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Fino all’undici maggio campionamento acque in dieci aree costiere: inclusa Genova

Tecnici Arpal (foto di repertorio fb)

Sono in corso, fino all’undici maggio, le attivita’ di campionamento di acque di mare nell’ambito del progetto di ricerca ‘Snapshot – Synoptic Assessment of Human Pressures on key Mediterranean Hot Spots’ coordinato dal Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-DTA) in stretta collaborazione con Arpa Marche, Arpa Sicilia, Arpal Liguria e Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’.

Lo ha riferito oggi l’agenzia Dire.

In tutti i siti si tratta di una prima uscita, che sara’ replicata misurando gli stessi parametri piu’ volte nel corso dei prossimi 12 mesi.

Le attivita’ si svolgono, contemporaneamente, in dieci aree costiere del Paese (Laguna di Venezia, foci dei fiumi Po, Sarno, Tevere, Arno, e i mari antistanti alle citta’ di Ancona, Taranto, Palermo, Napoli e Genova).

Il progetto di ricerca, inserito nell’ambito delle attivita’ del progetto europeo Bluemed, intende contribuire al dibattito pubblico relativo agli effetti sull’ambiente costiero della fase di lockdown, che ha determinato l’improvvisa interruzione di molte attivita’ economiche del Paese e mantenuto la popolazione in casa al fine di contenere il propagarsi del contagio da Covid-19.

 

Tutela del Territorio e del Mare tramite la Guardia Costiera

Tutela del Territorio e del Mare tramite la Guardia Costiera

Lo stato del mare, con l’obiettivo di acquisire informazioni e dati scientifici nei tratti di mare di particolare pregio

Sergio Costa, ha programmato un’intensa attività di monitoraggio ambientale volta a “fotografare” , come le Aree Marine Protette e le aree ad esse limitrofe, durante il periodo di lockdown e nella fase immediatamente successiva.

L’iniziativa nasce dal visibile miglioramento delle condizioni generali degli habitat naturali, causato dallo stato di emergenza provocato dalla diffusione del COVID-19, che ha determinato una notevole diminuzione delle attività industriali e del numero delle persone presenti non solo nelle città, ma anche nei porti e nelle spiagge, di solito affollate da bagnanti e diportisti già in questo periodo dell’anno.

Un notevole miglioramento in campo ambientale, che si è potuto apprezzare, ad esempio, dal ripopolamento di aree prettamente antropiche da parte di alcuni specie di animali.

In questa cornice, la campagna di monitoraggio, avviata lo scorso mese di Aprile – il cd. “punto zero” – sta proseguendo in tutta Italia con il coinvolgimento dei 5 nuclei subacquei della Guardia Costiera e di tutti i comandi territoriali.

In particolare l’attività è finalizzata ad analizzare e comparare i dati acquisiti in mare durante il periodo di lockdown, con quelli registrati prima dell’emergenza e quelli che si stanno acquisendo nella successiva fase 2.

Nello specifico, le informazioni saranno recepite tramite:

– una misurazione con criteri scientifici dello stato di salute del mare, grazie al contributo fondamentale delle Arpa regionali ed al ruolo centrale di coordinamento e supporto scientifico fornito da ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nel quadro del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente, che operano unitamente al personale specializzato del Corpo;

– le rilevazioni di immagini subacquee della flora e fauna marina con l’impiego dei nuclei sub della Guardia Costiera, dislocati lungo il territorio nazionale;

– il censimento degli avvistamenti inconsueti di specie marine in prossimità di aree di norma fortemente antropizzate.

Un’attività integrata che ha lo scopo di fornire al Ministero dell’Ambiente, che ha fortemente voluto e dato impulso a questa iniziativa, il complesso dei dati progressivamente reperiti, raccolti ed analizzati, anche allo scopo di permettere una più agevole individuazione delle eventuali fonti di inquinamento marino.

Questa campagna di monitoraggio si affianca ad un’altra iniziativa promossa dal Ministro dell’Ambiente, su impulso dell’ associazione ambientalista Marevivo, a cui la Guardia Costiera fornirà il proprio contributo operativo.

Il music festival Made In Casa domani in live streaming

Il music festival Made In Casa domani in live streaming

Sony Music Latin-Iberia presenta Made in: Casa. #DESDECASACONMUSICA Music Festival

Domenica 10 maggio in streaming dalle ore 18.00. Artisti pluripremiati a livello internazionale entrano nelle case dei fan di tutto il mondo con la loro musica! Unico ospite italiano IL VOLO.

