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Un gran bel Genoa tiene testa al Milan, va in vantaggio ma poi cede per una autorete (e mezza) in 60 secondi (1-2).

Stadio di Marassi completamente esaurito (32.081 spettatori tra paganti ed abbonati) per vedere un super Genoa che per 75 minuti tiene in scacco il Milan.

Un Diavolo che poi in un paio di minuti recupera il gol di Vitinha che aveva portato in vantaggio il Grifone con una prodezza; e grazie ad una autorete e mezza nel giro di 60 secondi  (Norton-Cuffy e Frendrup ) vince la partita.

Certo la sconfitta per 2-1 è completamente immeritata, ed il pubblico genoano a fine gara ha applaudito ed acclamato i giocatori rossoblu per la grande prestazione.

Sin dai primi minuti i rossoblu hanno ribattuto colpo su colpo al Diavolo, ed in due occasioni (grande conclusione di Norton-Cuffy e tentativo di autogol di Pavlovic) Maignan ha fatto due autentici miracoli, negando il gol al Genoa.

Mister Vieira lo aveva promesso che il Genoa avrebbe fatto una grande prestazione, e cosi è stato. Difesa ben registrata con De Winter, con nuovo look capelli rasta corti, che si imponeva ad ogni di forza e classe ad ogni contrasto, ottimo anche come sempre Vasquez. 

A centrocampo Masini e Frendrup combattevano su ogni palla, in avanti grande pressing.

A tratti Norton-Cuffy ha impressionato per la sua forza fisica, specie nell’occasionissima del quasi-gol negatogli da Magnan. 

Insomma, un bel Genoa.

Ed al 60′ Vieira mandava in campo Vitinha al posto di Messias, ormai spremuto.

Sessanta secondi ed il portoghese riceveva una palla in area ed al volo di piatto mette la palla in rete sotto la Nord: 1-0 e Genoa meritatamente in vantaggio. Tutto nato da un bel numero di Pinamonti che serviva Thorsby, palla a Martin che crossava mettendo Vitihna in condizione di segnare.

Conceiçao non ci stava ed al 71′  mandava dentro Gimenez per Jovic e Joao Felix per Jimenez.

Ed al 76′ i rossoneri pareggiavano: cross basso di Gimenez in area di rigore, irrompe Leão che supera Leali, grazie anche ad una sfortunata deviazione di Norton-Cuffy: 1-1.

Il Genoa è disorientato e dopo 60 secondi il Milan passa addirittura in vantaggio: c’è un cross e Frendrup, nel tentativo di anticipare João Felix, in spaccata manda la palla nella porta difesa da Leali: 1-2.

Incredibile, ma il Vecchio Balordo non ci sta ed attacca a testa bassa, mentre il Milan le studia tutte per perdere del tempo.

Gli ultimi minuti sono una bolgia: si gioca sotto la Nord, con mischie continue, corner e tanti cross. Ma Magnan riesce bene o male a tenere chiusa a sua porta.

Finisce al 95′, con la Nord che richiama i propri beniamini e li copre di applausi. Strameritati.   

TABELLINO GENOA-MILAN

Marcatori: 61′ Vitinha (G), 76′ Leao (M), 77′ aut. Frendrup (M)

GENOA (4-2-3-1): Leali 7; Sabelli 6.5, De Winter 7, Vasquez 7, Martin 7; Frendrup 6.5, Masini 6; Norton-Cuffy 7 (86′ Ekhator s.v.), Messias 6,5 (60′ Vitinha 7), Thorsby 6 (72′ Ahanor 6); Pinamonti 6. (All. Vieira).

MILAN (3-4-2-1): Maignan 7.5; Tomori 6 (79′ Walker s.v.), Gabbia 6, Pavlovic 5.5; Jimenez 5.5 (70′ Joao Felix 6.5), Fofana 6 (28′ Leao 7), Reijnders 6, Theo Hernandez 6; Pulisic 5 (79′ Musah s.v.), Loftus-Cheek 5.5; Jovic 5.5 (70′ Gimenez 6.5). (All. Conceiçao).

Arbitro: Collu 7.

