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Premio economico a tutti i sanitari liguri, odg di Vaccarezza e Ardenti: vi siamo grati

Aula consiglio regionale della Liguria (foto di repertorio fb)

“Loro vanno avanti a lavorare con orgoglio per tutti noi, con turni massacranti, spesso rischiando la loro salute e sacrificando le loro famiglie. A testa bassa, in silenzio, senza lamentarsi. Oltre ai ringraziamenti e alla stima nei confronti di quelli che ormai vengono considerati da tutti i nostri ‘eroi in corsia’ riteniamo giusto che Regione Liguria riconosca un premio economico a medici, infermieri e operatori sanitari dipendenti delle Asl sul nostro territorio”.

Lo hanno dichiarato oggi il capogruppo Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente) e il vice capogruppo Paolo Ardenti (Lega) che in tal senso domani presenteranno un ordine del giorno in consiglio regionale.

“Auspichiamo – hanno aggiunto Vaccarezza e Ardenti – che anche le forze politiche d’opposizione si uniscano a noi.

Perché si tratta di un’iniziativa concreta che testimonia la gratitudine della Liguria a tutti gli operatori sanitari per il loro sforzo eccezionale in questo difficile periodo di emergenza coronavirus e per avere affrontato, con alto senso del dovere e nell’interesse degli altri, il rischio e il pesantissimo lavoro cui sono e sono stati sottoposti nell’esercizio delle loro funzioni.

Medici, infermieri, operatori socio-sanitari delle Asl liguri da settimane hanno sacrificato tempo per se stessi e per le loro famiglie affrontando turni massacranti e rinunciando anche alle giornate di riposo con serietà, abnegazione, dimostrando anche grande sensibilità verso i malati che hanno riempito i nostri ospedali.

Siamo fieri del loro operato. Il nostro ordine del giorno è quindi un atto di gratitudine, doveroso nei confronti di uomini e donne che sono da premiare perché da settimane non si dedicano ad altro che ai liguri colpiti dalla pandemia di origine cinese.

Il documento si riferisce, ovviamente, ai dipendenti di Regione Liguria, ma il centrodestra non ha dimenticato gli altri operatori delle Pubbliche assistenze ai quali va il nostro ringraziamento e il dovuto riconoscimento.

Infatti, la Lega, attraverso il senatore ligure Stefania Pucciarelli, ha già chiesto al Governo che sia garantita un’indennità a tutti i volontari delle Pubbliche assistenze territoriali, disoccupati e formati, che hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo essenziale in termini sia di prevenzione sia di soccorso nell’ospedalizzazione delle persone colpite dal coronavirus”.

 

Tutelare i marchi storici per proteggere i prodotti Liguri

Tutelare i marchi storici per proteggere i prodotti Liguri

La tutela del patrimonio agroalimentare nazionale è una svolta storica, dopo che ormai circa 3 marchi storici su 4, sono già finiti in mani straniere

 

I nostri marchi vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione. Anche machi storici liguri e del vicino Piemonte sono già volati all’estero, dai cracker Saiwa agli oli Dante e Sasso, fino ai cioccolatini Pernigotti dei vicini di Novi Ligure, ma solo legando il marchio e l’azienda al territorio nativo, si potrà evitare il depauperamento di ulteriori risorse sia economiche sia culturali locali.

 

E’ quanto afferma Coldiretti Liguria nel commentare positivamente l’annuncio del ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli di voler estendere anche all’alimentare il “Golden Power anti shopping straniero” a difesa delle imprese italiane. Si tratta di un’inversione di tendenza dopo che negli ultimi decenni gli stranieri hanno acquisito quote di proprietà nei principali settori dell’agroalimentare italiano, dalla pasta all’olio, dagli spumanti ai gelati, dai salumi fino ai biscotti. Uno shopping senza freni che è stato peraltro accompagnato solo da sporadiche azioni dell’Italia all’estero dove sono stati frapposti ostacoli.

