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Genoa Shipping Week IV edizione

Genoa Shipping Weeke 2019. Porto Antico. Genova

Al via la IV edizione della GENOA SHIPPING WEEK

Opening a Porto Antico e focus sulla sostenibilità ambientale

Lunedì 24 giugno parte la quarta edizione della Genoa Shipping Week, la settimana dedicata alla cultura e all’economia del mare organizzata da Assagenti, che animerà Genova e il suo porto fino a domenica 30 giugno. Alle 21.30 lo specchio acqueo del Porto Antico accoglierà lo spettacolo Orizzonti, dove acrobati e artisti animeranno un palco inedito tra gru galleggianti in un succedersi di interventi spettacolari e inattesi. La performance, offerta alla città da Moby, Rimorchiatori Riuniti, Corpo Piloti Genova e Gruppo Antichi Ormeggiatori di Genova, è organizzata in collaborazione con Zones Portuaires Genova.

Martedì 25, alle 9, l’appuntamento sarà a Calata Ansaldo De Mari, di fronte a Galata Museo del Mare, dove l’associazione inGE propone una versione speciale del suo percorso di archeologia e patrimonio industriale Di molo in molo, dedicato alla scoperta della storia e del funzionamento dell’antico porto di Genova, attraverso le sue tracce ancora visibili.

Sempre martedì, doppio appuntamento sulla sostenibilità ambientale, sfida del nostro tempo, tema controverso e al centro del dibattito pubblico. A partire dalle 9, Ship Recycling, il convegno organizzato dallo studio Siccardi Bregante & C a bordo di Nave Bergamini, affronterà gli scenari emersi con l’entrata in vigore del Regolamento europeo in materia di demolizione delle navi e di recupero delle loro parti che cerca di arginare le cattive pratiche, offrendo agli operatori soluzioni più sfidanti, sostenibili e sicure.

Al pomeriggio, riflettori puntati sull’industria marittima e sul suo ruolo nella salvaguardia degli oceani: con la campagna An Oceanic Awakening Wärtsilä promuove infatti azioni concrete per trasformare il settore marine&energy in un ecosistema efficiente, green e connesso. Alle 16.30, all’auditorium dell’Acquario, il cluster marittimo incontrerà biologi marini e divulgatori scientifici per un dibattito organizzato in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Interveranno, tra gli altri: Amm. Isp. Capo Giovanni Pettorino, Andrew Calzetti, marketing director Wärtsilä, Gian Enzo Duci, presidente Federagenti, Donatella Bianchi, giornalista e presidente WWF Italia, Mariasole Bianco, biologa marina, presidente Worldrise, Antonio Di Natale, segretario generale Fondazione Acquario di Genova e Mauro Pelaschier, velista e ambasciatore One Ocean Foundation. In questa occasione la città di Genova entrerà a far parte del network internazionale SEA20 Forum con l’intervento del sindaco Marco Bucci.

Alle 21, i Cantieri T. Mariotti diventeranno il palcoscenico inedito per lo spettacolo teatrale “La leggenda del pianista sull’oceano”, tratto dal monologo “Novecento” di Alessandro Baricco, in cui l’attore Igor Chierici, diretto da Luca Cicolella, racconterà la storia del celebre pianista Novecento e la sua vita a bordo del Virginian accompagnato dalle preziose note dell’orchestra Atlantic Jazz Band.

Mercoledì 26 si entra nel vivo con gli appuntamenti tecnici di settore con “New ports of Genoa: un “quarto valico” di servizi logistici per l’economia svizzera”, il convegno organizzato da Spediporto sulle strategie soluzioni logistiche per il rilancio del Porto di Genova  sul  mercato svizzero, e con Port&ShippingTech, la conferenza principale della settimana a cura di ClickUtility Team, che fino a venerdì 28  offrirà un ampio programma di conferenze e momenti di networking focalizzati sull’innovazione tecnologica nel sistema logistico-portuale.

Per informazioni e iscrizione agli eventi : www.gsweek.it

Unione Europea. Rimandate a settembre nuova Macedonia del Nord e Albania

Balcani di nuovo in fermento. Non c’è solo il cuore della Mitteleuropa comunitaria a storcere il naso verso le politiche generali di Bruxelles con il ”duro” leader unghesere Orban o il tenace Gruppo euroscettico di Visegrad. Ma appunto il mosaico balcanico del sud non trova le tessere giuste da offrire alla UE per configurare un futuro affresco compatto.

