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Fiba Liguria: con regole Inail si perde il 75% dei posti disponibili in spiaggia

Una bagnante sotto l'ombrellone (foto di repertorio)

“Con l’applicazione delle linee guida dell’Inail per la sicurezza anti Covid-19 sulle spiagge, la Liguria perderebbe il 75% delle postazioni”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili di Fiba Confesercenti Liguria, che domani incontreranno il governatore Giovanni Toti per discutere delle linee guida che Regione Liguria ha intenzione di adottare autonomamente, ritenendo irricevibili perché inapplicabili quelle diffuse oggi dall’Inail.

Ricordiamo che nelle scorse ore Inail ha pubblicato il “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative” che tra le altre cose prevede, testualmente:

“Nella ridefinizione del layout degli spazi, bisogna rispettare le seguenti distanze.

La distanza minima tra le file degli ombrelloni pari a 5 metri.

La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila pari a 4,5 metri.

Le attrezzature complementari assegnate in dotazione all’ombrellone (ad es. lettino, sdraio, sedia) dovranno essere fornite in quantità limitata al ne di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri.

Le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.

Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraie, etc.) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l’una dall’altra“.

“L’applicazione di simili disposizioni – ha commentato Gianmarco Oneglio, presidente di Fiba Liguria – significherebbe la perdita del 75% delle postazioni disponibili sulle spiagge liguri, libere comprese, e renderebbe difficile l’andare al mare.

Per non parlare, naturalmente, di eventuali turisti in arrivo da fuori regione.

Insieme a Regione Liguria abbiamo quindi concordato la necessità di aprire immediatamente il confronto anche a livello di conferenza Stato-Regioni, affinché il Governo autorizzi queste ultime a sottoscrivere con le associazioni di categoria dei protocolli diversificati, che tengano conto delle specificità degli oltre 7.400 chilometri di costa del nostro Paese.

Se da una parte è necessario garantire la sicurezza dei bagnanti, dall’altra deve essere assicurata anche la sostenibilità dell’attività per i gestori di stabilimento balneari”.

 

Governo brasiliano: il lavoro rende liberi. Motto Totenkopf SS, bufera su Bolsonaro

Arbei macht frei, campo di sterminio Auschwitz-Birkenau (foto d'archivio)

“Il lavoro rende liberi”. Bufera sul presidente brasiliano Jair Bolsonaro.

Anche i rappresentanti dell’Istituto Brasile-Israele hanno espresso dure critiche al Governo Bolsonaro per avere usato un motto delle Totenkopf SS non solo ad Auschwitz, ma anche in altri campi di sterminio, in una campagna istituzionale riguardante la pandemia da coronavirus.

Tuttavia, secondo quanto riferito ieri dall’agenzia Ansa, Fabio Wajngarten, titolare della segreteria di comunicazioni del Governo brasiliano (Secom), ha rigettato le accuse ricordando di essere ebreo.

“È impressionante – ha dichiarato Wajngarten – tutte le misure del Governo sono deformate per associare il Governo al nazismo, nonostante io, che guido il Secom, sia ebreo”.

Una settimana fa era scoppiata un’altra polemica dopo che alcuni gruppi ebraici ebraiche avevano criticato la presenza di bandiere israeliane in una manifestazione a Brasilia di sostenitori di Bolsonaro, alcuni dei quali invocavano il regime militare.

Pallavolo, il Podenzana Volley guarda al riavvio

Spezia. Facciamo un “flash” sul momento del Podenzana Volley, fermato dal “lockdown” a sua volta, peraltro quand’era secondo e in piena corsa per la promozione dalla Serie D ligure femminile di pallavolo alla C.

<Lo “stop” non si poteva evitare – dichiara il presidente Claudio Baldassini – in ragione del contesto creatasi, per quanto rammarico possa esserci, per la mancata possibilità della nostra 1.a squadra di giocarsi la promozione in Serie C fino all’ultimo. Adesso, speriamo di ripartire dall’organizzazione di qualche raduno estivo, ma per decidere come esattamente muoverci abbiamo bisogno di vedere quelli che saranno i precisi indirizzi dalla federvolley>.

Dalla guida gestionale, a quello tecnica, con parola all’allenatore appunto della Prima squadra Nicolò Caselli.

