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Toti, elezioni regionali a luglio: non resterò in carica un’ora di più. Appello a Mattarella

Governatore Giovanni Toti e presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto di repertorio fb)

“Non vorrei che qualcuno pensasse a un Paese dove i cittadini vivono di sussidi, non possono muoversi da casa e vanno a votare quando conviene ai 5 Stelle e ad alcune forze di Governo che non hanno più un voto”.

Lo ha dichiarato stasera su fb il governatore ligure Giovanni Toti, annunciando, in sostanza, che non intende restare in carica oltre luglio.

“Noi ci battiamo – ha aggiunto Toti – per un Paese dove far ripartire il proprio negozio sia un diritto, muoversi sia una possibilità per tutti, vivere del proprio lavoro sia un’opportunità per tutti.

C’è chi pensa che a luglio, cioè tra quasi tre mesi, quando gli italiani lavoreranno, pagheranno le tasse, i mutui, gli affitti, non possano però votare. Nella speranza che, magari, salti anche la chiamata alle urne in autunno.

Così, dopo aver scippato il voto per il Parlamento, qualcuno pensa di poter cancellare anche il voto per le Regioni.

Sapendo di non avere la fiducia di nessuno, spera di tenere la poltrona in eterno, senza mai passare dal giudizio degli elettori.

Lo dico chiaro: gli italiani devono poter votare appena possibile.

Il coronavirus non può essere una scusa per trasformare questo Paese in un posto dove i cittadini non scelgono più nulla perché, se scegliessero, tanti inetti e incompetenti andrebbero a casa e rinuncerebbero ai loro privilegi.

In questi mesi ho lottato contro il coronavirus, vivendo chiuso nel mio ufficio, ma senza la possibilità per i cittadini della Liguria di scegliere non resterò in carica un’ora in più del primo momento utile per il voto.

Il Governo, che ormai si crede onnipotente, deve far votare gli italiani, nel minuto stesso in cui questo sarà possibile.

E se un cittadino lavora e paga le tasse, può anche votare, sennò è un suddito che deve tenersi un Governo, un governatore, un sindaco che fanno comodo alla nomenclatura di partito.

Sarebbe un furto di democrazia. E spero che il Presidente Mattarella, sono certo della sua sensibilità, eviti un simile scempio”.

 

Test Covid-19 in carcere a Marassi: 13 dipendenti e 17 detenuti positivi asintomatici

Carcere di Genova Marassi (foto di repertorio)

Risultano 17 i detenuti del carcere di Marassi a Genova risultati positivi al Covid-19 dopo i test sierologici effettuati da Alisa.

Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.

Il gruppo è però in attesa di tampone per capire se siano attualmente contagiosi.

I detenuti, tutti asintomatici, sono stati isolati dal resto della popolazione carceraria.

I test effettuati fino a oggi sono 371 su 690 persone. Alcuni detenuti non si sono voluti sottoporre perché sono effettuati solo su base volontaria.

Tra il personale sono risultati 13 positivi su 471 (anche loro in attesa di tampone). I dipendenti dell’amministrazione penitenziaria sono rimasti a casa.

Il personale che deve avere contatti con i 17 in isolamento hanno a disposizione i dispositivi individuali di protezione, dai guanti alle mascherine.

 

Saldi, assessore Benveduti: in Liguria posticipati da 4 luglio a primo agosto

Assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega)

Regione Liguria oggi ha deciso di posticipare l’inizio dei saldi estivi dal 4 luglio al primo agosto a causa dell’emergenza coronavirus.

“Abbiamo accolto favorevolmente – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – le richieste inoltrate dalle associazioni di categoria delle imprese del commercio maggiormente rappresentative a livello regionale.

Riteniamo sia stata una decisione necessaria sia per i commercianti che per i consumatori.

Il blocco della maggior parte delle attività commerciali ha provocato ricadute pesantissime su tutta l’economia ligure, comportando per gli esercenti commerciali una totale assenza di incassi.

