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Casinò e slot online si va verso la realtà virtuale?

Si parla spesso di casinò e di slot online e non ci si deve stupire se tali giochi hanno un così grande successo e se questo settore continui a crescere.

Se da una parte ci sono gli utenti, i giocatori che, senza esagerare, possono divertirsi da casa propria, proprio in questi momenti di pesante lockdown, dall’altra ci sono le aziende, che possono ottenere importanti successi economici con l’investimento per la creazione di queste piattaforme.

Infine c’è un terzo elemento a cui molti non pensano, avvero gli Stati dove ha sede il sistema di gioco online.

Infatti, nei giochi online legali, anche i governi ci guadagnano e non poco.

Il gioco d’azzardo, per tanti paesi, fra cui l’Italia, rappresenta, infatti, una considerevole fonte di guadagno.

E se una volta il gioco d’azzardo era appannaggio dei soli casinò fisici, le nuove tecnologie, possiamo proprio dire, che “hanno cambiato le carte in tavola”, portando nuove possibilità e tendenze.

Tra i giochi digitali preferiti dagli italiani ci sono i giochi di carte, la roulette e le slot.

In trend negativo ci sono i giochi di carte, soprattutto il poker, stazionari i giochi della roulette, mentre le slot machines o free online slots ultimamente sono tra i giochi più amati dal pubblico che si diverte e non si impegna e per le aziende che stanno facendo la parte del leone creando un giro d’affari notevole.

E non si creda che il gioco d’azzardo sia in mano solo agli uomini. Sia a livello di giocatori, sia a livello d’imprenditorialità, ci sono ampie quote rosa.

Per quanto riguarda il gioco online gli uomini preferiscono i passatempi “da tavolo”, come i giochi di carte e la roulette. Le  donne, invece, sono più attratte dalle slot machines e da altri giochi come il bingo.

A livello tecnico la parte da leone la fa, come per buona parte dei servizi web. in generale, il mobile ovvero il gioco tramite il telefonino, il  “mobile gaming” per intenderci.

Secondo quanto spiegano gli operatori, ormai ci sono quote che variano dal 70 all’ 80% che, ormai per giocare, non utilizzano più un computer fisso, bensì, un telefonino ed, in forma minore, un tablet.

Al momento infatti più della metà della popolazione si collega alla rete non più tramite computer, ma attraverso device mobile come gli smartphone e i tablet.

Per questo l’industria del gioco si è adeguata a tale tendenza, sviluppando piattaforme accessibili anche da telefono.

Altri hanno, invece, forse più coraggiosi, hanno sviluppato delle vere e proprie app gaming.

Ma quale sarà la prossima frontiera del gaming online?
In diversi sostengono che il futuro sarà la realtà virtuale anche se si dovrà aspettare ancora un po’ tempo per capirlo.

Certo se verrà sviluppata ed attuata sarà una forte attrattiva per gli utenti.

Basti pensare ad gambling live, con gli utenti che potranno collegarsi ad un casinò virtuale rimanendo a casa propria potendo puntare alla roulette o scegliere la propria slot preferita, inserire una moneta e giocare, il tutto nella propria intimità e senza rinunciare all’adrenalina del gioco dal vivo.

Toti: stima prudenziale di Alisa, oggi in Liguria indice R0 pari a 0,8

Alisa, sistema sanitario regionale della Liguria (foto d'archivio)

Emergenza coronavirus. In Liguria “oggi l’indice R0 è pari a 0,8”.

Lo ha riferito stasera il governatore Giovanni Toti, precisando che si tratta di “stime prudenziali di Alisa”.

Si tratta del “numero di riproduzione di base” che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto.

“I dati – ha aggiunto Toti – confermano un trend in calo della spinta epidemica del Covid-19, così come confermano un sostanziale svuotamento dei nostri ospedali.

Lo dico tenendo presente che questa è la settimana in cui si concretizzerà il primo monitoraggio dei quadri di controllo condivisi con il ministero, a cui questi dati vengono quotidianamente forniti.

