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Altro che imparziali, pro migranti e a fianco dei Centri sociali: bufera sui magistrati

Pro migranti e militante, giudice Iolanda Apostolico nel 2018 protesta contro la Polizia a fianco di estremisti di sinistra

Altro che imparziali. Il vicepremier Matteo Salvini oggi ha pubblicato su Twitter/X un illuminante video che ha fatto scoppiare la polemica sulla categoria dei magistrati pro migranti e militanti di sinistra.

Nelle immagini del filmato del 2018 si vede chiaramente la giudice di Catania Iolanda Apostolico, con il marito, al fianco degli estremisti dei  Centro sociali e di altri manifestanti di sinistra che protestano per il caso della Nave Diciotti.

La giudice siciliana l’altro giorno ha annullato il trattenimento di quattro giovani nordafricani nel Centro permanenza per il rimpatrio dei migranti di Pozzallo, sconfessando il decreto Cutro emanato dal Governo Meloni.

Non è tutto. Perché in queste ore è venuto fuori che la magistrata militante appare schierata pure contro l’idea della “Difesa è sempre legittima” avendo condannato un orefice siciliano, che aveva reagito per difendere se stesso e sua moglie da tre banditi, addirittura a ben tredici anni di reclusione.  (https://www.liberoquotidiano.it/news/giustizia/37097766/iolanda-apostolico-chi-condanno-13-anni-carcere.html).

I responsabili dell’Associazione nazionale magistrati, il “sindacato” delle toghe, hanno subito espresso “preoccupazione per la tendenza a scandagliare la vita privata dei magistrati, piuttosto che criticare nel merito i loro provvedimenti”.

La magistrata pro migranti e militante, invece, si è trincerata in un imbarazzante silenzio: “Sono al lavoro e non posso parlare”.

La donna, riconosciuta dal deputato siciliano della Lega Anastasio Carrà, nel filmato è tra il cordone della polizia e i manifestanti, che insultano, inveiscono e aggrediscono verbalmente gli agenti chiamandoli perfino “animali” e “assaassini”.

Stasera i magistrati sono finiti nella bufera sia sul web sia in Tv, dove nei vari Tg e Talk Show la domanda principale è stata: “La presenza di un magistrato tra le fila di estremisti di sinistra e pro migranti è garanzia della terzietà che un giudice deve assicurare?”.

Intanto, due interrogazioni al ministro della Giustizia Carlo Nordio sono già state presentate dai parlamentari della Lega e da quelli di FdI.

Per l’imparzialità dei magistrati si è schierato pure Matteo Renzi, pur non condividendo la politica del Governo Meloni sull’immigrazione: “Trovo scandaloso che un magistrato vada in piazza. Se vuoi fare politica, non fai il magistrato”.

Per la Lega “devono essere preoccupati i 58 milioni e 851mila italiani che possono essere giudicati da toghe la cui terzietà e imparzialità sono gravemente compromesse dal caso Apostolico”.

Sul caso si divide ancora il Consiglio superiore della magisttratura.

Il consigliere Roberto Fontana, tra i promotori della pratica a tutela della giudice Apostolico, ha sostanzialmente tentato di gettare del fumo sul caso: “I provvedimenti dei giudici possono essere criticati, ma spostare l’attenzione sulla vita del magistrato e le sue eventuali attività esterne a quella giudiziaria è un modo per eludere il confronto sul merito del provvedimento e un tentativo di delegittimare l’attività giurisdizionale”.

Sul fronte opposto e garante del diritto degli italiani ad avere magistrati imparziali è il laico di FI Enrico Aimi, presidente della Commissione che dovrà esprimersi su quella pratica: “I giudici devono essere come ‘la moglie di Cesare’, cioè non solo essere, ma anche apparire imparziali”.

D’altronde, così come prevede la Costituzione e il normale buonsenso.