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I sistemi di comunicazione di quinta generazione a Carcare

I sistemi di comunicazione di quinta generazione

(5G) in discussione in giunta comunale a Carcare

Savona. Il Comune di Carcare nel corso della riunione di giunta programmata per questa settimana, avendo la stessa in argomento diversi punti di riflessione legati all’emergenza “coronavirus”, prenderà anche in considerazione una seconda problematica d’attualità sanitaria, ovvero gli effetti delle installazioni di sistemi di comunicazione di quinta generazione (5G) sul territorio.

Nel merito il sindaco di Carcare Christian De Vecchi: “è un argomento di estrema attualità e contingenza, vista la particolare congiuntura sanitaria sfavorevole, ma anche estremamente tecnico e complesso, a ragion veduta vogliamo acquisire il maggior numero di informazioni possibili utili alla salvaguardia della salute dei nostri concittadini, stiamo valutando amministrativamente di produrre un documento allineato al cosiddetto “Principio di Precauzione”, come previsto e disciplinato dall’Unione Europea”.

“Il nostro Comune dispone di uno specifico regolamento e piano comunale per la gestione delle installazioni della telefonia mobile, verificheremo la sua attualità rispetto alle novità tecnologiche e se necessario apporteremo le modifiche del caso.”

Pare dunque si stia delineando, negli orientamenti amministrativi della maggioranza carcarese, un approcio di tipo precauzionale, ricordiamo che Carcare è il secondo comune valbormidese, per numero di abitanti anche se dal piccolo territorio, ma con una rete di servizi legati alla formazione scolastica che potrebbero risultare influenti nel caso di scelte legate alla qualità della vita e della salute.

Entella, Gozzi: Protocollo sanitario insostenibile per la Serie B

Antonio Gozzi

Il Presidente Gozzi esprime dubbi sul protocollo sanitario da applicare in Serie B, come in Serie A, in caso di ripresa.

“In B hanno bisogno di regole certe e che garantiscano la salute non solo dei giocatori ma di tutti i dipendenti della società”.

“Perplessità anche sui costi di applicazione dei protocolli: “Tra confinamento e ritiro, voli charter e tamponi, se applicassimo il protocollo della Serie A anche in B – prosegue Gozzi – abbiamo stimato che costerebbe 500 mila euro a società, con un extra per tutto il sistema B tra gli 8 e 10 milioni. Non è sostenibile un sistema di questo tipo

Samp, Baldari: Noi medici vogliamo essere ascoltati sulla ripresa

Tifosi della Samp

I medici delle società di calcio di Serie A intervengono in maniera netta sul dibattito in merito alla ripresa del campionato.

Amedeo Baldari, medico sociale della Sampdoria, ai microfoni di Rai Sport ha chiarito la posizione di un’ampia fetta di medici che chiede delucidazioni e chiarezza in merito alle responsabilità alle quali vanno incontro con la ripartenza: “Ci sembra abbastanza strano sentir parlare di responsabilità penale dei medici. Prima di arrivare a situazioni estreme come scioperi o dimissioni di massa, chiediamo semplicemente di essere ascoltati. C’è un gruppo di medici giovani e anche anziani che collaborano dall’inizio della pandemia. Ci siamo sentiti giornalmente, però adesso vogliamo essere ascoltati”

Calcio, Spadafora: Serie A importante per l’intero sistema paese

Il ministro Vincenzo Spadafora

Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha parlato in Senato, nel corso dell’informativa a Palazzo Madama, dell’importanza del mondo del calcio nel sistema sportivo, sociale ed economico dell’intero paese. Questo il suo pensiero in merito alla possibile ripresa del campionato di serie A.

“Io sono pienamente consapevole dell’importanza non solo sociale del calcio, sarebbe paradossale non riconoscere il valore di questo mondo che dati alla mano è un’industria importante del paese e che dà al fisco oltre 1 miliardo di euro l’anno. Ho trovato però inammissibile l’inasprimento del dibattito di fronte a milioni di italiani ancora alle prese con la propria salute”.