Oggi pomeriggio ho fatto il punto con la nostra struttura di Alisa.

In questo momento, in Liguria risulta occupato soltanto il 12% del disponibile nelle sale di terapia intensiva, contro una soglia minima richiesta del 30%.

Abbiamo occupato il 27% dei posti letto di media intensità di cura contro una soglia minima richiesta del 40%.

Nel complesso, siamo quindi abbondantemente sotto quelle richieste”.

 

Genova, in arrivo zone 30 chilometri all’ora e corsie riservate alle bici. Ecco dove

Zone 30 km/h e corsie per riservate per le bici (foto d'archivio)

“Zone 30 chilometri all’ora, corsie riservate alle biciclette e nuovi percorsi. La giunta Bucci ripensa la mobilità di Genova per fronteggiare la fase di ripresa dall’emergenza coronavirus, con l’obiettivo di muoversi in sicurezza, in maniera sostenibile ed efficiente”.

Lo hanno riferito oggi i responsabili del Comune di Genova.

“Gli uffici della Mobilità – hanno aggiunto da Tursi – hanno messo a punto tre direttrici ciclabili, che diverranno realtà in strada già nei prossimi giorni e che fanno parte del progetto ‘Smart Move’, che prevede 40 misure per la mobilità sostenibile nella città di Genova per l’emergenza sanitaria.

Tutto nasce dal Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile approvato nel luglio 2019, ma l’emergenza sanitaria è un’opportunità per favorire il passaggio alla mobilità a due ruote e “dolce” (biciclette, micromobilità elettrica, pedonalità).

Con la capacità del trasporto pubblico ridotta fino a un quinto dei livelli pre-crisi, decine di migliaia di spostamenti quotidiani dovranno svolgersi con altri mezzi.

Per quanto riguarda le direttrici ciclabili, si tratta dei percorsi Boccadasse-Brignole-piazza De Ferrari, Sampierdarena-piazza De Ferrari e Valbisagno-piazza De Ferrari, che avranno una lunghezza complessiva di circa 30 chilometri.

In buona parte delle nuove direttrici verranno disegnate ex novo corsie riservate esclusivamente alle biciclette; nei tratti di strada più stretti, ove ciò non sarà possibile, verrà mantenuto un percorso promiscuo, ma per garantire la sicurezza dei ciclisti sarà introdotto il limite dei 30 chilometri all’ora.

Si lavorerà per fasi: in caso fosse necessario, saranno disposti anche dei cordoli a protezione di alcuni tratti di pista ciclabile e, prossimamente, verranno predisposti gli stalli per il parcheggio delle biciclette”.

“Sono piste ciclabili d’urgenza, che saranno fatte in modo molto veloce e che potranno poi essere sostituite da piste definitive – ha spiegato l’assessore comunale ai Trasporti, Mobilità integrata e Ambiente Matteo Campora – oggi Genova ha una rete ciclabile quasi inesistente, le piste d’emergenza con i loro 30 chilometri ci fanno fare un balzo avanti, ma il nostro obiettivo è di arrivare a una rete di 130 chilometri, con una ciclabile che permetta di fare tutta la litoranea, da Voltri a Nervi, e di arrivare a Pontedecimo. È già stato presentato un progetto che prevede di collegare la Fiumara con Pontedecimo, la nostra intenzione è di arrivare fino in centro”.

Il primo percorso – hanno fatto sapere dal Comune di Genova – che verrà anche tracciato per primo, parte da Boccadasse e arriva fino alla Fiera attraversando corso Italia e corso Marconi, poi prosegue in via Brigate Partigiane, piazza della Vittoria, dove si aggancia alla pista ciclabile preesistente per arrivare a Brignole. Infine, tramite via Cadorna e via XX Settembre si arriva a piazza De Ferrari.

