali (incursori), alle Componenti Specialistiche (anfibi, palombari, sommergibilisti e componente aeromobili) o al Corpo delle Capitanerie di Porto (CP).

Un secondo blocco di reclutamento per VFP1 è previsto dal 7 gennaio al 5 febbraio 2019.

Diventa un #ProfessionistiDelMare #ilTuoFuturoèilMare

Per saperne di più visita la sezione concorsi del sito della Marina Militare

Zona rossa, Intesa Sanpaolo pronta a cancellare mutui ed altre azioni a favore

Ponte Morandi a Genova

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di avviare una serie di interventi in merito alla situazione di emergenza creatasi in seguito al crollo del ponte Morandi di Genova.

In particolare, la banca si è detta pronta a procedere con la remissione unilaterale dei mutui prima casa a favore di tutti coloro che si trovano a pagare un finanziamento per un immobile sito nella “zona rossa” nel momento in cui verrà dichiarato inagibile e non più abitabile oppure abbattuto.

A tale scopo ha stanziato un plafond di 4,5 milioni di euro. A tale importo, si aggiunge l’attivazione della moratoria dei finanziamenti che prevede la sospensione di 12 mesi gratuita e volontaria dei finanziamenti a privati ed imprese.

Il Gruppo ha inoltre messo a disposizione di famiglie e imprese un plafond di 50 milioni di euro di finanziamenti dedicati alla ricostruzione e al ripristino delle strutture danneggiate, quali abitazioni, negozi, uffici, laboratori artigiani ed aziende.

Tutti i minori di età che nell’evento hanno perso uno o entrambi i genitori beneficeranno di una polizza vincolata fino al raggiungimento della maggiore età che prevede un capitale garantito di 100.000 euro nel caso di perdita di un genitore e di 200.000 euro se sono mancati entrambi i genitori.

“La nostra Banca è legata in maniera profonda alla città di Genova e alle persone colpite dal crollo del ponte Morandi” – dichiara Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.

“Abbiamo riflettuto su quale tipo di intervento potevamo compiere per aiutare in modo concreto e diretto le famiglie e le imprese che vivono e operano nella cosiddetta ‘zona rossa’. Cancellare completamente il debito residuo e gli interessi del mutuo acceso sulla propria abitazione resa ormai inagibile ci è sembrato il gesto più efficace per coloro che rischiano di perdere la propria abitazione. Noi siamo una banca e possiamo solo fare la banca, ma con la responsabilità di chi si sente vicino alle famiglie e a chi fa impresa”.

Una serata di fine agosto: jazz e musei di archeologia

Una serata di fine agosto: jazz e musei di archeologia

Santa Margherita è in programma una visita guidata speciale a Villa Durazzo, “by night nel percorso delle gallerie”. I tour guidati lungo le sale solitamente chiuse al pubblico, partono alle 18.30, 20.30 e 21.30, dall’atrio. I biglietti costano 7 euro, che diventano 3 per i bambini dai 6 ai 13 anni. E’ gradita la prenotazione: 0185-293135 oppure scrivere a info@villadurazzo.it.

Sempre a Santa Margherita, si recupera l’appuntamento della rassegna Sant’ In Jazz in programma il 17 agosto quando c’è stato il lutto per la vicenda del ponte Morandi. Alle 21.30, in piazza Caprera, suona il “Quintetto Italiano di Swing”. “Buona notte con le favole” è invece il laboratorio di lettura per bambini fissato alle 21 in piazza San Bernardino, curato dall’asilo “Il Pippi” di Vittoria Brioschi.

Seconda delle tre serate della rassegna “Chiavari in Jazz”: alle 21.30, in piazza Fenice, si esibisce l’Ada Montellanico Quintet con ospite Giovanni Falzone, in un omaggio ad Abbey Lincoln. Il pubblico assiste a ingresso libero.