Ore 15, al S. Martino sono 67 i ricoverati Covid (ieri 87): 7 in Rianimazione

Coronavirus, Policlinico S. Martino di Genova (foto di repertorio fb)

“Al momento sono 13 i ricoverati Covid-19 in Malattie Infettive, 7 nei tre reparti di Rianimazione più uno in sub intensiva, 33 al Padiglione 12, 7 quelli gestiti al 1° piano del Pronto soccorso, 6 al Maragliano”.

Lo hanno comunicato intorno alle 15 di oggi i responsabili della direzione sanitaria del Policlinico San Martino di Genova.

Ore 14, al S. Martino sono 87 i ricoverati Covid (ieri 97): 14 in Rianimazione

La direzione sanitaria oggi ha inoltre riferito che “l’ospedale Policlinico San Martino ha ricevuto dalla famiglia genovese Ghiglino ulteriori 1.100 euro, ricavati dalla vendita dei copri mascherine griffati Ghiglino 1893 (ad oggi Ghiglino ha raccolto oltre 5.000 euro)”.

 

Riaperture spiagge libere in Liguria, Battistini: no al ticket di accesso

Consigliere regionale Francesco Battistini (Linea condivisa)

“Sembra che il presidente Toti sia molto sensibile a dispensare libertà per chi ha mezzi economici: manutenzione della barca, gite a cavallo, seconda o terza casa da aprire e sistemare. E poi il consenso a frequentare la spiaggia per chi può pagarsi la stagione allo stabilimento balneare. Adesso l’ultima pensata: ok alle spiagge libere, ma solo pagando un biglietto di ingresso. Tradotto: è come privatizzare l’ultimo angolo di litorale svincolato dalle concessioni”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Francesco Battistini (Linea condivisa).

“La giunta regionale della Liguria – ha aggiunto Battistini – sembra ragionare a ‘misura di lombardo’ che mette sempre in conto di pagare l’accesso giornaliero.

Ora, è giustissimo discutere sulla capienza dei litorali e sulla distanza da tenere fra ombrelloni e sdraio. Però bisogna anche preoccuparsi di quelle vaste fasce di popolazione che non possono (o giustamente non vogliono) pagare per andare al mare, che, lo ricordiamo, dovrebbe essere un diritto di tutti.

Insomma, il ticket-spiagge libere è una proposta irricevibile.

Vista la situazione, purtroppo occorre stabilire un criterio per regolamentare e, laddove necessario, contenere gli accessi.

Tuttavia, costringere le persone a pagare un obolo per vedersi riconoscere un diritto acquisito, non è una scelta ammissibile. A maggior ragione quando si tratta di spiagge libere non attrezzate.

Chiediamo la convocazione di una commissione ad hoc, per ragionare collegialmente su come affrontare il problema. Si può mettere un tetto alle presenze perché lo impongono le misure di sicurezza, ma bisogna garantire a tutti il diritto di andare al mare indipendentemente dalle proprie disponibilità economiche”.

 

I Feel You: ecco il nuovo braccialetto elettronico IIT per i distanziamenti interpersonali

I Feel You: braccialetto elettronico per i distanziamenti sociali

Si chiama iFeel-You, il prototipo di braccialetto intelligente realizzato dai ricercatori dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia di Genova in grado di monitorare la sua distanza da un altro braccialetto e segnalarla attraverso una vibrazione, per fronteggiare l’emergenza sanitaria nella fase 2.

Il dispositivo è stato presentato stamane dal governatore ligure Giovanni Toti, dal direttore scientifico di IIT Giorgio Metta e dal ricercatore di IIT Daniele Pucci, responsabile del progetto.

Le funzionalità del braccialetto utili al distanziamento sociale, quali la vibrazione e l’emissione di un segnale luminoso, sono state illustrate in una dimostrazione dal vivo da parte del team di ricerca di IIT: “Il prototipo è pronto ad iniziare i test e le procedure per ottenere il marchio CE”.