 

“L’emergenza Coronavirus, che ha ridotto gli scambi commerciali, per la chiusura delle frontiere e le difficoltà nei trasporti – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – sta facendo emergere sempre di più la consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo di qualità. In questo contesto, dal momento che la nostra agricoltura è quella con maggior controlli e più green d’Europa, non si deve più fare, come in passato e sottovalutare il potenziale agricolo e alimentare dei nostri territori andando inoltre a “svendere” i nostri marchi.  Purtroppo marchi conosciuti a livello mondiale come l’Olio Dante, nato a Genova nel 1854, o la Saiwa dell’inizi del 900, sono stati trasferiti all’estero con una perdita enorme per il nostro territorio e, riteniamo, anche per la qualità del prodotto in sé, divenendo più difficile la tracciabilità delle materie prime impiegate per realizzarlo. Il Brand locale fa sempre più gola alle grandi aziende estere perché dentro a quel nome sono veicolati qualità, valori e tradizione locale. Per questo è bene evitare altre perdite: a giovarne sarà la nostra economia, le aziende locali e il territorio, ma anche la nostra cultura alimentare che ha le sue radici nei prodotti e nei marchi che ne hanno fatto la storia”.

Andrà tutto bene, la canzone nel segno della speranza

Andrà tutto bene, la canzone nel segno della speranza

Questa canzone cita “Andrà tutto bene” un segno di speranza e di buon umore scritta dal Cantautore Savonese Pier Caruso 

Il cantautore ha radunato 11 artisti che insieme a lui cantano Andrà tutto bene” in poco più di 24 ore la canzone è entrata nelle case degli Italiani!

ognuno da casa sua! questo è il bello del video, senza effetti speciali o voci da studio, la semplicità e la purezza delle parole di questa canzone!

“Andrà tutto bene”

Andrà Tutto bene è la canzone scritta dal Cantautore Savonese Pier Caruso con la partecipazione del Bluesman Siciliano Sebastiano D’amato, il quale ne ha completato la forma firmando lo special.

Il testo della canzone è attualissimo, infatti parla di come stiamo vivendo la situazione in questo momento ma senza andare necessariamente a parlare del Covid – 19

la canzone racconta dei nostri sguardi persi verso l’infinito sul terrazzo, degli arcobaleni disegnati dai bambini sulle lenzuola ma sopratutto cita la frase per tutto il ritornello “Andrà tutto bene” insomma un segno di speranza che porta del buon umore nelle case della gente, anche perchè il video in se fa capire quanto la musica possa unire le persone, infatti Pier Caruso ha riunito undici artisti oltre a lui, ognuno diverso, ognuno in una città diversa per cercare di far capire quanto in questo momento c’è il bisogno di stare uniti!

Nel video vi sono anche Raphael forte personalità Internazionale del mondo del reggae e grande amico di Pier e spicca anche l’artista Sèbas che ha contribuito direttamente da New York cantando una strofa in Inglese, anche questo segno che la musica può unire anche oltre oceano!

Ad impreziosire con un piccolo contributo vi è in apertura IL CILE (conosciuto sopratutto per il feat. con J-AX in Maris Salvador) ed in chiusura il famoso comico Genovese Andrea DI Marco

Pier Caruso cercava la semplicità e non la perfezione dice, perchè è la semplicità che entra nel cuore della gente, e noi abbiamo cercato di tenergli compagnia per cinque minuti sperando diventi l’inno della buona speranza!

Ognuno a casa sua, ognuno dalla sua stanza ma a chilometri di distanza!

Gli artisti che troveremo nel video sono quindi:

Pier Caruso

Sebastiano D’amato

Raphael

Varry

Valentina Sloboda

Savi Galdi

Max Lo Buono

Luca Fogliati

Lele Tico

Antonio F

Daniele Manfrinanti

Da New York Sèbas

Interruzione idrica IREN in alcune vie di Genova

Interruzione idrica IREN in alcune vie di Genova

Iren Acqua comunica che, a causa di lavori di riparazione al tubo che serve le utenze di Via Mogadiscio, il giorno giovedì 9 Aprile 2020 dalle ore 13:30 alle ore 17:00, sarà sospesa l’erogazione idrica alle utenze allacciate nelle seguenti vie del Comune di Genova:

• Via Mogadiscio (dal civ 33 al civ 93)

• Via Rocche di Bavari (sino al civ 29)

• Via Mermi

• Salita Mermi

• Via Giovanni Giacalone

In caso di avverse condizioni meteo o per cause di forza maggiore i lavori potranno essere posticipati al giorno lavorativo seguente

Coronavirus e test sierologici ai Donatori di sangue

Coronavirus (foto di repertorio fb)

Molti Donatori nei giorni scorsi hanno scritto e chiamato le sedi AVIS per ricevere maggiori informazioni in merito ai test sierologici Covid-19

Purtroppo al momento NON abbiamo informazioni complete, cercherò di fare quanto più chiarezza sulla base dei dati attualmente in nostro possesso.

Il progetto di cui si è sentito parlare è uno studio epidemiologico per la ricerca di sieroprevalenza sulla popolazione, ossia ricerca della presenza di anticorpi specifici legati all’infezione Covid-19.

Stimando statisticamente sulla popolazione ligure la presenza di tali anticorpi si potrà studiare meglio la diffusione del virus e valutare anche la percentuale di popolazione che nelle attività quotidiane è entrata in contatto con l’infezione ed il cui sistema immunitario ha quindi sviluppato in risposta specifici anticorpi (rimane comunque ancora da capire il periodo per il quale in presenza degli anticorpi Covid-19 si abbia l’immunità dal virus).

La Regione Liguria ha ritenuto che per questo progetto potessero essere fondamentali test sui Donatori di sangue, non perché vi siano correlazioni tra rischio di infezione a Covid-19 e l’attività donazionale, che anzi viene confermata, come da note del Centro Nazionale Sangue, pratica sicura. I Donatori di sangue ben si prestano ad indagini di questo tipo poiché sono un campione ben rappresentativo di una popolazione sana.

Per questioni legate alla sicurezza trasfusionale, in occasione di ogni donazione di sangue e plasma, campioni di sangue vengono congelati e conservati per eventuali futuri nuovi test, qualora ve ne fosse la necessità. Da qui la possibilità di effettuare uno screening retrodatato e poter avere evidenza anche della situazione epidemiologica nei mesi precedenti.

Al momento, pur valutato positivamente il progetto dal Comitato Etico, i test sui campioni dei Donatori di sangue non sono ancora partiti.

Come AVIS Associazione Volontari Italiani Sangue, i cui 21.000 Donatori assicurano oltre il 40% del fabbisogno di sangue dei malati della nostra regione, siamo gratificati che il gesto dei Donatori, oltre a salvare vite umane, possa ulteriormente contribuire con studi di interesse vitale per la comunità.

E’ però fondamentale approfondire la questione, non lasciandosi ammaliare da facili proclami, e prima di cominciare è imprescindibile sciogliere alcuni nodi, chiarendo diversi aspetti che ci risultano ancora sconosciuti. AVIS Liguria già la scorsa settimana ha chiesto al Presidente della Regione Toti, all’Assessore alla Sanità Viale e ad A.li.Sa. delucidazioni in merito e siamo in attesa di riscontro.

In occasione di un confronto preliminare con il Centro Regionale Sangue della Liguria, la “parte tecnica”, AVIS ha chiesto preventivamente di poter discutere e visionare in maniera dettagliata il progetto, in maniera che, dopo averne condiviso i punti, si possa procedere con un’informativa adeguata nei confronti dei Donatori, anche conformemente al trattamento di dati sanitari e campioni biologici.

Altro punto di attenzione evidenziato è la validità dell’esito del test sierologico che verrà eseguito. In questo momento infatti sembra non vi siano test sierologici certificati per la rilevazione degli anticorpi Covid-19. In particolare, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, i test sierologici rapidi per il SARS CoV 2 al momento disponibili avrebbero una certa percentuale di falsi positivi (“cross-positività” dovuta ad una reazione da parte di anticorpi di virus influenzali estranei al Covid-19).

