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Da domani ridotte del 20% corse Amt. Bucci: parcheggio gratis in centro per chi lavora

Sindacati e Genova Parcheggi, aprono tavolo per la settimana corta
Genova, parcheggi Blu Area (foto d'archivio)

“Da domani a Genova il trasporto pubblico sarà ridotto del 20% attuando in settimana l’orario del sabato, abbiamo monitorato che negli ultimi giorni c’è stata una costante riduzione di passeggeri, in caso contrario saremo sempre in tempo a tornare indietro”.

Lo ha ribadito oggi il sindaco Marco Bucci.

Il primo cittadino ha ricordato che il Comune ha attivato il parcheggio gratuito nel centro di Genova per chi viene a lavorare in centro città con autocertificazione.

Inoltre la municipalizzata per la raccolta dei rifiuti Amiu “sta intensificato i passaggi nelle zone più critiche per il rischio infezione, come il centro storico”.

 

Niente resse, quasi tutti a casa. Sindaco Bucci ringrazia i cittadini: forza Genova!

Sindaco di Genova Marco Bucci (foto d'archivio)

“Ancora una volta GRAZIE!

Grazie per aver rispettato nella maggior parte dei casi le stringenti norme che non ci permettono di girare liberamente.

Grazie perché state rispettando le code fuori dai negozi e supermercati.

Grazie perché stiamo dando la migliore risposta del nostro senso di essere comunità!

Non è semplice rinunciare alle nostre bellezze ma è una necessità per il bene di tutti noi: sapremo godercele ancora meglio domani!

Forza Genova!”.

E’ il testo pubblicato stasera su fb dal sindaco di Genova Marco Bucci, corredato da alcune fotografie che ritraggono una Genova praticamente deserta a causa dell’emergenza coronavirus.

 

Flashmob alle 21: luci di casa spente, ma luci torce o telefonini accesi

Flash mob alle 21: luci di casa spente, ma luci torce o telefonini accesi

Ennesimo flashmob questa sera alle 21. La ‘catena’ è stata diramata principalmente su Whatsapp, ma anche su Messenger e Telegram e prevede che alle 21, tutti gli italiani si presentino alle finestre con le luci spente ma muniti di torce, o della luce dei telefonini. Il tutto per far vedere che ‘siamo forti e compatti’ e che ‘solo uniti si può vincere’.

Ecco il messaggio completo:

“*🇮🇹FlashMob ITALIA PATRIA NOSTRA 🇮🇹15 Marzo * – ore *21:00* – Tutti alle finestre per un Minuto di LUCI CON TORCE LUMINARIE LAMPADINE O ADDIRITTURA LA TORCIA DEI NOSTRI TELEFONINI 📲…

Un piccolo grande gesto che farà vedere al Mondo 🌍 tramite il satellite 📡 che l’Italia è VIVA, che NOI Italiani Siamo VIVI COMPATTI E FORTI 💪🏼 🇮🇹

SOLO UNITI SI PUÒ VINCERE 🙏🏼

Alle 21 spegniamo le luci in casa ed Accendiamo le TORCE dal balcone…

✨✨ILLUMINIAMO L’ITALIA✨✨ Condivi e fai girare”

Flashmob in tutta Italia: luci torce e telefonini accesi | Video

Borrelli: in Italia 24.747 positivi e 1809 morti (368 più di ieri). Guariti 2335 (369 in più)

Coronavirus (foto di repertorio)

Al momento in Italia i casi totali di coronavirus risultano 24.747, le persone attualmente positive 20.603, il totale dei guariti 2.335 persone, il totale dei deceduti 1.809 (368 in più rispetto a ieri).

Lo ha dichiarato nel pomeriggio di oggi Angelo Borrelli, Capo della Protezione civile.

I ricoverati con sintomi al momento sono 9.963, dei quali 1.672 in terapia intensiva e 9.268 in isolamento domiciliare.

I dimessi e guariti sono 2.335 (369 in più rispetto a ieri).

