Home Blog Pagina 5512

Coronavirus, Toti: in Liguria maggior parte tamponi positivi arrivano da Rsa

Governatore ligure Giovanni Toti (foto di repertorio fb)

“La maggior parte dei tamponi positivi in Liguria arriva dalle residenze sanitarie assistenziali. La settimana scorsa erano 42 su 100 e il dato è aumentato a 49 su 100 questa settimana”.

Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

“Stiamo portando avanti una politica molto aggressiva di tamponi nelle residenze sanitarie – ha aggiunto Toti – che restano il luogo più complesso.

Oggi abbiamo superato la soglia di 1.500 tamponi. Gli ospedalizzati in Liguria calano di 38 unità, facendo scendere il dato complessivo sotto quota 800.

Ricordo a tutti che nel picco dell’emergenza eravamo sopra a 1300 ospedalizzati nei reparti di media intensità.

Le terapie intensive oggi si attestano a 81, due in meno di ieri, siamo abbondantemente sotto i livelli di guardia nella nostra regione”.

 

Fase 2 a Genova spiegata da Bucci: non vogliamo morire di Covid-19, ma neanche di fame

Consiglio comunale di Genova, sindaco Marco Bucci (foto di repertorio)

“Alla luce dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri in merito all’imminente fase 2 e al provvedimento di Regione Liguria di anticipare alcune riaperture, si chiede al sindaco quali provvedimenti ha intenzione di adottare nel prossimo futuro per l’avvio della fase 2 sul territorio del Comune di Genova”.

E’ il testo dell’interrogazione discussa oggi durante il ‘question time’ in consiglio comunale.

Dopo l’esposizione da parte dei capigruppo, il sindaco Marco Bucci ha quindi replicato alle richieste.

“Nell’ultimo mese, da quando sono ricominciati i lavori delle commissioni consiliari – ha spiegato Bucci – sono state dedicate circa 29 ore alla discussione di problemi e soluzioni connessi all’emergenza Covid-19.

Aperture negozi. Questa è una decisione che viene presa dal governo e formalizzata con Dpcm e il sindaco non può fare ordinanze contrarie a quanto disposto dal Governo. Al sindaco è possibile emanare solo ordinanze contingibili e urgenti.

Personalmente penso che se è possibile comprarsi un panino e consumarlo a casa credo che si potrebbe anche comprarsi un paio di pantaloni, chiaramente rispettando tutte le misure di sicurezza.

Sto lavorando insieme ad Anci e al tavolo dei sindaci metropolitani per elaborare delle proposte da sottoporre al governo, che vanno nella direzione di uniformare le regole per i negozi del commercio a quelle già in atto per le attività commerciali alimentari.

Mascherine. Su questo argomento occorre ragionare dal punto di vista tecnico e non emozionale. Sappiamo già che nel Dpcm in vigore dal 4 maggio ci sarà l’obbligo nei luoghi chiusi (uffici, negozi, etc.) e sui mezzi pubblici e non saranno obbligatorie nel passeggio o in qualsiasi attività che si svolge all’aria aperta, a meno che non si debba stare a meno di un metro e mezzo o due, deciderà il governo, dagli altri.

Pertanto non esiste obbligo di mascherina per tutti e noi ci adeguiamo a ciò che ha deciso il Governo. Non abbiamo mai fatto fughe in avanti, siamo intervenuti, insieme con la Regione, solo in quei punti che il Governo non aveva preso in considerazione, come le spiagge, la nautica da diporto, gite in montagna.

Quadro epidemiologico. Questo argomento lo lascio trattare agli esperti. Il Comune di Genova si avvale della collaborazione del dottor Luciano Grasso, ex direttore della Asl 3, e i responsabili di Alisa stanno predisponendo proprio i quadri epidemiologici. Si può organizzare una commissione ad hoc dove invitarli per avere risposte più puntuali.

Tavolo per le attività produttive. Lo abbiamo già istituito ed è attivo insieme a quelli per il commercio e il trasporto. Il commercio dovrà affrontare, con l’assessore Paola Bordilli, tutta la partita della riapertura della ristorazione e per il trasporto vogliamo introdurre nuove modalità green.