L’avvio del negoziato di adesione dell’Albania e della Macedonia del Nord è drammaticamente in forse. Da giorni ormai i “28” del club unitario stanno discutendo se e come concedere a questi due Paesi balcanici di trattare con Bruxelles il loro futuro ingresso nell’Unione Europea. In molti Paesi, gli equilibri di politica interna, dettati dall’influenza crescente di partiti radicali ed euroscettici, inducono i governi ad atteggiamenti nazionalistici…o – come va di moda oggi in politichese – sovranistici.

A metà dell’anno scorso, i Ventotto avevano deciso di chiedere ai due Paesi ulteriori sforzi per lottare contro la corruzione e la criminalità, con la promessa di concedere l’avvio del negoziato quest’anno. Qualche settimana fa la Commissione Europea ha pubblicato un rapporto in cui ha spiegato che Albania e Macedonia del Nord avevano fatto sufficienti sforzi e ha suggerito quindi ai Paesi membri di dare il loro benestare definitivo.

In queste settimane, il dibattitto tra i Ventotto è stato molto acceso. Sono emerse notevoli spaccature. Mentre nel 2018 solo Francia e Olanda avevano bloccato l’allargamento di Albania e Macedonia del Nord, oggi il numero dei Paesi è aumentato. Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, si sono aggiunti anche la Germania e la Danimarca, possibilmente anche il Belgio, il Lussemburgo e la Spagna. “Lo stesso principio dell’allargamento è messo in dubbio” – si è fatto sfuggire un alto diplomatico.

Con il benestare ai due Stati, molti Paesi temono di contribuire a una crescita dei partiti nazionalisti. C’è di più. Complici diversi allargamenti, l’Unione a 28 è diventata sempre più difficile da gestire. Nuove adesione sono guardate con preoccupazione. “Le ragioni geopolitiche dell’allargamento, come strumento per stabilizzare la regione balcanica, sono ormai in secondo piano in molti Paesi – ha confermato un altro alto diplomatico – prevalgono considerazioni nazionali e paure di destabilizare l’Unione”.

Se ne è parlato due settimane or sono prima a livello diplomatico, poi a livello ministeriale e infine tra i Capi di Stato e di Governo che si sono nuovamente riuniti il 20 e 21 giugno scorsi. Sempre secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, nell’ultima versione delle conclusioni del vertice europeo si legge che i 28 prendono nota del rapporto comunitario e rinviano una decisione sull’avvio del negoziato al prossimo settembre. Chi crede nell’allargamento, ha piegato in autunno un rinvio “sine die”, complice il cambio di Commissione.

Stevo Pendarskovski

Il negoziato – che parte in salita – non è quindi terminato. Proprio 7 giorni fa è giunto a Bruxelles il Presidente macedone della nuovissima Repubblica di Macedonia del Nord (già per anni nel limbo del nome geopolitico di F.Y.R.O.M. (Former Yugoslavian Republic of Makedonia, n.d.r.) Stevo Pendarovski, per far pressione sui Paesi membri. A quanto pare la Macedonia del Nord gode di un atteggiamento più benevolo dell’Albania, e non si può escludere un disaccoppiamento, in altre parole un benestare a favore di Skopje, mentre Tirana verrebbe lasciata in sala d’aspetto. La scelta, se confermata, rischia di creare ulteriori malumori.

In linea con la sua storica posizione diplomatica, l’Italia continua ad appoggiare l’adesione dei due Paesi, nonostante l’arrivo al potere di un governo che potrebbe temere conseguenti arrivi di migranti dai Balcani. Per ora, Roma è sempre dell’avviso che l’ingresso nella UE dell’Albania e della Macedonia del Nord sia positivo per via dei forti legami economici e con l’obiettivo di evitare che l’assenza di prospettive europee provochi nella regione nuove tensioni politiche ed etniche.

