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Ecuba di Euripide in anteprima al Teatro Romano di Ventimiglia

Ecuba di Euripide in anteprima al Teatro Romano di Ventimiglia
Ecuba di Euripide in anteprima al Teatro Romano di Ventimiglia (Foto Max Valle)

Un grande classico rivive nell’area archeologica di Nervia

Martedì 15 luglio il Teatro Romano di Ventimiglia ospita l’anteprima nazionale di Ecuba di Euripide, nuovo spettacolo diretto da Sergio Maifredi e prodotto da Teatro Pubblico Ligure, Teatro Cavour di Imperia e Tindari Festival. L’opera sarà in scena anche il 17 luglio all’Anfiteatro di Luni e debutterà ufficialmente il 20 luglio al Teatro Greco di Tindari (Messina), nell’ambito della 69ª edizione del Tindari Festival.

Sul palco un cast di grande intensità guidato da Arianna Scommegna nel ruolo di Ecuba, con Mino Manni, Gianluigi Fogacci e Mariella Speranza. Mario Incudine firma le musiche originali ed è in scena nel ruolo del corifeo, accompagnato da un coro di dodici donne. Le musiche saranno eseguite dal vivo da Antonio Vasta, maestro concertatore.

Una tragedia che parla al presente con la voce del passato

La regia di Maifredi, sostenuta dalla nuova traduzione di Giorgio Ieranò, dà forma a uno spettacolo in cui prosa e musica si intrecciano in un linguaggio potente e arcaico. Ecuba di Euripide racconta le conseguenze della guerra di Troia dal punto di vista delle donne: madri, regine e schiave, costrette all’esilio e alla perdita. Il dolore, la vendetta e la dignità di chi ha perso tutto trovano voce nella figura di Ecuba, interpretata con intensità da Arianna Scommegna, sospesa tra fierezza regale e ferinità istintiva.

A rendere ancora più significativa la prima nazionale del 20 luglio è la partecipazione della Compagnia dei detenuti del carcere di Gazzi “Liberi di sognare” e delle Signore di Patti, a sottolineare il valore civile e collettivo del teatro.

Il progetto “Parole antiche per pensieri nuovi” tra arte e archeologia

Lo spettacolo fa parte del progetto culturale “Parole antiche per pensieri nuovi / Mediterraneo. Guerre, porti, mercati e civiltà”, ideato da Sergio Maifredi e realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, in collaborazione con i Musei Nazionali di Genova – Direzione Regionale Musei Liguria. L’iniziativa mette in rete 12 siti archeologici liguri in un itinerario culturale che attraversa la regione da Ponente a Levante.

Il progetto comprende oltre 30 eventi – tra spettacoli, incontri, lezioni e conferenze – ospitati in luoghi di pregio come musei, anfiteatri, palazzi storici e fortezze. Tra i protagonisti nomi noti del panorama teatrale e culturale italiano come Moni Ovadia, Maddalena Crippa, David Riondino, Giuseppe Cederna e il filosofo Piergiorgio Odifreddi.

Da Pasolini al Mediterraneo di oggi: un viaggio tra parole, musica e visioni

Il percorso teatrale si è aperto il 21 giugno ai Balzi Rossi di Ventimiglia con Pasolini. La lunga strada di sabbia. Il Tour, spettacolo ideato da Maifredi con Massimo Minella e le musiche dal vivo di Edmondo Romano, sulle tracce del celebre reportage pasoliniano del 1959.

A chiudere la rassegna, il 19 settembre al Palazzo Reale di Genova, sarà l’intervento della cartografa Laura Canali, nota per le sue suggestive mappe geopolitiche, che offrirà una visione poetica e visuale del Mediterraneo che unisce.

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Centrale dello spaccio nei boschi tra Loano e Boissano

Centrale dello spaccio nei boschi tra Loano e Boissano

Due arresti e quasi 90 grammi di cocaina sequestrati. Operazione congiunta della Polizia Locale di Loano e Finale Ligure smantella un traffico di droga nei boschi

Una radura nascosta tra i boschi tra Loano e Boissano, in provincia di Savona, era stata trasformata in una vera e propria centrale dello spaccio. Lì, lontano da occhi indiscreti, due uomini avevano creato una base operativa dotata di tutto il necessario: bilancini di precisione, piatti bruciati, nylon termosaldato, cocaina in pietra e dosi già pronte per la vendita. Un nascondiglio scelto con attenzione per eludere i controlli delle forze dell’ordine.

Ma la “zona franca” non è sfuggita all’attenzione del Nucleo Sicurezza Urbana e Cinofili della Polizia Locale di Loano e Finale Ligure, che con una blitz mirato ha arrestato in flagranza di reato due spacciatori di origine marocchina: A.A., classe 1991, e B.H.A., classe 1994.

