Il riconoscimento del Comitato Nobel a Oslo per l’oppositrice al regime comunista di Maduro
Il Comitato per il Nobel di Oslo ha assegnato il Premio Nobel per la Pace 2025 a María Corina Machado, leader dell’opposizione al regime autoritario di Nicolás Maduro in Venezuela. Il riconoscimento arriva per “il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici per il popolo venezuelano e per la sua lotta per ottenere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia”.
Il comitato norvegese ha sottolineato la capacità di Machado di unificare le forze dell’opposizione, storicamente divise, diventando la principale voce per la libertà e la giustizia in un Paese che da anni vive una grave crisi politica, economica e umanitaria.
Chi è María Corina Machado, la “signora d’acciaio” del Venezuela
Ingegnere di 58 anni, María Corina Machado è fondatrice del partito Vente Venezuela, nato nel 2012 per promuovere valori liberali e democratici. È conosciuta nel Paese come la dama de acero, la “signora d’acciaio”, per la fermezza e il coraggio con cui ha affrontato il regime chavista.
Nel 2018 era già stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne più influenti al mondo. La sua ascesa politica si è consolidata nel 2023, quando vinse con oltre il 90% delle preferenze le primarie dell’opposizione in vista delle presidenziali del 2024. Tuttavia, il governo di Maduro le impedì di candidarsi con una condanna politica che la esclude dagli incarichi pubblici per 15 anni.
A gennaio 2025 Machado fu arrestata e poi rilasciata, e da allora vive in clandestinità, costretta a nascondersi a causa delle continue minacce e persecuzioni. Nonostante questo, è rimasta un punto di riferimento per milioni di venezuelani che chiedono libere elezioni e una democrazia reale.
Un simbolo della lotta democratica contro il regime di Maduro
Negli ultimi anni, Machado ha guidato l’opposizione al regime denunciando le elezioni truccate del 2024, che avevano visto Maduro autoproclamarsi vincitore senza diffondere risultati verificabili. Dopo i presunti brogli, la leader venezuelana invitò i cittadini a boicottare le elezioni parlamentari del 2025, caratterizzate da un’affluenza ai minimi storici.
La sua determinazione e la visione di un Venezuela libero l’hanno resa un simbolo internazionale della resistenza pacifica contro i regimi autoritari. Il premio di Oslo rappresenta un riconoscimento non solo personale, ma anche per tutti coloro che nel Paese lottano per la democrazia, spesso a rischio della propria vita.
Il contesto del Nobel per la Pace 2025
Il Premio Nobel per la Pace, assegnato per la prima volta nel 1901, è l’unico dei riconoscimenti di Alfred Nobel a essere conferito in Norvegia e non in Svezia. Nel 2025, il comitato ha ricevuto 338 candidature, tra cui 244 persone e 94 organizzazioni.
Il premio, che in passato ha celebrato personalità come Nelson Mandela, Malala Yousafzai e l’Unione Europea, quest’anno si concentra sul coraggio civile e sulla difesa dei diritti democratici.
Nonostante le aspettative di figure come Donald Trump, che aveva dichiarato di “meritare” il riconoscimento per aver risolto “otto guerre”, il comitato ha scelto di valorizzare una figura che incarna la lotta pacifica e la libertà.
Nel 2024 il premio era andato all’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo, impegnata nella campagna mondiale per la messa al bando delle armi nucleari.
Un messaggio di speranza per il Venezuela e per il mondo
Il Nobel per la Pace a María Corina Machado è un segnale forte lanciato dalla comunità internazionale: la democrazia, anche sotto la repressione, non si arrende. Con questo premio, Oslo riconosce la resilienza di una donna che ha scelto la via della non violenza per difendere la libertà del suo Paese, trasformandosi in un faro di speranza per il Venezuela e per tutti coloro che credono nella forza del cambiamento pacifico.
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