Con altri 12 Paesi membri dell’Unione, l’Italia ha firmato una dichiarazione a favore dell’apertura dei negoziati con i due Paesi balcanici. Al testo hanno aderito anche Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, Ungheria, Bulgaria, Malta, Austria, Croazia, Slovenia, Polonia e Slovacchia. Roma è consapevole che l’allargamento del 2004-2007 ha reso troppo eterogenea l’Unione Europea, ma ritiene che togliere la prospettiva comunitaria ai Paesi balcanici è politicamente troppo rischioso.

Albania e Nord Macedonia, l’UE non pare in grado di avviare negoziati di adesione. Serve un’unanimità che non c’è per aprire le trattative. Al vertice dei leader di due giorni or sono dunque nessun via libera. Tusk: “Non tutti gli Stati sono pronti per questa decisione”. Slitta tutto in autunno, se tutto va bene.

Donald Tusk

L’avvio di negoziati per l’adesione di Albania e Macedonia del Nord all’UE non sarà a breve, e allora si è tentato di salvare il salvabile, vale a dire la credibilità dell’Europa, cercando quantomeno di inserire nelle conclusioni del vertice dei leader riferimenti e passaggi all’impegno dell’Unione Europea per accogliere nuovi membri quanto prima con la speranza che magari con l’autunno si creino le condizioni per dare a Tirana e Skopje quelle prospettive comunitarie inseguite da dieci anni anni e anche di più.

La Commissione Europea ritiene che gli sforzi compiuti dai due Paesi candidati siano tali da giustificare l’apertura dei primi capitoli negoziali. Un’opinione non condivisa però da tutti i membri del Consiglio UE, dove serve l’unanimità per le questioni di allargamento. Gli Stati membri, com’è logico e naturale in una grande famiglia di 28 Paesi diversi, hanno differenti sensibilità. Così accade che c’è ancora qualcuno che se nìètornato a casa riservandosi sulla necessità di fare passi avanti.

C’è la Germania, in particolare, a non avere ancora le idee chiare ad una nuova fase nelle relazioni con Albania e Macedonia del Nord. Un mancato via libera che mina l’affidabilità europea e che ha rischiato seriamente di far spazientire i partner balcanici, ancora potenziali. “Sono dell’idea che dovremmo avviare negoziati di adesione sia con l’Albania sia con la Macedonia del Nord in linea con le raccomandazioni della Commissione”, vale a dire subito, in occasione del vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’UE appena concluso – ha detto con la massima cautela il Presidente del Consiglio Europeo, il polacco Donald Tusk. “Purtroppo non tutti gli Stati membri sono pronti a prendere una simile decisione nei prossimi giorni”. E così si temporeggiato.Se ne riparla in autunno. Ma l’estate si preannuncia più “calda” del normale.

Una critica, quella di Tusk, rivolta in particolare a Berlino. I tedeschi dovranno spiegare la natura dei loro dubbi, e dire come uscire da una situazione che rischia contraccolpi, intenti ed esterni. Da una parte un gran parte di Paesi hanno firmato una dichiarazione politica congiunta che chiede di aprire le porte ai membri balcanici.

Austria, Bulgaria, Croazia, Estonia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, hanno messo per iscritto la volontà di intavolare le trattative con Albania e Macedonia del Nord. Tredici Paesi su 28. Vuol dire che senza soluzioni accettabili l’Europa degli Stati si potrebbe spaccare in due.

L’allargamento è stato tra i punti di confronto dei Ventotto il 18 giugno scors, quando si è riunito il Consiglio Affari Generali, chiamato anche a preparare il summit dei leader. La presidenza romena di turno ja inteso avere un paragrafo proprio sull’allargamento nelle conclusioni del vertice del Consiglio Europeo, ma non è chiaro se e quanto ci sia realmente riuscita. Stabilito che non c’è una via libera come richiesto da Commissione è metà Consiglio, occorre quanto meno prevedere un impegno politico che confermi la volontà di lavorare con i governi di Skopje e Tirana.

Si è messa sul tavolo la possibilità che l’UE si dia tempo, che approvi solo una parte delle conclusioni sull’allargamento e che “decida di decidere” in autunno, se tutto va bene e a meno di colpi di scena dell’ultima ora. E’ questa una delle ipotesi perlustrate, assieme a quelle di rinviare tutto direttamente all’autunno o lasciare le conclusioni sull’allargamento solo a livello di ministri.