Sony Music Latin-Iberia annuncia un grande festival in streaming che porterà la musica direttamente nelle case dei fan, al fine di rinforzare e supportare il messaggio di prevenzione e distanziamento sociale per la lotta al COVID-19: Made In: Casa #DesdeCasaConMusica Music Festival!

L’evento si terrà domenica 10 maggio dalle ore 18.00 (12:00 PM EST) in diretta sugli account ufficiali @madeinlatino di Sony Music Latin – Iberia su Facebook, Instagram e YouTube e sul sito ufficiale www.desdecasaconmusica.com con i più acclamati artisti di Sony Music Latin-Iberia e non solo.

L’iniziativa nasce per sottolineare l’importanza dello stare a casa in questo periodo di emergenza sanitaria, permettendo comunque agli spettatori di tutto il mondo di divertirsi grazie alla musica live, a lezioni di cucina, esercizi e a speciali lezioni di musica.

Alex Gallardo, presidente di Sony Music Latin, afferma «Dato che in questo momento dobbiamo stare tutti a casa, i nostri artisti hanno deciso di riunirsi e diffondere speranza e gioia ai fan di tutto il mondo. Sono entusiasti di avere l’opportunità di ricordare ai loro fan quanto importante è rimanere a casa, ma anche di premiarli per averlo fatto, con alcuni contenuti straordinari. Tutti noi siamo felici dell’opportunità di creare questo impatto positivo insieme restando a casa».

Tamara Hrivnak, VP of Music Business Development & Partnerships per Facebook aggiunge «Facebook e la musica condividono qualcosa di speciale – aiutiamo le persone a riunirsi e costruire comunità. Non è mai stato così importante come in questi tempi. Siamo lieti di supportare l’evento Made in: Casa di Sony Latin in modo che i fan in America Latina e in tutto il mondo possano divertirsi a connettersi con i loro artisti preferiti su Facebook e Instagram».

Sono tantissimi gli artisti che hanno aderito a questa iniziativa.

Protagonista per l’Italia sarà Il Volo, il trio che ha scalato le classifiche internazionali e venduto milioni di dischi. Nel 2019 ha festeggiato 10 anni di carriera con un tour mondiale e un album celebrativo, “10 Years”, che è uscito in tutto il mondo in più versioni.

Tra gli ospiti che faranno ballare e cantare i fan da casa: il fenomeno colombiano Camilo, appena uscito con il suo album “Por Primera Vez” e in radio con il nuovo singolo “Favorito”, la stella del pop argentino Lali e il cantautore portoricano Rauw Alejandro, che ha appena pubblicato il nuovo singolo “Elegì” dopo il successo di “Tattoo,” che ha raggiunto 4 milioni di visualizzazioni su Youtube e 41 milioni di stream.

Ci saranno Becky G, cantante, autrice e attrice statunitense nata per stare sotto ai riflettori, ormai una vera e propria icona, e la band cubana Gente de Zona, che è stata anche tra gli ospiti del 70esimo Festival di Sanremo e che ha appena pubblicato il nuovo singolo “Muchacha” in collaborazione proprio con Becky G. Non mancherà la travolgente drag queen del pop brasiliano Pabllo Vittar, che ha pubblicato lo scorso marzo il suo nuovo album di inediti “111”, con brani in spagnolo, inglese e portoghese tra cui “Amore de Que” che ha superato i 100 milioni di stream totali, e il suo nuovo singolo “Timida” con Thalia.

LINEUP (ordine alfabetico):

Alexandre Carlo (Natiruts)

Andrés Cepeda

Arthur Hanlon

Aymée Nuviola & Gonzalo Rubalcaba

Becky G

Camilo

Carlos Sadness

Daniel Habif

Debi Nova

Diego Torres & Yadam

Dino D’Santiago

DVICIO

Jose Luis Rodriguez “El Puma”