Giorni di appostamenti e pedinamenti sotto copertura

L’operazione antidroga, scattata nel pomeriggio del 14 luglio 2025, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona sotto la direzione del sostituto procuratore Luca Traversa. Gli agenti, in abiti civili, hanno seguito i due sospettati per diversi giorni, monitorandoli mentre si muovevano tra Loano e Boissano a bordo di scooter e auto intestate a terzi, per rendere più difficili le indagini.

L’osservazione si è intensificata fino alla scoperta del luogo isolato nei boschi, dove i due si dedicavano alla lavorazione e al confezionamento della droga.

Cocaina, strumenti per il taglio e confezionamento: tutto pronto per lo smercio

Seduti su un telo, i due uomini venivano osservati mentre preparavano le dosi con una ritualità collaudata: tagliavano il nylon, scaldavano piatti con accendini per frantumare la cocaina in pietra, pesavano le dosi e le chiudevano con precisione. Quando gli agenti hanno avuto conferma visiva del confezionamento, hanno fatto scattare il blitz.

Uno dei due ha provato a fuggire tra la vegetazione, ma è stato fermato dopo un breve inseguimento. Entrambi, in stato di alterazione, sono stati bloccati e portati presso il comando della polizia locale di Loano.

Sequestrati droga, contanti e cellulari: squillavano senza sosta durante l’arresto

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati oltre 88 grammi di cocaina, suddivisi in 18 dosi pronte, sei involucri solidi e una porzione in polvere ancora sul piatto. Insieme alla droga, gli agenti hanno recuperato strumenti da taglio e confezionamento, cellulari e denaro contante. I telefoni dei due arrestati squillavano senza sosta, conferma della fiorente attività di spaccio in atto.

Arrestati trasferiti al carcere di Imperia, attesa la convalida del Gip

Su disposizione del magistrato Traversa, i due arrestati sono stati condotti nella notte presso la casa circondariale di Imperia. Non si è proceduto con il rito direttissimo, ma il magistrato ha richiesto la convalida dell’arresto al Giudice per le Indagini Preliminari (Gip).

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Incontro nel Centro Storico di Genova su stili di vita e prevenzione per i giovani

Incontro nel Centro Storico di Genova su stili di vita e prevenzione per i giovani
Gianni Testino

Mercoledì 16 luglio un evento aperto alla cittadinanza al Centro diurno San Marcellino

Si terrà mercoledì 16 luglio 2025 alle ore 10.30 presso il Centro diurno dell’Associazione San Marcellino (vico San Marcellino 1, Genova) un incontro pubblico dedicato al Centro Storico di Genova. Il focus sarà sugli stili di vita e la prevenzione, con particolare attenzione alle strategie efficaci per le fasce giovanili. L’appuntamento, dal titolo “Identificare criticità per trovare soluzioni”, è promosso dal Dipartimento Educazione a Corretti Stili di Vita e Programmi di Comunità Asl3, diretto dal dottor Gianni Testino.

Confronto tra istituzioni, associazioni e comunità del territorio

L’incontro rappresenta un momento di ascolto e confronto tra cittadinanza, associazioni attive nel centro storico, comitati locali e istituzioni, tra cui Prefettura, Questura e Assessorato alla Sanità di Regione Liguria, attesi tra i partecipanti.

L’evento è realizzato in collaborazione con: Federsanità ANCI Liguria, Associazione San Marcellino, Via del Campo e Caruggi, Il Cesto, Comunità San Benedetto al Porto, Il Quotidiano Latinoamericano, ACAT Club degli Alcolisti in Trattamento Savona Genova.

Il programma dell’incontro

Moderatori:

  • Gianni Testino, Direttore del Dipartimento Educazione a Corretti Stili di Vita e Programmi di Comunità Asl3
  • Patrizia Balbinot, Responsabile Benessere Organizzativo e Lavoro d’Equipe dello stesso Dipartimento

Ore 10.30 – Accoglienza
Ore 11.00Perché siamo qui, con Patrizia Balbinot e Gianni Testino
Ore 11.15L’impegno di Asl3 nel Centro Storico, con interventi di:

  • Luigi Carlo Bottaro, Direttore Generale Asl3 e Presidente Federsanità Liguria
  • Padre Nicola Gay, Presidente Associazione San Marcellino

Gli interventi delle realtà attive nel territorio

Durante l’incontro prenderanno la parola rappresentanti di alcune delle principali realtà sociali e associative del Centro Storico di Genova, impegnate su temi di inclusione, salute e rigenerazione urbana:

  • Marco Malfatto, Presidente Comunità di San Benedetto al Porto
  • Federica Scibetta, Presidente Cooperativa Il Cesto
  • Christian Spadarotto, Portavoce Associazione Via del Campo e Caruggi
  • Martha Veloz, Responsabile Donne Imprenditrici Comunità Latinoamericana
  • Gabriele Verrone, Vice-Direttore Associazione San Marcellino
  • Pierluigi Vinai, Direttore Generale Anci Liguria
  • Rocco Luigi Picci, Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Asl3

La conclusione affidata alle autorità istituzionali

La chiusura dei lavori, prevista per le ore 13.00, sarà affidata agli interventi conclusivi delle autorità presenti, con l’obiettivo di delineare un percorso condiviso per affrontare le fragilità del centro storico e promuovere stili di vita sani e sostenibili tra le nuove generazioni.

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Lega Abolizione Caccia contro la delibera della giunta Bucci

Lega Abolizione Caccia contro la delibera della Giunta Bucci
Un Fringuello (immagine di repertorio)

Via libera all’abbattimento di 26mila fringuelli in Liguria. Pubblicata la delibera che consente l’abbattimento in deroga di specie protette

È stata pubblicata la delibera n. 335 della Giunta regionale della Liguria, approvata lo scorso 10 luglio e destinata a entrare in vigore dal 1° ottobre al 16 novembre 2025. Il provvedimento autorizza l’abbattimento in deroga di 25.984 fringuelli e 11.058 storni, specie protette dalla normativa italiana ed europea. L’intervento sarà attivo su tutto il territorio ligure.

Associazioni ambientaliste contrarie: “Una barbarie ingiustificabile”

Contro la delibera si sono mobilitate sette associazioni per la tutela dell’ambiente e della fauna selvatica: ENPA, Italia Nostra, LAC, LAV, LIPU, LNDC e WWF, che già il 17 febbraio avevano inviato una lettera al presidente della Regione Liguria, Marco Bucci. In quella occasione, le sigle ecologiste avevano denunciato l’uso di motivazioni “forzate e surreali” per giustificare l’abbattimento di specie protette.

Le associazioni contestano con forza i richiami al folklore, ai piatti tradizionali liguri e alla presunta necessità di rivitalizzare la ruralità ligure. “Una barbarie ingiustificabile sotto ogni punto di vista – afferma la Lega Abolizione Caccia – basti pensare che un fringuello pesa meno della cartuccia utilizzata per ucciderlo. Mai si erano visti dei ricettari di cucina adottati a motivazione di un atto amministrativo”.

Fringuelli e storni: specie protette e non cacciabili in Italia

L’abbattimento di fringuelli e storni è vietato dalla legislazione venatoria nazionale ed europea, che tutela queste specie. La Corte di Giustizia Europea si è espressa con chiarezza nel 2021, condannando la Francia nella causa C-900/19 proprio per l’utilizzo delle deroghe fondate su presunte tradizioni. “In realtà, la caccia a queste specie protette nulla ha a che fare con il patrimonio culturale e la tradizione rurale della Liguria e del resto d’Italia – dichiara ancora la Lega Abolizione Caccia – congiuntamente al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini della nostra Regione ormai da anni condanna e disprezza queste forme di discutibile “divertimento”, che non sono solo di una crudeltà inaudita, ma rappresentano una pura aggressione al patrimonio naturale”.

Nessun riferimento alla caccia in deroga nel programma elettorale

Secondo la Lega Abolizione Caccia, non vi sarebbe traccia nel programma elettorale della maggioranza regionale di una simile misura: “In quale parte del programma elettorale di maggioranza per le scorse elezioni regionali era prevista una scelta talmente abnorme? Abbiamo controllato: in nessuna”.

Le associazioni hanno inoltre chiesto, senza successo, un incontro con il presidente Bucci e il ritiro dell’istanza trasmessa all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che dovrebbe esprimersi sul cosiddetto calcolo della “piccola quantità” in base alla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea.

Il rischio di nuove condanne europee

Già nel 2008, 2009, 2010 e 2011 l’Italia ha subito quattro condanne da parte della Corte di Giustizia UE per pratiche abusive di caccia in deroga attuate da alcune Regioni, tra cui la Liguria. La Direzione Ambiente della Commissione Europea ha recentemente ricordato questo precedente in risposta a un quesito del Ministero dell’Ambiente.

Da parte delle associazioni la preoccupazione è chiara: “Vogliamo esporci nuovamente a procedure d’infrazione che pagheranno i cittadini, per soddisfare chi si diverte a sparare contro i fringuelli per gioco?”.

