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Circoncisione a bimbo che poi morì, pm: condannate santone nigeriano e madre neonato

Palazzo di Giustizia a Genova (foto di repertorio)

Oggi la procura di Genova ha chiesto la condanna a otto anni e quattro mesi per Osas Okundaye, il cosiddetto “santone” nigeriano di 34 anni accusato di avere effettuato l’intervento di circoncisione che avrebbe causato la morte di un neonato lo scorso 2 aprile a Genova Quezzi.

Per la madre e la nonna del bimbo ha chiesto la condanna a sei anni ciascuna.

La sentenza, con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare è prevista per giovedì.

Okundaye, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile della questura genovese, era stato chiamato dalla mamma e dalla nonna del bimbo più volte nel corso della giornata ed era stato informato delle condizioni del piccolo.

Ciononostante avrebbe detto alle donne di non chiamare l’ambulanza “perché avrebbero avuto problemi tutti e tre con la giustizia”.

Il presunto “santone” sarebbe stato contattato su Facebook e pagato 50 euro per l’operazione, oltre a generi alimentari come olio, patate, birra e whisky.

L’africano avrebbe praticato la circoncisione con una lametta da barba e se ne sarebbe andato via.

Dall’esame autoptico era emerso che l’intervento era stato fatto in modo grossolano, togliendo troppa pelle con recisione dell’arteria frenulare.

Quando, in piena notte, era stato chiamato dalla nonna per essere informato della morte del piccolo, aveva abbandonato la sua casa in fretta e furia e con la moglie e i figli stava per raggiungere la Francia.

I poliziotti lo avevano poi arrestato a Ventimiglia.

Dalle indagini è emerso che il “santone” era noto nella comunità nigeriana e che avrebbe praticato altre circoncisioni clandestine ad altri bambini, compreso suo figlio.

 

A12, frontale auto-moto al casello di Genova Nervi: muore motociclista di 42 anni

Un incidente stradale (foto d'archivio)

Incidente mortale intorno alle 16 di oggi sulla A12 Genova-Sestri Levante nei pressi del casello di Genova Nervi.

Un’auto si è scontrata con una moto e il conducente del veicolo a due ruote purtroppo ha perso la vita.

Il casello autostradale è stato temporaneamente chiuso in entrata e in uscita.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorsi sanitari e le pattuglie della Polizia Stradale, oltre al personale della Direzione 1° Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia.

Secondo una prima ricostruzione del tragico incidente, il motociclista Fabio Lo Re avrebbe perso il controllo del mezzo durante un sorpasso, finendo così nella corsia opposta dove viaggiava l’auto.

Il 42enne genovese è caduto rovinosamente a terra. I medici del 118 hanno provato a rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare.

Il pm di turno ha ordinato il sequestro dei due mezzi coinvolti e nelle prossime ore incaricherà il medico legale per l’autopsia.

 

Inchiesta falsi report viadotti: perquisizioni GdF in abitazioni indagati ex Spea

Sequestro da 9 milioni ai nomadi, intercettazione: Rubiamo ogni giorno
Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Nelle abitazioni di alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti falsi report sui viadotti autostradali, gli investigatori del primo gruppo della GdF di Genova hanno trovato documenti ritenuti “interessanti” e di un “certo peso investigativo” per fare luce nell’inchiesta.

Secondo gli investigatori, la compilazione dei falsi report sarebbe andata avanti “almeno dal 2014” e sarebbe continuata anche dopo la tragedia del Ponte Morandi.

Le perquisizioni di oggi hanno riguardato, tra l’altro, le mancate ispezioni dei “cassoni” ossia la parte sottostante il manto stradale.

Secondo quanto riferito, i finanzieri avrebbero perquisito le abitazioni e gli uffici dell’ex amministratore delegato di Spea (società controllata di Autostrade che si occupa delle manutenzioni) e di Antonio Galatà, Marco Vezil, Serena Alemanni e Antonino Valenti.

I militari avrebbero effettuato perquisizioni anche a carico di altri collaboratori di Vezil, che risultano indagati nel procedimento sui falsi report sui viadotti.

Si tratta di Carlo Boccone, Carlo Alioto Grazioso, Giorgio Melandri.

Galatà, Vezil, Alemanni e Valenti risultano indagati per falso commesso da pubblico ufficiale. I quattro risultano anche indagati per il tragico crollo del Ponte Morandi.

Gli investigatori hanno sequestrato carte, ma anche i telefonini degli indagati, pc portatili e dispositivi elettronici.

Lo scorso primo ottobre i finanzieri avevano perquisito la sede milanese di Spea Engineering Spa sequestrando una serie di documenti sui viadotti.

Galatà è stato rimosso dall’incarico lo scorso 17 settembre, quattro giorni dopo gli arresti e le interdizioni di nove persone, tra tecnici e dirigenti di Spea e Aspi.

L’indagine sui presunti falsi report era nata dal fascicolo principale sul Ponte Morandi.