Lavagna, questa sera due appuntamenti. Ai Giardini della Torre del Borgo inizia alle ore 20 la cena a scopo benefico organizzata dal Circolo culturale “Amici del Brunzin”. In piazza Ravenna, alle ore 20.30, scatta lo spettacolo di letture cantate con i Ragazzitralestelle.

Sestri Levante: L’archeologia è protagonista al Musel . Simon Luca Trigona, archeologo della Soprintendenza di Genova, parlerà del Mar Ligure come di un immenso parco archeologico, popolato di reperti di tutte le epoche: la conferenza si svolge alle 21 nella sala Bo di palazzo Fascie. Ingresso libero.

Come ogni mercoledì, invece, anche questa sera si tiene la “visita guidata sotto le stelle” al Mucast, il museo archeominerario di Castiglione Chiavarese, in località Masso. Partenza alle 20. Prenotazione obbligatoria ai recapiti 0185-469139 o info@mucast.it

Genoa, prossima settimana presentazione dello Spensley

Giovani genovesi e liguri. Oltre a una squadra proveniente dall’estero. Per vivere tutti insieme un’esperienza umanamente ricca viste le implicazioni sociali e relazionali, al di là della competizione agonistica tra tutte le partecipanti. Torna con l’edizione n° 25, per le nozze d’argento, il Torneo Internazionale Giovanile James Spensley – Memorial G.Piccardo, F.Salvo e P.Spagnolo (6-9 settembre), “dedicato ai bambini di tutto il mondo”. Una kermesse nata nell’anno del Centenario del Grifone nel 1993, e diventata un appuntamento fisso nell’agenda estiva, con il richiamo a valori semplici e sempre attuali come fair-play, amicizia, integrazione, solidarietà.

Grazie all’impegno del Comitato Organizzatore e dei tanti volontari che ogni anno concorrono alla riuscita della manifestazione, ospitata sui campi sportivi cittadini e dell’entroterra, il Torneo Spensley è cresciuto negli anni con schemi collaudati e con alcune novità. Formula che vince, però, non si cambia nella sostanza. Martedì 4 settembre, con inizio alle 11, al Museo della Storia del Genoa al Porto Antico, presso la sala che custodisce alcuni dei cimeli più importanti degli albori del calcio, tra cui la Coppa Challenge, il primo titolo nazionale assegnato, è prevista la presentazione ai media con la partecipazione di un giocatore del Grifone

Slow Food. Terra madre 2018 a Torino dal 20 al 24 settembre. Donne e agricoltura

Comincia il viaggio di avvicinamento di LN alla kermesse internazionale annuale “Terra Madre Salone del Gusto” che si tiene dal 20 al 24 settembre prossimi con eventi a Torino e in tutto il Piemonte ed è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte.

Per una panoramica complessiva degli appuntamenti si può consultare il programma e tutte le info sul sito web www.slowfood.it e prenotare la partecipazione agli eventi.

Il rapporto tra le donne, la terra e il cibo può e deve essere visto secondo una visione più libera e innovativa di quella finora dominante, spesso frutto di un approccio misogino. Ma quali sono i numeri del lavoro femminile nella filiera alimentare? Se ne parla a “Terra Madre Salone del Gusto.

Come si può conciliare una visione moderna del ruolo della donna, che non la veda realizzarsi soprattutto nell’atto di nutrire e accudire, con la salvaguardia delle tradizioni, un rapporto più armonico con la natura, la riscoperta della cucina e della convivialità?

Alice Waters

È questa la provocazione che lanciano quattro donne d’eccezione al pubblico di “Terra Madre Salone del Gusto”: la cuoca e vicepresidente di Slow Food Alice Waters, storica attivista del cibo e promotrice della rete degli orti scolastici negli Stati Uniti, la giornalista e scrittrice Maria Canabal, fondatrice e presidente del Parabere Forum dedicato alle donne del mondo gastronomico, l’attrice italiana Lella Costa e Roberta Mazzanti, consulente editoriale da sempre particolarmente attenta al rapporto fra letteratura femminile e cultura civile.