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Fine vita: l’Associazione Coscioni rilancia in Liguria la proposta di legge sul suicidio assistito

Fine vita: l’Associazione Coscioni rilancia in Liguria la proposta di legge sul suicidio assistito
Marco Cappato

Un passo avanti per il diritto a una scelta consapevole

L’Associazione Luca Coscioni accoglie con soddisfazione la ripresentazione in Liguria della proposta di legge regionale sul suicidio medicalmente assistito. Si tratta di un’iniziativa portata avanti con il contributo dell’onorevole Gianni Pastorino e della Lista Orlando, con l’obiettivo di garantire un percorso trasparente, dignitoso e rispettoso della volontà individuale, in linea con la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019.

Secondo Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione, e Jennifer Tocci, coordinatrice delle attività sul fine vita in Liguria, la proposta rappresenta un segnale importante: la Regione si dimostra sensibile a un tema che riguarda direttamente la libertà e i diritti delle persone che affrontano condizioni di sofferenza irreversibile.

La Liguria protagonista nella raccolta firme per l’Eutanasia Legale

La Liguria non solo si distingue per la ripresa del dibattito legislativo, ma anche per il sostegno concreto alla proposta di legge di iniziativa popolare sull’Eutanasia Legale, promossa a livello nazionale dall’Associazione Luca Coscioni. La regione ha infatti contribuito in modo significativo alla raccolta firme, culminata con il deposito del testo in Senato.

Questo impegno civico dimostra quanto sia sentita la necessità di una normativa chiara e uniforme che regolamenti l’accesso al suicidio medicalmente assistito, tutelando le persone malate e le loro famiglie, spesso lasciate sole di fronte a decisioni drammatiche.

Un quadro locale che evidenzia urgenza e disuguaglianze

Dai dati raccolti attraverso accessi agli atti inviati a tutte le Regioni italiane, emerge un quadro preoccupante: in Liguria sono almeno sei le persone che hanno avanzato richiesta per accedere al suicidio medicalmente assistito. Le risposte delle diverse ASL appaiono frammentarie, con prassi non uniformi che creano confusione, incertezza e solitudine nei pazienti.

In un caso specifico, anche dopo il riconoscimento dei requisiti richiesti, la persona è stata indirizzata verso le cure palliative e ha scelto, per ora, di non proseguire nel percorso. Un esempio che sottolinea come una legge chiara non serva solo a garantire il diritto a morire, ma anche a proteggere il diritto a decidere di vivere, supportati e senza essere abbandonati.

Un appello alla Regione Liguria: dignità e diritti per chi soffre

L’Associazione Coscioni lancia un appello alla Regione Liguria affinché ascolti le richieste di chi vive situazioni di grave sofferenza, delle loro famiglie e dei professionisti della sanità coinvolti. Approvare una legge regionale che dia piena attuazione alla sentenza della Consulta significherebbe colmare un vuoto legislativo e restituire dignità, certezza e rispetto a chi si trova nel momento più delicato e doloroso della propria vita.

Morte volontaria assistita in Italia: cosa prevede la legge e perché serve una normativa regionale

La sentenza Cappato-Antoniani e il vuoto normativo nazionale

In Italia, l’accesso alla morte volontaria assistita – comunemente indicata come suicidio medicalmente assistito – non è ancora regolato da una legge nazionale. Tuttavia, la sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale, emessa sul noto caso Cappato-Antoniani, ha introdotto la possibilità di accedere a questa scelta di fine vita, purché siano rispettati requisiti precisi legati alle condizioni di salute della persona.

La Consulta ha dichiarato parzialmente incostituzionale l’articolo 580 del codice penale, specificando che l’aiuto al suicidio è legittimo solo se la persona richiedente:

  • è pienamente capace di autodeterminarsi;
  • è affetta da una patologia irreversibile;
  • vive sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili;
  • dipende da trattamenti di sostegno vitale.

Le verifiche del Servizio Sanitario Nazionale

Una volta accertati i requisiti, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) deve procedere con le verifiche previste dalla legge 219/2017 sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). Il percorso richiede il parere obbligatorio del comitato etico territorialmente competente e l’adozione di modalità esecutive che tutelino la dignità della persona, evitando sofferenze ulteriori e abusi su soggetti vulnerabili.

Con la più recente sentenza costituzionale n. 135/2024, la Corte ha chiarito che per “trattamento di sostegno vitale” si devono intendere anche tutte quelle pratiche assistenziali svolte da familiari o caregiver, anche se di natura non invasiva. Inoltre, il requisito può ritenersi valido anche nel caso in cui la persona abbia scelto legittimamente di rifiutare tale trattamento.

“Liberi Subito”: la campagna per tempi certi e percorsi chiari

Nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale, in Italia non esistono ancora tempi certi e procedure uniformi per accedere al suicidio medicalmente assistito. Il SSN non è infatti obbligato a rispettare scadenze per le verifiche, lasciando le persone malate in un limbo burocratico che acuisce la sofferenza e l’incertezza.

