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A 14 anni morto in canoa nell’acqua gelida. Medico legale: lasciato lì per un’ora

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Intervento dei vigili del fuoco (immagine di repertorio)

Andrea De Mattei, il 14enne rimasto incastrato con la sua canoa sotto il ponte della Maddalena a Chiavari lo scorso gennaio, è stato stroncato da “morte cerebrale conseguente a stato post anossico irreversibile secondario ad arresto cardiaco ipotermico”.

Lo ha dichiarato il medico legale Francesca Fossati che nei giorni scorsi ha depositato la consulenza medico-legale sul caso.

Adesso la Procura genovese dovrà capire se lo studente poteva essere salvato da un intervento tempestivo dei soccorritori e degli istruttori. Per questo non è escluso che il pm possa chiedere un’ulteriore consulenza tecnica.

“Il giovane De Mattei – si legge nella perizia – stazionava nelle fredde acque del fiume per un tempo sufficiente a determinare ipotermia. Il ragazzo permaneva in acqua fredda per un tempo certo di 60 minuti e stimato di 90 minuti”.

Il pm ha indagato il legale rappresentante della società di canoa, tre istruttori e quattro vigili del fuoco, due sommozzatori e due della squadra di terra di Chiavari.

Il 14enne era rimasto in acqua per oltre un’ora sorretto da uno degli allenatori nel tentativo di liberarlo da un tronco d’albero. Quando era stato liberato era andato in arresto cardiaco. Era stato trasportato al Gaslini in condizioni disperate ed era morto dopo alcuni giorni.

“La consulenza tecnica medico legale ha accertato che il fattore tempo nel salvare Andrea ha avuto un ruolo fondamentale per la morte da ipotermia. Noi – ha riferito l’avvocata Rachele De Stefanis che assiste la famiglia del ragazzo – siamo certi di questo e siamo andati oltre, depositando una consulenza tecnica che ha consentito di accertare l’inadeguatezza tecnica delle manovre di soccorso e dell’intervento operato dai vigili del fuoco”.

Secondo il medico legale “la catena di soccorso, dalla prima valutazione del medico del 118 alle cure prestate presso l’Istituto Giannina Gaslini, è stata tempestiva, le terapie somministrate adeguate e le condotte messe in atto dai sanitari corrette e conformi alle linee guida e alle buone pratiche mediche”.