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Genova, occupato l’istituto Calvino: studenti in mobilitazione a sostegno della Flotilla per Gaza

Nuova occupazione studentesca a Genova

Dopo i casi già registrati in altre scuole della città, anche l’istituto Calvino di via Borzoli è stato occupato dagli studenti in segno di sostegno alla Global Sumud Flotilla e alla popolazione di Gaza. La decisione è arrivata al termine di un’assemblea straordinaria che ha visto la partecipazione di centinaia di ragazzi. Lo slogan scelto dagli occupanti è “blocchiamo tutto”, a conferma della volontà di unire la mobilitazione studentesca a quella più ampia che in queste settimane si è sviluppata in Italia.

Le motivazioni degli studenti

In un comunicato diffuso subito dopo l’occupazione, gli studenti del Calvino hanno spiegato le ragioni della loro protesta. «La missione della Flotilla – si legge nella nota – dimostra che solo grazie all’impegno attivo di studenti, lavoratori e cittadini si può colmare il vuoto lasciato dalle classi dirigenti». Già nei giorni scorsi, ricordano i ragazzi, era stata avviata una raccolta firme in diverse scuole italiane con una mozione volta a chiedere alle istituzioni di esporsi pubblicamente contro il sionismo e in favore della missione umanitaria.

Solidarietà alla Flotilla e alla Palestina

Gli studenti sottolineano che l’occupazione dell’istituto rappresenta «un altro miglio percorso dall’equipaggio di terra», ossia da chi, rimanendo nelle città, continua a sostenere la navigazione della Flotilla verso Gaza nel tentativo di rompere il blocco navale imposto da Israele. L’iniziativa segue quelle già messe in atto da altre scuole genovesi, tra cui il Rossellini, il Cavour e il Klee, e si inserisce in un percorso di mobilitazione che gli stessi ragazzi definiscono come «un baluardo di solidarietà alla Palestina».

La rete delle occupazioni a Genova

L’azione al Calvino non è un episodio isolato. A Genova, infatti, si è sviluppata nelle ultime settimane una rete di occupazioni scolastiche e universitarie che si affianca alle mobilitazioni dei portuali e dei lavoratori. Il riferimento degli studenti è al blocco del 22 settembre, quando diverse categorie hanno paralizzato per alcune ore l’attività cittadina in segno di vicinanza alla missione umanitaria.

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