Biciclette, biciclette elettriche, motorini elettrici, corsie preferenziali sacrificando una parte delle corsie destinate al trasporto privato a meno che non sia car pooling, che in questo caso alleggerirebbe il trasporto pubblico. Ma tornerò a relazionarvi quando ci saranno notizie più precise dal governo.

Aree del mare e della montagna. Con la ministra De Micheli e il premier ho parlato, a margine della cerimonia nel cantiere del nuovo ponte, di nautica da diporto e montagna.

Sono aree importanti per Genova e la Liguria, dove le persone devono poter andare perché si tratta di zone ampie, il mare aperto ad esmpio, dove la probabilità di contagio è nulla. Inoltre, danno l’opportunità di godere del tempo libero: anche questo va garantito, rientra nei diritti.

Mi hanno detto che ci sono delle commissioni di esperti, chiederemo che ci siano anche dgli esperti liguri, per avere entro dieci giorni o al massimo due settimane indicazioni precise sulla nautica da diporto e le scursioni in montagna.

Sanitario produttivo. Come si va  a lavorare? Qualcuno ha chiesto se va privilegiata la salute o il produttivo o il commerciale. Su questo punto dico che il cantiere del Ponte Morandi ha fatto scuola, tanto che il protocollo messo a punto dal Rina lo abbiamo dato al governo e tante aziende già lo adoperano.

Ora bisogna dare garanzie anche al tempo libero delle persone, non solo alle attività produttive.

Voglio sottolineare che non vogliamo morire di Covid-19, ma neanche di fame. Non faremo nessun compromesso al ribasso, vogliamo che sia un risultato win-win

Emergenza economica. Come amministrazione abbiamo messo in campo tante soluzioni: posticipo delle tasse comunali, suolo pubblico gratis per tutte quelle attività che vorranno così compensare la perdita dei posti all’interno per l’emergenza Covid-19, abbiamo sburocratizzato i procedimenti e stiamo ragionando sulle “piazze ristoratrici”, le piazze grandi che possano contenere tavoli come nelle sagre, in modo da garantire il distanziamento sociale e andare al ristorante in totale sicurezza.

Per il tpl ci stiamo muovendo nella stessa direzione del Comune di Milano: segnalazione dei posti sui bus, sulla metro, mobilità green che ho già detto.

I contratti comunali, mi riferisco ad esempio ai lavoratori delle mense, stiamo cercando di procrastinarli in un’ottica di ‘vuoto per pieno’ o di nuovi lavori e ne abbiamo già discusso con la parte sindacale.

Per quanto riguarda gli asili e i nidi non voglio anticipare nulla in quanto c’è una proposta di Anci al governo. Siamo in attesa di una risposta in tempi brevi e vi relazionerò.

Siamo impegnati a trovare delle soluzioni a questa sfida, che contemperino il diritto alla salute e al lavoro”.

 

Dati su morti Covid-19, Salvatore attacca Alisa: pochi controlli su regolarità documentazioni

Beppe Grillo e la capogruppo regionale del M5S Alice Salvatore (foto d'archivio)

“Approssimazione, pochi controlli sulla regolarità delle documentazioni arrivate ad Alisa. Questi, a essere buoni, sono i giudizi che si possono dare sulla gestione del conteggio tetro e triste dei deceduti della Liguria di questi mesi. Un conteggio, però, che ha un’importanza enorme su tutte le decisioni e sulle previsioni di quanto il contagio del Covid-19 possa avere influito sulla vita delle persone e di come si possa sviluppare in futuro questo grave coronavirus”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S).

“L’azienda sanitaria ligure – ha aggiunto Salvatore – ha cominciato a raccogliere e controllare tutti i certificati di morte delle varie Asl, ospedali e Rsa della Liguria. I dati ad un primo controllo parrebbero errati sotto vari aspetti. Ogni certificato che riportava come causa della morte del paziente una polmonite o una grave insufficienza respiratoria, veniva automaticamente ascritta al coronavirus.

Secondo Walter Locatelli, direttore di Alisa, questi morti sono invece sicuramente causa del Covid-19 perchè ha dichiarato: ‘Se un soggetto è deceduto per una polmonite interstiziale o per complicazioni polmonari, penso che non ci voglia molta fantasia a pensare che le patologie, in questo periodo, siano state provocate dal coronavirus’.

Alcuni studiosi però ricordano che non si può indicare come causa di morte il coronavirus per tutte le patologie respiratorie.

