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Ammazzato di botte perché scambiato per pedofilo, il 19enne arrestato: sono pentito

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Tribunale di Genova (foto d'archivio)

Ha detto di essere “dispiaciuto e pentito” per quanto successo e di avere avuto un ruolo più marginale, che i suoi colpi erano stati “meno violenti”.

È la sintesi dell’interrogatorio di garanzia di Daniel Borsi, lo studente genovese di 19 anni, arrestato ai domiciliari da giovedì scorso, per l’omicidio preterintenzionale di un 51enne genovese.

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La vittima era stata ammazzata di botte, perchè ritenuta un pedofilo, da Borsi e da un 17enne genovese.

Il 51enne era morto un mese e mezzo dopo in ospedale a causa delle gravissime lesioni subìte.

Il 19enne, difeso dagli avvocati Simone Vernazza e Matteo Mezzapesa, ha parlato per mezz’ora davanti al gip: ha ammesso di avere preso parte al pestaggio, ma ha raccontato di avere avuto un ruolo marginale rispetto al minorenne.

Borsi resterà comunque agli arresti domiciliari. I suoi legali al momento non hanno chiesto alcuna revoca o attenuazione della misura cautelare.

Prima dell’interrogatorio di garanzia, i carabinieri hanno depositato al pubblico ministero una nuova informativa con le testimonianze di altri giovani che avevano assistito alle inaudite violenze.

Gli investigatori hanno accertato che il 51enne non era un pedofilo.