L’occasione è la conferenza “Terra liberata. Dialogo semiserio sulla caduta dell’angelo del focolare” che fa parte del palinsesto di incontri messo a punto in collaborazione con il Circolo dei Lettori e appena pubblicato sul sito della più importante manifestazione internazionale dedicata al cibo buono, pulito, giusto e sano.

Se trattata in modo semplicistico, infatti, la relazione tra la donna, la terra e il cibo potrebbe condurre a una visione misogina, figlia di schemi ormai superati che non riescono a concepire un rapporto libero, nuovo e innovativo. Dall’altro lato, ci si chiede come evitare di cadere nell’estremo opposto, cioè l’emancipazione della donna secondo tradizionali modelli maschili, che la spingano a vivere al passo con i valori e le esigenze del capitalismo.

A Terra Madre Salone del Gusto l’agricoltura è donna

Le donne lavorano e creano lavoro in agricoltura e nell’allevamento, operano nella filiera alimentare, sostengono l’intera economia familiare dei nuclei contadini nel Sud del mondo e, in troppi casi, sono sfruttate nei campi come braccianti stagionali e costrette a volte a una vera e propria schiavitù.

Spesso questo lavoro resta sconosciuto o viene dato per scontato, mentre i grandi chef (uomini) conquistano i palcoscenici della televisione. Ma a “Terra Madre Salone del Gusto” sanno bene quanto il ruolo di milioni di contadine, allevatrici, pastore, cuoche sia l’architrave dell’agricoltura di piccola scala e un sostegno fondamentale per preservarne le tradizioni, la ricchezza, le speranze per il domani.

Isabel Angelica Inayao Sepulveda

Tra le migliaia di delegati in arrivo per l’appuntamento di Torino c’è la giovanissima cilena Isabel Angelica Inayao Sepulveda. Insieme ad altre 18 donne riunite nella Agrupación por la biodiversidad de Paillaco ha fondato il gruppo delle “mujeres rurales”, parte della rete locale di Slow Food, che producono ortaggi con metodi agroecologici, ma sono anche raccoglitrici di erbe e frutti selvatici che vendono ogni settimana direttamente in un mercato locale. La loro specialità sono le marmellate a base di murta, piccole bacche rosse di un arbusto originario del sud del Cile.

È giovane e indigena anche Akeisha Clarke, che partecipa per la prima volta alla più importante manifestazione agroalimentare del mondo in rappresentanza della comunità di pescatori della Piccola Martinica, a poca distanza dall’isola di Grenada, entrata da poco a far parte del progetto Slow Food Caribe. Akeisha opera in un settore, quello della piccola pesca artigianale, in cui gli addetti sono per la maggior parte uomini e il ruolo della donna non è riconosciuto.

Helen Nguya porta con sé oltre 35 anni di esperienza nella realizzazione di progetti di sviluppo per le comunità della Tanzania a partire dal cibo e dall’agricoltura sostenibile. È stata artefice dell’organizzazione locale Trmega (Training, Research, Monitoring and Evaluation on Gender and Aids), un punto di riferimento per persone vulnerabili come vedove, bambini, donne molto povere e malati di Hiv e Aids, che si fanno forza lavorando insieme. Nel 2004 è entrata in contatto con Slow Food e oggi è tra i più convinti promotori del progetto Orti in Africa che contribuisce a portare avanti insieme al Presidio del miele di ape melipona di Arusha e altre iniziative di Slow Food in Tanzania.

Dall’Italia arriva la giovanissima Ilaria Minichiello, della Comunità del cibo dei Coltivatori dell’oliva ravece delle colline dell’Ufita e del Calore. Nata ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino,

Ilaria Minichiello

ha 24 anni, e vive a Grottaminarda dove ha appena rilevato l’azienda olearia della madre: 700 piante di uliveti secolari e impianti giovani di cultivar locali. Il suo sogno è aprire un piccolo agriturismo “fatto come si deve”, cioè in cui coltivare e cucinare i prodotti dell’azienda, far partecipare gli ospiti alle fasi della produzione e trasformazione in cucina.