Spostare di un mese i saldi e concedere al contempo la possibilità di organizzare le vendite promozionali anche nei quaranta giorni antecedenti i saldi, significa consentire la commercializzazione in tempi consoni di merci e prodotti, non solo relativi alla stagione in corso, ma anche rimasti in giacenza e inerenti la precedente.

Ci auguriamo che anche questo provvedimento contribuisca ad un progressivo recupero della normalità, senza commettere l’errore di abbassare la guardia”.

 

Nave ospedale, pronti altri 25 posti. Asl 3: speriamo che da giugno non ce ne sia più bisogno

Nave ospedale Gnv in porto a Genova (foto d'archivio)

Dovrebbe aprire la prossima settimana il terzo modulo della nave ospedale, Gnv Splendid, ancorata nel porto di Genova e dedicata alle cure a media e bassa intensita’ di pazienti Covid-19 per alleggerire i nosocomi liguri dei casi non gravi, ma che non possono ancora essere dimessi.

Lo ha riferito oggi l’agenzia Dire.

L’ulteriore blocco da 25 stanze, che portera’ la capienza totale a 75 posti letto, attende solo il via libera dell’autorità sanitaria marittima e della Capitaneria di porto.

In caso di necessita’, è praticamente pronto anche il quarto modulo.

Intanto, il contratto di servizio e’ stato esteso fino al 20 giugno.

“Ma mi auguro – ha spiegato il direttore generale dell’Asl 3 Genovese Luigi Carlo Bottaro – che dal primo giugno non ce sia piu’ bisogno”.

I costi della nave ospedale sono circa la meta’ di quanto stimato: inizialmente si era parlato di 432.000 euro dal 19 marzo al 3 aprile, con una proiezione sull’arco mensile di 820-830.000 euro, ma le stime ora parlano di meno di 400.000 euro al mese.

Con dati aggiornati a un paio di giorni fa, nel complesso sono 150 i pazienti trattati finora.

Al momento, tutti i posti letto sono occupati.

I servizi sono garantiti dall’alternarsi di una settantina di persone: le cure sociosanitarie (una quindicina di medici, altrettanti operatori sociosanitari e una ventina di infermieri) sono prestate dal personale dell’Asl 3 Genovese e dell’ospedale Galliera, con il supporto di infermieri del San Martino, mentre tutti i servizi logistici sono gestiti dall’Ordine dei Cavalieri di Malta.

“Non si tratta di cure di riabilitazione- ha precisato Bottaro- ma di ricoveri a tutti gli effetti. E’ un’attivita’ che viene svolta bene e seriamente.

E anche rapidamente, se si considera che le prime 25 stanze sono state allestite nel giro di cinque giorni, in piena emergenza covid.

Siamo stati i primi nel mondo a trasformare una nave civile in ospedale e siamo stati un esempio: ci stanno seguendo a Trieste ma anche altri Paesi europei hanno chiesto informazioni dettagliate.

La nave e’ stata consegnata da Gnv alle autorita’ sanitarie il 19 marzo e i primi quattro pazienti sono saliti il 23 marzo”.

 

Cornigliano, test Covid-19 a dipendenti Arcelor Mittal: 15 positivi su 700

Acciaierie d'Italia in Amministrazione Straordinaria
Stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano (foto d'archivio)

Nello stabilimento Arcelor Mittal di Genova Conigliano fino a oggi sono stati effettuati 700 test sierologici e sono stati trovati 15 casi positvi al Covid-19.

Lo ha riferito oggi Alessandro Vella, segretario Fim Cisl regionale.

“I test sierologici – ha spiegato Vella all’agenzia Ansa – sono stati fortemente voluti dalle organizzazioni sindacali e come Fim Cisl chiediamo di applicarli in tutte le aziende”.

I controlli, secondo l’accordo sottoscritto, sono stati effettuati su base volontaria.