Per colmare questo vuoto, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso la campagna “Liberi Subito”, finalizzata alla presentazione di proposte di legge regionali che garantiscano un percorso definito, trasparente e rispettoso dei diritti dei cittadini, con tempistiche chiare per tutte le fasi della procedura.

Le regioni italiane che hanno aderito all’iniziativa

Ad oggi, la proposta “Liberi Subito” ha trovato riscontro in diverse regioni italiane. Ecco lo stato dell’iter legislativo sul territorio nazionale:

  • 1 approvata: Toscana
  • 5 rinviate in commissione: Friuli Venezia Giulia, Piemonte*, Veneto, Emilia-Romagna*, Lombardia
  • 9 depositate e in attesa di discussione: Valle d’Aosta, Lazio, Campania, Sardegna, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Liguria, Molise
  • 2 con proposte simili: Calabria, Marche
  • 1 da ripresentare per cambio legislatura: Basilicata
  • 1 in corso di raccolta firme: Umbria
  • 1 con raccolta firme imminente: Trentino

* In Emilia-Romagna e Piemonte, a seguito del rinnovo del consiglio regionale, la proposta è stata rinviata in commissione ma potrà essere nuovamente discussa.

Il Numero Bianco: 16.000 richieste in un anno

Negli ultimi 12 mesi, il Numero Bianco sui diritti del fine vita – 06 99313409 – coordinato da Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo, ha ricevuto 16.035 richieste di informazioni, con una media di 44 richieste al giorno e un incremento del 14% rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio:

  • 1.707 richieste riguardavano l’eutanasia e il suicidio assistito (circa 5 al giorno)
  • 393 richieste erano legate all’interruzione delle terapie e alla sedazione palliativa profonda
  • 580 persone hanno ricevuto informazioni sulle procedure italiane o sul ricorso a strutture svizzere per la morte volontaria medicalmente assistita (51% donne, 49% uomini)

Questi dati confermano quanto il tema sia sentito da parte della popolazione, che spesso si trova a dover affrontare dubbi e ostacoli senza una guida istituzionale chiara.

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Al Gaslini inizia la nuova vita delle gemelle siamesi del Burkina Faso

Al Gaslini inizia la nuova vita delle gemelle siamesi del Burkina Faso
Andrea Moscatelli ed equipe

Completata la ricostruzione addominale e respirano senza supporto meccanico

A poco più di un mese dal delicato intervento di separazione eseguito all’IRCCS Gaslini di Genova, le gemelle siamesi originarie del Burkina Faso respirano autonomamente e il processo di ricostruzione addominale è stato completato con successo. Le condizioni generali sono in miglioramento, grazie a un monitoraggio costante e a un lavoro multidisciplinare di alto livello.

Un intervento ad altissima complessità condotto da oltre 50 specialisti

Le gemelle, nate a dicembre 2024 e unite nella regione toraco-addominale, condividevano fegato e parte del pericardio. La separazione chirurgica, avvenuta il 6 giugno, è stata resa possibile dalla collaborazione di oltre 50 tra medici, infermieri e tecnici dell’Istituto Gaslini, coinvolti nella pianificazione e nell’esecuzione dell’intervento. La loro accoglienza a Genova è stata possibile grazie al supporto delle associazioni Una Voce per Padre Pio e Patrons of the World’s Children Hospital.

La mamma: Mai avrei immaginato tanto amore per due vite venute da lontano

Profondamente emozionata, la mamma Ouedraogo Gueiminatou ha espresso la sua gratitudine: «Ringrazio con tutto il cuore il Gaslini, i medici, gli infermieri e tutte le persone che hanno aiutato le mie bambine. Ci avete donato speranza e fiducia».

Il valore del lavoro quotidiano e corale dell’équipe del Gaslini

«Dietro l’esito positivo di questo intervento c’è un lavoro meticoloso, quotidiano, fatto con competenza e grande umanità», ha sottolineato il direttore generale Renato Botti, evidenziando il ruolo fondamentale della gestione clinica multidisciplinare nella riuscita del percorso terapeutico. Anche l’assessore alla Sanità della Regione Liguria, Massimo Nicolò, ha ringraziato i professionisti coinvolti, ricordando come il Gaslini sia un riferimento nazionale e internazionale per la salute dei più piccoli.

La fase postoperatoria: ricostruzione, monitoraggio e assistenza dedicata

Dopo la separazione, le gemelle sono state trasferite in Terapia Intensiva, dove hanno ricevuto supporto respiratorio e cure specialistiche. Il decorso postoperatorio ha incluso medicazioni chirurgiche regolari e l’impianto di matrici biologiche biocompatibili per la ricostruzione della parete toracica e addominale. Oggi le bambine sono estubate, in respiro spontaneo stabile, con un buon controllo del dolore e parametri vitali nella norma.