La modalità scelta è quella di destinare alle biciclette una corsia monodirezionale per senso di marcia, posizionata sul lato destro del senso di marcia. Non verrà intaccata la sosta delle auto, ma saranno ridotte le carreggiate destinate al traffico automobilistico. Tra gli stalli e la pista ciclabile ci sarà un’adeguata distanza, per garantire la sicurezza dei ciclisti rispetto all’apertura delle portiere da parte dei passeggeri delle auto parcheggiate.

La seconda direttrice che collega Sampierdarena con il centro si sviluppa lungo i due percorsi di via Dottesi e via D’Aste, in direzione Ponente, e lungo via Sampierdarena in direzione Levante, che si collegano tra loro ad anello. Qui in alcuni tratti non sarà possibile, per assoluta mancanza di spazio, destinare alle biciclette una corsia dedicata. Perciò in alcune tratte verrà istituito il limite dei 30 chilometri all’ora, mentre in altre verranno realizzate le corsie con segnaletica orizzontale. All’altezza dell’intersezione con piazza Barabino, il percorso prosegue lungo via Di Francia dove in direzione centro verranno ristrette leggermente le attuali carreggiate per recuperare una corsia da destinare in via esclusiva alle bici.

Attraverso il percorso via Di Francia-via Milano-via Adua e via Alpini d’Italia si raggiungerà la zona del Porto Antico, dove già esiste un percorso ciclabile fino a piazza De Ferrari, attraverso la zona di piazza Caricamento e via San Lorenzo. In questo tratto si procederà a migliorare la segnaletica orizzontale e verticale, riverniciando le strisce a aggiungendo cartelli che indichino il percorso.

Il terzo percorso ciclabile è ancora in fase di studio, ma collegherà la Valbisagno, zona Staglieno, passando da Brignole fino ad arrivare a piazza De Ferrari.

Tra le 40 misure individuate dal Comune per la mobilità sostenibile, c’è la nascita, a partire da lunedì prossimo, dell’Ufficio Smart Mobility, affidato al professore genovese Enrico Musso, che dialogherà con le associazioni e i cittadini sui temi della mobilità. Altre azioni prevedono di agevolare l’interscambio con la mobilità ciclabile (velostazioni, micromobilità a bordo di bus, metro e ascensori); incentivare la mobilità condivisa (sharing) free floating per auto e due ruote; possibilità di pooling su base aziendale o territoriale.

Si prevede inoltre la revisione delle politiche tariffarie per la sosta, l’introduzione di limiti di velocità, zone 30, ZTL per contenere il traffico privato, in particolare nel centro.

E poi, incentivi all’acquisto di veicoli elettrici a due ruote, incentivi all’uso della bicicletta, commisurati all’effettivo utilizzo, anche bike-to-work, misurato con apposita App; sharing per biciclette e monopattini elettrici, in collaborazione con aziende private; realizzazione, in collaborazione con associazioni, di cicloposteggi, di bici-park notturni e velostazioni nei principali nodi intermodali (Brignole e Principe) iniziative bicibus e pedibus di concerto con le scuole; coinvolgimento degli stakeholders attraverso l’Ufficio Smart Mobility; incentivi e supporto organizzativo alle aziende e altre realtà che vogliano sviluppare lo smart working o mantenerlo dopo la fine della Fase 1 dell’emergenza sanitaria”.

 

Salvini: milioni di italiani disoccupati, ma lacrime Bellanova (Fornero 2) per immigrati

Ex ministra Elsa Fornero e attuale ministra Teresa Bellanova (foto di repertorio fb)

“La Fornero piangeva perchè stava punendo i pensionati. La Bellanova piange perchè sta premiando i clandestini. Spero di poter tornare al Governo come primo partito e poter applaudire un ministro che premi i pensionati e punisca i clandestini, senza bisogno di piangere”.

Lo ha affermato stasera su Twitter l’economista e deputato Claudio Borghi (Lega) dopo le lacrime in diretta sui media della ministra Teresa Bellanova (Italia Viva) che, commossa, ha annunciato i nuovi provvedimenti per la regolarizzazione degli immigrati.