Ammoniti: Pavlovic (M), Thorsby (G), Loftus-Cheek (M), Leao (M), Gabbia (M)

FRANCO RICCIARDI

(tutte le foto sono di TANOPRESS / GENOA CFC che ringraziamo)

Saluto romano per Venturini. Non è apologia del fascismo, ma identificati da Digos

Genova Brignole, commemorazione in ricordo di Ugo Venturini (Msi)

Gli investigatori della Digos di Genova hanno identificato i primi militanti di estrema destra che ieri ai giardini di Brignole hanno sfilato in modo ordinato come tutti gli altri anni e hanno fatto il saluto romano durante la commemorazione in ricordo dell’operaio 32enne missino Ugo Venturini, padre di famiglia e volontrio della Croce Rossa, ucciso nel 1970 da estremisti comunisti durante un comizio di Giorgio Almirante.

Alcuni di loro, genovesi, sono già noti alla Questura in quanto fondatori o militanti assidui delle due sedi di estrema destra La Risoluta (Casapound) e La Superba (Lealtà Azione).

Il lavoro degli investigatori è appena cominciato. Al vaglio ci sono i video della Polizia scientifica e quelli girati dai media.

Per risalire ai nomi di tutti i partecipanti saranno inoltre verificate anche le auto arrivate da fuori Genova, i cui numeri di targa sono stati annotati per risalire ai proprietari.

Su 150 partecipanti alla commemorazione poco più della metà erano genovesi. Gli altri sono arrivati dalla Lombardia, in particolare da Milano ma anche dalla Spezia, Piacenza e Reggio Emilia.

La maggior parte milita in Casapound o Lealtà Azione, in numero molto minore fa riferimento al Fronte Veneto Skinheads.

Completate le identificazioni la Digos porterà una relazione alla Procura e saranno i magistrati a decidere come procedere.

Come sta accadendo un po’ in tutta Italia per manifestazioni di questo tipo a pesare sulle indagini sono infatti le varie sentenze della Corte di Cassazione, che hanno ribadito che in occasioni di commemorazioni in ricordo dei Caduti o defunti fare il saluto romano non è apologia del fascismo.

In particolare, una sentenza depositata un anno fa dalle Sezioni unite della Corte di Cassazione ha ribadito che il saluto romano è penalmente punibile solo quando integra il “concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista” che nel caso di specie, avvenuto a Genova come tutti gli anni dal 2012, ossia quando la giunta Vincenzi (Pd) approvò la targa in ricordo di Ugo Venturini nei giardini di Brignole, evidentemente non sussiste.

 

Fair play Piciocchi-Salis al Quadrivium. Tasca: andate a votare

Genova, confronto fra i candidati sindaci alla sala Quadrivium

“Al nuovo sindaco chiedo che faccia un gioco di squadra. E’ importantissimo che sia un gioco di squadra in cui camminare e crescere insieme”.

Lo ha dichiarato stasera l’arcivescovo di Genova Marco Tasca a margine di un dibattito tra i candidati a sindaco organizzato dalla Diocesi del capoluogo ligure nella sala Quadrivium, affollata di pubblico.

E’ la seconda volta che il sindaco uscente Pietro Piciocchi (candidato del centrodestra) si confronta in un dibattito pubblico con Silvia Salis, dopo che per settimane lo aveva chiesto ma non aveva ricevuto l’adesione da parte della candidata sindaca del centrosinistra.

All’incontro, che si svolto all’insegna del “fair play” e con toni pacati, presenti anche Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), Raffaella Gualco (Genova Unita) e Antonella Marras (Sinistra Alternativa).

I candidati sono stati invitati a rispondere a tre domande ciascuno, già preparate e a loro precedentemente inviate. Il pubblico è stato invitato a non applaudire ogni volta questo o quell’altro candidato e, soprattutto, a non interrompere i loro interventi.

“Mi auguro – ha aggiunto Tasca – che tutti vadano a votare ma, vedendo anche le elezioni a cui stiamo assistendo, non c’è molta partecipazione e credo che qualche domanda valga la pena farla. Genova ha bisogno che tutti facciamo la nostra parte per stare vicini concretamente a chi ha meno possibilità e ha bisogno di cura”.