Ricostruzione e guarigione: ogni fase pianificata nei minimi dettagli

Il direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Girolamo Mattioli, ha spiegato che il percorso clinico ha richiesto uno sforzo collettivo continuo, con un ultimo intervento effettuato recentemente per sostituire una delle matrici impiantate e favorire la rigenerazione tissutale. La pianificazione minuziosa ha previsto risposte tempestive a ogni possibile criticità.

Terapia intensiva: monitoraggio avanzato e strategie chirurgiche innovative

Andrea Moscatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Terapia Intensiva, ha descritto le fasi successive all’intervento: intubazione iniziale, sofisticato monitoraggio cardio-respiratorio, controllo del dolore e prevenzione delle infezioni. In Terapia Intensiva è stato avviato anche il processo ricostruttivo, con tecniche di rilascio addominale e terapie a pressione negativa per favorire la guarigione.

L’assistenza infermieristica: una presenza costante, competente e umana

Silvia Scelsi, direttrice della Direzione delle Professioni Sanitarie, ha ricordato l’impegno continuo di infermieri, operatori e tecnici: «Un’organizzazione straordinaria, con doppia sala operatoria e una preparazione accurata nelle settimane precedenti l’intervento. Anche nel post-operatorio, ogni gesto viene guidato da attenzione e umanità».

Diagnostica per immagini e collaborazione interaziendale: la forza della rete

Fondamentale anche il contributo della UOC Radiologia, diretta da Beatrice Damasio, che ha fornito supporto alla pianificazione chirurgica e al monitoraggio post-operatorio. Alla separazione del fegato hanno collaborato anche Enzo Andorno dell’Ospedale San Martino e Daniele Alberti degli Spedali Civili di Brescia, mentre la ricostruzione addominale ha visto il contributo di Giuseppe Perniciaro dell’Ospedale Villa Scassi.

Un esempio di cooperazione medica internazionale tra Italia e Burkina Faso

L’intervento ha coinvolto anche il Centro Ospedaliero Universitario Tengandogo di Ouagadougou, che ha inviato tre medici per osservare le procedure. Rafforzando i legami medici tra i due Paesi. La giovane mamma è accolta con le sue figlie grazie all’ospitalità della Band degli Orsi, da sempre vicina al Gaslini.

Una missione di cura sostenuta da solidarietà e visione globale

«Il nostro obiettivo è curare 500.000 bambini in tre anni attraverso una rete di solidarietà globale», ha dichiarato Fabrizio Arengi Bentivoglio, presidente dei Patrons. «Questa vicenda riflette il nostro impegno per i più fragili». Enzo Palumbo, presidente di Una Voce per Padre Pio, ha ribadito: «Uniti non saremo mai soli. Il nostro grazie va a tutti coloro che hanno reso possibile questo miracolo».

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E’ già domani: giunta Salis aumenta tassa IMU. Stangata per 27mila alloggi

E' già domani: giunta Salis aumenta tassa IMU. Stangata per 27mila alloggi
La Sindaca Silvia Salis

E’ già domani: prima stangata della giunta Salis. “Per far fronte a un disavanzo da 50 milioni” il Comune di Genova ha deciso di aumentare la tassa IMU su circa 27mila alloggi a canone concordato, portando l’aliquota dallo 0,78 all’1,06 nel 2025.

“E’ Attesa – hanno riferito da Tursi – una maggiore entrata di 5,3 milioni di euro”.

Il vicesindaco Alessandro Terrile (Pd) ha inoltre parlato di ”una misura necessaria”, ma l’annuncio ha scatenato forti proteste, sia da parte dei piccoli proprietari e sia degli inquilini.

L’opposizione di centrodestra ha accusato la giunta di incoerenza rispetto alle promesse elettorali.

Durissime anche le reazioni delle associazioni dei piccoli proprietari. L’Ape Confedilizia ha definito l’aumento della tassa IMU “un pessimo esordio” della giunta Salis e ha annunciato che diserterà l’incontro col Comune, previsto per venerdì prossimo.

Per il presidente Vincenzo Nasini “è una scelta miope che penalizza chi offre case a canoni calmierati”.

La presidente dell’Asppi, Valentina Pierobon, ha spiegato che si tratta di “tradimento grave” e ha denunciato l’esclusione dei piccoli proprietari dal confronto: “Ci trattano come un bancomat. Senza di noi, crolla il mercato”. Anche lei ha annunciato che l’associazione non parteciperà all’incontro a Tursi.