Non fosse altro perché tutti gli anni passati purtroppo ci sono stati decessi riguardanti patologie respiratorie, se quest’anno le adducessimo completamente al coronavirus vorrebbe dire che senza la pandemia in Liguria non sarebbe morto nessuno per patologie respiratorie diverse, cosa purtroppo impossibile.

Che ci sia bisogno di ricontrollare di tutti i dati finora snocciolati giorno per giorno attraverso i social media e le televisioni nelle conferenze stampa della Regione lo ammette anche Sonia Viale, assessora alla Sanità, la quale precisa che molte persone che vengono iscritte come decedute ad esempio nella città di Genova in realtà non sono affatto residenti genovesi e nemmeno a volte liguri, questo porta ad un conteggio assolutamente fuorviante di tutta la situazione.

Al momento, dunque, abbiamo una sola certezza: Regione Liguria e Alisa non hanno ancora chiaro cosa sia capitato durante tutti questi mesi e come possa evolversi la situazione, perché i dati sono assolutamente confusi e non sicuri.

Questo non ci permette di guardare con serenità al futuro anche perché l’inizio della fase in Liguria due viene affrettato in maniera estremamente veloce rispetto al resto del paese, e dovrebbe basarsi anche su questi dati.

Cercherò di fare tutto quanto in mio potere per aiutare a trovare una soluzione in questa ingarbugliata faccenda, visto che chi di competenza, a quanto pare, non sa assolutamente come venirne fuori”.

“Sul numero di decessi da coronavirus in Liguria – ha replicato stasera il governatore Giovanni Toti – nascono polemiche incomprensibili. I decessi Covid-19 nella nostra Regione sono classificati esattamente come li classifica il Ministero Salute, ovvero con le indicazioni che ci vengono date.

E’ l’Istituto superiore di sanità che certifica il fatto che una persona sia morta di Covid-19 e noi semplicemente registriamo la pratica dell’Iss, quindi su questo -ribadisce Toti – non credo vi possa essere alcun dubbio.

Semmai tra la scienza e la politica si è discusso sul fatto che le classificazioni Covid-19 nel nostro Paese siano state più ampie rispetto ad altri Paesi europei”.

 

 

Nuovo ponte, Benveduti: è la politica del fare. De Micheli era contraria a ‘legge Genova’

Assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega)

“Oggi da Genova arriva un segnale di speranza per il Paese. Nel rispetto delle 43 vittime, che mai smetteremo di ricordare abbastanza, le istituzioni hanno dimostrato in meno di due anni qual è la politica del fare. Un lavoro di squadra vincente, che deve essere replicato in tutta Italia se vogliamo tornare a competere a determinati livelli, specie in un momento come questo”.

È il commento dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega) al termine del varo dell’ultima campata del Ponte di Genova, celebrata stamane nel cantiere in Val Polcevera.

“Ringrazio in particolar modo – ha aggiunto Benveduti – l’ex viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti e attuale deputato genovese Edoardo Rixi per avere ricoperto a Roma un ruolo indispensabile nella composizione di un decreto divenuto modello per l’intero Paese.

E, che ne dica il ministro delle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli, contraria ai tempi dell’approvazione del decreto alla Camera, il modello Genova deve essere replicato.

Da qui deve ripartire un grande piano Marshall per il Paese.

Per troppi anni la politica si è dimenticata di fare manutenzioni e costruire opere infrastrutturali necessarie, che, come ci ha spiegato bene Pietro Salini, non stanno più in piedi.

Da Genova deve partire la luce che illumina il cammino dell’Italia e oscura finalmente la burocrazia”.

 

Nuovo ponte e ‘legge Genova’: parlamentari liguri ringraziano Edoardo Rixi

Val Polcevera 2018, viceministro genovese Edoardo Rixi (foto d'archivio)

“Il varo dell’ultimo impalcato del nuovo viadotto autostradale sul Polcevera rende quella di oggi una data storica per Genova, per la Liguria e per tutto il Paese”.

Lo hanno dichiarato oggi il senatore genovese Francesco Bruzzone e la deputata di Pietra Ligure Sara Foscolo (Lega).

