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Pallanuoto F: Rapallo ko in semifinale Scudetto

Pallanuoto

Inedito finale. Sarà la Sis Roma, per la prima volta nella storia, ad affrontare le diciannove volte campionesse d’Italia dell’Ekipe Orizzonte domenica alle 15.30 (diretta Rai Sport + HD) per il trentacinquesimo scudetto della storia. Catania, già vincitrice della Coppa Len, gioca in casa, alla piscina Plaia, gremita da oltre 800 spettatori, e cerca il titolo della seconda stella che manca dal 2011. Per la Roma una finale tutta da scoprire dopo che la stagione si è già colorata di giallorosso con la Coppa Italia vinta lo scorso gennaio per 6-5 sul Rapallo. Il bilancio stagionale in regular season è in parità: ad Ostia fu 7-6 Ekipe Orizzonte, mentre a Nesima 6-4 Sis Roma. Sarà una finale speciale per le romane Tania Di Mario e Martina Miceli, rispettivamente presidente e allenatore dell’Ekipe Orizzonte.

PRIMA SEMIFINALE. L’Ekipe batte le quattro volte campionesse d’Italia della Plebiscito Padova per 8-6 con triplette di Marletta e Garibotti nel remake della finale dello scorso anno persa 10-9 ai rigori. L’Ekipe merita la finale scudetto piazzando un break di 3-0 per il 5-3, poi 6-4, e con l’allungo decisivo nel finale dopo il recupero sul 6-6 delle venete.

Ekipe Orizzonte-Plebiscito Padova 8-6
Ekipe Orizzonte: Gorlero, Ioannou, Garibotti 3, Bianconi 1, Aiello, Spampinato, Palmieri 1, Marletta 3, Van Der Sloot, Koolhaas, Riccioli, Santapaola, Condorelli. All. Miceli.
Plebiscito Padova: Teani, Barzon 1 (rig.), Savioli 1, Gottardo, Queirolo, Casson, Millo 1, Dario, Grab 3, Ranalli, Meggiato, Armit, Casson. All. Posterivo.
Arbitri: Peris (Cro) e Castagnola.
Note: parziali 0-1, 3-2, 2-0, 3-3. Uscite per limite di falli Aiello (E) a 2’50 e Savioli (P) a 7’02 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Ekipe Orizzonte 6/9, Plebiscito Padova 3/8 + un rigore. Ammonito il tecnico Posterivo (P) a 0’49 del quarto tempo. Spettatori 800 circa.

Commento. Padova fallisce la prima superiorità numerica dell’incontro, poi passa con Savioli dal perimetro dopo 2’20. La difesa dell’Ekipe salva anche il secondo uomo in meno, ma la squadra non finalizza la manovra offensiva, tra cui la prima superiorità numerica. In apertura di secondo parziale l’Ekipe non sfrutta la seconda opportunità in più, ma continua a spingere e, dopo un walzer di controfughe, trasforma due superiorità consecutive con Bianconi (2’48) e Garibotti (3’25). La Plebiscito replica immediatamente due volte con la statunitense Grab che sblocca la percentuale in superiorità per il 2-2 (3’39) e il sorpasso (5’17, 2/5). L’Ekipe resta incollata e pareggia a -16″ dal cambio campo con un’entrata di Marletta, assistita di spalle da Bianconi, per il 3-3 e primo gol in parità delle siciliane.
In apertura di terzo parziale Garibotti (1’21) e Marletta (2’50) spingono Catania sul +2 (5-3, 4/7), trasformando due superiorità numeriche dopo che una palomba di Savioli si era spenta sul palo interno a portiere battuto. Padova invece non ottimizza due occasioni in più (2/7), non trova appoggi al centro, resta ingabbiata dalla difesa dell’Ekipe che protegge il break di 3-0.
Dopo 11’32 torna in gol la Plebiscito, ancora con Grab che accorcia in superiorità (3/8), ma un minuto più tardi risponde Palmieri con una girata dal centro (6-4). Barzon tiene in scia Padova a 2’50 con un rigore che esclude dalla partita Aiello per limite di falli e a 4’53 pareggia Millo, servita in entrata da Queirolo. L’Ekipe reagisce subito e Marletta trasforma la quinta superiorità su otto per il 7-6 a 5’36. A 58 secondi dalla sirena Catania gioca la nona azione in più e sferra il colpo del ko con Garibotti: 8-6 a -34″. Lascia il trono la Plebiscito Padova, che la scorsa stagione aveva vinto il quarto scudetto consecutivo battendo in finale proprio l’Ekipe ai tiri di rigore.