Emilia

Ezio Oliva

Fito Páez

Fonseca

Francisca Valenzuela

Franco de Vita

Gente de Zona

Gepe

Gerardo Ortíz

Il Volo

iLe

J MENA

La Oreja de Van Gogh

Lali

Lalo Cruz

Leonel García

Leslie Grace

Lila Downs

Los Rivera Destino

Luis Coronel

Luis Figueroa

Maffio

Marwan

Mati Gómez

Miranda!: Ale Sergi, Juliana Gattas

MYA

Nathy Peluso

Obie Bermúdez

Pabllo Vittar

Pinto Wahin

Polimá West Coast

Raquel Sofía

Rauw Alejandro

Río Roma

Rolo de Icon Music

Rombai

Rozalén

RUGGERO

Santiago Prieto (Monsieur Periné)

Ventino: Makis, Camila, Natalia, Olga

Víctor Manuelle

We The Lion

Yeison Jimenez

Troppa gente, anche senza mascherine: nel napoletano spiaggia chiusa e intervento carabinieri

Assembramenti, spiaggia chiusa nel napoletano

E’ stata registrata una elevata presenza di persone e per questo è stato interdetto l’accesso alla spiaggia di Capo Oncino a Torre Annunziata (Napoli).

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Ieri i carabinieri avevano segnalato al sindaco della città vesuviana un notevole numero di persone, in particolare adolescenti, presenti sul tratto di costa del litorale.

Di concerto con il Comando della Polizia locale, in via precauzionale e per evitare assembramenti, oggi è stata quindi disposta la chiusura dell’accesso alla spiaggia di Capo Oncino.

”È chiaro che non dappertutto è possibile risolvere il problema con una semplice chiusura – ha spiegato il sindaco – quindi si fa appello al senso di responsabilità di tutti, soprattutto a soggetti più giovani, al fine di evitare che si formino assembramenti anche in altri luoghi della città. Ribadisco che l’uso delle mascherine è obbligatorio, così come il rispetto delle misure di distanziamento sociale”.

 

Gli animalisti sul controllo delle specie selvatiche in Liguria

Il controllo delle specie selvatiche nella nostra regione

Dagli animalisti genovesi arriva una lettera aperta alla Regione a e al Cras Enpa Genova in merito al controllo delle specie selvatiche.

“In Liguria proseguono senza sosta gli interventi di controllo e cattura dei cinghiali. Come noto, il destino di questi animali è quello di essere abbattuti o destinati a zone di addestramento cani da caccia, nelle quali verranno comunque uccisi dopo aver svolto il loro traumatico compito.

Tutto questo malgrado la legge 157/92 imponga che il controllo delle specie selvatiche debba essere praticato prioritariamente mediante l’utilizzo di metodi ecologici. Nonostante anni di continuo ricorso a metodi cruenti, la presenza dei cinghiali in ambito urbano non accenna a diminuire, mentre continuano a mancare fondamentali opere di prevenzione: recinzioni nei più comuni luoghi di avvicinamento alle città, barriere semovibili per impedire l’uscita dal greto dei maggiori torrenti (Bisagno, Sturla, Letimbro…), protezioni dei terreni coltivati, migliore gestione del ciclo dei rifiuti con cassonetti adeguati, sistemi di segnalazione (progetto Life-Strade) e cartelli di segnalazione attraversamento selvatici nelle strade più a rischio, e così via.

Per questo, uccidere centinaia di esemplari, sulle decine di migliaia che popolano la nostra Regione, resta una pratica non risolutiva, oltre che crudele.

A questo si aggiunge una pesante corresponsabilità della caccia nell’esplosione demografica di questa specie: immissioni a scopo venatorio (“un utilizzo di tipo venatorio che tende a massimizzare la presenza degli animnali sul territorio ed è responsabile di ripopolamenti più o meno massicci e di introduzioni con individui provenienti da regioni geograficamente molto distanti”, da “Biologia e gestione del cinghiale”, ISPRA), inserimenti, legali fino al 2015, di capi meno selvatici provenienti da allevamenti, foraggiamenti leciti e illeciti, la  braccata con cani da seguita che destruttura i branchi provocando la maggior prolificità delle giovani femmine.

Nonostante questo, la Regione Liguria ha dato in gestione ad associazioni venatorie e Ambiti Territoriali di Caccia enormi porzioni di territorio adibite a Zone di Addestramento Cani (ZAC): un numero impressionante di ettari di boschi e colline, centinaia di chilometri di recinzioni invalicabili, mentre spesso parchi, scuole e strade cittadine ne sono prive.