“Sogno una città – ha dichiarato Piciocchi – che stringa dei legami forti perché dobbiamo sviluppare molto di più il senso di comunità. Dobbiamo lavorare insieme, creare sintesi, fare sistema, superare i particolarismi perché solo così sapremo cogliere le sfide enormi che ci attendono.

L’amministrazione dovrà proporsi di sostenere anche economicamente l’attività degli oratori e la riqualificazione degli immobili.

Se parliamo di disagio giovanile, dobbiamo interrogarci sulle cause. Credo che la politica debba avere la responsabilità di un’analisi profonda e credo che oggi occorra tornare al valore dei legami della famiglia. La famiglia è distrutta, i giovani non hanno punti di riferimento valoriali e spirituali”.

“Sogno – ha affermato Salis – una società che sia organizzata come una squadra di maratona, dove sicuramente è fondamentale il tempo del primo, ma la cosa che conta di più per far sì che quella squadra sia veloce e forte è la distanza tra il primo e l’ultimo.

Noi dobbiamo immaginare una città che sostiene la volata dei primi ma che non lascia indietro gli ultimi. Ricordarsi di sostenere il progresso, l’industria e l’impresa ma tendere la mano a chi non riesce a correre”.

 

Genova, il confronto tra candidati sindaco alla Sala Quadrivium

Al centro temi sociali e lavoro

In vista delle elezioni comunali del 25 e 26 maggio, la Sala Quadrivium della Curia di Genova ha ospitato un nuovo momento di confronto tra i candidati alla carica di sindaco. Un appuntamento importante che ha posto al centro del dibattito le questioni sociali e lavorative, temi chiave per il futuro della città.

Organizzato in un clima di ascolto e sintesi, l’incontro ha visto la partecipazione di cinque dei sette aspiranti sindaci. Parliamo di Silvia Salis, Pietro Piciocchi, Mattia Crucioli, Antonella Marras e Raffaella Gualco. Ogni candidato ha avuto a disposizione due minuti per rispondere alle tre domande poste dagli organizzatori. Oltre ad un ulteriore minuto per l’appello finale agli elettori.

Confronto tra candidati sindaco al Quadrivium: l’incipit di Don Massimiliano Moretti

L’apertura del dibattito è stata affidata a Don Massimiliano Moretti, vice direttore e Cappellano A.R.M.O., nonché consulente ecclesiastico dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Don Massimiliano Moretti ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide politiche con spirito di servizio e attenzione alla dignità della persona.

«In questi giorni – ha detto Don Massimiliano Moretti, vice direttore e Cappellano A.R.M.O. – abbiamo ricevuto sia da enti ecclesiali. Ma anche da enti non ecclesiali la richiesta di poter formulare delle domande precise. Purtroppo non è stato possibile accontentare tutti, anche se nelle nostre tre domande abbiamo cercato di tenere presente il desiderio che ci arriva di queste tre domande. Però la prima è stata preparata da alcuni ragazzi e ragazze delle nostre scuole.
Questi giorni avevano partecipato ad un bando lanciato dal corso di informazione politica e che aveva come tema la città che sogna.
Crediamo che la loro domanda sia molto significativa da prendere grande considerazioni.
Il grande disagio giovanile che è sotto gli occhi di tutti forse può essere combattuto anche dando risposte concrete a questa domanda.
Sostanzialmente hanno chiesto luoghi e spazi dove potersi incontrare per studiare insieme.Per occupare il loro tempo libero insieme agli adulti. Hanno tenuto particolarmente a puntualizzare che non vorrebbero spazi nuovi, ma nuovi recuperati. Posti che prima avevano la vita e adesso con il passare del tempo sono diventati fatiscenti. È bello notare come almeno una parte dei nostri ragazzi voglia prendersi cura dell’ambiente. Evitando sprechi inutili sia in termini di risorse economiche sia in termini di spazi».