Lo “smartband” è in grado di monitorare la sua distanza da un altro braccialetto, così che quando due smartband si trovano in prossimità, vibrano emettendo un segnale di allerta e facilitano il rispetto della distanza di sicurezza.

Inoltre, in caso di superamento di tale distanza, il prototipo di braccialetto può memorizzare l’identificativo del braccialetto vicino, dando così la possibilità di ricostruire, se necessario, i contatti con una persona risultata positiva al SARS-CoV-2.

Nello stesso tempo, lo smartband è munito di sensori per la registrazione della temperatura corporea, permettendo di diagnosticare in modo rapido uno dei principali sintomi dell’infezione da SARS-CoV-2.

“La Liguria – ha spiegato Toti – si sta preparando alla fase 2. Infatti  da lunedì 18 ci sarà una riapertura massiccia delle attività, pur in sicurezza.

Parallelamente, continueremo a monitorare attentamente i dati  epidemiologici, ma è sempre più necessario ripartire e per fare questo servono regole chiare e applicabili.

Il progetto elaborato dall’IIT è uno strumento innovativo a livello nazionale, che deve essere esteso il più possibile sul nostro territorio, anche attraverso accordi con associazioni di categoria che potranno proporlo per i loro associati.

Noi vogliamo dare una mano alla nostra economia e alle nostre aziende e questo braccialetto va in questa direzione, calcolando attentamente ogni rischio.

Pensiamo che questo strumento possa essere usato da moltissime imprese, a cominciare da quelle turistiche e dalla categoria dei balneari alla luce anche delle indicazioni del governo poco realistiche e che rischiano di condannare a morte il settore”.

Lo sviluppo del prototipo di iFeel-You è in continuo svolgimento.

Dopo una prima versione di prototipo, già pronta e realizzata a fine aprile, nelle ultime settimane i ricercatori di IIT stanno elaborando un nuovo design più compatto dell’elettronica del braccialetto, rendendo il dispositivo più vicino alle caratteristiche utili a una produzione su scala industriale.

Inoltre, il team coordinato da Daniele Pucci, sta continuando a lavorare sugli algoritmi di trasmissione dei segnali radio tra braccialetti per creare un protocollo di comunicazione compatibile con il Bluetooth e più efficiente nell’identificazione delle prossimità tra persone.

 

Riaperture, Muzio: Governo palesemente inadeguato, ma il Pd attacca Toti. E’ il colmo

Capogruppo regionale Claudio Muzio (Forza Italia-Liguria Popolare)

“Mentre a Roma il Pd sostiene un Governo palesemente inadeguato ad affrontare la gravissima situazione che il Paese sta vivendo, e mentre Inail e Iss pubblicano linee guida che, se attuate, rappresenterebbero un capestro per chi investe, produce e dà lavoro nel campo del turismo, il Pd in Liguria ha la faccia tosta di attaccare il presidente Toti e la maggioranza regionale sul tema della ripartenza per le attività balneari. E’ davvero il colmo”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Claudio Muzio (Forza Italia).

“E’ il colmo perché – ha spiegato Muzio – in questa fase di emergenza l’amministrazione Toti è stata in prima linea a livello nazionale nel porre seriamente il tema del supporto al comparto balneare, nel mettere in campo misure di sostegno e nel dare agli imprenditori del settore la possibilità di riaprire gli stabilimenti per iniziare a preparare la stagione.

Tutto questo mentre il Governo Conte, di cui il Pd fa parte, non è ancora riuscito a mettersi d’accordo con se stesso e a riunirsi in Consiglio dei ministri per varare, a metà maggio, il tanto atteso decreto aprile.

A poche ore di distanza dalla dura e giusta presa di posizione di ristoratori e balneari liguri in merito alle linee guida di Inail e Iss, che rischiano di mettere in ginocchio gli imprenditori del settore, meglio sarebbe stato se consiglieri regionali e sindaci del Pd si fossero prontamente impegnati con un’azione forte nei confronti del Governo, sollecitandolo a sostenere questi due comparti così importanti per l’economia ligure.

