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Il Nano Morgante | Gli aneddoti rivelatori

Il Nano Morgante | Gli aneddoti rivelatori
Un cinema (Foto di Tima Miroshnichenko per pexels)

La presente trattazione riferisce, per sommi capi, delle quotidiane stimolazioni consumistiche e del come&quando lo strumento della pubblicità influisce negli usi e costumi dell’ uomo (in senso sovraesteso, omnicomprensivo) contemporaneo.

Vale infatti la pena riflettere sul come&quando di tale flusso martellante, stante la concreta esistenza e la diretta inevitabile esperienza del fatto in sé: l’ effettiva capacità del medium  di magnetizzare e improntare i comportamenti individuali e collettivi. 

Preso atto del magnetismo seduttivo del circo mediatico, su cui non a caso si continuano a riversare fiumi di inchiostro, esso cerca e trova il suo ideale destinatario nell’ incallito spettatore-consumatore.

In relazione a quanto sopra, è interessante menzionare il generale postulato di H. Blumemberg: la comprensione delle cose risiede nei particolari, negli aneddoti. 

Sono dunque i piccoli particolari, gli aneddoti, ivi compresi gli automatismi consuetudinari anche domestici, quando criticamente attenzionati, a facilitare la comprensione della condizione dell’individuo, agìto dalla spinta ostentiva consumistica.

In specie, il come&quando delle stimolazioni mediatiche lo si può osservare e comprendere, per diretta connessione, anche dall’ arredo abitativo domestico: è evidente infatti che l’incombenza dello schermo ultrapiatto della tv (lo “specchio dei sogni”, per definizione di Sebastiano Vassallo) che padroneggia la disposizione del salotto-soggiorno e vi orienta, come in un cinema, le sedute, sottende un livello di conversazione familiare azzerato. 

Tale è la sorte di uno spazio tipicamente conversativo, composto di  sedute vis a vis, frontali, quando diventa spazio devozionale mediatico. 

Un secondo aneddoto è deducibile da una recente pubblicità televisiva di smartphone, in cui il venditore esulta per la rottura del vecchio cellulare del cliente e per la sua fortunata occasione di acquistarne (venderne) uno nuovo.

Due aneddoti complementari, mediamente dis-attenzionati, eloquenti rivelatori di una fantasmagoria mediatica che ormai tele-guida l’individuo e che riassume, nei consigli per gli acquisti, il principale intrattenimento divulgativo del palinsesto televisivo. Massimiliano Barbin Bertorelli

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