SECONDA SEMIFINALE. Partita in bilico per tre tempi con le giallorosse per quindici minuti sotto nel punteggio (4-3). Poi nel quarto tempo l’allungo finale col break piazzato dalla canadese Fournier e dalla brasiliana naturalizzata Chiappini (doppietta) che su rigore mette il sigillo nella semfinale (7-5) che era la rivincita della finale di coppa Italia vinta dalle giallorosse.

SIS Roma-Rapallo 7-5
SIS Roma: Sparano, Tabani, Galardi, Tori, Motta, Tankeeva 2, Picozzi 1, Sinigaglia, Nardini, Di Claudio, Chiappini 2 (1 rig.), Fournier 2, Brandimarte. All. Capanna.
Rapallo: Lavi, Zanetta, Viacava, Avegno 1, Marcialis Gagliardi, Co’, D’amico, Emmolo, Zimmerman, Genee 2, Cocchiere 1, Risso. All. Antonucci.
Arbitri: Pascucci e Calabrò.
Note: parziali 2-2, 2-2, 1-1, 2-0. Ammonizione alla Sis Roma a 1’55” del secondo tempo. Ammoniti i tecnici Antonucci (Ra) a 2’46” del secondo tempo e Capanna (Ro) nell’intervallo tra il terzo e il quarto tempo. Uscita per limite di falli D’Amico (R) a 2’26 del terzo tempo. Superiorità numeriche: Sis Roma 5/10 + un rigore, Rapallo 1/4. Spettatori 500 circa.

Commento. Alla seconda superiorità numerica passa la Roma. Motta serve Tankeeva dopo un bel giro palla che fulmina Lavi. Tabani spreca sola soletta in controfuga e arriva immediato il pareggio di Avegno, brava ad insaccare in transizione (1-1). Non c’è respiro perchè Viacava commette fallo grave e stavolta è la canadese Fournier a metter dentro dal lato per il 2-1. Picozzi spreca il quarto extraman e dall’altra parte Marcialis in controfuga, ben assistita da Emmolo, punisce Sparano per il nuovo pareggio ligure che chiude il tempo (2-2).
Difese bloccate, ma Roma è più fallosa in attacco e concede la prima controfuga dopo un controfallo (simulazione alla squadra) che Genee trasforma aiutata dal rimbalzo sul palo che beffa Sparano (2-3). Pareggio immediato delle giallorosse, che sfruttano il quinto extraplayer con Picozzi servita al centro (3-3). Poi Rapallo prende le prime due superiorità (falli gravi di Chiappini e Fournier) e Genee dal centro mette dentro il tap-in del nuovo vantaggio (4-3). Marcialis commete fallo grave su Tankeeva e la russa pareggia a sua modo, girando dai due metri sul palo opposto il 4-4 che porta al cambio campo.
Chiappini la sblocca con una soluzione personale dal perimetro e le giallorosse rimettono la testa avanti dopo 15 minuti (5-4). La zona di Roma lascia libera Zimmerman che serve bene al centro Cocchiere: per il centroboa ligure è un gioco da ragazzi la sciarpata del nuovo pareggio (5-5). Scintille in acqua tra Galardi e Zimmerman che vengono espulse per reciproche scorrettezze. Poi Cocchiere trova ancora la girata, ma stavolta Sparano riesce a salvare.
Fournier sblocca il punteggio in apertura con un bel diagonale in extraman (5/9) e rimette davanti la prua giallorossa dopo 30″. Motta è pescata sul secondo fallo grave, ma Avegno spreca la quarta superiorità. Zimmerman commette fallo da rigore su Chiappini e l’italobrasiliana trasforma per il primo doppio vantaggio della Roma a 2’47. Sparano si supera due volte su Cocchiere così il tempo trascorre fino alla fine per la prima finale della storia giallorossa.

