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Test di massa popolazione di Cisliano, sindaco: collaborazione da Università di Genova

Cisliano, accettazione in palestra per test sierologici Covid-19

“Si tratta di un’iniziativa che non è soltanto sociale, ma ha carattere scientifico, visto e considerato che collaborano diversi esperti, tra cui quelli dell’Università di Genova”.

Lo ha dichiarato oggi al TgCom il sindaco di Cisliano Luca Durè, che stamane ha dato il via ai test sierologici di massa nel Comune della provincia di Milano (circa 4800 abitanti).

Il costo per l’esame diagnostico è di 45 euro cadauno e sono previste agevolazioni per gli indigenti (in un laboratorio privato di Genova costa 100 euro).

“Ieri – ha aggiunto in sintesi il sindaco Durè – abbiamo completato l’allestimento della palestra in vista dei prelievi che si avviano oggi.

La ricerca degli anticorpi con i test sierologici è utile per capire chi realmente è entrato in contatto con il coronavirus, premessa per poter pianificare le prossime fasi sul territorio

Nei giorni scorsi il Comune ha consegnato circa 5mila mascherine alla popolazione.

Un grazie a tutti i consiglieri comunali che si sono resi disponibili e agli agenti del Corpo di Polizia locale, sempre presenti”.

I test sierologici servono per valutare le Igm e le Igg ossia lo stato immunologico e forniscono un’informazione utile a sapere se qualcuno, in caso di positività, abbia la produzione di anticorpi in corso o abbia già prodotto gli anticorpi dopo l’infezione acuta.

Secondo gli esperti, per avere una precisione quasi al 100% il test andrebbe ripetuto almeno due volte, una a distanza di almeno una settimana o dieci giorni dall’altra.

Ricordiamo che i tamponi sulla mucosa e i test sierologici sono test cosiddetti “complementari” perché il primo può individuare istantaneamente la presenza del coronavirus, il secondo può raccontare la storia dell’eventuale infezione.

 

 

L’inno di Mameli e applausi per il primo Covid Hospital della Riviera

L'ospedale di Albenga

Albenga. Una giornata di Pasquetta scandita dall’Inno di Mameli e dalla presenza dei vertici della Croce Bianca e Croce Rossa.

I volontari insieme al sindaco Riccardo Tomatis hanno raggiunto con i mezzi di soccorso l’ingresso del Santa Maria di Misericordia di Albenga, primo Covid Hospital della Riviera per augurare buon lavoro ai tanti infermieri e medici che dalla fine di febbraio sono in prima linea per combattere contro il coronavirus.

Con le note dell’Inno nazionale gli infermieri e i medici si sono affacciati ai balconi salutando i volontari della pubblica assistenza e della Croce.

Rappresentanti della Croce Bianca e della Croce Rossa insieme al sindaco Tomatis davanti al Covid Hospital di Albenga

Santa Margherita: 120 buoni spesa distribuiti ai richiedenti

Santa Margherita:120 buoni spesa distribuiti ai richiedenti

I primi buoni spesa distribuiti dal Comune di Santa Margherita Ligure ai cittadini, che ne hanno fatto richiesta, sono 120 a cui si aggiungono un centinaio di pacchi spesa tra quelli donati al comune.

«Un lavoro eccezionale, svolto in brevissimo tempo tra burocrazia e logistica – dichiara il Vicesindaco Emanuele Cozzio con delega ai Servizi alla Persona – Vorrei ringraziare tutto il personale dei Servizi alla Persona del comune in particolare la dott.ssa Alessandra Ughetti e la dott.sa Stefania Sammarini, il personale della ragioneria e della segnaletica che si è occupato della consegna coadiuvato dai volontari della locale sezione Avis».

La raccolta di richieste per i buoni spesa prosegue. Il comune di Santa Margherita ricorda che per richiederli occorre compilare il form sul sito del comune. Oppure telefonare allo 0185/205360 oppure 0185/205361

Atp, la proposta di un piano smaltimento ferie arretrate

Il terminal bus Atp a Genova Brignole

Con 446 dipendenti e un fondo di solidarietà che rischia di esaurirsi entro la fine del mese in corso, l’obiettivo di Atp resta quello di mantenere il servizio, i conti e soprattutto salvaguardare i lavoratori.

