Lasciato fuori dal carcere e messo al Villa Scassi di Sampierdarena, dove il 40enne marocchino avrebbe stuprato una paziente.
C’è una doppia indagine, penale e ospedaliera, per lo stupro denunciato da una donna, ricoverata nello stesso Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc).
La Procura di Genova ieri ha aperto un fascicolo per violenza sessuale e vuole fare luce sulla brutta vicenda.
La donna ha spiegato di essere stata abusata sessualmente dal nordafricano mentre si trovava nella struttura ospedaliera genovese.
Il 40enne non avrebbe dovuto essere lì, ma in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) dopo essere stato dichiarato socialmente pericoloso.
L’indagine è stata affidata ai carabinieri, che vogliono anche capire se l’ospedale avrebbe dovuto mettere in stanze separate donne e uomini.
Il marocchino, già conosciuto dalle Forze dell’ordine, arrestato due volte e mai rimpatriato, era finito ai domiciliari e poi in carcere dopo essere evaso dall’abitazione senza permesso.
Doveva essere scarcerato, ma era rimasto in cella per una settimana, oltre a quanto stabilito, in attesa di un posto nella Rems.
Il posto, però, non si è liberato ed è stato messo fuori dal carcere. E’ stato quindi trasferito al Villa Scassi, dove avrebbe stuprato la paziente.
Per la presunta vittima è scattato il Protocollo rosa, quello dedicato alle donne abusate, e trasferita in un altro ospedale dove avrà il supporto di uno psicologo.
Il 40enne marocchino al momento ha respinto tutte le accuse.