Finora sono stati effettuati 124.899 tamponi.

Brusaferro (Iss): contagio da oggetti non da escludere, ma altamente improbabile

Coronavirus: lavarsi bene e spesso le mani

La possibilità che il coronavirus si trasmetta attraverso gli oggetti, compresi i cibi confezionati, “è una possibilità che non possiamo escludere ma che è altamente improbabile”.

Lo ha dichiarato oggi il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro, sottolineando che il problema è quello di “garantire sempre un’igiene adeguata” delle mani e delle superfici.

“I dati – ha spiegato Brusaferro – mostrano come il virus può sopravvivere da qualche ora a qualche giorno laddove su queste superfici rimangano completamente protetti o non vengano esposti a pulizia a opere di disinfezione o a fenomeni naturali come sole e pioggia.

Tuttavia,sappiamo anche che è molto sensibile ai disinfettanti a base di cloro e alcol e che si trasmette attraverso droplet o contatto attraverso la mano.

Il miglior modo è lavarsi frequentemente e in maniera corretta le mani. Accanto ad un’igiene personale è importante igiene dell’ambiente: in alcuni luoghi privati possiamo farlo in maniera sistematica, in altri pubblici un po’ meno e allora la miglior prevenzione è di lavarci le mani in maniera corretta”.

 

Boccadasse è deserta ma si va sull’Acquedotto genovese

Boccadasse è deserta ma si va sull’Acquedotto genovese

A Genova con questa bella giornata è proprio difficile stare in casa. Così malgrado il decreto diverse persone sono uscite a fare jogging, magari munite di mascherine e sicuramente tenendo la distanza di sicurezza dagli altri.

E se, sabato scorso la spiaggia di Boccadasse era affollata, questa domenica ci sono stati ripetuti controlli prima da parte della polizia locale, poi, ad opera della guardia di finanza, con la spiaggia che è diventata off-limits, o quasi.

Boccadasse è deserta

Per questo gli irriducibili del trekking, hanno scelto come valvola di sfogo, la passeggiata all’Antico Acquedotto genovese.

Si sa, però, la strada dell’Acquedotto comporta molte strettoie e così si è generato un po’ di ‘traffico’ o meglio affollamento.

Infatti nel parcheggio vicino a Forte Sperone c’erano diverse macchine e scooter parcheggiati. Proprio da lì si scende per un sentiero fino a raggiungere l’Antico Acquedotto.

Inoltre diverse persone con attrezzatura da trekking sono state viste scendere dall’altra strada di accesso all’Acquedotto, la Salita ai Molini di Cicala.

Diverse persone in gita sono state segnalate anche ai Camaldoli e nei presso della Madonna del Monte.

Ore 10, niente ressa: Boccadasse pattugliata da Polizia Locale quasi deserta | Foto

Anche la Gdf a Boccadasse per controllare il rispetto del Decreto

Coronavirus e Dpcm: chiuso acquario, casinò e musei. Riviere piene

Emergenza coronavirus, da domani trasferimento Punto nascita Galliera al Gaslini

Galliera: paziente aggredisce infermiera, domani sciopero
Genova, ospedale Galliera (foto d'archivio)

“In considerazione dell’emergenza coronavirus, il Punto nascita del Galliera si trasferirà temporaneamente presso l’Istituto G. Gaslini di Genova Quarto”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili di Alisa.

“Questa scelta – hanno spiegato – ha l’unico scopo di mantenere, in un’ottica di sistema, la capacità di risposta assistenziale che il punto nascita del Galliera ha sempre garantito, al più alto livello possibile, nonostante la situazione di emergenza sanitaria che stiamo tutti vivendo.

È importante sapere che si tratta di un trasferimento temporaneo fino a quando l’emergenza sanitaria non rientrerà; le operazioni di trasferimento  avverranno in tempi brevi ma progressivi, in circa una settimana, a partire da lunedì 16 marzo 2020, solo quando saranno state predisposte tutte le  misure possibili per garantire la continuità delle cure; gli operatori medici del Punto nascita del Galliera continueranno, limitatamente al periodo dell’emergenza, ad operare presso il Gaslini per le attività di degenza ostetrico-neonatale.