“Le lacrime della ministra Bellanova – ha dichiarato il deputato genovese Edoardo Rixi – ricordano tanto quelle della Fornero. Il risultato è che saranno regolarizzati 600mila immigrati irregolari. E per i commercianti, artigiani, partite Iva? Zero, nessuno si commuove per loro”.

“Assistenzialismo, burocrazia, statalismo e pochi soldi a pioggia – ha sottolineato su fb il leader leghista Matteo Salvini – senza un’idea di sviluppo del Paese e con imprese, Partite Iva, Comuni e produttori da mungere. Da due mesi gli italiani ascoltano le promesse del Governo in diretta sul TG1, con risultati nulli.

La pazienza è finita.

Cassa integrazione non pagata, 600 euro negati, soldi in banca per commercianti e imprenditori mai visti, poco o niente per le famiglie, silenzio sulla scuola.

Le proposte della Lega? Cassa integrazione automatica senza intervento dei sindacati, non debiti ma aiuti a fondo perduto per le imprese, anche grazie alla rottamazione di 8 milioni di cartelle esattoriali, taglio della burocrazia e del Codice degli Appalti, con pace fiscale e pace edilizia, poteri speciali ai Sindaci per appalti e opere pubbliche.

Su tutto questo: niente.

La nostra volontà di collaborare per risolvere i problemi rimane, ma anche per questo decreto di centinaia di pagine non siamo stati ascoltati o coinvolti.

Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno”.

 

 

Scajola: distanza fra ombrelloni di 3 metri, non 5. Ma protocollo deve essere validato

Assessore regionale Marco Scajola (Cambiamo con Toti presidente - foto di repertorio)

“Oggi è stato sottoscritto un documento tra Regione, Camera di Commercio e le associazioni di categoria di balneari per garantire la sicurezza degli operatori e degli ospiti nelle spiagge liguri, salvaguardando i posti di lavoro”.

Lo ha dichiarato stasera su fb l’assessore regionale al Demanio Marco Scajola (Cambiamo con Toti presidente).

“Le indicazioni principali – ha spiegato Scajola – sono di disporre gli ombrelloni a 3 metri di distanza uno dall’altro ed è prevista tra le file una distanza di almeno 3 metri. Inoltre, i Comuni potranno autorizzare le spiagge libere ad attrezzare il 70% della superficie e tenere libero il restante 30%. Sono sicuro che il Protocollo ligure sarà validato dai tecnici della Sanità”.

Il documento prevede anche una distanza minima di un metro e mezzo per le attrezzature da spiaggia non situate nella postazione con l’ombrellone, ad esempio i lettini e le sedie a sdraio.

Inoltre, Regione Liguria ha accolto la richiesta di alcuni Comuni di passare dal 50% di spiagge libere e 50% attrezzate pre Covid-19 al 70% di spiagge attrezzate e 30% di spiagge libere “per andare incontro alle esigenze dei concessionari viste le distanze che gli vengono imposte per garantire la sicurezza dei bagnanti”.

Sul fronte spiagge libere è aperto un confronto con Anci Liguria per vagliare le diverse linee guida che i Comuni potranno applicare per la sicurezza dei cittadini.

 

 

 

Benveduti: Governo dimentica ambulanti, nessuna risorsa e zero linee guida

Assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega)

“Per il Governo Conte 200mila ambulanti, di cui 4mila solo in Liguria, semplicemente non esistono. Nessun richiamo al commercio su piazza nei vari Dpcm partoriti in queste settimane, nessuna indicazione da parte dell’Inail. Lunedì, se la fase delle riaperture sarà confermata, ai Comuni liguri arriverà anche la responsabilità su come gestire la riapertura del commercio vario su aree pubbliche, che rappresenta oltre il 20% delle vendite in Italia”.

Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega).