Purtroppo così non è stato: la ragion di partito ha avuto la meglio sulle ragioni del territorio. Sarà ancora una volta l’amministrazione regionale, dunque, a cercare di porre rimedio, con proprie linee guida, alle scelte di un Governo non all’altezza della gravità della situazione che stiamo vivendo.

Per quanto riguarda, poi, la polemica sull’ipotesi di pagamento di 50 centesimi di euro per l’ingresso alle spiagge libere, tengo a ribadire, come ha chiarito il presidente Toti, che si trattava soltanto di una delle possibilità allo studio per coprire almeno in parte i costi per il controllo del rispetto delle regole anti-contagio.

In ogni caso, la decisione ultima spetterà ai Comuni, a cui Regione Liguria fornirà tutto il supporto possibile affinché quest’estate i cittadini possano fruire degli arenili liberi”.

 

Riaperture spiagge, Senarega: Governo incapace, occorrono linee guida autonome

Spiaggia di Recco: Franco Senarega e Matteo Salvini (foto di repertorio)

“Tra gli ombrelloni in spiaggia la distanza non può essere, come indicato dalle linee guida dell’Inail, almeno di 5 metri tra una fila e l’altra, e di 4 metri e mezzo tra ombrellone e ombrellone della stessa fila. In Liguria si rischia di non poter andare al mare perché in questo modo ci sarà posto solo per il 25% dei bagnanti”.

Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale Franco Senarega (Lega).

“Inoltre – ha spiegato Senarega – il Governo ha lasciato soli i sindaci, sul cui territorio insistono delle spiagge libere, senza neanche pensare a introdurre, per i controlli, un piano efficace, riprendendo il modello Spiagge Sicure varato da Matteo Salvini.

Le imprese balneari della Liguria, spesso a carattere famigliare, con la mancanza di aiuti economici per l’emergenza coronavirus e di certezze giuridiche sull’estensione delle concessioni al 2033, promesse dal Governo Conte, rischiano di non avere le condizioni necessarie minime per riaprire durante la prossima stagione estiva.

Uno scenario che è da evitare assolutamente.

Per cercare di riparare i danni e colmare le lacune di questo Governo incapace, occorrono al più presto aiuti per le imprese e delle linee guida autonome che consentano ai balneari liguri di ricominciare a lavorare, ovviamente in piena sicurezza, nell’ambito del tessuto economico, sociale e turistico della nostra regione”.

 

Violazione domicilio e furti, marocchino denunciato 16 volte: arrestato in viale Quartara

Polizia (foto di repertorio)

Intorno all’una di oggi i poliziotti delle Volanti hanno arrestato un 43enne marocchino pluripregiudicato, per violazione di domicilio.

Lo straniero è stato preso in viale Quartara a Genova.

Il nordafricano ha attirato l’attenzione di alcuni residenti, svegliati nel cuore della notte, dopo che si era introdotto all’interno di un’auto parcheggiata in un contesto privato e aveva acceso la musica dell’autoradio ad altissimo volume.

Il proprietario del veicolo ha subito richiesto l’intervento della Polizia, che in pochi minuti ha raggiunto il luogo trovando il marocchino ancora seduto dentro l’abitacolo.

Dal controllo è emerso che, dall’inizio del lockdown, il 43enne è stato denunciato ben 16 volte per reati contro il patrimonio, evidenziando così la sua pericolosità sociale.

Anche ieri era già stato segnalato due volte per furto aggravato: la mattina aveva rubato tre barrette nutrizionali e una bomboletta di lacca presso una farmacia di via Caprera e, poche ore dopo, era stato trovato all’interno di una vettura parcheggiata in via Pareto.  Anche in quell’occasione si era fatto notare dalla proprietaria suonando il clacson.