Nel nostro caso specifico quindi si dovrà avere conferma circa il grado di attendibilità dei test sierologici in dotazione per questo progetto, e alla luce di queste considerazioni, capire se gli esiti dei test potranno essere utilizzati solo per l’indagine epidemiologica, ma non potranno essere ritenuti validi per poter fornire un feed-back attendibile al Donatore o se diversamente, garantendo un risultato affidabile, sarà possibile fornire anche un riscontro al Donatore.

Ad ogni modo le normali procedure legate ai prelievi di provette di sangue che normalmente vengono eseguite per i test di routine non dovrebbero cambiare, poiché, secondo quanto comunicato, non saranno necessarie provette aggiuntive per l’eventuale test sierologico.

In conclusione, la donazione di sangue è un gesto prezioso che permette di salvare vite umane, nei prossimi giorni, i Donatori di sangue, se i presupposti lo consentiranno, avranno la possibilità di contribuire anche ad una importante azione di ricerca.

AVIS ritiene che il Donatore di sangue, parte attiva del Sistema Sanitario Nazionale, attore fondamentale di questo virtuoso percorso del sangue che letteralmente ridona la vita ai malati, debba essere non solo ulteriormente ringraziato, ma adeguatamente e correttamente informato.

Boris Johnson ricoverato in ospedale per il coronavirus

Dal 26 gennaio in Inghilterra niente più mascherine
Boris Johnson

Il 55enne premier inglese Boris Johnson è stato ricoverato in un ospedale di Londra “in via precauzionale” per essere sottoposto ad alcuni “esami medici”, 10 giorni dopo essere risultato positivo al coronavirus.

Lo ha riferito ieri l’emittente televisiva BBC.

Il premier britannico ha avuto in questi giorni sempre gli stessi sintomi, ovvero febbre e tosse con il problema che potrebbe diventare serio in quanto al premier britannico è stato diagnosticato il virus dieci giorni fa e da allora Johnson non ha mostrato alcun segno di miglioramento.

Così il suo medico ha predisposto dall’auto isolamento al numero 11 di Downing Street, all’ospedale.

Il premier britannico Boris Johnson contagiato dal Covid-19 | Video

AGGIORNAMENTO.

Una portavoce di Boris Johnson ha riferito che il premier è in ospedale ed è reattivo. Poi, lui, stesso,  tramite Twitter ha scritto: “Ieri sera, su consiglio del mio dottore, sono andato in ospedale per alcuni test di routine poiché sto ancora riscontrando i sintomi del coronavirus. Sono di buon umore e mi tengo in contatto con la mia squadra, mentre lavoriamo insieme per combattere questo virus e proteggere tutti. Vorrei ringraziare tutto il brillante personale del SSN che si prende cura di me e degli altri in questo momento difficile. Sei il migliore della Gran Bretagna”.

Gli auguri di Trump. Il presidente degli Usa Donald Trump, ha fatto gli auguri di pronta guarigione al premier britannico.

“Penso che Boris Johnson si rimetterà presto, sono fiducioso”. Poi ha aggiunto: “Boris è un mio amico, è un gran signore e un grande leader. Sono sicuro della sua guarigione e che tutto andrà bene”.

La regina Elisabetta

Proprio ieri sera mentre Johnson veniva ricoverato la quasi 94enne regina Elisabetta aveva mandato un messaggio straordinario alla nazione, il quinto, nella sua vita, trasmesso in televisione dal castello di Windsor, nel quale aveva invitato i britannici ad essere forti e dar prova di autodisciplina: “Vi parlo in un tempo che so essere di crescente difficoltà. Un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese che ha portato dolore ad alcuni, problemi economici a molti ed grossi cambiamenti nella vita quotidiana”.

Toti: mascherine obbligatorie? Secondo indicazioni scientifiche e quando saranno disponibili

Fiera di Genova: arrivate altre 2 milioni di mascherine (foto d'archivio)

“Credo che l’uso delle mascherine possa essere reso obbligatorio in alcune situazioni specifiche. In particolare in ambienti che impediscono di poter mantenere le corrette distanze di sicurezza.