Eppure sono le uniche aree recintate nelle quale possano essere conferiti gli esemplari catturati, in seguito all’accoglimento di una interpretazione particolarmente restrittiva data da ISPRA alla legge 221/2015.

Per questo noi chiediamo:

ALLA REGIONE LIGURIA
di destinare almeno una delle ZAC esistenti in ogni Provincia ad area attrezzata per accogliere i cinghiali catturati in ambito urbano, dove possano raggiungere il fine vita naturale e dove potrebbe essere messo in atto il progetto di sterilizzazione dei soli maschi e/o contraccezione tramite pastura;

AL C.R.A.S. ENPA e ad altre strutture che dovessero affiancarvisi
di proporre la propria candidatura a gestire tali aree, che potrebbero accogliere non solo cinghiali ma anche altre specie compatibili e non reinsibili in Natura.

In questo modo la Liguria potrebbe diventare un esempio virtuoso di controllo e gestione di situazioni critiche in maniera etica e finalmente rispettosa delle indicazioni di legge e, soprattutto, degli animali e di quei cittadini che vorrebbero per loro una soluzione non cruenta.” Gli animalisti genovesi

Fase 2, coordinamento Asl liguri ad Alisa. M5S: Toti revoca autonomia aziende

Alice Salvatore, capogruppo regionale M5S (foto repertorio fb)

“Walter Locatelli, attuale commissario straordinario di Alisa, sarà di fatto l’unica persona che potrà decidere di imporre le scelte a tutte le Asl della Liguria”.

Lo ha dichiarato oggi la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S).

“Walter Locatelli – ha aggiunto Salvatore – non si è mai distinto per capacità nella gestione sanitaria, ma è commissario straordinario di AliSa, se così si può dire visto che lo è da quattro anni con doppia proroga per lui e per tutto il suo staff, arrivato dopo anni di gestione non sempre limpida, nei risultati, della sanità lombarda.

Ora potrà guidare in completa autonomia qualsiasi decisione, senza doversi confrontare con nessuno, la fase due e le successive fasi inerenti l’emergenza Covid-19.

Quello che stride in questa decisione impositiva della Regione e più precisamente di Giovanni Toti e Sonia Viale è che, anche se può sembrare valido l’accentramento decisionale durante un’emergenza, risulta curioso che questo accentramento sia fatto alla fine dell’emergenza e non durante il pieno svolgimento della pandemia che ha colpito anche la Liguria.

Si conosce da sempre la grande voglia di poteri assoluti della Lega e del suo capo ligure Toti e questa volta la decisione è stata presa fuori tempo massimo, ma una sua ragione ce l’ha ed è totalmente politica, elettorale ed economica: non c’entra assolutamente nulla con il bene dei cittadini liguri.

Oltremodo ridicolo poi che chi elimina l’autonomia delle Asl sia lo stesso che ogni giorno chiede autonomia dal governo per la Regione che guida. Vogliono qualcosa per sé che però agli altri tolgono.

Dopo la critica situazione sanitaria che abbiamo vissuto, tutti gli ospedali e tutti i reparti Covid-19 speciali e tutto quanto è stato investito per rispondere all’emergenza adesso, deve essere riordinato e riorganizzato.

Soprattutto, si devono prendere decisioni come chiudere reparti di ospedali o smantellare posti letto che si sono creati, decisioni che paiono folli sotto ogni punto di vista ma che potrebbero essere prese, e per non avere problemi dai direttori generali delle varie Asl, li si è di fatto messi al muro e commissariati.

Il direttore generale di una Asl, che, ricordiamolo sono tutti a fine contratto, non dovesse rispondere ai comandi del nuovo super commissario straordinario Locatelli verrà di fatto penalizzato sia per quanto riguarda il premio annuale sia per l’eventuale riconferma.

Si intravede all’orizzonte un nuovo massacro della sanità ligure che dopo aver assorbito ingenti finanziamenti per la creazione di posti letto e di assunzioni di personale potrebbe essere suddivisa e smantellata, probabilmente sempre a vantaggio della sanità privatizzata, antica e mai dimenticata fissa della Lega e di Berlusconi, che nell’emergenza ha mostrato i suoi tragici limiti.

Dobbiamo quindi vigilare tutti su questa situazione che può diventare gravissima e soprattutto potrebbe distruggere tutto quello che faticosamente abbiamo imparato e costruito in questi mesi di tragedie”.