Si sottolinea come tutti gli ambulatori e controlli di medicina prenatale, così come le valutazioni neonatali, le consulenze urgenti per l’allattamento e le ecografie delle anche, sono mantenute presso i locali del Galliera e non subiranno modificazioni”.

Per informazioni: 010 5634944 (numero reparto) 010 5634712 (medico di turno) email: ostetricia.info@galliera.it.

 

Dormitori per persone senza fissa dimora, Locatelli spiega la giusta delibera di Alisa

Assessora regionale alla Sanità Sonia Viale e Walter Locatelli, numero uno di Alisa (foto d'archivio)

«È con grande rammarico che ho constatato come siano state espresse opinioni sommarie su provvedimenti difficili, come il momento che viviamo, senza conoscere i complessi elementi di giudizio della situazione».

Lo ha dichiarato oggi il Commissario di Alisa Walter Locatelli commentando alcune critiche mosse alla delibera esplicativa dell’ente per la regolamentazione dell’attività socio-sanitaria (Delibera n. 90 del 13 marzo) che, al punto 15, definisce le indicazioni per i dormitori per l’accoglienza notturna di persone senza fissa dimora in Liguria a seguito dell’emergenza coronavirus.

«I centri di accoglienza – ha spiegato Locatelli – per persone senza dimora, che dispongono delle condizioni per le misure preventive di distanziamento tra le persone, restano aperti, come disposto nella delibera citata.

Sappiamo che questi centri sono in numero sufficiente per accogliere coloro che in questi giorni hanno aderito alla richiesta di restare nel centro anche di giorno, che è la condizione per attuare le misure preventive, come per la popolazione in generale.

Purtroppo, alcune delle persone senza dimora, non aderiscono a tale richiesta ed escono durante il giorno. Questo fa sì che possano essere veicolo di infezione per gli altri ospiti del centro al loro rientro nella struttura, se nei locali non ci sono spazi per effettuare il distanziamento.

Bisogna quindi prendere atto che, per questi cittadini, i provvedimenti di natura sociale/comportamentale preventivi, non hanno sufficiente efficacia e risulta necessario per tutti coloro che sono comunque per strada, monitorarne le condizioni di salute per effettuare tempestivi ricoveri ospedalieri anche in condizioni di disturbi non gravi (diversamente da quanto avviene per la popolazione in generale).

In altre parole, una tutela sanitaria aumentata deve supplire ai limiti di quanto si può realizzare con misure sociali non accettate da queste persone».

 

Gandolfo: non ci sono persone positive al Covid-19 a Recco

Carlo Gandolfo, sindaco di Recco oggi è intervenuto pubblicamente, attraverso Facebook, per dare alcune informazioni sull’emergenza Covid-19 in città.

Il sindaco ha quindi tranquillizzato la popolazione, dopo che erano circolate voci su presunte positività di alcuni residenti nella città del Golfo Paradiso.

«Ad oggi – ha rassicurato Gandolfo – non c’è nessun caso positivo al coronavirus seguito in casa a Recco. Sono due le persone in quarantena obbligatoria nelle loro abitazioni perché hanno avuto contatti con casi positivi, ma non vuol dire che queste due persone siano anche loro positive al virus».

Quali precauzioni devono seguire?

«Saranno comunque monitorate dalle autorità sanitarie. Nel primo caso di sorveglianza attiva fino al 22 marzo, nel secondo fino al 25 marzo. Questi i dati più recenti ricevuti stamattina dall’Asl 3, che segue attentamente l’evolversi della situazione e da cui ho ricevuto e riceverò gli aggiornamenti. Asl 3 mi ha confermato, stante l’evolversi della situazione, che il tampone viene fatto solo a chi manifesta sintomi gravi. Chi invece ha un andamento benigno dell’infezione non viene sottoposto a tampone».