“La bandiera di San Giorgio che sventola sul nuovo Ponte di Genova – hanno spiegato – non è solo il simbolo della forza e della tenacia dei genovesi e dei liguri, ma una lezione a tutto il mondo su quali straordinari risultati sappia raggiungere il nostro Paese.

Un risultato straordinario ottenuto grazie al grande lavoro e al grande impegno dell’allora viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi.

Il modello Genova, fortemente voluto da Rixi, sta convincendo anche i più scettici, che si sono dovuti arrendere davanti all’evidenza dei fatti, sostenendone oggi la validità.

Per uscire dall’emergenza Covid-19 e dalle devastanti conseguenze economiche su migliaia di imprese, soprattutto piccole e piccolissime, e di famiglie occorre ragionare con la stessa tempestività e risposta ai bisogni delle misure contenute nella legge Genova: avvio dei cantieri edili che creano occupazione e mettono in sicurezza il territorio, iniezione di liquidità a fondo perduto per famiglie e imprese, semplificazione normativa per far ripartire il Paese”.

“La lezione del nuovo Ponte di Genova – hanno aggiunto la senatrice sarzanese Stefania Pucciarelli e il deputato spezzino Lorenzo Viviani (Lega) – con il varo dell’ultimo impalcato questa mattina, dimostra come il modello Genova garantisca celerità ed eccellenza nella realizzazione di infrastrutture anche in contesti, come quello del nodo autostradale del capoluogo ligure, molto difficili.

Nello ‘Sblocca Cantieri’, varato dalla Lega al governo con l’allora viceministro Edoardo Rixi, è prevista l’applicazione del modello Genova a una lunga lista di cantieri a livello nazionale.

Da quando si è insediato il nuovo governo, ancora il modello Genova è rimasto inapplicato nelle opere pubbliche a livello nazionale.

Ora che la bontà della ‘legge Genova’ è stata riconosciuta anche da esponenti di altre forze politiche che, come Italia Viva, avevano votato contro il decreto sia alla Camera sia al Senato, auspichiamo che si uniscano al nostro appello al premier Giuseppe Conte perché provveda ai decreti attuativi per lo sblocco dei cantieri e che il modello Genova venga applicato anche nella ricostruzione di un’infrastruttura definitiva ad Albiano Magra, con annessa viabilità complementare, proprio come è stato fatto a Genova”.

“Il varo dell’ultima campata del nuovo Ponte di Genova – ha sottolineato il deputato di Ventimiglia Flavio Di Muro (Lega) – conferma, agli occhi del mondo, l’efficacia del modello Genova.

Oggi è una giornata storica, risultato di un grande lavoro svolto in sede parlamentare, di ascolto del territorio, delle Camere di commercio, delle associazioni e delle imprese.

Sono orgoglioso di essere stato il relatore del decreto Genova alla Camera, un provvedimento che, grazie alla tenacia dell’allora viceministro Edoardo Rixi, ha portato risorse immediate a un territorio, Genova e la Liguria, gravemente danneggiato dal tragico crollo del Ponte Morandi.

Con il decreto Genova sono arrivate risorse a chi ne aveva bisogno per ripartire, alle famiglie e alle imprese, in tempi certi e celeri. Stesso modello ora è necessario per poter far vincere la guerra al Covid-19 e far ripartire l’economica del nostro Paese”.

“Emozione, commozione e tanto orgoglio – ha commentato il senatore savonese Paolo Ripamonti (Lega) – nell’assistere oggi al varo dell’ultimo impalcato del nuovo ponte di Genova.

Una grande sfida vinta da una città, da una regione intera e da un Paese che quando è libero di potersi esprimersi, di liberarsi dai lacci della burocrazia e del centralismo, dimostra di poter raggiungere qualsiasi risultato.

Sono orgoglioso di aver dato il mio contributo al decreto Genova come relatore di maggioranza in Senato, ascoltando il territorio e i suoi rappresentanti economici.

Il modello Genova, grazie alla lungimiranza dell’allora viceministro Edoardo Rixi, ancora oggi porta effetti positivi a livello economico al tessuto produttivo non solo ligure ma dell’intero Paese, penso ad esempio agli operatori della logistica.

Il modello Genova è una base certa di efficienza ed efficacia da cui l’Italia può ripartire per uscire nella fase 2 dell’emergenza Covid-19, insieme a un sostegno vero e immediato a imprese e famiglie, che non comporti ulteriori indebitamenti e difficoltà di accesso al sostegno”.