Quando tutti i liguri ne avranno la disponibilità, allora ragioneremo se e dove procedere in questa direzione, secondo indicazioni scientifiche e non secondo un impulso emotivo.

L’importante è che la mascherina non diventi uno strumento assolutorio per cui le persone che la indossano si comportano in modo sbagliato. Dobbiamo seguire la scienza”.

Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

Da giovedì prossimo comincerà la distribuzione gratuita alla popolazione, attraverso Comuni, farmacie, edicole e tabaccai, dei due milioni di mascherine chirurgiche acquistate da Regione Liguria e arrivate ieri in Fiera a Genova.

 

Gaffe del S. Martino: foto ‘Coffin dance’ ballo della bara su pagina fb. Bufera sul web

"Coffin Dance" il ballo della bara "virale" su YouTube

“Il messaggio lo capisco ma la foto viene da un video che sdrammatizza un evento per noi atroce come un funerale”.

“Sono un’Infermiera del San Martino e sinceramente questo messaggio non mi rappresenta, anzi direi , non ci rappresenta. Spero non l’abbia scritto un sanitario”.

“Sono infermiere, sul covid da quando é iniziato, conosco la problematica… Volete fare post simpatici? Bene. Fatelo nelle vostre pagine private, su quella dell’ente per favore un minimo di serietà”.

“Sono un’infermiera dipendente del Policlinico San Martino. Questo tipo di comunicazione, assolutamente non mi rappresenta. Nè come infermiere nè come essere umano”.

“Sono un infermiere, sono un dipendente del Policlinico San Martino, questo tipo di comunicazione non mi rappresenta e mi dissocio da essa”.

“Che disagio. Se I medici sono bravi tanto quanto chi fa la comunicazione siamo spacciati, altro che stare a casa”.

“Grazie dell’informazione ma la foto sotto non è in linea con quello che fate ogni giorno”.

“Ritengo questa maniera di comunicare completamente sbagliata al di là della comprensiva stanchezza e rabbia”.

“Noi stiamo a casa, ma voi evitate di fare ironia sulla pelle delle persone che non ci sono più. Siete un Ente Pubblico, non la chat degli amici del pub”.

“Direi che se fossi parente di una di queste persone mi incazzerei non poco considerando che un funerale non riescono neppure a farglielo”.

“Dite al social media manager che questo non è un gioco. Se volete veicolare un messaggio serio fatelo seriamente”.

“Pessima scelta di comunicazione! Siete l’ospedale più grande della Liguria non il gruppo Whatsapp del calcetto!”.

“E c’ è poco da commentare chi ha postato questa foto è un emerito cretino”.

“Ma siete un ente pubblico ospedaliero o un baraccone?! Questa pagina è quotidianamente gestita in modo ridicolo, tra emoticon, punteggiatura e caps lock buttati a caso, enfasi fuori luogo e linguaggio adolescenziale…”.

Sono solo alcuni dei molti commenti comparsi sulla pagina fb del Policlinico San Martino, dove oggi si è scatenato un putiferio soprattutto per la discutibile fotografia allegata a un post che, al momento, non è stato ancora fatto rimuovere dalla direzione sanitaria.

La foto è tratta dal video ‘Coffin dance’ ossia il ballo della bara, piuttosto conosciuto sul web, soprattutto tra i giovani.

“Dal 3 marzo al 28 marzo – recita il post del San Martino – abbiamo tristemente riscontrato e segnalato all’Istituto Superiore di Sanità 98 decessi per Covid. Solo nelle ultime 24 ore sono stati 11 i decessi, record in negativo da inizio emergenza. C’E’ IL SOLE? BENE… FOSSIMO IN VOI noi medici, infermieri e oss STAREMMO A CASA se potessimo. E non in prima linea, PER VOI, qui al San Martino”.

