Home Cronaca Cronaca Genova

Facciata Cattedrale S. Lorenzo restaurata: mai così bella dal 1225

Cattedrale S. Lorenzo Genova (foto di repertorio fb)

“Probabilmente è da circa 500 anni che la facciata della Cattedrale di San Lorenzo, realizzata intorno all’anno 1225, non è così bella e leggibile nel suo splendore”.

Lo ha riferito oggi il docente di Storia dell’Arte Medievale all’Università di Genova Clario Di Fabio, sintetizzando il valore della fine dei lavori di restauro della facciata della Cattedrale di Genova presentati al pubblico alla vigilia della festa per San Giovanni Battista, il Santo patrono della nostra città.

Un intervento di restauro da 3 milioni di euro, come main sponsor Msc e la Fondazione Compagnia di San Paolo, durato 14 mesi da marzo 2022 a maggio 2023.

A breve partirà anche il cantiere per il restauro del campanile di San Lorenzo, che completerà il restauro della facciata della Cattedrale.

“In nessuna altra parte d’Italia – ha sottolineato Di Fabio – intorno al 1225 venne mai realizzata una facciata di una Cattedrale con un discorso per immagini così preciso, definito e comprensibile come quello di San Lorenzo”.

“Abbiamo la possibilità di rivedere ancora meglio lo splendore della nostra Cattedrale – ha aggiunto l’arcivescovo di Genova Marco Tasca – ringrazio tutti coloro che hanno permesso si arrivare a questo risultato per il bello della città, mi vengono in mente quanti uomini e donne hanno pregato in questo luogo portando qui gioie, dolori e speranze”.

“Per capite la potenza della facciata di San Lorenzo – ha spiegato l’architetto Claudio Montagni – sono necessari alcuni numeri: la larghezza dello strombo della parte frontale è di 11,6 metri, l’altezza completa del portale raggiunge i 14,5 metri per uno spessore murario dall’esterno che supera i 4,2 metri.

La parata di colonne, capitelli e sculture che l’avvolgono è formata da 4 ghiere con andamento ortogonale o se preferite a gradino rovescio, il loro spessore varia da 60 a 40 centimetri, formate da 160 blocchi di pietra massello incastrati tra loro, la metà di marmo bianco delle Alpi Apuane, la metà in peridotite tra il verde e il nero, a ciò si aggiungono altri 160 elementi”.