QUINTO POSTO ALLA KALLY MILANO
La Kally Milano, dopo aver fatto soffrire il Rapallo, si piazza al quinto posto battendo la RN Florentia per 8-6 con triplette di Apilongo e Kuzina. Ultima partita di Lucia Giannetti, 34enne di Bagno Ripoli e bandiera della squadra toscana.

Kally Milano-RN Florentia 8-6
Kally Milano: Imperatrice, Apilongo 3, Crudele, Gitto, A. Repetto, Fisco, Kuzina 3, Amoretti, Gragnolati, Vukovic 2, Murer, L. Repetto, Tamborrino. All. Binchi.
RN Florentia: Banchelli, Mandelli, Rorandelli 1, Cordovani, Mckelvey, Crevier 2, Sorbi, Francini, Giachi 1, Giannetti, Marioni, Cotti 2, Perego. All. Sellaroli.
Arbitri: Ferrari e Nicolosi.
Note: parziali 3-2, 2-0, 1-3, 2-1. Uscite per limite di falli McKelvey (F) a 4’26 e Francini (F) a 5’55 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Kally Milano 2/11, RN Florentia 4/9. Spettatori 200 circa.

Lecce-Spezia, Marino: Raggiunto obiettivo play off

Marino

Al termine della sfida del “Via del Mare”, il tecnico aquilotto Pasquale Marino parla così del match odierno e del raggiungimento dei playoff promozione.

“La squadra oggi ha provato fino alla fine a rimediare al doppio svantaggio subito nel primo tempo, cercando di ottenere un risultato positivo per migliorare la posizione playoff ed affrontare il primo turno davanti al proprio pubblico.

E’ stata un’annata importante e chiusa meritatamente con il raggiungimento dei playoff, risultato che non deve essere un punto di arrivo, bensì un punto di partenza.

Raggiunto il nostro obiettivo, da domani dovremo iniziare a pensare alla sfida playoff, cercando di ricaricare le energie sia fisiche che mentali, in modo da affrontare nel miglior modo possibile l’importante sfida che ci attende”

Lecce-Spezia 2-1, Aquile settime ai play off

Spezia, Aquile imbattute in A contro la Salernitana
Spezia Calcio

Lo Spezia cede 2-1 in casa del Lecce al Via del Mare e chiude la regular season al settimo posto qualificandosi ai play off dove incontrerà il Verona.

Per i pugliesi invece una vittoria che significa ritorno in serie A dopo sette anni di purgatorio in serie B e C.

Partono forti i padroni di casa che già al 9 passano in vantaggio con Petriccione e al ’27 raddoppiano i conti con La Mantia. Lo Spezia gioca la sua partita e mette paura al Lecce sul finale con Capradossi ma alla fine il 2-1 fa felici entrambe le squadre.

LECCE-SPEZIA 2-1
9′ Petriccione (L), 27′ La Mantia (L), 83′ Capradossi (S)

LECCE (4-3-1-2): Vigorito; Venuti, Lucioni, Meccariello, Calderoni; Petriccione, Tachtsidis, Majer (80′ Tabanelli); Mancosu; Falco (87′ Scavone), La Mantia (74′ Palombi). All. Liverani

SPEZIA (4-3-3): Lamanna; Vignali, Terzi, Capradossi, Augello; Maggiore, Ricci, Mora (67′ Crimi); Gyasi (62′ Okereke), Galabinov, Da Cruz (78′ Bidaoui). All. Marino

Ammoniti: Lucioni (L), Ricci (S)

Samp-Empoli, la formazione e i numeri dell sfida

Tifosi della Samp

Samp-Empoli è una sfida importante per la salvezza, con i toscani rinati e in piena bagarre per la salvezza.

Giochiamo la sfida tra blucerchiati e azzurri tra numeri e probabili formazioni.