Comunque vada nel prossimo futuro l’Europa ha però già intaccato, e profondamente la propria credibilità agli occhi di albanesi, nord macedoni e non solo. “Questi Paesi hanno mandato tutti i segnali politici che l’UE stava aspettando” – ha ammesso Tusk al termine dell’incontro con il Presidente della Macedonia del nord, Stevo Pendarovski. Al quale però non ha niente da offrire in cambio degli sforzi profusi.

Marcello Di Meglio

Svizzeri escono in canoa e vengono sorpresi dal forte vento: salvati a Vado

Bergeggi, due bagnanti soccorsi dalla Capitaneria di porto
La motovedetta Cp 863

La Capitaneria di Porto di Savona è stata impegnata nel soccorso di due canoe in difficoltà a causa del forte vento, al largo di Vado Ligure.

Ieri pomeriggio la M/V della locale Guardia Costiera è intervenuta, a seguito di una segnalazione ricevuta dalla Sala Operativa, per prestare soccorso a due diportisti in difficoltà a bordo di due canoe, a più di mezzo miglio dalla costa, in prossimità del campo boe Sarpom, situato nella rada di Vado Ligure.

I due diportisti, di nazionalità svizzera, usciti diverse ore prima per un’escursione in canoa, a causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni meteo-marine, ormai lontani dalla riva e impossibilitati a rientrare, si erano legati alla boa in attesa di aiuto.

L’intervento della M/V SAR 863 coordinata dalla Sala Operativa della Capitaneria, è stato portato a termine con successo e rapidità, grazie anche alle dettagliate indicazioni del segnalante a terra. Giunti sul posto, i militari hanno provveduto alla messa in salvo delle persone e al recupero delle canoe, dirigendo poi verso il porto di Vado Ligure, dove ad aspettarli c’era l’autoambulanza del 118 per i successivi accertamenti, viste le molte ore trascorse in mare dai due.

Giovane volpe affamata soccorsa ad Andora dall’Enpa

Giovane volpe affamatasoccorsa ad Andora dall’Enpa

Una giovane volpe in difficoltà è stata soccorsa in una via di Andora dai volontari della Protezione Animali.

Il controllo del suo stato di salute ha permesso di accertare che non era ferita nè malata ma soltanto magra e debilitata da troppi digiuni.

Attualmente è stata sottoposta ad una cura ingrassante in uno dei box curatoriali dell’ex canile Enpa di Leca d’Albenga, in attesa di poter essere rimessa in libertà a peso forma raggiunto.

Tra i 2.452 animali selvatici feriti, malati o in difficoltà recuperati l’anno scorso dai volontari Enpa in provincia di Savona, le volpi sono state nove.

Auto contro muro a Rivarolo | Approfondimento

L'incidente che si è verificato a Brin

In merito all’incidente di Rivarolo, la scorsa notte i vigili del fuoco sono intervenuti con 2 squadre a Brin, nei pressi del sottopasso, per incidente stradale.

Una vettura, un’Alfa Romeo Mito bianca con 4 ragazzi a bordo, per cause in via di accertamento, è andata a sbattere contro un muro.

Due ragazzi sono usciti autonomamente mentre gli altri 2 sono rimasti bloccati all’interno e sono stati estratti dai pompieri.

Sul posto è giunta la polizia locale e il 118 che ha trasportato i ragazzi all’ospedale. Due in codice rosso e due in giallo.

Il Nano Morgante | La didattica permanente

Il Nano Morgante | La didattica permanente

E’ consuetudine intendere l’ “istituzione scuola” come il luogo tipico da cui, ai vari livelli di approfondimento, apprendere ed attingere cultura.

Tralasciando, per prudente comodità, i concetti didattici avanguardisti alla Ivan Illich, in effetti la fase scolastica identifica, in misura dell’età anagrafica, l’unica fase in cui l’individuo è orientato a considerare meritevole e utile, anzi essenziale, il supporto e l’apporto altrui, al fine del proprio sviluppo cognitivo.

Senza addentrarci in ambiti foschi, non vi è dubbio che, per l’uomo, la scuola sia il luogo ideale ed obbligato ove trarre frutto da quella volitiva umiltà, quale metodo agevolato di apprendimento, gentilmente concessa alla puerizia e difficilmente replicabile nell’adulto.