<Nel momento della chiusura anticipata – il mister afferma – la parte agonista in me ha avuto una reazione di rabbia per il venir meno della possibilità di completare sul campo una stagione davvero brillante. Poi, riflettendo, giusto così vista la situazione emergenziale. E quest’anno, scudetto a medici, infermieri e volontari>.
Fa in sostanza eco ai due il vicepresidente Marco Storti.
<Non solo – aggiunge il “vice” presidenziale – ma stavano andando benissimo le stesse nostre squadre di 2.a e 3.a Divisione: fondamentalmente integrate da quelle Under 16. Ora non vediamo l’ora di ripartire, ma dopo tutto quant’è successo bisognerà sapere un po’ di più, tanto per cominciare occorre conoscere quanto e come sarà disponibile una palestra e quali siano le aspettative delle famiglie>.

A proposito del settore giovanile il trainer delle compagini appunto di 3.a e 2.a Divisione, Davide Cozzani, si rammarica in particolare perché quella di Terza era persino prima e l’altra aveva a sua volta preso a marciare.
<D’altronde le cause di forza maggiore – egli sostiene – non si possono discutere. Ci adopereremo perché almeno non sia disperso l’egregio lavoro fatto>.

Non vede l’ora di lanciarsi nella nuova avventura intanto un Lorenzo Giannoni che, alla chiusura, era appena arrivato per dare man forte tecnica a livello “U13”. Giusto il tempo, quest’ultimo riferisce, di registrare la bontà dell’ambiente. Infine in merito sempre al “vivaio” ecco Luciano Giubilato, responsabile Under 12, 13 e del Minivolley (nel quale resterà molto attiva pure Alessia Barbieri capitano della 1.a squadra).

<In un frangente del genere prima la salute – lui dice – per quanto amaro possa essere doversi fermare a campionati giovanili e “Mini” medesimo pressoché appena partiti. Non trascuriamo, peraltro, il lato psicologico del contesto; anzitutto nel senso che le nostre atlete si sono ritrovate a dover fare improvvisamente a meno di tutto un insieme d’emozioni, che la famiglia Podenzana gli assicurava>.

Nella foto Davide Cozzani

Mai col Pd: Salvatore rompe con il M5S e si candida presidente alle elezioni regionali

Premier Giuseppe Conte e capogruppo regionale Alice Salvatore (foto di repertorio fb)

Rumour: Alice Salvatore rompe con il M5S.

La capogruppo dei pentastellati in consiglio regionale, a lungo sostenuta da Beppe Grillo e contraria all’alleanza con il Pd, era uscita vincitrice dalle ‘regionarie’, ma il partito aveva voluto il voto su Rousseau per decidere se confermare anche in Liguria l’alleanza giallorossa.

Avendo vinto la linea nazionale, la capogruppo era stata messa all’angolo.

Secondo quanto riferito stasera dall’agenzia Ansa e non ufficialmente confermato dall’interessata, domani Alice Salvatore annuncerà alla stampa la decisione di realizzare un suo progetto politico per la candidatura a presidente nelle prossime regionali.

La capogruppo potrebbe anche decidere di mantenere il simbolo M5S perché, avendo vinto le ‘regionarie’, può candidarsi come capolista.

Intanto, le forze di opposizione si sono riunite anche oggi per fare il punto sulla ricerca del candidato presidente alternativo al governatore Giovanni Toti.

Il gruppo pentastellato chiamato a trattare con i partiti di centrosinistra non sarebbero stati al corrente dell’ultima (presunta) iniziativa di Alice Salvatore.

In ogni caso, Pd, Linea condivisa, M5S e altre forze di sinistra si riuniranno ancora nel fine settimana.

 

Toti: lunedì 18 apertura massiccia di attività. Viale: ma non abbassiamo la guardia

Governatore Giovanni Toti e vicepresidente regionale Sonia Viale (foto d'archivio)

“Entro giovedì manderemo a Roma l’elenco delle attività che vogliamo aprire da lunedì 18. La nostra indicazione è di un’apertura massiccia, lavorando sulle regole. Credo si debba lavorare per la sicurezza ma anche per comprendere le esigenze del mondo del lavoro e dell’impresa”.

Lo ha dichiarato stasera il governatore ligure Giovanni Toti.

“Non abbassare la guardia – ha aggiunto l’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale – circa la capacità di reazione del sistema, nel caso in cui si verificasse una ripresa della pandemia che nessuno auspica.

Siamo impegnati in prima linea per raccogliere i dati necessari per la permanenza delle regioni nella fase2: è un’azione di sistema nazionale, secondo quanto stabilito nel decreto del ministero della salute che ha indicato i parametri in base ai quali valutare l’andamento della pandemia.

Per questo sono fondamentali la precisione e la tempestività nella raccolta dei dati da trasmettere al ministero per il monitoraggio. Un lavoro fondamentale che sta compiendo Alisa, per consentire anche alla Liguria di rimanere nella fase 2”.