Friulane invece sono Annalisa e Jessica Celant che nella malga Costa Cervera producono il formadi o çuç di mont del Presidio Slow Food. Le due sorelle sono l’ultima generazione della famiglia di malgari del Friuli di cui si abbia attestazione più antica: possiamo andare indietro fino al padre del bisnonno nell’800, il più anziano patriarca dei malgari della regione.

Le sorelle Celant

Nel programma dei Forum di Terra Madre non mancano gli appuntamenti dedicati alle questioni di genere, dal ruolo delle donne indigene quali agenti di resistenza al cambiamento climatico alle “regine dei mari” della rete Slow Fish che dimostrano come – anche in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini – le donne possano far valere il loro patrimonio di conoscenze ed esperienze.

Oltre alla voce delle tante delegate, potremo ascoltare anche quella di grandi ospiti che hanno contribuito a rendere il mondo della terra e del cibo più buono, pulito e giusto.

Tra le presenze confermate, nel calendario di Terra Madre Salone del Gusto ci sono anche l’ambientalista e attivista indiana Sunita Narain, indicata nel 2016 dal Time come una tra le 100 persone più influenti al mondo e intervistata da Leonardo Di Caprio per il documentario Before the Flood, e la chef Ana Roš, incoronata nel 2017 miglior cuoca del mondo secondo The World’s 50 Best Restaurants, che ci porta alla scoperta di una cucina personale e graffiante, quella proposta nel suo ristorante Hiša Franko di Caporetto, nell’alto Isonzo al confine con il Friuli Venezia Giulia.

E poi ci sono le protagoniste della Fucina pizza e pane e del Cacao camp, le due aree tematiche che con laboratori e incontri approfondiscono rispettivamente i temi delle farine e dei lievitati (pane, pizza e pasticceria) e della filiera del “cibo degli dei”.

Pizzaiola doc è Petra Antolini, che a Pescantina (Vr) gestisce al Settimo Cielo e Casa Petra. La sua pizza “non è gourmet, non è napoletana, non è romana, ha un bel cornicione, è morbida e croccante allo stesso tempo. Sono fortunata perché, avendo iniziato a lavorare in cucina, conosco i prodotti. E poi vivo in Valpolicella, un luogo bellissimo e ricco di biodiversità sebbene alcuni ingredienti arrivino dal resto d’Italia come il fior di latte di Agerola, il pomodoro vesuviano, i capperi del Presidio Slow Food”. Eppure, nonostante tutto, Petra è convinta che “la pizza debba essere alla portata di tutti e dunque i prezzi debbano essere ragionevoli”.

Estelle Conan

Dalla Costa D’Avorio arriva Estelle Conan, la donna grazie alla quale è nata la cooperativa Scay Scoops: qui, dove la produzione di cacao è massiccia e su larga scala, 143 produttori di piccola scala hanno deciso di abbracciare pratiche del tutto naturali nelle loro piantagioni opponendosi alle più diffuse produzioni intensive. Il compenso equo, garantito dalla certificazione biologica, permette ai produttori di migliorare le condizioni di vita della propria comunità e le tecniche di lavoro, grazie alle quali il cacao viene preservato nel modo migliore, e con esso, tutta la sua ricchezza aromatica.

Dai campi alle cucine, quanto vale il lavoro delle donne

Secondo la Fao, se le donne avessero pari accesso alle risorse – terra, credito, istruzione, servizi di estensione agricola – potrebbero aumentare tra il 20% e il 30% la loro produzione agricola, e portare 150 degli 815 milioni di persone che oggi soffrono la fame fuori dall’insicurezza alimentare.

Il contributo femminile al settore primario vale all’incirca il 43% della forza lavoro totale, ma i dati complessivi ci dicono poco sull’impatto che ha sulle diverse aree del mondo. Dal 20% circa del continente americano si passa infatti a quasi il 50% in Africa, dove le donne sono responsabili anche dell’80% del lavoro associato alle attività domestiche rurali, come la raccolta di acqua e legna da ardere, la preparazione e la cottura dei pasti, la lavorazione e la conservazione degli alimenti e gli acquisti.