Nello stabilimento di Genova Cornigliano lavorano complessivamente 1015 dipendenti.

 

In Liguria attivato Geocov: mappatura casi coronavirus sul territorio

Coronavirus (foto repertorio fb)

Tracciare e mappare il coronavirus per controllare il suo contenimento in Liguria.

È quello che fa il sistema “Geocov”, il nuovo programma di mappatura territoriale fondamentale per la fase 2, finalizzato al controllo e al contenimento del Covid-19 per supportare sempre di più il sistema di sorveglianza.

Il sistema “Geocov” è già attivo e ogni settimana Alisa elabora un report della distribuzione delle persone positive, utilizzando questo strumento informatico che, partendo dalle coordinate geografiche relative alla loro residenza, permette di tracciare nel tempo e nello spazio con estrema precisione i nuovi casi, gli eventuali “cluster” e, in un sistema coordinato, di disporre una puntuale definizione del quadro epidemiologico locale, mettendo in campo azioni di contenimento rapide ed efficaci.

L’indicatore utilizzato è rappresentato dal numero positivi al tampone residenti in ciascun Comune ligure, così da mappare i casi anche dal punto di vista temporale e identificare ogni settimana le aree maggiormente interessate dalla circolazione virale.

“La nostra regione – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – ha retto all’urto della pandemia, garantendo negli ospedali le terapie più appropriate a tutti i cittadini che ne avessero bisogno.

In questa fase 2, con le ulteriori aperture che speriamo di poter consentire nei prossimi giorni, è indispensabile potenziare gli strumenti di monitoraggio, utilizzando tutta la tecnologia a nostra disposizione.

L’obiettivo è consentire la ripresa produttiva della nostra regione, garantendo al contempo risposte efficaci e tempestive sotto il profilo sanitario in caso di eventuali criticità”.

“Il nuovo sistema di georeferenziazione – ha aggiunto la vicepresidente e assessora alla Sanità Sonia Viale – attivo già da alcune settimane, costituirà in questa fase un supporto indispensabile per i clinici e gli epidemiologi.

Va precisato che in caso di presenza in un Comune di una Rsa in cui una persona positiva risulti residente, la maggiore incidenza non potrà essere considerata rappresentativa della circolazione del virus in quel territorio.

Il caso verrà ugualmente seguito con la dovuta attenzione e l’adeguato supporto alla struttura interessata, secondo il percorso degli audit regionali”.

Il sistema Geocov risponde in modo efficace anche alle disposizioni generali del decreto del ministero della Salute del 30 aprile 2020.

 

Viale: da lunedì riaperti alcuni ambulatori medici. Test Covid-19 della CRI anche in Liguria

Assessora regionale alla Sanità Sonia Viale (Lega)

“Lunedì in Liguria ci sarà una riapertura di alcuni ambulatori medici chiusi a causa dell’emergenza coronavirus”.

Lo ha annunciato stasera l’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale.

L’obiettivo di Regione Liguria è recuperare gradualmente tutti gli esami medici rinviati.

“Il Centro trasfusionale regionale – ha poi aggiunto Viale – ha ricevuto tantissime richieste per poter donare il plasma da persone convalescenti. Stiamo elaborando l’iter per le donazioni in modo che, non appena sarà pronto un protocollo nazionale, potremo usarlo come terapia”.

L’assessora Viale ha quindi ricordato la Giornata mondiale della Croce Rossa, sottolineando che anche la Liguria sarà interessata dall’indagine sulla sieroprevalenza che il Governo ha affidato alla Croce Rossa Italiana in tutto il Paese, precisando però che “i test rileveranno solo la presenza di anticorpi IgG e non IgM”.