 

La foto pubblicata sulla pagina fb del Policlinico S. Martino di Genova

“Accetto le inevitabili critiche, ma sono azioni che rifarei – si è difeso in sintesi il responsabile dell’ufficio stampa del San Martino Pietro Pisano – non siamo mai stati così decisi nell’agire verso questa direzione, ma non ho mai voluto mancare di sensibilità e di rispetto verso chi è deceduto a causa della malattia e dei loro familiari. Volevamo raggiungere i più giovani. E lo abbiamo fatto”.

 

 

 

 

Bucci: operaio positivo domani finisce quarantena, sta bene. I suoi colleghi negativi

Nuovo Ponte di Genova (foto d'archivio)

Terminerà domani la quarantena dell’operaio dell’azienda Fagioli impegnata nella costruzione del nuovo Ponte di  Genova, risultato positivo al Covid-19.

“Sta bene, è in buone condizioni di salute e dopodomani usciranno dalla quarantena i suoi colleghi” che al momento sono risultati negativi al coronavirus.

Lo ha riferito stasera il sindaco e commissario per la ricostruzione del nuovo Ponte di Genova Marco Bucci.

Condizioni di sicurezza, quindi, rispettate e osservate in cantiere.

“Oggi – ha aggiunto Bucci – abbiamo portato in quota gli impalcati del ponte e siamo a più di 900 metri costruiti mancano tre impalcati da 50 metri e un piccolo pezzo, siamo vicini, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”.

 

Issata campata, Ponte di Genova è modello ‘Fase 2’ per l’Italia. Bucci e Toti in cantiere

Nuovo Ponte di Genova

“Con il presidente Toti oggi abbiamo effettuato un sopralluogo al cantiere del nuovo viadotto sul Polcevera in occasione del varo della campata tra la pila 12 e la pila 13, nel rispetto delle regole per la sicurezza del cantiere.
Le operazioni si sono iniziate intorno alle 10.45”.

Lo ha riferito il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci.

Da oggi, con il varo della quint’ultima campata da 50 metri, i passi verso la fine della parte in acciaio del Ponte di Genova diventano più piccoli e più veloci.

Mancano, per finire, 154 metri di ponte ovvero “tre campate e un pezzettino”.

Mercoledì si alzerà la seconda parte del concio a ponente poi si passerà alla chiusura dei vari con le campate P2-P3 e P11-P12 con quegli strand jack già utilizzati per i maxi vari delle campate da 100 metri.

“E’ il successo di una squadra meravigliosa e coesa – ha spiegato Nicola Meistro, direttore Operations Italia Salini Impregilo e amministratore delegato del consorzio ‘PerGenova’ – tutte le nostre persone hanno dimostrato una grande capacità di adattamento al nuovo contesto.

E’ grazie a loro, e ai fornitori e alla filiera che ci affiancano ogni giorno continuando a lavorare nel rispetto di tutte le regole, che il Ponte di Genova è il modello della ‘Fase 2’ per tutta l’Italia, un Paese fatto di persone che nelle difficoltà sanno rimboccarsi le maniche esprimendo fiducia e coraggio”.

“Questo cantiere, che non abbiamo mai voluto fermare, rappresenta la capacità della nostra città e della nostra regione di reagire a tutto quello che è successo in questi anni. Ne abbiamo passate tante, ma abbiamo saputo rialzarci, come sapremo rialzarci dall’emergenza Covid-19” ha aggiunto il governatore ligure Giovanni Toti.

“Abbiamo deciso, tutti, di comune accordo – ha sottolineato Toti – che questo ponte dovesse andare avanti perché è il simbolo dell’Italia che ce la fa.

Abbiamo tenuto aperti anche i cantieri dello Scolmatore del Bisagno, quelli che stanno rifacendo le dighe dei porti danneggiati dalle mareggiate quelli che si stanno occupando di rifare le strade franate a causa del maltempo.

Insomma, la Liguria non si è fermata e credo che chi può, ovviamente senza trascurare in alcun modo la sicurezza, debba continuare a lavorare, perché lo fa anche per quegli  infermieri che sono arrivati volontari oggi all’aeroporto, lo fa per tutti i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che ogni giorno rischiano nei nostri ospedali per salvare la vita dei malati. Lo fa per tutti noi e per il nostro futuro”.