Don Moretti: il valore di un’amministrazione pubblica non può essere riferito semplicemente alla crescita economica di una città

«Del resto – prosegue Don Moretti – il valore di un’amministrazione pubblica non può essere riferito semplicemente alla crescita economica di una città. Ma anche dalla capacità che ha la stessa amministrazione di dare risposte alle singole persone e alle differenti fasce di età dei propri cittadini. Perché questi siano stimolati a trovare nelle relazioni buone con gli altri anche una parte di realizzazione della propria vita. Le altre due domande che, come dicevo prima, tengono conto anche dei contributi che abbiamo ricevuto riguardano il tema dei bisogni e delle povertà e il tema del lavoro.
Le povertà sono ancora tante e non solo sono solo materiali. Ma anche psicologiche, spirituali, così come il lavoro che ancora non esercitano tutti e che almeno per molti è un lavoro povero perché è poco stabile, poco pagato. Sappiamo bene che il Comune di Genova, che ha il più alto numero di addetti occupati rispetto alle altre realtà produttive della nostra città, non può generare nuovi posti di lavoro».

Don Moretti: il sindaco deve difendere il lavoro dei cittadini

«Il sindaco di Genova, sesta città italiana – conclude il Cappellano A.R.M.O. – però ha compito di difendere in tutte le sedi competenti il lavoro che è presente sul nostro territorio. In particolare il lavoro manifatturiero, che è quello che più degli altri può far crescere la produttività e quindi generare nuovo lavoro.
Sempre all’interno di questa domanda chiederemo ai candidati di raccontarci come faranno utilizzando la loro creatività. La loro lungimiranza a rendere più attrattivi gli investimenti per coloro che vorranno portare insediamenti produttivi nella nostra città.
Queste domande le abbiamo volutamente lasciate aperte per non condizionare le loro risposte e permettere maggiormente risalto le differenze dei singoli candidati.
Vorrei rivolgere ai candidati ancora una parola. Papa Francesco in una lettera inviata al Corriere della Sera il 17 marzo, l’ultimo scorso. Aveva rivolto a tutti un accorato appello dicendo che dobbiamo disarmare le parole per disarmare le menti e disarmare la terra. Oggi vorremmo invitare tutti voi e tutti quanti che siamo in questa sala a vivere quanto Papa Francesco ci ha chiesto.

Don Moretti: disarmiamo le parole

Disarmiamo le parole e ricordiamoci che l’altro o l’altra è sempre più importante delle sue idee. Che rispetto per la persona al dialogo costruttivo sono la base dell’edificazione del bene comune che non si può raggiungere da soli, ma soltanto collaborando insieme, ognuno secondo le condizioni date, chi governa e chi sta in opposizione, ma con la capacità di stare in ascolto reciproco e alimentando sempre uno spirito costruttivo».

Il confronto, sobrio nei toni ma ricco di contenuti, ha permesso di evidenziare le diverse visioni in campo sui temi più sentiti dalla cittadinanza: inclusione sociale, diritti, lavoro e sviluppo economico sostenibile. Un’occasione utile non solo per ascoltare proposte concrete, ma anche per comprendere l’approccio umano e politico di chi si candida a guidare Palazzo Tursi nei prossimi anni.

Fair play Piciocchi-Salis al Quadrivium. Tasca: andate a votare

La visione della città in un minuto: i sogni dei candidati per una Genova migliore

Un minuto per raccontare la propria idea di città, un appello finale per condividere i sogni e le visioni di una Genova più giusta, inclusiva e moderna. Si è chiuso così il confronto tra i candidati, ciascuno con la propria prospettiva su come rendere il capoluogo ligure un posto migliore in cui vivere, lavorare e crescere.

Silvia Salis e la metafora sportiva

A rompere il ghiaccio è stata Silvia Salis, che ha scelto una metafora sportiva per descrivere la sua idea di città:
«Sogno una città dove ognuno possa realizzare il proprio progetto di vita, qualunque esso sia e dove non prevalga l’individualismo. Io vengo dal mondo sportivo e quindi voglio regalarvi una metafora che mi ha insegnato lo sport. Io sono in una società che si è organizzata con una squadra di maratona dove sicuramente è fondamentale il tempo del primo, ma la cosa che conta di più per far sì che quella squadra sia veloce e forte è la distanza tra il primo e l’ultimo.
>Credo che impostandoci su questa, diciamo, su questa metafora sportiva, noi dobbiamo immaginare una città che sostiene la volata dei primi, ma che non lascia indietro gli ultimi. Credo che per questo sia importante l’azione del Comune tutti i giorni. Ricordarsi di sostenere il progresso, ricordarsi di sostenere l’industria, l’impresa, la volata di chi è forte, ma tendere la mano a chi non riesce a correre. Solo così la società potrà andare veramente veloce. Solo così avremo una squadra che potrà vincere. Grazie».