In una larga parte del Sud Est asiatico e dell’Africa subsahariana, l’agricoltura resta in assoluto la più importante fonte di occupazione per le donne, che lavorano in media fino a 13 ore in più a settimana rispetto agli uomini. Donne e ragazze nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo trascorrono quasi un’ora al giorno nella ricerca di acqua e dei mezzi necessari per preparare i pasti, ma in alcune comunità si può arrivare fino a quattro ore giornaliere.

Uno studio relativo all’Africa mostra come, nel corso di un anno, una donna arrivi a trasportare oltre 80 tonnellate di carburante, acqua e prodotti agricoli, contro una media maschile che si attesta sulle 10 tonnellate. Non stupisce quindi che ogni cambiamento nelle condizioni sociosanitarie della famiglia (come la presenza di congiunti che necessitano di assistenza medica) o nello stato dell’ambiente circostante si ripercuota in modo differente sul lavoro maschile e femminile: la deforestazione, ad esempio, costringe le donne a coprire distanze più ampie per assicurare alla famiglia i mezzi di sostentamento.

Se è indiscutibile il ruolo dell’”altra metà del cielo” nell’agricoltura familiare, specie nei Paesi più svantaggiati, ben più difficile è stimare il contributo delle donne alla conduzione delle imprese nel settore primario: i dati suggeriscono che le aziende agricole con una donna a capo rappresentano una percentuale compresa fra il 3% e il 38% e producono tra il 2% e il 17% del valore del cibo. Va considerato che nella maggior parte delle situazioni non è possibile stabilire con certezza quali siano i ruoli di genere nella produzione, perché spesso il cibo viene prodotto con il contributo di uomini e donne in un processo collaborativo. In generale, tuttavia, è giusto affermare che le donne siano sovrarappresentate in lavori caratterizzati da bassi salari, alta insicurezza e standard mediocri. Quando hanno limitate capacità decisionali all’interno della famiglia o scarso accesso alle risorse e al reddito familiare, sono anche più propense ad accettare salari più bassi. E nonostante esista grande eterogeneità nei diversi contesti, le donne restano nettamente più coinvolte nel lavoro non retribuito, in quello stagionale e nel part-time.

La situazione in Italia

In Italia l’agricoltura al femminile contribuisce per il 27% alla forza lavoro del settore (contro una media europea del 21%) e conta su circa 500mila aziende, il 31% del totale. Di queste ben il 78% ha una dimensione al di sotto ai 5 ettari, inferiore al dato già molto basso del Paese (8,4 ettari nel 2015). Impressiona ancor più il fatto che quasi metà delle imprenditrici agricole (il 49%) ha superato i 60 anni, mentre appena il 9% ha meno di 40 anni. Nell’universo dei giovani agricoltori, tuttavia, le donne rappresentano il 32% degli addetti.

Un confronto fra gli ultimi tre censimenti (1990, 2000, 2010) evidenzia come le aziende a guida femminile abbiano sostanzialmente tenuto negli anni Novanta (calo dell’1%) a differenza delle aziende condotte da uomini che nello stesso periodo registravano una diminuzione del 9%. Nel primo decennio del Duemila, per contro, si registra un parallelo tracollo nel numero di imprese (-37%): ad aumentare, in percentuale, è invece il peso delle conduttrici nel settore agricolo, dal 26% del 1990 al 31% del 2010.

Un altro trend in crescita è quello che negli ultimi anni ha visto un aumento costante della manodopera femminile nel lavoro bracciantile. Questa realtà nasconde troppo spesso lo sfruttamento di lavoratrici italiane e straniere, costrette dalle reti del caporalato a mansioni sottopagate, orari massacranti e gravi violenze anche di natura sessuale.