Di quest’ottica è Claudio Garbarino, consigliere delegato ai Trasporto di Città Metropolitana che propone di attivare una proposta che rappresenta la soluzione più praticabile e indolore per traguardare il futuro: «Atp ha aderito al fondo di solidarietà di 300 mila euro che è attualmente attivato e che permetterà all’azienda di essere in sicurezza per ancora alcune settimane. Non avendo ancora certezza di nuove risorse, ecco che la soluzione migliore è quella di attuare uno smaltimento di ferie arretrate rotazione.

Si potrà iniziare a breve con i primi 50 dipendenti.

Tenendo conto che si tratta delle ferie degli anni passati e non di quelle 2020, con questa modalità si raggiunge lo scopo prefissato di non consumare il fondo di solidarietà in tempi troppo brevi».

La proposta è adesso al centro di un’attenta valutazione da parte del presidente di Atp Esercizio Enzo Sivori: «L’idea di far smaltire le ferie ai dipendenti potrebbe essere utile e consentirci di limitare la pressione sui nostri conti. E’ certamente un’a proposta da valutare attentamente».

Intanto in Atp si ragiona anche sul come affrontare l’avvio di un possibile ritorno alla normalità, anche se limitato. Si valuta come e se sarà possibile creare le condizioni ideali di distanziamento sociale, così come richiedono le norme anti Covid 19.

Mentre una parte rilevante degli stanziamenti del fondo di solidarietà continueranno a essere utilizzati per la sanificazione dei mezzi e degli uffici di Atp.

Continuano anche le attività di controllo a bordo, coordinate con le polizie locali per verificare la legittimità della presenza a bordo dei passeggeri.

I controlli vengono effettuati a terra e dopo avere attuato una campagna di verifiche a levante (Chiavari e Sestri Levante), in questi giorni sono in corso controlli nel Genovesato, in particolare in Val Polcevera, in collaborazione con la Polizia Locale di Genova.

Bergeggi: da oggi nuova distribuzione gratuita di mascherine ai residenti

Bergeggi: da oggi nuova distribuzione gratuita di mascherine ai residenti

E’ appena terminata ad opera del Comune di Bergeggi la distribuzione della scorsa settimana di una mascherina riutilizzabile in tessuto per ciascun residente ed, ora, è stata ‘messa in cantiere’ una nuova distribuzione.

Da oggi, martedì 14 aprile fino a sabato 18 aprile, sempre grazie all’ausilio del nostro gruppo di Protezione Civile, verrà distribuita una mascherina chirurgica a ciascun residente di Bergeggi.

“Sono sempre più convinto che, al di là di obblighi e ordinanze, sia fondamentale il rispetto delle più elementari norme igieniche da parte di tutti noi, piega il sindaco Roberto Arboscello. Il senso civico e di responsabilità di ciascuno dovrebbe spingerci all’uso della mascherina all’interno degli esercizi commerciali.

È per questo che auspico da parte dei miei cittadini l’impegno ad indossarla senza la necessità di dover emettere alcuna ordinanza come fatto da molti altri miei colleghi. L’amministrazione si è adoperata per fornire la mascherina gratuitamente a tutti. Ora tocca a voi”.

Al fine di evitare inutili spostamenti e assembramenti delle persone la distribuzione avverrà con le seguenti modalità: Martedi: Via Mede (incrocio SP) dalle ore 10 alle ore 11 Mercoledi: Via De Mari (terrazza comunale) dalle ore 10 alle ore 11

Giovedi: Piazza Roma dalle ore 10 alle ore 11

Venerdi: Via Na Valle dalle ore 10 alle ore 11

Sabato: Piazza Torre d’Ere dalle ore 10 alle ore 10.50, Bivio Via Torre d’Ere / Via Aurelia dalle 11 alle 11.30.

Il Comune di Bergeggi invita i cittadini a “recarsi al ritiro nel numero di una persona a nucleo famigliare, nella giornata corrispondente al punto di consegna più vicino alla propria abitazione e di attenersi scrupolosamente al rispetto delle distanze e norme di sicurezza, distribuendosi in fila indiana, lasciando almeno un metro di distanza tra una persona e l’altra, evitando di creare assembramenti e limitando la permanenza al tempo strettamente necessario al ritiro.

Chi non avesse ritirato le mascherine in tessuto potrà ritirarle contestualmente al ritiro di quelle chirurgiche”.