“Regione Liguria, tra le poche in Italia – ha aggiunto Benveduti – ha aperto un bando da 700 mila euro dedicato al commercio ambulante per dare liquidità e compreso la categoria nel bando da 10 milioni per la sanificazione e sicurezza degli ambienti di lavoro, ma servono regole e linee guida sulla gestione delle riaperture a livello nazionale per dare certezze alle attività e ai Comuni nella loro applicazione.

Se le linee guida per il commercio ambulante saranno analoghe a quelle partorite ieri dall’Inail sui balneari sarà il caos, mettendo in forte difficoltà gli operatori e i Comuni, che, in una corsa contro il tempo, potrebbero essere chiamati a mettere delle toppe, più o meno originali, per fiere e mercati.

Come Regione Liguria siamo al fianco degli operatori del settore e dei sindaci: ci stiamo confrontando con le categorie, i Comuni e le Camere di Commercio, stiamo raccogliendo istanze e criticità da risolvere per arrivare preparati alla riapertura delle attività.

Non vorremmo, però, che, per totale indifferenza e analfabetismo del Governo, arrivassimo all’obbligo di braccialetti elettronici da installare alle caviglie delle casalinghe che vanno al mercato a fare la spesa per far rispettare regole di distanziamento fisico”.

 

Caso Salvatore, M5S Liguria: chi ci lascia lo fa compiendo scelte personali

Pd e M5S (foto di repertorio)

“Da tempo avevamo visto un progressivo distacco della ex collega di cui si ipotizzavano iniziative proprie. Che dire? Sono scelte personali, maturate in piena autonomia di cui prendiamo atto augurando buona fortuna”.

Lo hanno dichiarato oggi i responsabili del M5S Liguria, commentando la scelta della capogruppo regionale Alice Salvatore di lasciare il partito e presentarsi alle prossime elezioni regionali con un movimento autonomo per non allearsi con il Pd.

“Nel frattempo – hanno aggiunto – il M5S va avanti a lavorare per aiutare i liguri e la Liguria come abbiamo fatto con il decreto Genova che ha permesso il ‘miracolo’ del nuovo ponte sul Polcevera, sempre con lo scopo di fare del nostro meglio per affrontare i temi della nostra regione.

Ora l’obiettivo, con le proposte che da sempre portiamo avanti, è di salvare la Liguria da Toti e dalla Lega, responsabili di ben noti disastri.

Pensiamo ad esempio alla gestione scellerata della Sanità, al cui modello noi non ci stancheremo mai di proporre quello di una Sanità pubblica realmente rafforzata nei numeri per rispondere alle esigenze dei cittadini.

Una Sanità che possa scrollarsi di dosso quel sistema di controllo e potere ben congeniato dal centrodestra ma che nei fatti, se guardiamo alla gestione sanitaria dell’emergenza vissuta e che tutt’ora stiamo vivendo, ha mostrato evidenti limiti.

Come M5S in Regione, siamo intanto chiamati alla corretta gestione del gruppo fino alla conclusione della legislatura. Per il M5S, a restare al centro sono prima di tutto le persone e le loro esigenze”.

 

Conferenza stampa del premier Conte e ministri | Live

Conferenza stampa del Presidente Conte, con i Ministri Gualtieri (Economia e Finanze), Speranza (Salute), Patuanelli (Sviluppo Economico) e Bellanova (Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), al termine della riunione del Consiglio dei Ministri n. 45.

Ardenti: mentre noi lavoriamo senza sosta per i liguri le opposizioni fanno lotte interne

Vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega)

“La Lega e gli alleati uniti al lavoro per far ripartire la Liguria, la capogruppo d’opposizione Alice Salvatore di fatto lascia il M5S smontando la convergenza con il Pd”.

Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).