 

 

Ore 18, in Italia 382 morti (27.359): incremento in rialzo. Malati: 608 in meno di ieri

Roma, sede Protezione civile (foto repertorio fb)

Sono 27.359 i morti con coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 382. Lunedì l’incremento era stato di 333.

Sono 105.205 i positivi accertati finora e malati, con una diminuzione rispetto a ieri di 608. Lunedì il decremento era stato di 290 (domenica si era invece registrato un incremento di 256).

Sono 68.941 i positivi accertati finora e guariti, con un aumento rispetto a ieri di 2.317. Lunedì l’incremento era stato di 1.696.

Il numero complessivo dei positivi accertati finora (compresi morti, malati e guariti) ha quindi toccato quota 201.505, con un aumento rispetto a ieri di 2.091. Lunedì l’incremento era stato di 1.739.

Ore 18, in Italia 333 morti (26.977): incremento in netto rialzo. Malati: 290 in meno di ieri

I dati sono stati forniti intorno alle 18 di oggi dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli a Roma.

Intanto, prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. A oggi sono 1.863, 93 in meno rispetto a ieri. Di questi, 655 sono in Lombardia (25 in meno di ieri).

Dei 105.205 malati complessivi, 19.723 sono ricoverati con sintomi (630 in meno di ieri) e 83.619 sono quelli in isolamento domiciliare.

Dai dati della Protezione civile è anche emerso che sono 35.744 i malati in Lombardia (303 in più rispetto a ieri), 12.003 in Emilia-Romagna (-222), 15.506 in Piemonte (-2), 8.601 in Veneto (-259), 5.896 in Toscana (-87), 3.571 in Liguria (-9), 3.334 nelle Marche (+)24, 4.562 nel Lazio (+0), 2.802 in Campania (-75), 1.565 nella Provincia di Trento (-142), 2.919 in Puglia (+7), 1.239 in Friuli Venezia Giulia (-19), 2.143 in Sicilia (+20), 1.990 in Abruzzo (-40), 910 nella provincia di Bolzano (-30), 275 in Umbria (-12), 772 in Sardegna (-4), 764 in Calabria (-18), 209 in Valle d’Aosta (-26), 205 in Basilicata (-12), 195 in Molise (-5). Quanto alle vittime, se ne registrano 13.575 in Lombardia (+126), 3.472 in Emilia-Romagna (+41), 2.936 in Piemonte (+58), 1.408 in Veneto (+64), 811 in Toscana (+16), 1.141 in Liguria (+13), 893 nelle Marche (+9), 414 nel Lazio (+17), 358 in Campania (+6), 412 nella provincia di Trento (+5), 407 in Puglia (+2), 278 in Friuli Venezia Giulia (+7), 232 in Sicilia (+1), 310 in Abruzzo (+11), 272 nella provincia di Bolzano (+2), 65 in Umbria (+0), 109 in Sardegna (+0), 85 in Calabria (+2), 135 in Valle d’Aosta (+2), 25 in Basilicata (+0), 21 in Molise (+0). Ad oggi sono stati effettuati 1.846.934 tamponi che hanno riguardato complessivamente 1.274.871 persone. L’incremento del numero dei tamponi rispetto a ieri è di 57.272.

Ore 18, in Liguria 13 morti (1139): incremento stabile. Malati 35: più che dimezzato

Coronavirus (foto repertorio fb)

Sono 1139 i morti con coronavirus in Liguria, con un aumento rispetto a ieri di 13.

Sono 5119 i positivi accertati finora e malati, con un aumento rispetto a ieri di 35.

Sono 45719 i test effettuati finora (1680 in più di ieri).

Sono 1512 i positivi accertati finora e guariti con due test consecutivi, con un aumento rispetto a ieri di 82.

I dati sono stati comunicati intorno alle 18 di oggi dai responsabili di Regione Liguria.

Ore 17.30, in Liguria 14 morti (1126): incremento in calo. Malati 96: in rialzo

“Regione Liguria – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – attraverso il consueto bollettino quotidiano con i dati forniti da Alisa, rappresenta la prevalenza, misura di frequenza universalmente utilizzata per rappresentare un fenomeno sanitario. La prevalenza è la fotografia del quadro epidemiologico nel momento della rilevazione. Quando si riporta il numero di positivi, si fa esattamente riferimento ai cittadini liguri con Covid-19 del giorno. Ovviamente vengono esclusi coloro che non sono più ammalati ovvero i guariti e, purtroppo, i deceduti”.