Quali raccomandazioni per i cittadini recchesi?

«Invito ad attenersi scrupolosamente alle raccomandazioni diffuse dalle autorità sanitarie e ricordo quali sono le procedure in caso di sospetto contagio: chi ha sintomi quali febbre e tosse deve rimanere a casa in autoisolamento e deve evitare di avere contatti con gli altri membri della famiglia, restando in ambienti separati, possibilmente utilizzando bagni diversi e qualora non fosse possibile, provvedendo a igienizzare il bagno dopo l’uso.»

Quando bisogna chiamare il 112?

«Chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37.5 gradi deve contattare il proprio medico curante. E’ il comportamento dei singoli a fare la differenze perché è importante utilizzare comportamenti corretti ed eseguire tutte le attività di autoprotezione indicate dal Ministero della Salute.»

Infine il sindaco ricorda, nonostante le belle giornate di sole “di restare a casa e di non recarsi in passeggiata ed evitare assembramenti”.

«Ringrazio – conclude Gandolfo – gli agenti della Polizia locale per essersi messi a disposizione della cittadinanza, in questo difficile momento, e tutto il personale del Comune che ha garantito il funzionamento della macchina amministrativa. Invito tutti a restare a casa». ABov

Sequestrate nuove scorte mascherine, ma Regione Liguria non abbandona Rsa anziani

Vicepresidente e assessora regionale alla Sanità Sonia Viale (Lega)

“Il confronto e rapporto con gli enti gestori è serrato e l’attenzione da parte di Regione è massima: sono parte integrante del nostro sistema con cui affronteremo questa emergenza fianco a fianco”.

Lo ha dichiarato oggi la vicepresidente e assessora regionale alla Sanità Sonia Viale, che questa mattina ha nuovamente incontrato in videoconferenza i rappresentanti degli enti gestori delle strutture per le fasce più fragili della popolazione.

Per quanto riguarda in particolare le Rsa per gli anziani, in Liguria sono presenti 12mila posti letto complessivi, di cui 7500 sono a contratto, convenzionati e accreditati con il sistema sanitario regionale.

“Abbiamo recepito le criticità che ci sono state manifestate – ha spiegato Viale – che sono simili a quelle che sta affrontando il personale impegnato negli ospedali, a partire dalla mancanza di dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc.).

Se fino a oggi le strutture si sono rifornite autonomamente, è chiaro che, terminate le scorte, questo non sarà più possibile perché i singoli ordinativi vengono sequestrati.

Per questo motivo, abbiamo assicurato agli enti gestori che, in base alle quantità disponibili, saranno inseriti nel circuito della distribuzione dei dispositivi di protezione individuale da parte di Regione Liguria, in quanto si tratta di luoghi ‘sensibili’, a rischio.

Per quanto riguarda gli accessi, la vicepresidente Viale ha spiegato che “inizialmente, in assenza di disposizioni nazionali, insieme ad Alisa e d’accordo con i gestori delle strutture, avevamo deciso di limitare le visite ad un solo familiare-caregiver, senza limiti di orario.

Le successive disposizioni nazionali hanno invece attribuito alla direzione sanitaria delle singole strutture la responsabilità di regolamentare gli accessi.

Con Alisa, abbiamo comunque voluto dare l’indicazione di valutare con maggiore attenzione le situazioni particolari e straordinarie”.

Per quanto riguarda il rischio contagio per il personale, la vicepresidente Viale ha aggiunto: “E’ un rischio che esiste anche per i dipendenti delle Rsa. Ed è per questo che abbiamo condiviso una regola: per le assunzioni straordinarie che, secondo quanto previsto dalle disposizioni nazionali, saranno effettuate in deroga alle normative, le nostre aziende ospedaliere e sanitarie non attingeranno dal loro personale: gli enti gestori sono una componente essenziale del nostro sistema di welfare che non può essere in alcun modo indebolita in questo momento di difficoltà”.