Trascorso tale fase, più o meno lunga a seconda del personale percorso, e trascorse le età ad esso corroboranti, l’individuo tende mediamente a serrare ogni boccaporto, a rendersi impermeabile a qualsivoglia esterna alimentazione, a sigillarsi dall’eventualità di un altrui contributo.

Per dirla in altro modo, trascorso la fase osmotica, l’individuo si trincera nel presupposto di possedere gli strumenti culturali per supportare la propria carriera ed affrontare ogni tipo di questione.

La successiva fase autodidatta impone di fatto un arroccamento, invalicabile ed inespugnabile, rigorosamente auto-alimentato, come uno stagno senza l’apporto di nuovi affluenti.

Salvo eccezioni, l’idea di conoscenza così acquisita smarrisce via via quel calibro che solo l’ormai defunta aspirazione al dialogo consolida.

L’autarchia referenziale dell’adulto risulta un metodo fallimentare, da questo punto di vista: giacché, per un verso, allontana l’idea che l’esterno possa, in ogni momento, agevolare l’esercizio permanente dell’apprendimento (la teoria del lifelong learning), per l’altro, comprime forzatamente la “fase didattica” tra gli sterili confini di una regola competitiva.

La spontaneità dell’adolescenza si infrange in un atteggiamento borioso e saputo, che ci conduce, tra l’altro, alla sminuizione del ruolo completivo di comunità.

Massimiliano Barbin Bertorelli

Auto contro muro in via Jori a Rivarolo: quattro feriti, due gravi

Ventimiglia, investe passante e scappa. Il pedone è grave.
Ventimiglia, investe passante e scappa. Il pedone è grave.

Nella notte, intorno alle 3, nella delegazione genovese di Rivarolo si è verificato un grave incidente con un’auto che si è schiantata contro un muro.

Il bilancio è di quattro feriti di cui due ricoverati in gravi condizioni all’ospedale.

Per cause ancora in fase di accertamento una macchina con a bordo quattro persone, all’altezza di via Jori, è andata a schiantarsi contro un muro.

Sul posto sono intervenuti i mezzi sanitari che hanno prestato le prime cure ai feriti, tre uomini e una donna, tutti di età compresa tra i 30 e 40 anni.

Due sono stati portati in codice giallo all’ospedale Galliera di Genova. Più grave la situazione degli altri due, entrambi trasportati all’ospedale in codice rosso, uno al Galliera e l’altro al San Martino.

Auto contro muro a Rivarolo | Approfondimento

Festa GdF, Comandante Mattana: Concentrati su evasione, corruzione e criminalità

Il Comandante regionale della Gdf in Liguria, il Generale Francesco Mattana

La celebrazione della fondazione del corpo della Guardia di Finanza, nato 245 anni fa, è stata l’occasione per il Comandante regionale, Generale di Divisione Francesco Mattana, di stilare un bilancio dell’operato delle Fiamme Gialle in Liguria tra il 2018 e il 2019.

E’ lui stesso a spiegare come “Ci siamo concentrati su evasione, corruzione e criminalità organizzata con controlli mirati che hanno portato grandi risultati. Poi c’è il fenomeno del lavoro sommerso, ma anche la lotta agli stupefacenti che ha portato a grossi sequestri”.

Le Fiamme Gialle hanno operato tra il 2018 e il 2019 nel contrasto all’evasione fiscale, lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata ma anche sul cosiddetto ‘lavoro nero’ e il traffico di droga.

Nel campo della lotta all’evasione la Guardia di Finanza ha scoperto Iva non dichiarata per 57,8 milioni e 514 milioni di redditi imponibili netti da recuperare.

Sono state 279 le persone denunciate di cui 14 arrestate.

Complessivamente sono stati proposti sequestri per 376 milioni di euro.

Sono stati individuati 454 evasori totali (per una evasione di 20,6 milioni di Iva) e scoperti 916 lavoratori in nero.

Per quanto riguarda la tutela della spesa pubblica sono state denunciate 263 persone e segnalati alla Corte dei conti danni erariali per 43 milioni.