In altre parole, Regione Liguria indica gli “attualmente positivi” e potenzialmente contagiosi. Significa che conteggia solo chi è stato accertato finora positivo al coronavirus (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti = attualmente positivi), escludendo però dal computo chi è guarito sviluppando gli anticorpi e chi è deceduto.

La Protezione civile nazionale invece conteggia anche questi ultimi (ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti che hanno sviluppato gli anticorpi + deceduti = casi totali) che poi vengono pubblicati online pure dal Ministero della Salute.

Inoltre, è bene precisare che secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli: “avere un test sierologico positivo per gli anticorpi non esclude che in quel momento un soggetto possa essere infettante. È possibile infatti aver prodotto gli anticorpi, ma avere ancora in circolo il coronavirus e dunque essere ancora contagiosi. Per questo va fatto anche il tampone. Solo se questo esame è negativo si ha la certezza di non essere più contagiosi”.

Ecco l’ultimo bollettino di Regione Liguria.

Alassio, Galtieri: non è stata emessa alcuna nuova ordinanza comunale

Il Comune di Alassio

«Non è stata emessa alcuna nuova ordinanza comunale. Al momento è in vigore sia il decreto governativo che quello regionale».

E’ arrivato il chiarimento del vice sindaco Angelo Galtieri dopo la pioggia di polemiche che hanno tempestato i social netwrok per un giorno interno con il rischio, per gli alassini, di trovarsi nel limbo e non sapere a quale dispositivo fare riferimento.

«Ci sono però delle prescrizioni che fino al 4 maggio devono essere rispettate – precisa il vice sindaco Galtieri – restano chiusi il cimitero, i parchi, gli arenili e il pontile Bestoso».

Fin qui il messaggio per chiarire la posizione dell’Amministrazione, Galtieri però non accetta alcuna strumentalizzazione politica: «Qualcuno ha interpretato in modo disonesto dichiarazioni istituzionali. La verità – sottolinea Galtieri – è che sussistendo un conflitto di interesse giuridico tra i dispositivi in vigore abbiamo chiesto un parere del prefetto di Savona. L’invito – aggiunge il vice sindaco – è quella di moderare toni e modi perché stiamo tutti lavorando nel solo interesse della città».

San Martino, la situazione | Sono 171 i pazienti Covid ricoverati

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

Presso il Policlinico San Martino di Genova risultano a oggi 171 i pazienti Covid ricoverati.

In particolare, 20 pazienti sono ricoverati in Malattie Infettive, 27 nei tre reparti di Rianimazione più 6 in sub intensiva, 12 al Padiglione 10, 71 al Padiglione 12, 9 quelli gestiti al 1° piano del Pronto Soccorso, 23 al Maragliano, 3 i pazienti nel reparto Covid-19 per pazienti oncologici.

Alle 14 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del San Martino avevano comunicato altri 5 decessi di pazienti positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore, anche per infezione da Covid-19.

Ore 14, San Martino | Segnalati 5 decessi: due donne e tre uomini

 

La 17enne di Albenga deceduta al Gaslini non era affetta da Covid-19

Ospedale pediatrico Gaslini di Genova Quarto

In merito al decesso di una 17enne di Albenga, oggi i responsabili della direzione sanitaria dell’ospedale Giannina Gaslni di Genova hanno comunicato che “il 28 aprile 2020 presso la Terapia Intensiva dell’istituto Gaslini è deceduta una ragazza di 17 anni, ricoverata da alcuni giorni e proveniente dall’ospedale di Pietra Ligure per quadro di polmonite interstiziale.

Tutti gli accertamenti e le ricerche di infezione da coronavirus condotti presso l’Istituto sono risultati negativi, orientando la diagnosi verso una patologia infettiva non Covid-19 correlata.

Dal momento dell’ingresso in ospedale le condizioni della ragazza si sono progressivamente aggravate, richiedendo assistenza intensiva fino all’intubazione e al successivo decesso”.

Non ce l’ha fatta la 17enne di Albenga trasferita in ospedale a Genova