“Come Lega – hanno dichiarato i consiglieri comunali Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua – siamo vicini ai piccoli proprietari genovesi e agli inquilini. Promettiamo una forte battaglia contro il primo, l’unico ad oggi, atto amministrativo-politico adottato dalla giunta Salis, che in una perfetta logica di sinistra ha alzato le tasse.

Con questo primo atto il sindaco va anche a sconfessare le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale.

Non accetteremo mai che la loro incapacità ad amministrare Genova si traduca in azioni, anche ideologiche, a discapito della proprietà immobiliare, i cui rappresentanti, peraltro, non sono nemmeno ancora stati ricevuti dai nuovi amministratori del Comune: a dir poco uno strano modo di concepire il dialogo e il rispetto dei ruoli. Un aumento delle tasse, inoltre, contestato pure dai rappresentanti degli inquilini.

E’ giusto ricordare, poi, come nel 2017, quando arrivammo a Tursi dopo i disastri della giunta Doria, noi avevamo l’obiettivo di non alzare le tasse, tra cui la TARI.  Questo fu possibile grazie a una manovra finanziaria che aveva permesso di recuperare 12 milioni di euro, riducendo il debito del Comune nei confronti di Amiu.

Altro che ‘è già domani’. Quello della giunta Salis è il vecchio modo di ‘lavorare’ delle amministrazioni di sinistra. Nulla è cambiato. Anzi, rispetto all’amministrazione di centrodestra, è già cambiato in peggio”.

Due nuovi nidi di tartaruga Caretta caretta scoperti a Varazze e Laigueglia

Due nuovi nidi di tartaruga Caretta caretta scoperti a Varazze e Laigueglia
Due nuovi nidi di tartaruga Caretta caretta scoperti a Varazze e Laigueglia

L’estate 2025 si conferma eccezionale per la nidificazione della tartaruga Caretta caretta in Liguria. Con i due nuovi nidi scoperti e confermati oggi a Varazze e Laigueglia, salgono a otto i siti attivi lungo la costa regionale. Un dato significativo, che testimonia l’importanza crescente della Liguria come area di deposizione per questa specie protetta.

A Varazze una segnalazione notturna dà il via all’intervento

È successo ieri sera, sulla spiaggia libera di Varazze, al confine con lo stabilimento Mauro. Un gruppo di ragazzi ha notato una tartaruga mentre deponeva le uova sulla sabbia e ha subito avvisato la Guardia Costiera. L’intervento tempestivo ha permesso di attivare il Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), che ha coordinato i rilievi con la collaborazione delle biologhe di Arpal e dell’associazione Menkab. Questa mattina, gli esperti hanno individuato il nido: si trova a 44 metri dalla linea di battigia e a una profondità di circa 23 centimetri. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Guardia Costiera di Varazze e la Polizia Locale per garantire la sicurezza dell’area.

Nido anche a Laigueglia, scoperto all’alba dal guardiano dello stabilimento Aurora

Poco dopo le cinque del mattino, a Laigueglia, il guardiano notturno dello stabilimento balneare Aurora ha osservato una tartaruga adulta mentre tornava in mare. Ha immediatamente avvisato il titolare dello stabilimento e la Guardia Costiera, dando il via all’operazione di verifica. Sul posto sono arrivati il GLIT, le associazioni Menkab e Delfini del Ponente. I volontari, che stavano già monitorando l’area, hanno delimitato la zona e i biologi autorizzati hanno confermato la presenza del nido, a circa 19 metri dalla battigia e a una profondità di 24 centimetri.

Monitoraggio, protezione e sensibilizzazione: la gestione dei nidi

Per entrambi i nidi sono state subito attivate tutte le misure di protezione previste: sono stati installati recinti e transenne, i Comuni hanno avviato le procedure per le ordinanze di tutela e sono stati collocati i data logger per monitorare la temperatura della sabbia, un parametro essenziale per stimare il momento della schiusa. Sono inoltre stati raccolti campioni di sedimento per l’analisi ambientale. Le attività tecnico-scientifiche saranno coordinate dal GLIT, con il supporto dell’Acquario di Genova, di Arpal, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e dell’Università di Genova. Menkab seguirà il nido di Varazze, mentre Delfini del Ponente sarà il riferimento per Laigueglia.

Cosa fare in caso di avvistamenti: come contribuire alla tutela

Il coinvolgimento della cittadinanza resta fondamentale per la tutela di questa specie. In caso di avvistamento di tartarughe sulla spiaggia o di tracce sospette, è importante non avvicinarsi, non usare luci o flash e segnalare immediatamente l’evento alla Guardia Costiera, chiamando il numero 1530 o il 112. Sarà poi attivata la procedura prevista dal GLIT, che coordinerà gli interventi sul campo.