Secondo i pm della procura di Genova, la sicurezza degli automobilisti era in secondo piano rispetto al vero interesse di dirigenti e tecnici, e cioè il massimo profitto. Per questo motivo sarebbero stati modificati i report sul reale stato di salute dei viadotti.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti il Pecetti sulla A26 in Liguria e il Paolillo sulla A16 in Puglia.

Gli altri viadotti sotto inchiesta sono il Moro, vicino a Pescara, il Sei Luci e il Gargassa in Liguria e il Sarno sull’A30.

Nell’inchiesta bis risulta indagato anche l’ex responsabile nazionale delle manutenzioni di Aspi, Michele Donferri Mitelli.

 

Pg Cassazione: annullare condanna a Berneschi, rideterminare la pena

Giovanni Berneschi, ex presidente Banca Carige (foto d'archivio)

Annullare la condanna della Corte d’Appello di Genova con rinvio per rideterminare la pena.

E’ la richiesta avanzata oggi dalla pubblica accusa in Cassazione per Giovanni Berneschi, l’ex presidente di Banca Carige accusato della maxi truffa ai danni del ramo assicurativo Carige Vita Nuova.

L’imputato in primo grado era stato condannato a otto anni e due mesi e in appello la pena era stata aumentata di cinque mesi.

Stessa richiesta del pg anche per Ferdinando Menconi (otto anni e sei mesi), ex amministratore delegato del ramo assicurativo, e per gli imprenditori Sandro Maria Calloni (nove anni e sette mesi) ed Ernesto Cavallini (otto anni e sei mesi).

Chiesta la conferma per gli altri imputati.

La sentenza dovrebbe arrivare a notte inoltrata.

La presunta truffa perpetrata ai danni dell’istituto di credito, secondo gli investigatori della GdF, consisteva nel far acquistare dal ramo assicurativo della banca immobili e quote societarie di imprenditori compiacenti a prezzi gonfiati tramite perizie artefatte per reinvestire poi le plusvalenze all’estero.

Tutto questo avrebbe fruttato a Berneschi e agli altri indagati circa 22 milioni di euro.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e riciclaggio e falso.

 

Brignole, autista non aspetta passeggero che vuole prendere bus: preso a pugni

Stazione di Genova Brignole (foto d'archivio)

Oggi pomeriggio a Brignole un autista Amt a bordo di un autobus della linea 46 è stato aggredito da un giovane passeggero.

Il 17enne è salito sul bus dopo averlo rincorso per una fermata, non essendo riuscito a prenderlo a quella precedente. Poi si è diretto verso la cabina di guida, prendendo a calci la porta.

L’autista ha aperto per chiedere aiuto ad alcuni colleghi e a quel punto il 17enne lo ha colpito con dei pugni in faccia.

Successivamente, è stato fermato grazie all’intervento della Polizia.

La vittima del pestaggio è stata trasportata al pronto soccorso.

I sindacati hanno chiesto più sicurezza e prevenzioni a tutela dei lavoratori Amt.

 

Doppio presidio di protesta davanti a Tursi: dipendenti Amiu e centro sociale Tdn

Comune di Genova, bandiere a mezz'asta

Doppio presidio oggi pomeriggio davanti a Palazzo Tursi.

Da una parte alcuni dipendenti di Amiu, che hanno indetto un’assemblea sindacale in via Garibaldi in concomitanza con l’incontro tra il sindaco Marco Bucci, i sindacati e l’rsu dell’azienda per discutere del futuro della stessa a partire da contratto di servizio in scadenza fino al project financing per la gestione del nuovo impianto a Scarpino.

Dall’altra, a pochi metri di distanza, quelli del centro sociale Terra di Nessuno, che un mese fa hanno ricevuto dal Comune di Genova una lettera in cui viene richiesto il rilascio degli spazi occupati da quasi 25 anni al Lagaccio.

I responsabili del Tdn hanno manifestato sostenendo che un’isola ecologica nel quartiere, al posto del centro sociale, non sia una buona idea.

Contro la legittima decisione della giunta Bucci, che dovrebbe portare finalmente allo sgombero dell’area occupata, i responsabili del Tdn hanno inoltre annunciato che nei prossimi giorni sarà depositato un ricorso al Tar.

 

Busalla, senegalese e romena truffano 69enne e 38enne: denunciati

I carabinieri denunciano 4 soggetti che avevano raggirato 60enne
Postepay (foto d'archivio)

Ieri i carabinieri di Busalla hanno denunciato in stato di libertà per “truffa” un senegalese di 23 anni e una romena di 31 anni, entrambi gravati da pregiudizi di polizia specifici.

Secondo gli investigatori, sono responsabili di avere effettuato due truffe ai danni di cittadini abitanti nel Comune dell’entroterra genovese.

Entrambi i presunti truffatori, durante trattative diverse, sempre relative all’acquisto di accessori per auto messi in vendita su siti internet specializzati da un 69enne da un 38enne, mediante artifizi e raggiri vari, inducevano in errore i due, ottenendo indebitamente oltre 2.000 euro attraverso ricariche su carte Postepay a loro intestate.