Pietro Picciocchi punta su un’idea di città dinamica e coesa

Pietro Picciocchi ha puntato invece su un’idea di città dinamica e coesa:
«Guardate, io dopo otto anni che ho l’onore di portare questi incanti. Ho deciso di continuare a mettermi in gioco perché amo la mia città, perché ho deciso di investire nella mia città, di vivere in questa città. E che città sogno? Sogno una città moderna, una città attrattiva, una città dinamica, una città dove le persone possono decidere di venire a vivere perché sanno che qui c’è una qualità della vita e sogno una città che stringa dei legami forti perché noi dobbiamo sviluppare molto di più il senso di comunità.
>Abbiamo parlato della famiglia che è assolutamente emblematica, ma estendo questo discorso a tutte le componenti, a tutto lo straordinario tessuto associativo nel mondo sociale e culturale. Dobbiamo veramente lavorare insieme, creare sintesi, fare il sistema, superare i particolarismi perché solo così sapremo cogliere le sfide enormi che ci attendono. Io credo che il Comune in questo possa avere un ruolo importante di impulso e di regia».

Antonella Marras e la visione radicale legata alla pace e alla giustizia sociale

Antonella Marras ha rilanciato una visione radicale, legata alla pace e alla giustizia sociale: «La città che sogniamo è la città che costruisce pace. Non a caso abbiamo aderito all’appello di alcune associazioni per un assessorato alla Pace che non si gira dall’altra parte rispetto al genocidio in atto del popolo palestinese e in merito a tutte le altre guerre. Come da sua vocazione una città che accoglie, una città che non si piega ai poteri forti che troppo spesso stanno decidendo le scelte di questa città.
Una città di persone che siano consapevoli, informate, protagoniste della vita sociale, culturale e politica. Una città che abbatta le diseguaglianze sociali e territoriali, una città che si occupi dei giovani rendendoli protagonisti e che rispetti la libertà di essere e vivere ognuno nelle differenze.
>Una città del lavoro, con il tempo delle persone che abbia un valore e un riconoscimento di una dignità e una funzione sociale accessibile a tutte e tutti, ripensata in modo condiviso e che vive, lavora e studia: una città praticamente che mette al centro la persona e non il profitto».

Raffaella Gualco critica la commistione tra politica e interessi privati

Raffaella Gualco ha invece criticato la commistione tra politica e interessi privati, invocando meritocrazia e partecipazione attiva:
«Io sogno una Genova etica, legale e competente. Sogno una Genova in cui non si decidano le sorti a bordo di uno yacht né una Genova in cui le sorti della città siano decise su base partitica. E mi dispiace dirlo, ma la candidata Salis sabato scorso in un incontro al CAP ha espressamente affermato che, come dire, i vertici devono derivare dai partiti.
Io sogno una città in cui i cittadini competenti, in base alle loro capacità, potranno partecipare, quindi potranno essere competenti, essere attivi. E chiedo alla cittadinanza di svegliarsi e di capire che fino a quando non avremo il coraggio di guardare i partiti per quello che sono. Non potremo veramente sognare e soprattutto non potremo passare alla realtà, perché dal sogno poi bisogna passare anche alla realtà».

Mattia Crucioli richiama la democrazia ateniese

A chiudere gli interventi è stato Mattia Crucioli, con un richiamo alla democrazia ateniese: «Si dice che Pericle dicesse che ad Atene il dialogo non fosse un intralcio per le decisioni. Ma fosse una precondizione necessaria per l’agire saggio, che soltanto così Atene potesse fare gli interessi dei molti e non dei pochi.
Io sogno una città così. Vorrei che Genova prendesse, recuperasse questo spirito democratico. Superasse le contrapposizioni ideologiche ed è quello che ho cercato di fare in questi anni in consiglio comunale. Dicendo, non guardando da chi vengono le proposte. Ma dicendo quando una cosa è giusta è giusta, quando è sbagliata, è sbagliata, sia che venga dal centrodestra, o dal centrosinistra, nell’interesse della collettività. Così, recuperando questa dimensione, secondo me assieme si possono superare tutti i problemi».