Oms: mascherina sarà la norma. Non ci sono prove che vaccino Tbc protegga da Covid-19

Coronavirus (foto repertorio fb)

“Indossare la mascherina protettiva diventerà la norma”.

E’ la sintesi di quanto ha dichiarato oggi alla Tv britannica Bbc il portavoce dell’Oorganizzazione mndiale della sanità (Oms) David Nabarro.

“Il coronavirus – ha spiegato – non andrà via. Non sappiamo se le persone che lo hanno avuto siano immuni, né quando avremo un vaccino.

Quindi qualche tipo di protezione facciale diventerà la norma, anche se solo per rassicurare le persone”.

Inoltre, oggi, in un rapporto scientifico pubblicato sul web, i responsabili dell’Oms hanno fatto luce sul vaccino per la Tbc.

“Non esistono ancora prove – hanno sottolineato – che il vaccino Bacille Calmette-Guérin (BCG) contro alcune forme di tubercolosi protegga le persone dall’infezione da coronavirus.

Sono in corso due studi clinici che affrontano questa domanda e l’Oms valuterà le prove quando saranno disponibili”.

 

 

Un grampo spiaggiato a Voltri viene riportato al largo | Video

Il grampo spiaggiato a Voltri ripreso dal Tethys Research Institute

Un grampo, cetaceo appartenente alla famiglia Delphinidae, si è avvicinato oggi al litorale di Genova Voltri ed è rimasto spiaggiato.

La sorpresa del lunedì, in mare a pochi metri dalla spiaggia di Voltri

L’animale era in cattive condizioni di salute.

Si è cercato di spingerlo al largo ma senza risultato. Sul posto sono, poi, giunti gli uomini del nucleo subacqueo dei Carabinieri e quelli della Capitaneria di Porto di Genova, che hanno anche fatto un tentativo di riportarlo delicatamente verso l’acqua più alta dove sembra abbia ripreso finalmente a nuotare.

Il grampo, secondo i componenti della Tethys Research Institute, non era in buone condizioni di salute perché “appariva magro e respirava male”.

Tuttavia, l’animale è stato portato il più possibile al largo e ora non è più visibile da terra.

Il grampo o delfino di Risso è un cetaceo appartenente alla famiglia Delphinidae, ed è l’unica specie del genere Grampus Gray. Può avere una lunghezza compresa tra 2,5 e 4 m, ed un peso di 500–600 kg.

“Il capo è senza rostro; la fronte bombata, ma non globosa, presenta un caratteristico solco a forma di V nel mezzo, con l’apice rivolto verso il basso. La mascella superiore sporge leggermente. La pinna dorsale si trova circa a metà del corpo, molto alta, appuntita e falcata. Pinne pettorali lunghe e appuntite. Questa specie ha pochissimi denti perché si nutre di prede viscide quali i calamari” (da Wikipedia).

Ecco il video del Tethys Research Institute

Guardia Costiera: naufragio segnalato da SeaWatch era gommone alla deriva senza corpi

Guardia Costiera (foto di repertorio)

“In merito al presunto naufragio di un gommone con migranti a bordo, reso noto ieri dall’ONG SeaWatch, si informa che il mezzo ripreso da un velivolo Frontex e segnalato quale pericolo per la navigazione, era un gommone alla deriva, in area SAR libica, senza motore, verosimilmente oggetto, nei giorni scorsi, di un intervento di soccorso avvenuto da parte delle competenti autorità libiche, che hanno successivamente lasciato il natante vuoto alla deriva, traendo in salvo i migranti che si trovavano a bordo.

Dalle immagini trasmesse non si rileva la presenza di corpi, relitti o oggetti galleggianti in mare, nelle vicinanze del gommone né nell’area circostante, che possano far pensare ad un recente naufragio”.

Lo hanno riferito oggi i responsbaili della Guardia Costiera italiana.

 

Liguria, ecco testo integrale nuovo decreto: ok a balneari, lavori edili, giardinieri, orti

Governatore ligure Giovanni Toti (foto di repertorio fb)

Stasera i responsabili di Regione Liguria hanno comunicato che è stato “emanato il decreto 18 del 13 aprile 2020” che entrerà in vigore dopo mezzanotte.

“In Liguria – hanno spiegato gli stabilimenti balneari possono avviare opere di manutenzione, i giardinieri possono tornare al lavoro. Sono incluse le manutenzioni dei campi da calcio o da golf.