Schiusa delle uova e accompagnamento dei piccoli al mare

In base alla temperatura registrata dai data logger, gli esperti sono in grado di prevedere con una certa precisione il periodo di schiusa, che in genere avviene tra il 40° e il 45° giorno dalla deposizione. In prossimità di quella data, vengono predisposti corridoi protetti dal nido fino al mare e intensificati i controlli, anche durante la notte. Al momento dell’emersione, i piccoli vengono accompagnati dai volontari per evitare disturbi e garantire il successo del loro primo viaggio verso il mare aperto. Tutte le operazioni avvengono nel massimo rispetto degli animali, senza luci artificiali e con strumenti di misurazione specifici.

Un’estate di speranza per la biodiversità marina

Anche quest’anno, come già accaduto nel 2024, le associazioni coinvolte organizzeranno momenti di informazione e sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza, per far conoscere da vicino il ciclo vitale della Caretta caretta e l’importanza della sua conservazione. La nascita di nuovi nidi è un segnale positivo per la biodiversità del nostro mare, e ogni gesto responsabile può contribuire a proteggere questo straordinario fenomeno naturale, simbolo di equilibrio ecologico e collaborazione tra enti, scienza e comunità.

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Camporosso, 70enne cade in un dirupo mentre porta a spasso il cane: interviene l’elisoccorso

Camporosso, 70enne cade in un dirupo mentre porta a spasso il cane: interviene l’elisoccorso
L'elisoccorso (immagine di repertorio)

L’incidente in una zona boschiva: fondamentale l’allarme dato da alcuni passanti

Paura a Camporosso, in provincia di Imperia, dove un uomo di 70 anni è caduto in un dirupo mentre portava a spasso il proprio cane in una zona boschiva e impervia. L’episodio è avvenuto nel primo pomeriggio, quando alcuni passanti hanno udito le grida d’aiuto dell’uomo e i latrati insistenti del cane, dando immediatamente l’allarme.

Mobilitati Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e 118

Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Alpino e Speleologico e del personale del 118, che si sono attivati per raggiungere l’uomo nella fitta vegetazione. Considerata la difficoltà della zona, è stato richiesto anche il supporto dell’elicottero Grifo, specializzato nei salvataggi in aree impervie.

Operazioni di recupero in corso: priorità alla sicurezza

Le squadre hanno lavorato per localizzare il 70enne e garantire un recupero in piena sicurezza, data la natura scoscesa e difficile del terreno. Al momento non si conoscono le condizioni dell’uomo, ma si teme per eventuali traumi legati alla caduta.

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Maxi operazione antidroga in Toscana, Liguria e Lombardia: 80 arresti

Carabinieri di Savona, bilancio di luglio tra denunce e interventi
Un posto di blocco dei Carabinieri

Dalle prime ore del 15 luglio è in corso una vasta operazione antidroga condotta dai Carabinieri, in collaborazione con la DIA, sotto il coordinamento della Procura DDA di Genova, con il supporto di Europol ed Eurojust. L’intervento coinvolge le province di Massa Carrara, Lucca, La Spezia e Milano.

Reparti specializzati e modalità operative

All’operazione, soprannominata “Tramonto”, partecipano 80 militari, supportati da elicotteri, unità cinofile e Aliquote Primo Intervento (A.P.I.), destinate per operazioni ad alto rischio. Il contrasto alle organizzazioni criminali prevede l’uso di mezzi sofisticati e personale esperto.

Droga, armi ed esplosivi sequestrati

Nel corso delle indagini, concluse tra il 2021 e il 2023, gli inquirenti hanno accertato che l’organizzazione importava stupefacenti, in particolare hashish e marijuana, dalla Spagna. Sono stati sequestrati fucili, pistole, esplosivi e decine di migliaia di euro in contanti.

Aree operative e arresti

Le misure hanno interessato la Toscana (Massa Carrara, Lucca), la Liguria (La Spezia) e la Lombardia (Milano).

Il risultato è di 13 arresti (9 in carcere, 4 con obbligo di dimora) con contestazioni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, episodi di importazione e spaccio.

Coordinamento internazionale e implicazioni

L’operazione è supportata da una rete investigativa europea e riflette un impegno mirato a contrastare traffici transnazionali di stupefacenti, grazie alla cooperazione tra forze italiane (DIA, Carabinieri) ed enti internazionali (Europol, Eurojust).

Impatto sul territorio e prossimi sviluppi

L’intervento offre un segnale forte di presenza dello Stato sul territorio, contribuendo a smantellare i canali di approvvigionamento e la logistica criminale. Ulteriori dettagli saranno resi noti dalle autorità competenti nel comunicato che uscirà più tardi in giornata.

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