TUTTI I PRECEDENTI A GENOVA (SERIE A E B)
9 vittorie Sampdoria
3 pareggi
3 vittorie Empoli
23 gol fatti Sampdoria
7 gol fatti Empoli

LA PRIMA SFIDA A GENOVA
1986/1987 Serie A Sampdoria vs Empoli 3-0
L’ULTIMA SFIDA A GENOVA
2016/2017 Serie A Sampdoria vs Empoli 0-0

Formazioni Probabili:

SAMPDORIA (4-3-1-2): Audero; Sala, Tonelli, Ferrari, Murru; Praet, Ekdal, Jankto; Ramirez; Quagliarella, Gabbiadini. Allenatore: Giampaolo.

EMPOLI (3-5-2): Dragowski; Veseli, Silvestre, Dell’Orco; Di Lorenzo, Traorè, Bennacer, Krunic, Pajac; Farias, Mchedlidze. Allenatore: Andreazzoli.

 

Atalanta-Genoa, Radovanovic: Abbiamo avuto un black out

Pronti a lottare sino all’ultimo secondo dell’ultima partita. I musi lunghi per la sconfitta con l’Atalanta maturata nella ripresa, dopo un primo tempo in cui il Genoa aveva imbrigliato gli avversari, lasciano il posto alla voglia di combattere per centrare l’obiettivo. La squadra è unita. Ivan Radovanovic ha esperienza da vendere per gestire le difficoltà e non sentire oltre misura il peso della pressione.

“Abbiamo pagato il black-out all’inizio del secondo tempo dopo il primo interpretato bene. E’ mancato concretizzare sotto porta. Da questa situazione possiamo uscirne da uomini. Pensiamo a come vincere la prossima magari insieme ai nostri tifosi. Dipende tutto da noi. Siamo consapevoli della situazione. Forse dopo la vittoria con la Juventus inconsciamente avevamo pensato di essere salvi. Sabato con il Cagliari sarà una gara determinante come, con molta probabilità, la trasferta di Firenze”.

Atalanta-Genoa, Prandelli: Difficoltà a segnare

Mister Prandelli durante una conferenza stampa

Il Genoa ha tirato di più dell’Atalanta. Come era avvenuto con la Roma. Stavolta non è bastato per muovere la classifica. Dopo le parole di incoraggiamento del presidente a tutti a fine partita, mister Prandelli aggiunge positività per commentare il risultato negativo.

“Purtroppo abbiamo perso sicurezze ed equilibrio incassato lo svantaggio. Creiamo opportunità ma facciamo fatica a buttarla dentro, anche se le cose sono migliorate in diversi aspetti nell’ultimo mese. Peccato perché avevamo contenuto bene l’Atalanta prima dell’intervallo. Dispiace per i ragazzi che stanno lavorando tantissimo. La prossima sarà una settimana particolare. Più che gli argomenti tecnici conterà il recupero psicologico per arrivare preparatissimi alla sfida con il Cagliari. Dentro di noi coviamo una grande arrabbiatura da tradurre in campo. Il mio primo compito, nei prossimi giorni, sarà aiutare la squadra a non perdere fiducia”.

Successo per John Hale e Richard Demarco alla Scuola Grande di San Marco

La Scuola Grande di San Marco

VENEZIA. 12 MAG. Una delegazione ponentina di critici d’arte, fotografi, galleristi, curatori e giornalisti, composta fra gli altri da Rosa Daros, Pascal McLee, Adalberto Guzzinati ed Armando D’Amaro, sta partecipando a Venezia agli appuntamenti ed ai vernissage di presentazione della 58esima Biennale Internazionale d’Arte. Per diversi giorni alcuni soggiorneranno in Laguna per incontrare artisti e personaggi del mondo dell’ editoria e dell’arte, mentre altri saranno impegnati a predisporre una serie di articoli, servizi e reportage per quotidiani e riviste d’ arte cartacee ed on line.

“La Biennale di quest’anno – ci ha spiegato D’Amaro, noto collezionista, editor e gallerista- è una mostra molto complessa, come lo stesso presidente Paolo Baratta ha spiegato nel suo intervento, inaugurandola. Una mostra senza confini, composita, nella quale ancora una volta, in un solo colpo, è possibile avere uno sguardo d’insieme sul Mare Magnum dell’arte contemporanea. Un evento che sembra cercare di far riflettere soprattutto sui grandi temi della contemporaneità. La Biennale di Ralph Rugoff sembra un invito all’ etica, alla morale, in un momento storico in cui queste tematiche sembrano non rientrare più nel calendario delle priorità né dell’ economia, né delle nazioni”.