 

Buoni spesa: fondi insufficienti da Governo, ma Comune di Genova copre tutte le richieste

Sindaco di Genova Marco Bucci (foto di repertorio)

Grazie a 350mila euro di donazioni di privati (che sono stati più volte ringraziati dal sindaco Marco Bucci) e 500mila euro di stanziamento di risorse dal bilancio comunale, l’amministrazione comunale di Genova riuscirà a soddisfare tutte le 18.500 domande per i buoni pasto destinati a chi è in difficoltà per via dell’emergenza coronavirus.

Lo hanno annunciato oggi i responsabili di Palazzo Tursi.

Rispetto alla settimana scorsa, erano rimaste fuori dalla graduatoria 3500 domande (corrispondenti a 8000 buoni da 100 euro per altrettante persone).

“Lunedì – ha spiegato l’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi – potremo far partire un nuovo ordine di voucher da 850mila euro e distribuiremo i buoni nei giorni successivi.

Inoltre, abbiamo deciso di assegnare i buoni pasto anche ai lavoratori e alle lavoratrici delle mense scolastiche, in difficoltà da fine febbraio visto che le mense sono state chiuse”.

A questo proposito è stato confermato il progetto annunciato qualche giorno fa, che prevede di utilizzare parte delle strutture mensa e del personale per supportare la preparazione di pasti per le persone in stato di indigenza gestiti dal Terzo settore.

 

Avviso Rapex per Rischio incendio per Audi A4, A5, A6, A7 e Q5

Avviso Rapex per Rischio incendio per Audi A4, A5, A6, A7 e Q5

Cinque dei modelli popolari di Audi, sono stati segnalati per un seria “allerta” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products, organismo dell’Unione europea che si occupa della vigilanza sul corretto funzionamento di tutti i prodotti in vendita nell’Unione.

L’avviso con “Livello di rischio grave” è stato inserito dalla Germania nel bollettino dell’ 8 maggio 2020.

Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa tedesca riguarda i modelli Audi A4, A5, A6, A7 e Q5 prodotte da  maggio 2017 e marzo 2020 con numero di omologazione: e1 * 2007/46 * 1550 *, Tipo: FY (Audi Q5), Numero di omologazione: e1 * 2007/46 * 1801 *, Tipo: F2, (Audi A6, A7), numero di omologazione: e1 * 2001/116 * 0430 *, tipo: B8, (Audi A4 / A5). Codice di richiamo dell’azienda: 27H2. La segnalazione A12/00689/20, nel bollettino Rapex pubblicato oggi si riferisce a un difetto per cui

“L’umidità può penetrare nel generatore del dispositivo di avviamento della cinghia. Ciò può provocare un corto circuito, con conseguente surriscaldamento locale e aumento del rischio di incendio. A causa dell’alimentazione permanente del generatore di avviamento, ciò può verificarsi quando il veicolo è già stato parcheggiato per un po’”.

E’ necessario che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Audi Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Audi non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia e quanti ne siano stati importati.

Alisa: indice R0 sceso a 0,65. Regione Liguria tra le buone performance in Italia

Alisa, sistema sanitario regionale della Liguria (foto d'archivio)

“L’indice R0 in Liguria è sceso e si conferma a 0,65, siamo tra le buone performance d’Italia”.

Lo hanno dichiarato oggi il governatore Giovanni Toti e l’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale.

Circa l’andamento della pandemia da inizio emergenza, il prof. Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa, ha illustrato l’andamento del fattore R0 “stimato sulle ospedalizzazioni e sui nuovi casi positivi”.

“I dati – ha spiegato il prof. Ansaldi – mostrano un’oscillazione nel tempo per cui dopo il lockdown si è assistito a una forte riscesa del valore, passato da 2,4 a 0.6-0.7 per effetto del forte contenimento sociale.

Poi abbiamo assistito a una parziale ripresa fino a dopo Pasqua, quando il valore si è pericolosamente avvicinato a 1.

Da circa dieci giorni, invece, grazie al rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione, secondo l’Istituto superiore di sanità abbiamo un indice R a 0.65, in linea con le nostre valutazioni”.