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Dromedario fuori dallo stadio, Lav: è inaccettabile

Dromedario fuori dallo stadio, LAV: E’ inaccettabile
Il dromedario fuori dallo stadio

Ieri in occasione dell’incontro di Serie B tra Genoa e Bari, per festeggiare il ritorno del Genoa in Serie A e per schernire la Sampdoria che retrocede e ha diverse problematiche societarie, i tifosi si sono organizzati portando davanti allo stadio un dromedario con tanto di finto emiro.

La LAV, Lega Anti Vivisezione Celebrazioni non ci sta e, seppur ammettendo che “quando c’è di mezzo lo sport, il calcio in particolare”, ci possono essere degli eccessi, critica quanto avvenuto.

“I festeggiamenti – scrive la LAV in una nota – non devono comunque essere una giustificazione per comportamenti barbari e per la tortura di poveri animali. E’ assurdo utilizzare un animale e trasformarlo in un oggetto da esibire senza tener conto che si tratta di un essere vivente con le sue peculiarità ed esigenze. L’animale è stato portato, senza nessuna autorizzazione da Comune, da ASL o Forze dell’Ordine, in una situazione completamente incompatibile con le sue necessità etologiche ed ha dimostrato da subito segni di disagio.”

“E’ inammissibile trattare in questo modo gli animali – dichiara Daniela Filippi responsabile Lav – si tratta di un fatto molto grave per cui presenteremo denuncia alle autorità e che non intendiamo assolutamente tollerare e lasciare impunito.”

Quanto accaduto evidenzia come creatività e fantasia se utilizzate in eccesso e fuori luogo possono arrecare danni a esseri viventi. “Banalizzare e sfruttare gli animali gettandoli nel caos dei festeggiamenti è inaccettabile – prosegue Filippi – Il dromedario presentava chiari sintomi di stress impaurito in mezzo alla folla tra urla e schiamazzi, colpito da flash e dalle esplosioni delle bombe carta che sono state sparate dalla conclusione della partita fino a tarda notte”.“Bisogna comprendere che non è più tempo di fare spettacolo senza considerare la paura e la sofferenza degli animali. Ci auguriamo che per i responsabili vengano previste pene severissime e che non si ripresenti mai più nella nostra città una situazione di questo genere.”