Per il contrasto alla criminalità organizzata: sono stati 96 i soggetti sottoposti a accertamenti patrimoniali che hanno portato al sequestro e confisca di beni per 5,2 milioni.

Infine sono stati 13 gli accertamenti per segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento al terrorismo islamico in Liguria.

Puccini, Butterfly e le altre, un ventaglio di profili immortali

Giacomo Puccini

E’ abbastanza noto che Puccini, specie dal 1880, negli anni della sua “bohème” meneghina, sia stato un notevole estimatore di donne (e forse anche dopo…).

Certamente non fu un amatore distratto o egoista: l’interesse verso la psicologia femminile sboccia, artisticamente prepotente, da ogni sua creatura.

Tutte diverse, tutte scolpite nella nostra memoria, non tanto per la fine tragica e prevista di molte di loro, quanto per le sfaccettature varie ma, alla fine, coerenti con l’indole di ciascuna.

Madama Butterfly, un noto inganno d’amore

Diverse, e anche diversamente “amate”: la più cara, la prediletta, per ammissione dello stesso autore, è stata la dolce Butterfly. “Piccola creatura mia” scriveva l’autore, “io amo le anime che piangono senza urlare e soffrono con amarezza tutta intima.”

La predilezione dell’autore per questa sua creatura era tale che battezzò col nome di Cio-cio-san la sua nave, che solcava le acque del lago di Massaciuccoli e del mare di Viareggio.

Forse amò platonicamente anche la povera Doria Manfredi, una giovanissima cameriera che si suicidò, stanca delle persecuzioni e calunnie infondate della moglie del compositore?  Sta di fatto che, nella sua ultima opera incompiuta, Turandot, Puccini inserisce un personaggio molto simile alla sfortunata geisha e da lui adorato, quello della giovane ancella Liù che, per devozione al suo principe Calaf, sopporta la tortura e alla fine si uccide.

Butterfly: cosa trasmette davvero questo personaggio dall’apparente sconfinato candore, che alle ragazze moderne di ognì età sembra così datato, pur se confinato in Oriente?

Madama Butterfly, un noto inganno d’amore

In realtà la quindicenne Cio-cio-san non è affatto ingenua e tanto meno ha l’età dei giochi: la piccola giapponese è una giovane sfortunata che ha dovuto adattarsi, per sopravvivere alla miseria, ad un destino ingrato, senza peraltro accettarlo, che spera di cambiare col matrimonio con uno straniero, ritenuto di mentalità avanzata.

Sola al mondo, limitata da leggi di millenaria tradizione, costretta ad un mestiere che di poetico ha solo la facciata abbellita dai termini sinuosi delle lingue orientali, ma che non le ha sporcato l’anima, Cio-cio-san ha mantenuto una architettura interna solida, ancora capace di sentimenti forti ed esclusivi, di sperare, di sognare e, da brava orientale, di aspettare.

Purtroppo la persistenza nel sogno ha fatto si che in questo matrimonio finto abbia investito tutta la sua vita, fino a rinnegare le sue tradizioni religiose e parte della sua cultura, inimicandosi anche la propria gente. Eppure è ben consapevole dei propri diritti di sposa, ma la mancanza di supporti affettivi validi e forse di autostima non le dà la possibilità concreta di cambiare vita: e  la  rinuncia al bambino è il vero momento della verità. Intuendo che non potrà mai risollevarsi si uccide “con onore”, preparando con lucida meticolosità la sua festa fiorita di addio.

Tosca (Foto foto Fabio Armiliato)

Passando a più conosciuti lidi, anche per il nostro autore, Tosca rappresenta la passione, il furore, la gelosia, l’iniziativa: con Butterfly ha in comune l’attitudine alla donazione totale all’arte e all’amore, ma con un atteggiamento del tutto diverso, eccessivo, ribelle a mentalità immutabili, decisionista. Gelosa anche di un ritratto solo perchè non ha il colore dei suoi occhi, manovra l’uomo amato, idealista e romantico, con la sua impetuosa capacità di convincimento che non ammette dinieghi. E ricorre ad ogni strategia  per sottrarlo alla morte e fuggire con lui, fino ad arrivare all’omicidio di un odioso potente che la ricatta. Il suo gettarsi dal torrione non è un gesto di rinuncia meticolosamente studiato, ma un gesto d’impeto, assolutamente coerente con il temperamento e lo stile di vita della persona.