Podcast | Dialogo sul confronto al Quadrivium dei candidati alla carica di sindaco per il Comune di Genova

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Flop Traghettopoli, Tirrenia-Cin plaude al Tribunale del Riesame: tornano 4 navi

Arresti Genova, Piacente: Non è un'inchiesta ad orologeria
Il Tribunale di Genova (foto di repertorio)

Primo flop della cosiddetta inchiesta da prima pagina “Traghettopoli” condotta dal pm genovese Walter Cotugno.

I responsabili della Compagnia italiana di navigazione oggi hanno in sostanza fatto un plauso per la serietà e la professionalità dimostrata dai giudici della sezione per il Riesame del Tribunale di Genova (presidente Massimo Cusatti ) che hanno accolto l’istanza presentata dalla società Tirrenia-Cin.

Con tale provvedimento i giudici genovesi hanno annullato il decreto con cui la gip Silvia Carpanini aveva disposto il sequestro di beni nei confronti della Tirrenia-Cin fino a circa 64 milioni di euro.

“Il sequestro annullato – hanno spiegato – era stato eseguito su quattro navi della Cin che sono tornate quindi nella piena disponibilità della società” e che quindi torneranno anche a Genova.

Flop Traghettopoli, Tribunale Riesame annulla sequestro 64 milioni a Tirrenia-Cin

 

Caruggi, algerino gira col coltello e gambiano spaccia crack: denunciati

Centro storico, 20enne tunisino spaccia droga: preso dai carabinieri
Centro storico, "avamposto" Carabinieri Ge-Maddalena (foto d'archivio)

Ieri i carabinieri di Ge-Maddalena nel corso dei controlli nei vicoli del Centro storico genovese hanno identificato e denunciato due stranieri.

Si tratta di un algerino 39enne denunciato per porto d’armi od oggetti atti ad offendere, poiché trovato in possesso di un coltello con lama da 6 centimetri.

E di un gambiano 26enne, già conosciuto alle Forze dell’ordine e mai rimpatriato, che è stato trovato in possesso di varie dosi di crack, pronte per la vendita.

 

S. Teodoro, due peruviani rubano in un negozio: presi dai carabinieri

Albanese 40enne alla compagna: se mi lasci ti ammazzo. Denunciato
Carabinieri (foto d'archivio)

Due peruviani di 20 anni ieri sono stati identificato e denunciati per furto aggravato dai carabinieri di Ge-San Teodoro e Scali.

I sudamericani sono stati fermati poiché avevano rubato merce varia, per un valore di 250 euro, da un esercizio commerciale della zona.

La refurtiva è stata recuperata e riconsegnata al legittimo proprietario, che ha ringraziato i carabinieri.

 

Calcio – Levanto vittorioso e salvo

Levanto – In rimonta il Levanto batte l’ Intercomunale Beverino a Moltedi e in extremis riesce a togliersi dalla zona-playout del Girone B del campionato di Promozione ligure. Tutte nel primo tempo le reti al “Raso Scaramuccia”…

Al 18′ uno spunto di Benmoumen porta in vantaggio gli ospiti, palla al centro e immediato pareggio grazie a una “fucilata” di Monacizzo, al 36′ Del Vigo decide la contesa su un gran cross di Folli.

La classifica finale che salva i levantesi: Busalla punti 79, Vallescrivia 67, Sammargheritese 59, Caperanese 50, Canaletto Sepor 42, San Desiderio 41, Tarros Sarzanese e Don Bosco Spezia 39, Intercomunale Beverino 38, Levanto e Magrazzurri 35, Calvarese 34, Follo 33, Panchina 32, Psm Rapallo 22, Forza e Coraggio. 6.

Tabellino.

LEVANTO – INTERCOMUNALE B. 2 – 1

MARCATORI: Benmoumen, Monacizzo, Del Vigo.

