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Ad Andora Roberto Soldatini: il violoncellista che vive in barca

Scrittore e velista solitario Soldatini è Direttore d'Orchestra e vive sei mesi l'anno in barca. Lo abbiamo incontrato ad Andora in occasione della annuale e stupenda kermesse culturale "Porto sotto le stelle"

Roberto Soldatini

E’ attore e musicista, velista e scrittore, vincitore di premi letterari e violoncellista di fama, appassionato del mare e navigatore solitario, direttore d’orchestra e grande affabulatore: Roberto Soldatini vive dal 2011 nella sua barca a vela, un Moody 44, alternando sei mesi di navigazione in solitario a sei mesi ormeggiato in porto a Trani, a svernare.

L’occasione per conoscere questo lupo di mare ci è stata regalata dall’AMA e dal Comune di Andora nell’ambito della manifestazione “Porto sotto le stelle” che ad ogni nuova edizione raccoglie sempre più consensi di pubblico e critica.

Soldatini, che è impegnato su più fronti per la tutela dell’ambiente ed è testimonial di Sea Shepherd, prima di suonare per il pubblico andorese nella banchina centrale del Porto di Andora nel concerto-spettacolo “La Musica del Mare”, è stato intervistato dalla nostra collega giornalista Monica Napoletano, Ufficio stampa del Comune di Andora.

Nel corso della serata ha presentato il suo ultimo libro “Vivere in barca”. “Nella serata spettacolo – ci spiega la Napoletano- Soldatini, ha alternato brani per violoncello solo a brani in cui ha suonato e recitato contemporaneamente, unico al mondo. Si tratta di un lavoro che rappresenta la prosecuzione della sperimentazione che aveva cominciato con il grande regista-attore Leo De Berardinis.

I testi non vengono semplicemente letti con un accompagnamento musicale: i ritmi e le melodie della voce sono scritte in partitura insieme alla parte del violoncello.

Per lo spettatore la splendida serata andorese è stata una opportunità di vivere una rotta immaginaria attraverso scene mitiche della letteratura di mare, da quella classica a quella moderna, da Jules Verne a Jacques Brel, da Björn Larsson a Roberto Soldatini stesso”.
CLAUDIO ALMANZI