Nell’ambito dei compiti di coordinamento delle attività di ricerca e soccorso in mare, la Direzione Marittima-Guardia Costiera di Genova oggi ha organizzato l’esercitazione complessa denominata “SEASUBSAREX 2025”, che vede coinvolta la nave passeggeri Costa Smeralda, di bandiera italiana, grazie alla collaborazione della Compagnia di navigazione Costa Crociere.
L’esercitazione, pianificata in notturna nelle acque antistanti il Compartimento Marittimo di Savona, a circa 7 miglia nautiche dalla costa, prevede la simulazione di un’evacuazione medica massiva di 32 persone (4 manichini e 28 figuranti) da realizzarsi tramite le unità navali search and rescue (SAR) della Guardia Costiera, di stanza nei porti di Savona, Genova ed Imperia, oltre che di un elicottero della base aerea della Guardia Costiera di Sarzana.
Saranno impegnate nell’esercitazioni anche unità navali concorrenti rese disponibili dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Savona.
Nello scenario definito per l’esercitazione, Costa Smeralda, partita dal Porto di Genova con destinazione Marsiglia, all’altezza del porto di Savona attiva la richiesta di evacuazione medica (in gergo tecnico chiamata MEDEVAC) di 32 persone infortunate a bordo, chiamando direttamente la Centrale operativa della Guardia Costiera a Roma.
I militari, dopo il parere positivo del Centro Internazionale Radio Medico (CIRM) che viene sempre contattato preventivamente per la valutazione tecnico-sanitaria dei pazienti, avviano la macchina dei soccorsi, che vengono coordinati dalla Sala operativa della Direzione Marittima-Guardia Costiera di Genova, responsabile per l’area del Mar Ligure quale Centro Secondario di Soccorso Marittimo.
Gli infortunati, sbarcati con le motovedette e l’elicottero dalla nave, saranno successivamente condotti nel porto di Savona, quale sorgitore attrezzato più vicino all’emergenza, dove sarà attivata la macchina dei soccorsi di terra secondo le vigenti pianificazioni di protezione civile redatte dalla competente locale Prefettura.
Le procedure prevedono anche l’allestimento urgente di un posto medico avanzato (PMA) nel Terminal 2 del porto, a cura del Servizio Sanitario del 118.
All’esercitazione prenderanno parte anche i volontari della Croce Rossa Italiana, con proprio personale medico e paramedico, gli operatori polivalenti di salvataggio in acqua (OPSA) e figuranti/truccatore, del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta), con proprio personale medico e paramedico imbarcato sulle unità navali operanti, e della Guardia Costiera Ausiliaria, in ausilio alle operazioni portuali collegate.
Lo scenario simulato è considerato estremamente complesso per l’alto numero di persone da soccorrere, l’importante distanza dalla costa (quasi quindici chilometri) e la necessità di intervenire nel più breve tempo possibile, prevedendo l’impiego complessivo di 5 unità navali e 1 elicottero che, in mare aperto, dovranno accostarsi ad una nave di oltre 330 metri di lunghezza per permettere il trasbordo in sicurezza dei simulati malcapitati.
L’obiettivo dell’esercitazione è quello di testare l’efficienza delle operazioni di ricerca e soccorso in termini di coordinamento dei mezzi partecipanti, e di sinergia e cooperazione tra tutti gli assetti, pubblici e privati, coinvolti.




















