“Mentre la maggioranza di centrodestra – ha aggiunto Ardenti – sta lavorando senza sosta per accompagnare i liguri fuori dall’emergenza coronavirus e per riprendere le attività lavorative sul territorio, per le ormai prossime elezioni regionali il centrosinistra non si è ancora accordato per un candidato unitario alla presidenza e le forze di opposizione trovano il tempo per le loro lotte interne, in cui i singoli sgomitano per trovare un po’ di visibilità.

Addirittura, il M5S ligure, compagno di governo con il Pd a Roma, si è trasformato definitivamente in partito, chiudendo in un cassetto le idee su cui era nato.

I pentastellati liguri e quelli del centrosinistra eletti al Senato e alla Camera hanno come unico obiettivo quello di far dimenticare agli elettori di essere al Governo per poter poi dire, tra qualche mese, quando la pazienza dei liguri sarà finita del tutto, “è solo tutta colpa di Conte”.

Storie già viste, da prima Repubblica. L’unica differenza è che succedono oggi in piena emergenza, che ricordo non è solo sanitaria, ma anche economica con la necessità e il diritto delle nostre imprese, dei nostri lavoratori e delle nostre famiglie di avere dalla politica il sostegno necessario alla sopravvivenza”.

 

Altro paziente ligure curato con plasma iperimmune: 52enne all’ospedale di Sanremo

Covid-19, plasma iperimmune (foto di repertorio fb)

“Si è iniziata questa mattina la somministrazione di plasma iperimmune per la cura di un paziente di 52 anni, affetto da polmonite da Covid-19, ricoverato presso l’Ospedale di Sanremo. La terapia, si articolerà in tre giorni di trattamento e la prossima settimana i medici potranno effettuare i primi esami di verifica”.

Lo hanno annunciato oggi i responsabili della direzione sanitaria dell’Asl 1 Imperiese.

S. Martino, prima paziente ligure positiva al Covid-19 trattata con plasma iperimmune

“L’avvio della terapia ad uso compassionevole – hanno spiegato – ha ottenuto l’approvazione del Comitato Etico Regionale. Le unità di plasma sono state fornite dal Centro trasfusionale di Pisa a seguito della richiesta della direzione sanitaria Asl 1 al Centro regionale del sangue – Policlinico San Martino di Genova.

La disponibilità di plasma è stata immediatamente recepita dal Centro trasfusionale dell’Asl 1 che ha reso così possibile l’attivazione della cura proposta dal direttore di Pneumologia Claudio De Michelis.

Una risposta importante sia dal punto di vista clinico che psicologico per l’opportunità di offrire una speranza di possibile guarigione del paziente: un soggetto immunodepresso con patologia oncologica recentemente guarita, per il quale le cure finora proposte non hanno prodotto una risoluzione del processo infiammatorio polmonare”.

“Sono soddisfatta – ha sottolineato l’assessora regionale alla Sanità Sonia Viale – che i professionisti del Sistema sanitario ligure e dell’Asl 1 si siano dimostrati pronti ad avviare una terapia che ha destato molta attenzione nella comunità scientifica e tra i cittadini. Si tratta, per ora, di una cura compassionevole rivolta a un paziente ma il Sistema regionale si sta anche organizzando per aderire al Protocollo nazionale e per realizzare la Banca del plasma”.

“Il trattamento fino ad ora utilizzato – ha spiegato Claudio De Michelis – con ventilazione meccanica, ossigenoterapia e tutto il supporto farmacologico standard non aveva condotto al risultato sperato della guarigione dalla polmonite a causa della scarsa risposta immunitaria del paziente.

Pertanto, al fine di fornire gli anticorpi contro il coronavirus, abbiamo ritenuto, discutendo in un team multidisciplinare con ematologi, infettivologi e specialisti del Centro immunotrasfusionale della nostra Asl, di adottare la strategia del plasma iperimmune da donatore.

Il paziente, oggi, ha tollerato bene la prima infusione del plasma. La prossima settimana, effettueremo i primi controlli per giudicare il risultato, attraverso la verifica degli indici di infiammazione, ossigenazione e una tac del torace”.