LEVANTO: Rollandi, Moggia, Folli (Agrò G.); Magistrelli, Tiscornia, Bonati; Monacizzo, Del Vigo (Gallo), Righetti; Barilari (Tuvo) e Daniello. A disp. Viviani, Zoppi, Lagaxio, Agro’ C., Rezzano e Nicola. All. Borghetti.

INTERCOMUNALE BEVERINO: Ferrari P., Alcamo (Crafa), Ferrari G. (Tonelli); Bonfiglioli, Lufrano, Lertola (Carlini); Bruni (Morachioli), Dieli, Benmoumen; Lunghi e Mozzachiodi (Portoghese). A disp. Andreoli, Mousssavi, Villa e Gaggini. All,. Camicioli.

ARBITRO: Ucci di Genova.

Nella foto il portiere levantese Alessio Rollandi

Riaperta in anticipo la SP 18 Alassio-Moglio-Testico

Riaperta in anticipo la SP 18 Alassio-Moglio-Testico
Riaperta in anticipo la SP 18 Alassio-Moglio-Testico

Completati i lavori di messa in sicurezza

È stata riaperta al transito già da oggi la Strada Provinciale n. 18 “Alassio – Moglio – Testico”, nel tratto compreso tra i civici 42 e 44 di via Adelasia, all’altezza del chilometro 1+200, nel territorio comunale di Alassio. Un ritorno alla viabilità regolare che arriva in anticipo rispetto alla data inizialmente prevista, grazie alla collaborazione efficace tra i soggetti istituzionali coinvolti.

L’intervento, mirato al taglio delle alberature pericolanti, era originariamente programmato fino a venerdì 9 maggio, ma si è concluso prima del previsto. Decisivo l’impegno congiunto degli uffici tecnici della Provincia, del Comune di Alassio e della Polizia Municipale, che hanno agito in piena sinergia per consentire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni e ridurre al minimo i disagi per i residenti e per la circolazione.

L’interdizione temporanea al traffico veicolare si era resa necessaria in seguito ai sopralluoghi tecnici, che avevano evidenziato la presenza di alberi instabili e sporgenti lungo il tracciato. Un rischio non trascurabile per l’incolumità pubblica, che ha imposto un intervento urgente di messa in sicurezza attraverso l’abbattimento delle piante a rischio crollo.

Sul medesimo tratto è già previsto un secondo intervento: si tratta del rifacimento del manto stradale, che è stato temporaneamente rinviato proprio per dare priorità alla rimozione delle alberature. Una pianificazione che tiene conto sia dell’urgenza dell’intervento sia della necessità di garantire un ritorno alla piena funzionalità della strada nel più breve tempo possibile.

Grande soddisfazione è stata espressa dalla Consigliera Provinciale Franca Giannotta: “Ringrazio personalmente gli Uffici tecnici della Provincia, l’Amministrazione Comunale di Alassio e il relativo Corpo di Polizia Municipale per la sollecitudine e la disponibilità dimostrate. La sinergia operativa ha consentito non solo l’esecuzione in sicurezza di un intervento necessario, ma anche l’anticipata riapertura di un tratto viario importante, già interessato da disagi nelle ultime settimane, con un conseguente beneficio concreto per la cittadinanza e per l’intero tessuto comprensoriale”.

Alle sue parole si aggiunge la dichiarazione del Consigliere Delegato alla Viabilità per l’Area del Ponente, Matteo Mirone: “Sono soddisfatto per l’operato della ditta incaricata, che ha portato a termine l’intervento con puntualità. Le interdizioni temporanee alla circolazione risultano misure necessarie e proporzionate ogniqualvolta si intenda porre, come doverosamente accade, al centro dell’azione amministrativa la tutela del territorio e della sicurezza delle nostre comunità”.

La riapertura anticipata della SP 18 rappresenta un segnale positivo per i cittadini di Alassio e per tutti coloro che percorrono abitualmente quel tratto, riportando fluidità nei collegamenti locali e garantendo al contempo maggior sicurezza.