Ma veniamo alle sorprese che ogni volta la Biennale offre ai visitatori. Finora la scoperta più grande, dopo vari vernissage ed aperture, è stata la bella mostra dedicata al londinese John Hale, nelle splendide sale della Scuola Grande di San Marco, all’interno dell’ Ospedale di Venezia. Laureatosi a Cambridge, allievo di Giacomo Manzù a Milano e di Oscar Kokoschka a Salisburgo, è uno scultore sopraffino. Ha vissuto a Parigi ed in Austria e si è poi trasferito in Italia a Bosisio Parini, in provincia di Como. Collaboratore di Marino Marini e Giacomo Manzù, è stato portato in mostra qui nelle splendide sale della Scuola Grande di San Marco dal suo amico Giuseppe Meroni.

Non un curatore di professione, ma un benemerito appassionato d’arte che con coraggio ha pensato di far conoscere al mondo un artista da tempo dimenticato che è invece davvero un grande personaggio del secondo Novecento.

“La mostra di Hale- ci ha spiegato Meroni- si è potuta concretizzare grazie alla grande disponibilità dei curatori della mostra dedicata a Richard Demarco, che ci hanno ospitato negli spazi a loro concessi dalla Scuola Grande di San Marco, nello splendido ed imponente complesso architettonico dell’ Ospedale di Venezia”.

Anche questa è un’ altra importante novità per Venezia: è la prima volta infatti che la Scuola Grande di San Marco apre le sue porte alla Biennale di Venezia: oltre alle mostre dedicate a John Hale ed a Richard Demarco, infatti espongono, fino alla fine del mese, anche il neozelandese Dane Mitchell e la polacca Sonia Rolak.

E proprio ieri la Conferenza Stato- Regioni ha dato il via libera alla ripartizione del fondi Cipe per la Sanità veneta. In arrivo quasi 60 milioni per interventi all’ Ospedale di Venezia. Fra questi sono previsti i restauri dell’area monumentale della Scuola Grande di San Marco, del blocco Uffici-Obitorio e del padiglione Mendicanti. In programma anche la sistemazione delle aree esterne e delle corti con la creazione di una nuova piazza coperta, in continuazione con quella realizzata recentemente.
CLAUDIO ALMANZI

Slow Fish 2019, ecco dieci cose da fare

Slow Fish 2019, ecco dieci cose da fare

Ecco dieci cose da fare a Slow Fish in corso di svolgimento al Porto Antico di Genova fino a domenica 12 maggio 2019.

1 – Fare un viaggio in Giappone alla scoperta della tradizione dell’himono (il pesce essiccato). L’himono ha una tradizione antica, che risale a quando – complici le periodiche messe al bando delle carni di manzo, maiale, pollo – i prodotti ittici costituivano il principale apporto proteico per le persone. Per saperne di più, e per assaggiare l’himono, cercate lo stand Slow Food Nippon Fish School, in piazza Caricamento, e affrettatevi: le dosi quotidiane di himono sono limitate!

2 – Incontrare i “pescatori custodi” di tutto il mondo, che lavorano quotidianamente per preservare gli stock ittici e la ricchezza degli habitat marini. Qualche esempio? Oggi a Slow Fish potete incontrare Maria Daici Cáceres, cuoca straordinaria e leader della comunità colombiana delle raccoglitrici di piangua, bivalve tipico della regione di Purricha-Choco (Slow Fish Arena, h. 13:30) o la marocchina Latifah Dibe, della comunità marocchina delle raccoglitrici di cozze di Aglou (Slow Fish Arena, h. 14:30). In alternativa, per ascoltare qualcuna delle sea stories che abbiamo portato a Genova, entrate nella Casa dei pescatori, in Casa Slow Food.

3 – Partecipare a un’asta del pesce all’ultimo zerro! Torna all’interno del mercato l’Asta del pesce di Slow Fish organizzata da Slow Food Liguria, dove potete accaparrarvi il meglio del pescato fresco di giornata e, volendo, farvelo pulire allo stand di Aqua e Cooperativa pescatori Boccadasse (C239), in Piazza Caricamento.