 

Assessore Scajola: in Liguria no paratìe in plexiglass, distanza ombrelloni 2.5-3 metri

Assessore regionale Marco Scajola (Cambiamo con Toti presidente)

Domani Regione Liguria incontrerà i balneari e poi metterà nero su bianco le proprie linee guida.

Intanto, stasera l’assessore regionale al Demanio Marco Scajola ha ipotizzato di dare la possibilità ai gestori degli stabilimenti liguri di mettere gli ombrelloni con un distanziamento “tra i 2,5 e i 3 metri”.

Inoltre, l’assessore Scajola ha chiartito, ancora una volta, che “di paratìe assolutamente non ne parliamo, sono qualcosa di devastante per il paesaggio, l’ambiente e le persone che staranno sotto il sole anche a oltre 30 gradi”.

“Il documento tecnico dell’Inail, che non è legge – ha poi ribadito Scajola – è assolutamente irricevibile. Infatti, pone dei paletti per l’allestimento delle spiagge che in Liguria sono inapplicabili. Pertanto, daremo delle nostre linee guida per le concessioni demaniali marittime e per le spiagge libere attrezzate”.

Ricordiamo che oggi i responsabili dell’Inail hanno pubblicato il “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative” che tra le altre cose prevede, testualmente:

“Nella ridefinizione del layout degli spazi, bisogna rispettare le seguenti distanze.

La distanza minima tra le file degli ombrelloni pari a 5 metri.

La distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila pari a 4,5 metri.

Le attrezzature complementari assegnate in dotazione all’ombrellone (ad es. lettino, sdraio, sedia) dovranno essere fornite in quantità limitata al ne di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri.

Le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.

Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraie, etc.) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l’una dall’altra”.

 

Ad Andora attraversamenti pedonali per rendere più sicura via Piangrande

L'attraversamento pedonale di Ancora

Andora. Quattro attraversamenti pedonali rialzati per rendere più sicura via Piangrande ad Andora.

A realizzarli è stato il Comune di Andora d’intesa con la Provincia di Savona. Il costo dell’operazione è di 50 mila euro.

L’anno scorso a febbraio una pensionata di 72 anni, Giuseppina Cavassa, era stata travolta e uccisa da un’auto.

In zona i residenti avevano chiesto interventi urgenti per garantire la sicurezza ai pedoni.

S. Martino, prima paziente ligure positiva al Covid-19 trattata con plasma iperimmune

Covid-19, plasma iperimmune (foto di repertorio fb)

In Liguria oggi è stata trattata la prima paziente positiva al Covid-19 con la terapia sperimentale a base di plasma iperimmune.

Il trattamento è avvenuto al Policlinico San martino di Genova.

Lo ha annunciato stasera Vanessa Agostini, direttrice di medicina trasfusionale del Policlinico genovese.

“Nonostante il protocollo ‘Tsunami’, già utilizzato in altre emergenze come Sars e Mers, sia ancora al vaglio del comitato etico – ha spiegato Agostini – oggi siamo riusciti a fornire delle unità di plasma iperimmune a una paziente di Imperia, ricoverata in terapia intensiva.

Dai dati preliminari, il trattamento sembra essere assolutamente promettente.

Abbiamo evidenziato una serie di potenziali donatori che si sono offerti volontariamente e che saranno chiamati a partire da questa settimana per uno screening preventivo a cui seguiranno gli esami necessari per valutare l’idoneità alla donazione.

Una volta donato, il plasma deve essere trattato per l’inattivazione dei patogeni, per cui al momento è disponibile un macchinario a Savona e un secondo arriverà al San Martino.

Dopodichè il plasma potrà essere utilizzato a fini clinici.

Da ciascun donatore vengono prelevati tra i 600 e 700 millilitri, che forniscono tre unità di plasma”.

 

 

Mascherine obbligatorie: a Genova controllati 500 bus, una sola sanzione

Genova, agenti della Polizia locale a De Ferrari (foto d'archivio)

A Genova oltre 500 bus controllati e una sola sanzione. È il bilancio, aggiornato a oggi pomeriggio, del primo giorno di controlli a tappeto sui bus da parte della Polizia Locale per verificare il rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina a bordo dei mezzi pubblici.

“Si tratta – hanno spiegato dal Comune – di controlli che erano stati ampiamente annunciati nei giorni scorsi, con la partenza della fase due.