 

Fase 2, coordinamento Asl liguri ad Alisa: consiglieri Pd attaccano governatore Toti

Capogruppo regionale Giovanni Lunardon (Pd)

“Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti con un’ordinanza presentata in data 7 maggio, ha di fatto deciso di commissariare con Alisa tutte la Asl e l’intero sistema sanitario regionale.

L’ordinanza, presentata senza coinvolgere il consiglio regionale, definisce l’istituzione di una nuova struttura interna con funzioni di coordinamento, applicazioni e monitoraggio delle disposizioni impartite e da impartire, a cui dovranno rispondere tutte le Aziende sanitarie locali e gli enti del servizio sanitario regionale.

Le determinazioni di Alisa saranno vincolanti.

Una decisione che appare forzata e intempestiva, quanto più ci allontaniamo dall’inizio della fase di emergenza sanitaria, quando ancora occorreva disporre un’organizzazione con una rapidità che avrebbe potuto giustificare una controllo così diretto e senza vincoli”.

Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali del Pd.

Fase 2 e coordinamento Asl liguri, Sinistra italiana: grave che potere sia accentrato ad Alisa

“Il messaggio è molto chiaro – hanno aggiunto i consiglieri del Pd – nessuno disturbi il ‘manovratore’.

Facciamo notare che il ‘manovratore’, a oltre due mesi dall’inizio dell’inizio dell’epidemia, ha ormai ampiamente mostrato di avere gestito l’emergenza male e con gravi ritardi su molti dei suoi aspetti più importanti, fra cui test sierologici, tamponi, assistenza domiciliare e farmaceutica, controllo delle Rsa (Residenze sanitarie assistite).

Se a questo aggiungiamo il fallimento della gestione sanitaria regionale ancora prima dell’emergenza, testimoniato ad esempio dalla vicenda dei pazienti oncologici genovesi costretti a essere curati in trasferta a Savona, la situazione appare paradossale e drammatica.

Sembra più l’atto disperato di chi le ha sbagliate tutte e vuole difendersi nel fortino, dicendo a posteriori che se qualcuno ha sbagliato non è lui, piuttosto che la scelta di chi ha nelle sue mani il saldo controllo della situazione.

In Emilia Romagna il commissario all’emergenza si è dimesso per dare il segnale del ritorno alla normalità.

Proprio nel momento in cui bisognerebbe pianificare la fase 2 dal punto di vista sanitario con il concorso di tutti, si accentra tutto nelle mani di chi peraltro ha dimostrato evidenti e preoccupanti limiti nel guidare l’emergenza.

La differenza tra chi sa governare e chi non ne ha la minima idea appare evidente.

Così come appare chiara la distinzione tra chi si assume serenamente le proprie responsabilità e chi prova a dire che se ci sono stati errori sono sempre di altri: delle Asl, del Governo, del destino cinico e baro, di tutti tranne che di quelli che dovevano decidere e invece non lo hanno fatto o lo hanno fatto tardi e male.

Abbiamo appreso che Toti vuole dimettersi e ci auguriamo che in questa occasione si porti via i vertici di Alisa, che tanto danni e sciagure hanno fatto in questi anni in Liguria”.

 

Ore 14, al S. Martino ricoverati 99 positivi al coronavirus: 17 in Rianimazione

San Martino di Genova (foto di repertorio)

“Al momento sono 15 i ricoverati positivi al coronavirus in Malattie infettive, 17 nei tre reparti di Rianimazione più 4 pazienti in sub intensiva, 42 al Padiglione 12, 7 al primo piano del Pronto soccorso, 14 al Maragliano”.

Lo hanno riferito intorno alle 14 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San Martino di Genova.

Pertanto, anche oggi nel Policlinico si è registrato un calo di ricoveri di pazienti Covid-19.

San Martino | 112 ricoverati Covid, riprendono attività Padiglione 10

 

 

Assessore Mai a ministra Bellanova: fare lavorare i cassaintegrati delle aziende agricole

Assessore regionale all'Agricoltura Stefano Mai (Lega)

Stamane l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai (Lega) ha riferito di avere alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova (Italia viva) per chiedere che i lavoratori agricoli in cassa integrazione possano comunque lavorare in azienda.

“La mia proposta – ha spiegato l’assessore Mai – è semplice.