Magda la rondine rappresenta invece la svolta, anche per Puccini, che ebbe per questa figura sentimenti ora positivi, ora di rifiuto, ma ancora una volta il profilo femminile che ne risulta è di tutta nettezza.

La rondine al Carlo Felice: il coraggio mancato di amare

Malinconica amante di un banchiere, Magda vive in un mondo scintillante e spensierato quanto votato all’apparenza e alla spregiudicatezza: sogna l’amore ma non sa rinunciare a questo suo mondo comodo e dorato. Quando arriva un uomo altrettanto stanco del suo presente e voglioso di cambiare vita, Magda vola con lui verso il sogno, verso la Costa azzurra, dove vive una breve felicità.

Quando il sogno pare diventare realtà, con l’assenso al matrimonio da parte della madre di lui, l’incanto si rompe. La giovane rondine ha cercato di volare via dall’inverno ma ora sembra comprendere che quel mondo di vita semplice e di onesti sentimenti, di impegno reale che le si prospetta non  può essere il suo: si sente “contaminata” e senza vie d’uscita, il peso del passato ha reso la sua anima asfittica, incapace di voltare pagina e di volare davvero. Purtroppo tutto lascia una traccia, nel bene come nel male: l’amore è solo una parentesi e Magda torna dall’amante ricco e direttivo.

Si tratta forse del profilo più psicanalitico di tutta l’opera pucciniana, anche se in qualche modo rientrante nei canoni dell’epoca: la donna dalla vita immorale non si redime, o muore nel corpo, o muore nell’anima. Ma è anche vero che dopo Magda le donne delle opere di Puccini cominceranno a morire di meno…

Elisa Prato

Tutti i festeggiamenti (tra sacro e profano) per San Giovanni Battista a Genova

Il Falò di San Giovanni Battista (foto di repertorio)

Come ogni anno, Genova si prepara a vivere la notte più magica di inizio estate festeggiando il suo Patrono San Giovanni Battista con una serie di eventi, tra le strade e le piazze del centro storico, che spaziano dalla tradizione, al folklore, al momento religioso.

I festeggiamenti iniziano questa sera della vigilia, domenica 23 giugno: alle 20:30 partirà da Piazza Matteotti il Ghost Tour, un intrigante e misterioso viaggio alla scoperta di vecchie e nuove leggende tra i tesori del Centro Sorico. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Genova con la collaborazione delle associazioni e degli artisti coinvolti e coordinata dal Circolo Culturale Fondazione Amon

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La serata odierna prosegue, sempre in Piazza Matteotti, alle  22 con “The Wall-Il concerto”: a quarant’anni dall’uscita del disco dei Pink Floyd, con la riproposizione dei brani più famosi di uno dei gruppi più importanti nella storia del rock. Tra gli altri, “Another brick in the wall”, “Hey you” e “Time”. Band e Coro dell’Università di Genova.

 

A mezzanotte, ancora in Piazza Matteotti, l’accensione del tradizionale Falò di San Giovanni e un intrattenimento musicale con Filippo Gambetta e Sergio Caputo, rispettivamente all’organetto diatonico e al violino. I due musicisti propongono melodie sia da ascoltare che da danzare, creando un connubio sonoro tra polke, scottish, bourrée e i colori delle musiche nord africane e mediterranee.

Arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco

Domani, lunedì 24 giugno alle ore 10:30, la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale di San Lorenzo dove, alle 17, Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo della Superba Angelo Bagnasco, presiederà la celebrazione dei Vespri solenni.

Seguirà la spettacolare processione che, con partenza dalla Cattedrale, si snoderà attraverso via San Lorenzo, Piazza Raibetta, Via Frate Olivero, Piazza Caricamento, entrerà nell’area del Porto Antico e arriverà a Calata Falcone Borsellino per la Benedizione della città e del mare. La solenne processione percorrerà poi Via della Mercanzia e risalirà via San Lorenzo per terminare in Piazza San Lorenzo. Alla processione parteciperà il Sindaco Marco Bucci e sarà presente il Gonfalone della Città.

Marcello Di Meglio