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Omicidio caruggi, gip: l’arciere ha preso la mira per colpire il peruviano

Genova, condannato a 23 anni il maestro d’ascia: uccise con una freccia
Tribunale di Genova (foto di repertorio)

L’artigiano 63enne che, esasperato dai continui schiamazzi sotto casa,  la notte tra l’uno e il due novembre ha ucciso con arco e freccia un peruviano nel Centro storico di Genova, avrebbe “preso la mira per colpirlo” e avrebbe mentito agli investigatori della Polizia giudiziaria nell’immediatezza del fatto.

E’ la sintesi di quanto emerge dall’ordinanza del giudice delle indagini preliminari Matteo Buffoni che ha disposto la custodia in carcere dopo l’interrogatorio di venerdì scorso.

L’arciere avrebbe scoccato la freccia “da una posizione sopraelevata rispetto a quella della vittima, e quest’ultima, nonostante l’orario notturno, era ben visibile, essendo la zona ben illuminata”, scrive il gip.

Il peruviano “era l’unico bersaglio possibile, visto che, come documenta il filmato tratto dal sistema di videosorveglianza, l’amico si era allontanato dalla visuale di Scalco: tutto ciò lascia pensare che l’indagato abbia preso la mira e al tempo stesso smentisce quanto egli ha dichiarato alla pg: ‘non pensavo di averlo colpito’.

In verità, durante l’interrogatorio, l’indagato ha dichiarato di non aver avuto una buona visuale del bersaglio, vista la presenza di piante rampicanti sulle ringhiere del condominio.

Tuttavia si nota che la vegetazione sulle ringhiere è tutt’altro che folta, e sembra che dalla finestra la visuale del bersaglio sia quasi completamente libera”.

Queste considerazioni del gip “sono avvalorate dalle frasi pronunciate dall’indagato subito dopo: ”Fa male? Ti avevo avvisato’. Espressioni palesemente incompatibili con la convinzione di avere sbagliato il colpo”.

Per il giudice delle indagini preliminari sussistono i futili motivi perché “è evidente l’enorme sproporzione tra il motivo che ha scatenato la furia omicida di Scalco e l’azione delittuosa da lui realizzata”.

L’artigiano “non è in grado di controllare i propri impulsi” e , sempre secondo il gip, potrebbe reiterare il reato. Pertanto è rimasto in carcere.