4 – Farsi prendere all’amo dai nostri juke box ambulanti – i volontari del Servizio civile e gli studenti dell’Università di scienze gastronomiche – che si aggirano nei paraggi di Casa Slow Food per dispensarvi piccole pillole di Slow Fish: devo spendere molto per scegliere il pesce meno conosciuto?, quali alternative ai soliti noti: tonno, pesce spada, salmone?, cosa significa taglia minima?, come difenderci dalle plastiche e come contrastarle?

5 – Partecipare agli eventi migranti. Molte le proposte per scoprire una delle città italiane più “contaminate” dalle migrazioni. Nella Superba vive una tra le più numerose comunità di sudamericani di tutta Europa, e il centro storico è densamente abitato da maghrebini, senegalesi, nigeriani, cinesi… In una città con così tante etnie vi proponiamo i Migrantour ma anche un pranzo speciale costruito sulla rotta Senegal-Haiti con Cheikh Guisse e Therese Theodor. Vi aspettiamo sabato alle 13 con il Ceebu jen.

6 – Approfondire i progetti degli Slow Food locali. Vi segnaliamo tutti gli appuntamenti organizzati da Slow Food Liguria nello stand La Casa Libera del burro, i programmi messi a punto da Slow Food Puglia, Slow Food Sicilia e Slow Food Campania nei rispettivi stand regionali. E poi un viaggio alla scoperta delle pialasse, un’estesa area lagunare complessa e articolata in aree sommerse ed emerse (barene) collegata al mare da una rete di canali confluenti nel Canale Candiano, a cui si deve l’entrata e l’uscita delle acque di marea. Queste acque salmastre sono l’habitat ideale per vongole veraci, boseghe e anguille, ma anche per piante erbacee e fioriture peculiari. A Slow Food Ravenna il compito di presentarci (sabato 11 alle 16:30) questo territorio ancora ricchissimo di biodiversità e i suoi prodotti.

7 – Partecipare al grande Eat-In organizzato dai ragazzi dell’Università di Scienze Gastronomiche, un originale pranzo in cui ognuno porta un piatto da condividere e si festeggia! Incontratevi e cucinate insieme, o venite semplicemente con una bottiglia di vino: i nostri studenti cercheranno di salvare quanto più possibile dai mercati e dai banchi di Slow Fish, per un evento contro lo spreco alimentare. Attenzione! L’Eat-In è un evento plastic free perciò (se potete) portate i vostri piatti, bicchieri e posate riutilizzabili: un piccolo gesto per ridurre i rifiuti, aiutando davvero l’ambiente!

8 – Scoprire le tradizioni gastronomiche del mondo. Del Giappone abbiamo già detto, ma sono molte altre le opportunità per andare in giro per i sette mari: nel Mercato di Slow Fish potete provare le aringhe salate e affumicate, Presidio norvegese di Slow Food; le capesante spagnole servite con le loro salse dall’espositore Fresco y del mar; il ceviche peruviano, sulle cui tecniche di preparazione si focalizza Cristobal Velasquez, studente Unisg, sabato 11 alle 16.

9 – L’Ufficio stampa di Slow Fish. Non tanto per cosa fa, ma per dove si trova: non abbiamo mai avuto una sede così bella! Siamo all’interno del Genoa Museum, cioè la più antica squadra di calcio italiana, la cui nascita risale al 7 settembre 1893. In questi giorni il museo è per pochi, ma non perdetevi l’occasione di visitarlo, perché è davvero un viaggio nella storia del bel calcio italiano.

10 – Mettersi alla prova e imparare la salagione dell’acciuga. Tutti i giorni nell’area pescheria della Piazzetta LaMiaLiguria i GAC FLAG liguri si cimentano in workshop dimostrativi grazie ai quali diventare esperti in questa tecnica di conservazione.