Durante il lockdown i controlli, anche ai passeggeri dei mezzi pubblici, hanno riguardato principalmente le motivazioni per le quali si usciva, ora che è aumentato il numero dei passeggeri l’attenzione si concentra sul rispetto delle distanze e l’uso della mascherina.

Dopo una serie di controlli a campione, oggi è iniziata una campagna massiccia di verifiche sui mezzi.

In ognuno dei nove distretti della città sono state impegnate una o due pattuglie con il compito specifico di controllare che tutti, a bordo dei mezzi e alle fermate, indossassero la mascherina. Altri controlli sono stati fatti sul lungomare, per verificare che non si creassero assembramenti.

In qualche caso sporadico, di fronte a persone in difficoltà, sono stati gli stessi agenti della Polizia Locale a fornire le mascherine ai passeggeri dei bus. In un solo caso, a una persona che si rifiutava di indossarla, è stata elevata la sanzione”.

“Vogliamo essere d’aiuto a cittadini e commercianti – ha spiegato l’assessore comunale alla Sicurezza e alla Polizia Locale Stefano Garassino (Lega) – gli agenti della Polizia Locale stanno soprattutto informando e dando consigli utili su come far fronte alle nuove regole.

Come dimostrano i numeri delle sanzioni, il loro intento è principalmente educativo.

Le sanzioni vengono fatte solo a chi manifesta la volontà di non rispettare le disposizioni nonostante i richiami.

I controlli continueranno, e lo scopo è quello di garantire la tutela della salute di tutti”.

 

Tosi: accessi contingentati? In Liguria spiagge libere riaperte a tutti, no disparità

Capogruppo regionale Fabio Tosi (M5S)

“Otto settimane pressoché chiusi in casa, senza poter vedere amici e compagni di scuola. Privati delle gioie più elementari come andare al campetto, tirare calci a una palla in piazza, festeggiare un compleanno o farsi una passeggiata concedendosi un gelato.

Nella stragrande maggioranza dei casi, dopo aver fatto i compiti e le lezioni online, privati anche della possibilità di dare sfogo all’energia accumulata perché senza un giardino o comunque senza uno spazio adeguato dove poter giocare.

E ora discorriamo di che cosa? Di contingentare le spiagge libere senza un preciso criterio? Di controllarne la fruizione con degli ‘steward’ o delle ‘cooperative di giovani’ che dovrebbero fare che cosa, esattamente? Decidere chi può andare al mare e chi no? E in base a quali criteri, di grazia? Accede all’arenile libero chi arriva prima? Accede chi è amico del controllore?”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Fabio Tosi (M5S).

“La questione – ha aggiunto Tosi – non è l’esborso di 50 centesimi per accedere a un bene pubblico (idea dunque ridicola e offensiva, oltre che irricevibile), ma il sacrosanto diritto di tutti di andare al mare.

Certamente dovremo adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei bagnanti, ma attenzione: nelle proposte fin qui maldestramente avanzate da chi governa la nostra regione leggo un rischio sociale.

Temo si creeranno odiose disparità, che penalizzeranno ulteriormente non solo le famiglie ma soprattutto i nostri ragazzi che peraltro, nelle settimane di lockdown, hanno dimostrato una resilienza davvero fuori dal comune.

Sia la scienza e non il possibile bottino elettorale a dettare le regole per la stagione balneare ormai alle porte. Gli specialisti si stanno già esprimendo e spetterà a loro dettare le linee guida.

Secondo quanto spiegato da Antonio Cassone, già direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità e professore di microbiologia all’università di Perugia, la sabbia non sarebbe un materiale in grado di mantenere in vita un virus; l’acqua salina, oltre a diluirlo, danneggerebbe il virus rendendolo innocuo, incapace di infettare; calore e raggi ultravioletti avrebbero un’azione germicida; anche il cloro delle piscine sarebbe letale per il virus.

Altri hanno riferito che ‘il mare dell’estate 2020 sarà l’elemento cardine della nostra resilienza e la migliore cura allo stress accumulato per l’emergenza coronavirus in queste settimane, in particolare per i bambini”.

Dichiarazioni tutte da verificare, per carità, ma quel che davvero servirà sarà una strategia condivisa, chiamando in audizione in Commissione regionale tutte le parti interessate e tenendo ben saldo il diritto di tutti di usufruire delle spiagge libere, senza lasciare nessuno indietro.

Il 1° giugno è dietro l’angolo, le scuole stanno per finire, molte famiglie saranno costrette a fare i conti con budget risicati: sia data a tutti la possibilità di godere del mare vicino a casa. Il tutto senza creare nuovi carichi di lavoro per i Comuni”.