Attualmente a livello nazionale è stata concessa una cassa integrazione in deroga di massimo nove settimane per i dipendenti agricoli.

Tuttavia le norme oggi consentono che i lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito e in costanza di rapporto di lavoro, possano svolgere attività a fini di pubblica utilità a beneficio della comunità territoriale di appartenenza, nel territorio comunale di residenza.

Per questo motivo, ho formalizzato la richiesta che avevo già sottoposto al ministro in data 14 aprile, circa la possibilità da parte delle aziende agricole di cassaintegrare i loro dipendenti e dare quindi la possibilità a questi lavoratori di prestare servizio nelle aziende agricole di cui sono dipendenti.

Questo intervento rappresenterebbe un aiuto fondamentale per le imprese liguri del settore. Quindi ho chiesto al ministro Bellanova di renderlo possibile.

Si tratta di una misura che può essere valida per tutto il territorio nazionale e non solo per la Liguria”.

 

 

 

“La filiera agricola ha lavorato durante tutta l’emergenza per assicurare al Paese il suo apporto. Merita la nostra massima attenzione. Sono in gioco lavoro, famiglie, imprese, tradizioni, storia e le nostre eccellenze. Spero che il ministro Bellanova recepisca la mia richiesta e agisca celermente”.

Tradizioni e fiori liguri per le nostre mamme

Tradizioni e fiori liguri per le nostre mamme

10 maggio: fiori made in Liguria e menù speciali per festeggiare tutte le mamme liguri.

Dai gustosi piatti della tradizione preparati con sapienza dai cuochi contadini fino ai colorati e profumati fiori Made in Liguria coltivati con impegno dalle oltre 4200 imprese florovivaistiche presenti: ecco i modi migliori per esprimere il proprio affetto a tutte le mamme liguri.

È quanto consiglia Coldiretti Liguria per la festa della mamma 2020, la prima ricorrenza della Fase due, che dopo il lungo periodo di lockdown, che ha sconvolto le principali date della tradizione nazionale, può essere festeggiata recandosi, all’interno della regione, dai propri congiunti, seguendo le norme per contenere il contagio, esprimendo i propri sentimenti con un gesto particolarmente apprezzato da tutte le mamme d’Italia. Per questa ricorrenza i fiori più indicati sono peonie, ranuncoli e rose, ma non manca chi sceglie piante in vaso per abbellire terrazzi e balconi, tra cui i più gettonati sono margherite, gerani, fucsia, mesembriantemo, dipladenia e dimorfoteca. Per chi invece vuole coccolare e concedere una giornata lontana dai fornelli arrivano in soccorso i cuochi contadini di Campagna Amica Terranostra, che propongono menu speciali, anche a domicilio, con piatti tipici della tradizione tra cui Ravioli al Tuccu, Pansoti Fritti, verdure di stagione ripiene e, grazie alla cooperazione con le imprese ittiche locali, il famoso Brandacujun (stoccafisso mantecato alla ligure) e tagliolini calamari e pesto,  in un connubio di mare e terra intramontabile per la regione.

“Nonostante non sia ancora possibile tornare ad una completa normalità, con pranzi e gite fuori porta– affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è bene non perdere anche queste occasioni per far sapere alle persone che ci circondano l’affetto che proviamo nei loro confronti,  che sia con un biglietto, un fiore, una prelibatezza o altro. Per chi sceglie ad esempio fiori e piante consigliamo di preferire quelli Made in Liguria per essere sicuri della qualità e freschezza del prodotto e sostenere allo stesso tempo il territorio e le  imprese florovivaistiche, duramente colpite dall’emergenza sanitaria a causa del blocco della mobilità, la chiusura dei negozi e il divieto di cerimonie. In attesa di poter ripartire a pieno regime, poi,  gli agriturismi associati a Campagna Amica Terranostra propongono menu speciali per rendere più piacevole la giornata delle famiglie liguri all’insegna del gusto e della tradizione, continuando a sostenere il #MangiaItaliano a difesa del territorio, dell’economia e del lavoro. Le nostre imprese agricole ed ittiche non si sono mai fermate e hanno continuato a portare avanti la loro attività per non far mancare i prodotti del nostro territorio: anche in questi frangenti è bene riconoscere il loro impegno e sostenere il loro lavoro scegliendo di acquistare prodotti 100% Made in Liguria”.