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La Regione Liguria al Salone del Libro di Torino 2025

La Regione Liguria al Salone del Libro di Torino 2025
La presentazione dello stand della Regione Liguria al Salone del Libro di Torino

Un omaggio a Montale e all’editoria del territorio

Anche nel 2025 la Regione Liguria conferma la sua presenza al Salone Internazionale del Libro di Torino, la più importante manifestazione italiana dedicata all’editoria, che si svolgerà dal 15 al 19 maggio nella sua trentasettesima edizione. Un appuntamento diventato ormai strategico per la promozione culturale del territorio, che quest’anno assume un significato ancora più profondo grazie alla celebrazione dei cento anni dalla pubblicazione di Ossi di seppia, l’opera che ha segnato l’esordio poetico di Eugenio Montale.

«Sono ben contento che si possa festeggiare, diciamo così, non solo fare una ricorrenza, ma festeggiare l’opera di Montale alla Fiera del Libro», ha dichiarato il presidente della Regione Liguria. «Sapete che con il libro noi abbiamo un rapporto molto positivo. Due anni fa siamo stati nominati città italiana del libro e ha avuto veramente un grande successo qui a Genova perché abbiamo avuto molte persone interessate, molte pubblicazioni fatte ex novo, molti autori, editori liguri e genovesi che si sono lanciati e hanno fatto più del normale e questo ha avuto una grossa ricaduta anche economica e occupazionale. Per questo motivo pensiamo che sia opportuno essere sempre presenti al Salone del Libro, non solo per tenere viva l’attenzione, ma soprattutto per continuare a sviluppare quella che è un mezzo culturale di estrema importanza. Oggi il libro è quello che ti consente in qualunque momento della giornata, della sera, della notte, di poter pensare a certe cose nella lettura e nel poter tramandare nella storia. Voglio dire, dobbiamo pensare che quello che si chiama sui libri poi rimane, ed è questa una cosa assolutamente importante».

Un pensiero condiviso anche dall’assessore alla Cultura di Regione Liguria, Simona Ferro, che sottolinea come la partecipazione al Salone sia il naturale proseguimento del lavoro iniziato con Genova Capitale italiana del Libro 2023: «Nel 2024 la Regione aveva partecipato al Salone per capitalizzare le iniziative promosse nell’ambito di Genova Capitale italiana del Libro 2023, oltre che per promuovere l’editoria ligure. La nostra presenza aveva riscontrato l’entusiasmo e la piena collaborazione dei nostri editori, che hanno rinnovato anche per l’edizione 2025 la disponibilità a partecipare con le loro produzioni e a organizzare, all’interno dello stand della Regione, iniziative, presentazioni e appuntamenti promozionali».

Nella passata edizione, lo stand della Liguria aveva ospitato più di 100 relatori in numerosi incontri e panel tematici, offrendo al pubblico oltre 500 titoli di narrativa, poesia, saggistica, storia, attualità, divulgazione scientifica, gastronomia e cultura del territorio. Una partecipazione diffusa che ha coinvolto non solo case editrici e autori, ma anche tanti Comuni della Liguria e le scuole: ben 40 classi liguri avevano infatti raggiunto Torino grazie al progetto Orientamenti, rafforzando così il legame tra promozione della lettura e formazione.

Il Salone del Libro di Torino rappresenta un’occasione unica per mettere in rete tutte le figure che operano nel mondo dell’editoria: dagli scrittori agli editori, dai librai ai bibliotecari, fino a traduttori, illustratori e naturalmente i lettori. «La presenza dello stand regionale al Salone – prosegue l’assessore Ferro – ci consentirà di rinnovare l’impegno per la promozione della lettura e di valorizzare il territorio ligure, anche in chiave di attrattività turistica. Il tema scelto per l’edizione 2025 del Salone, ‘Le parole tra noi leggere’, oltre al titolo del romanzo di Lalla Romano, è un verso della poesia ‘Due nel crepuscolo’ di Eugenio Montale, nell’anno in cui la raccolta poetica ‘Ossi di seppia’ compie cento anni. Una ricorrenza che dà ulteriore valore e forza alla partecipazione della Liguria al Salone».

Una presenza, quella della Liguria, che non si limita quindi alla sola promozione editoriale, ma si intreccia con l’identità culturale, la memoria storica e le potenzialità turistiche della regione. Con un omaggio a Montale e alle “parole leggere” che uniscono lettori e scrittori, la Liguria è pronta a raccontarsi anche nel 2025, in uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno.

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