“Terra Madre Salone del Gusto” è resa possibile grazie al contributo delle tantissime aziende che hanno creduto in questo progetto e che insieme a noi si stanno impegnando per rendere l’edizione 2018 la più bella di sempre. Citiamo qui gli Official partner: GL events, Iren, Lavazza, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy. Official Sparkling Wine: Consorzio Alta Langa. Con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte.

Marcello Di Meglio

Uefa Nations League, sabato i convocati del CT Mancini

Roberto Mancini ct dell'Italia

Dopo le tre amichevoli di maggio e giugno con Arabia Saudita, Francia e Olanda, la Nazionale torna a disputare una competizione ufficiale, la neonata UEFA Nations League, che vedrà gli Azzurri affrontare la Polonia (Bologna, Stadio “Dall’Ara” – venerdì 7 settembre, ore 20.45) e il Portogallo Campione d’Europa in carica (Lisbona, “Estádio do Sport Lisboa e Benfica” – lunedì 10 settembre, ore 20.45).

Il Ct Roberto Mancini diramerà sabato pomeriggio la lista dei convocati per le due gare, con il raduno che inizierà da domenica 2 settembre, entro la mezzanotte o comunque al termine delle gare di campionato, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano.

ITALIA-POLONIA. Quattordici le sfide tra Italia e Polonia: Azzurri in vantaggio nel bilancio (5 successi, 6 pareggi e 3 sconfitte) e finora imbattuti nelle gare giocate in Italia. L’ultimo confronto risale all’11 novembre 2011, quando gli Azzurri si imposero per 2-0 nell’amichevole disputata a Wroclaw. Sarà la 21a partita per la Nazionale a Bologna, dove manca dal 17 novembre 2015 (2-2 con la Romania): nel capoluogo emiliano, l’Italia ha raccolto 15 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Per il Ct Mancini sarà la prima gara in una competizione ufficiale sulla panchina della Nazionale, nello stesso stadio dove esattamente 37 anni prima, il 6 settembre 1981, esordì a 16 anni in Coppa Italia e subito dopo, il 13 settembre, in Serie A. Solo in un’occasione Mancini è sceso in campo al Dall’Ara in maglia azzurra: era l’8 ottobre 1986 e al 73’ prese il posto di Altobelli nel match vinto con la Grecia (2-0). Nei prossimi giorni si svolgeranno nel capoluogo emiliano alcune iniziative promozionali nell’ambito del programma ‘Bologna Città Azzurra’.

PORTOGALLO-ITALIA. Finora sono 25 i precedenti tra Italia e Portogallo, con gli Azzurri in netto vantaggio: 18 vittorie e 2 pareggi contro le sole 5 sconfitte, anche se nell’ultimo confronto, a Ginevra nel 2015, sono stati i lusitani a imporsi con un gol di Eder. Riguardo i precedenti in Portogallo, Italia avanti con 6 successi a 4; alla pari invece (3 vittorie per parte) nei precedenti a Lisbona, dove l’Italia manca da 31 anni (vittoria 1-0) e tra il 1925 e il 1987 ha giocato in tre diversi stadi: dal “Lumiar” al “Josè Alvalade”, che nel 1956 ne ha preso il posto, passando per 4 gare al “Nacional”. Sarà la prima volta nello “Estádio do Sport Lisboa e Benfica” o come è più comunemente conosciuto “Estadio da Luz”.

LA UEFA NATIONS LEAGUE. La nuova competizione promossa dalla UEFA si articola su 4 categorie, dalla A alla D: l’Italia è inserita nella Lega A, che comprende le 12 nazionali con il Ranking UEFA più alto suddivise in 4 gironi da 3 squadre ciascuno. Dopo le gare di andata con Polonia e Portogallo, l’Italia ha in programma il 14 ottobre la trasferta in terra polacca e il 17 novembre l’ultimo match casalingo con il Portogallo. Nelle giornate in cui non sarà impegnata nel torneo, la Nazionale disputerà gli incontri amichevoli con Ucraina (Genova, Stadio “Ferraris”, mercoledì 10 ottobre ore 20.45) e Stati Uniti (Sede da stabilire, martedì 20 novembre).