 

S. Margherita Ligure, ecuadoriano ruba in un ristorante: arrestato

Carabinieri (foto di repertorio)

Ieri mattina in centro a Santa Margherita Ligure un ecuadoriano è stato sorpreso mentre si intrufolava nello spogliatoio del personale di un ristorante, rubando da un armadietto 50 euro.

Lo straniero, appena uscito dall’esercizio commerciale, è stato quindi fermato dai carabinieri, tempestivamente intervenuti.

Dopo la fase dell’identificazione del 32enne sudamericano, gravato da pregiudizi di polizia e mai rimpatriato, i militari gli hanno trovato il denaro in una tasca dei pantaloni.

Pertanto, è stato arrestato per “furto aggravato”

Il denaro recuperato è stato e restituito al legittimo proprietario.

 

Il rally Terre del Timorasso fa rammaricare Davide Craviotto

LA Clio R3C di Davide Craviotto al Timorasso (ph S. Bertuccioli)
La Clio R3C di Davide Craviotto al Timorasso (ph S. Bertuccioli)

Genova, 16 ott. – E’ stato un Rally Race “Terre del Timorasso Derthona” a due volti, quello disputato da Davide Craviotto, in lizza nel tortonese, nella “gara di casa” del suo co-pilota Fabrizio Piccinini, con una Renault Clio R3C messagli a disposizione dalla Gima Autosport. Malgrado un piazzamento finale12° assoluto e 2° di classeapprezzabile, il pilota genovese non è riuscito ad archiviare l’impegno con piena soddisfazione.

All’origine del tutto – osserva il portacolori della scuderia Project Team – c’è un’errata scelta di gomme all’inizio del secondo giorno di gara: pensavamo che non piovesse e abbiamo optato per pneumatici più duri. Invece il tempo si è coperto, ha iniziato a piovigginare ed altro non ci è rimasto che perdere il meno possibile. All’assistenza abbiamo rivisto un pò tutto, montato gomme morbide ed è cambiata la musica: siamo riusciti a risalire al secondo posto di classe e a conservare la posizione ma nel primo giro avevamo perso davvero troppo“.

“Mi spiace – conclude Davide Craviotto – perché avrei voluto regalare al mio “naviga” Fabrizio Piccinini, che è nativo di Monleale, proprio dove passava la ps, una bella gioia. Lui, alla fine, era comunque contento e si è complimentato con me per come ho reagito nel secondo giro, ma se il risultato finale fosse stato migliore sarei stato più contento“.

Entella, sfida tra ex contro il Trapani

Serie C Gruppo B: Fermana-Entella 0-2
Serie C Gruppo B: Fermana-Entella 0-2

La partita con il Trapani non è mai una come tutte le altre per molti giocatori e membri dello staff dell’Entella che, proprio in Sicilia, hanno fatto molto bene e lasciato tanti bei ricordi. Sono ben 7 le persone che, tra giocatori e staff, possono vantare un passato in terra sicula con la maglia dell’attuale squadra allenata da mister Francesco Baldini.

Il primo che quando vedrà il granata dall’altra parte del campo proverà forti emozioni, sicuramente sarà mister Roberto Boscaglia che ha lavorato in Sicilia dal 2009 al 2015 portando la compagine trapanese dalla serie D a calcare i campi della serie B. L’allenatore biancoceleste può essere considerato un vero e proprio totem nella storia del Trapani. Altro personaggio che ha fatto molto bene in Sicilia è Matteo Mancosu. L’attaccante ha giocato lì dal 2012 al 2015 totalizzando 51 reti in 88 gare disputate.

In quegli anni l’ariete ha ottenuto una promozione dalla serie C alla serie B, una volta in cadetteria, è riuscito a diventare capocannoniere del campionato con 26 marcature. Mirko Eramo ha militato per una sola stagione con la squadra che affronterà da ex sabato al Comunale, nel 2015/2016, giocando ben 37 volte e andando a segno in 3 occasioni. Il Capitano dell’Entella, Luca Nizzetto, è legato al Trapani perché ha giocato nel suo centrocampo per due annate non consecutive, 2013-2014 e 2016-2017, intervallate da una parentesi al Modena. Al Provinciale ha totalizzato 93 caps e 7 gol in totale.

L’ex più fresco del Trapani che ora veste la casacca biancoceleste è Marco Toscano, arrivato nella sessione estiva del calciomercato sulle rive del Mar Ligure, anche lui ha in tasca una promozione dalla terza alla seconda serie. Oltre a tutti i nomi sopracitati, anche l’allenatore in seconda, Giacomo Filippi ed il preparatore atletico Marco Nastasi hanno lavorato nel Trapani. Detto tutto ciò, si può affermare con più certezza che la sfida di sabato non sarà una gara come tutte le altre, piena di significati e di storie che si intrecciano. Le emozioni saranno tante fino al fischio di inizio quando si rivedranno e si riabbracceranno vecchi amici, dopo di che, messi da parte i convenevoli, si dovrà fare di tutto per portare a casa i 3 punti.