Scene da un matrimonio alla Corte, omaggio ad Ingmar Bergman

Scene da un matrimonio alla Corte, omaggio ad Ingmar Bergman

Dopo aver debuttato lo scorso anno al Napoli Teatro Festival, lo spettacolo, con protagonisti Julia Vysotskaya e Federico Vanni è in scena al Teatro della Corte di Genova dal 14 al 19 maggio.

Il grande regista russo Andreij Konchalovskij ha scelto di rendere omaggio ad un maestro del cinema mondiale come Ingmar Bergman nel centenario della sua nascita, avvenuta ad Upsala, a nord di Stoccolma, il 14 luglio 1918.

Lo ha fatto accogliendo l’invito del Teatro Stabile di Napoli e la Fondazione Campania dei Festival di adattare per il palcoscenico Scene da un matrimonio, uno dei suoi film più noti e celebrati, vincitore nel 1974 della Palma d’oro a Cannes.

Scene da un matrimonio, datato 1973, è uno dei lavori più rappresentativi del regista svedese: un’indagine sulle fragilità degli esseri umani, sulle loro pulsioni e contraddizioni, sul difficoltoso interagire dei rapporti. IL pubblico può verificare come la complessità dei rapporti coniugali sia comune a tutte le latitudini, compresa la Svezia, considerata all’epoca il vessillo della libertà e dell’emancipazione, dell’apertura mentale, la nazione che avrebbe trovato la chiave dell’umana felicità.

Marianne e Johan sono sposati da dieci anni, hanno due figlie e il loro matrimonio sembra trascinarsi senza troppe emozioni, un affetto che non è più amore. Una dettagliata radiografia della loro vita coniugale “perfetta” rivela piccole incrinature pronte a causare danni irreparabili. Un bel  giorno il marito confessa alla moglie di essersi innamorato di un’altra donna. Lo fa con quel sottile piacere di vederla umiliata e anche per capire cosa sia disposta a fare per riconquistarlo.

Konchalovskij ambienta la vicenda nell’Italia degli anni ’70 e si muove come una lente d’ingrandimento che piano piano si avvicina alla coppia. I lati oscuri, le fragilità, le ipocrisie che progressivamente hanno congelato l’amore e allontanato marito e moglie, scatenano riflessioni sulla passione, sul dialogo, l’empatia e l’egoismo. Di fondo c’è l’incomunicabilità fra gli esseri umani ma forse ci si può avvicinare alla piena conoscenza di sé attraverso la conoscenza della persona che ci sta accanto, non più un perfetto sconosciuto.

Scene da un matrimonio è in scena al Teatro della Corte fino a domenica 19 maggio.

Orario spettacoli: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20.30, giovedì ore 19.30. Domenica ore 16.

Eli/P.

Atalanta-Genoa 2-1, Grifone ko vicino al baratro

Toro-Genoa, pagelle LN: bene Pandev e Perin
Goran Pandev del Genoa

Il Genoa combatte e lotte ma commette ingenuità in difesa e  cede per 2-1 a Reggio contro l’Atalanta.

I neroazzurri partono forte con Castagne a cui viene annullato un gol per un fuorigioco attivo di Zapata davanti a Radu. Poco altro per il Grifone che ha poi retto giocando molto la palla senza però pungere.

La ripresa però inizia con un uno due fatale per il Grifone. Appena entrato Barrow dopo appena un minuto nella ripresa brucia Zukanovic e insacca l’1-0. Il Genoa non riesce neanche a reagire perché Castagne sbuca in mezzo all’area e corregge in rete un corsa dalla destra beffando Criscito.

La squadra di Prandelli prova a riaprirla ma l’Atalanta si difende con ordine ripartendo con efficacia. Il finale vede la rete di Pandev all’88 che riapre i giochi.

fc

ATALANTA-GENOA 2-0
46′ Barrow, 53′ Castagne, 88’ Pandev

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Hateboer, Djimsiti, Palomino; Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic (45′ Barrow, 64′ Pessina); Ilicic, D. Zapata. Allenatore: Gasperini

GENOA (4-3-3): Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic (56′ Pedro Pereira), Criscito; Lerager (51′ Pandev), Radovanovic, Veloso; Bessa, Lapadula, Kouamé (73′ Sanabria). Allenatore: Prandelli

Ammoniti: Veloso, Palomino, Pandev