Chi ha un orto, un frutteto, un oliveto, un piccolo allevamento può curare le piante, coltivare e curare gli animali.

Autorizzati piccoli lavori di restauro nelle abitazioni, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza.

I cantieri navali potranno consegnare le imbarcazioni già allestite agli armatori”.

Nell’ordinanza regionale si sottolinea, inoltre, che i cantieri edili devono essere recintati per impedire l’accesso ad estranei e che sono consentiti i ripascimenti delle spiagge.

Sono anche consentite le opere di manutenzione sulle imbarcazioni da diporto all’ormeggio.

Vengono poi confermati i via libera per gli altri cantieri strategici sul territorio relativi alla realizzazione di opere pubbliche a difesa del suolo.

Il testo sottoscritto dal governatore Giovanni Toti spiega che le attività dovranno svolgersi nel pieno rispetto delle disposizioni attualmente in vigore e, per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, rimanda al protocollo condivido fra Governo e Parti sociali il 14 marzo 2020, che al punto 6 recita:

“DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione è fondamentale e, vista l’attuale situazione di emergenza, è evidentemente legata alla disponibilità in commercio.

Per questi motivi, le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Data la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria
è favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS (https://www.who.int/gpsc/5may/Guide_to_Local_Production.pdf)

Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle  mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie”.

DECRETO 18 DEL 13 APRILE 2020 – ULTERIORI DISPOSIZIONI ATTUATIVE DEL DECRETO-LEGGE 19 DEL 25 MARZO 2020 – Regione Liguria

 

Marassi, agenti presi a pugni da detenuto sudafricano

Detenuto aggredisce agenti con un bastone: poliziotto finisce in ospedale
Genova, il carcere di Marassi (foto repertorio)

Altro detenuto, appena arrivato, sputa in faccia ad agente

Ancora aggressioni nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria di Genova Marassi da parte di detenuti.

A denunciare i fatti avvenuti nel giorno di Pasquetta sono stati responsabili del sindacato di categoria Sappe.

L’aggressione è avvenuta ad opera di un detenuto sudafricano contro due agenti, che poi sono stati medicati in ospedale.

“L’aggressione – ha riferito Michele Lorenzo, segretario del Sappe Liguria –  è scaturita per futili quanto pretestuosi motivi. Il detenuto, ben conosciuto, in quanto spesso autore di disordini, evidentemente adirato per un rifiuto ad una sua richiesta, è andato in escandescenza.

Dapprima si è barricato in cella e subito dopo ha iniziato a demolire tutti gli oggetti a portata di mano. Il personale di servizio è intervenuto per cercare di calmarlo e nel tentativo di farlo uscire dalla cella ormai distrutta, ha sferrato due violenti pugni sul volto di due agenti che sono stati soccorsi dai colleghi e condotti al pronto soccorso.

Nel frattempo un altro episodio segna la negatività di Marassi: un nuovo arrestato, nord africano, al momento dell’ingresso in carcere ha sputato in faccia all’agente di servizio. Considerato il delicato momento, l’agente è stato anche lui trasportato al pronto soccorso per i controlli del caso.

Questo episodio conferma che il personale di Marassi opera senza di dispositivi di sicurezza che invece, dovrebbero essere in loro dotazione per proteggerli da varie forme di contagio. Dispositivi, benché più volte richiesti, non sono stati ancora forniti.”

“Nel carcere di Marassi – ha sottolineato il Sappe – avvengono troppi eventi critici e la polizia penitenziaria è troppo esposta ai pericoli da parte della popolazione detenuta.

Per questo motivo, il Sappe ritiene indispensabile un’inversione di tendenza nella gestione dell’istituto, non si può più gestire la sicurezza con i proclami e le promesse, senza ricordarsi che a contatto con i detenuti “problematici” c’è sempre e solo l’agente di servizio.

Ora gli autori di queste aggressioni non possono e non devono restare impuniti, oggi più che mai chiediamo una risposta dello Stato, delle sue istituzioni. Ricordiamo che la gestione dei detenuti è demandata solo al coraggio del poliziotto di turno.

Ai colleghi feriti va la nostra considerazione e vicinanza, queste aggressioni devono essere affrontate con idonei strumenti, ad esempio la pistola Taser, più volte richiesta ma la dotazione trova troppe opposizioni di natura politica”.