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247° Fiamme Gialle, il bilancio operativo del Comandante Massino

Un momento della celebrazione dell'anniversario in via Nizza a Genova

Generale Massino: Un anno pieno di sfide a causa della pandemia

A Genova le celebrazioni per il 247° anniversario della fondazione delle Fiamme Gialle sono iniziate presso il Cimitero Monumentale di Staglieno, alla presenza del Comandante Regionale, Generale di Brigata Rosario Massino per onorare i caduti della Guardia di Finanza, con la deposizione di una corona di alloro sulla Stele del Corpo.

La cerimonia per il 247° del Corpo

Subito dopo presso la sede del Comando Regionale Liguria di via Nizza, si è svolta una breve cerimonia, nel rispetto delle misure di contenimento della pandemia, che ha visto la partecipazione delle Autorità regionali e cittadine, nel corso della quale è stata data lettura del messaggio augurante la quale è stato letto il messaggio augurale del Presidente della Repubblica e del Comandante Generale del Corpo.

La giornata è stata anche l’occasione per stilare il bilancio di un anno di attività in Liguria delle Fiamme Gialle, un anno che, come ha spiegato il Comandante Massino, è stato “pieno di sfide a causa della pandemia.”. “Abbiamo fatto scelte coraggiosissime, sospeso attività consuete che non erano indispensabili ed attivato altre  quali la protezione della cittadinanza per il Covid 19 in pieno coordinamento con i Prefetti per assicurare prontezza e coordinamento. Per questo abbiamo interpretato i nostri nuovi compiti con spirito di sacrificio a tutela dei cittadini.”

Da sx il Colonnello Italo Spalvieri, Generale di Brigata Raffaele Ditroia, Generale di Brigata Rosario Massino, il Generale di Brigata Vincenzo Tomei e il Colonnello Andrea Fiducia

“Il nostro lavoro è cambiato – ha aggiunto il comandante – perché, oltre alle opere di protezione della cittadinanza, abbiamo dovuto tutelare la legalità con un impegno ancor più amplificato nell’attuale contesto pandemico.”… “Mentre tutti erano nelle case, i nostri uomini erano in strada o per mare o in cielo, ad affrontare l’impatto della pandemia e molte volte costretti a non rispettare il distanziamento.”

Diverse le operazioni e le indagini effettuate dalle Fiamme Gialle in Liguria. Tra queste spiccano senz’altro quelle sul crollo del Ponte Morandi, l’evasione di IVA di Booking.com, ma anche alcune operazioni di spaccio di droga con il sequestro di quasi 15 quintali di sostanze stupefacenti in diverse operazioni, tra le quali l’Operazione Pellerossa a Savona, l’Operazione Samba a Genova e il sequestro dello yacht Blanca alla Marina di Sestri.

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Il bilancio operativo delle Fiamme Gialle in Liguria nel 2020

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza della Liguria ha eseguito 40.000 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 14.196 interventi ispettivi e 1.143 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

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Lotta all’evasione e alle frodi fiscali

Sono stati effettuati interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale.

Nel 2020 sono stati scoperti 218 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 704 lavoratori in “nero” o irregolari.

Sono state eseguite, inoltre, 179 indagini delegate dalla magistratura, che hanno portato alla denuncia di 188 soggetti, di cui 23 arrestati, per aver commesso 171 reati fiscali.

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 22 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 115 milioni di euro.

Sono 11 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazione dei prezzi di trasferimenti, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.

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Ammontano, invece, a 233 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono state sequestrate 27 tonnellate di prodotti energetici.

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Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 101 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia.

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In crescita il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con circa 14 tonnellate di tabacchi lavorati esteri sequestrati; 17 i soggetti denunciati.

I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 20.000 euro e di denunciare 4 soggetti.

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Gli illeciti in materia di spesa pubblica

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

499 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 95 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 18 deleghe svolte con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti della Liguria in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 2,6 milioni di euro, mentre si attestano su 1 milione di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 233.

Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello regionale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per 8.400 euro.

Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 2,6 milioni di euro.

Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni 33 milioni di euro, a carico di 270 soggetti.

Il Generale Vincenzo Tomei

“Fondamentale, proprio per le truffe intracomunitarie – ha spiegato il Generale Tomei – è stata l’istituzione del PED, Procuratore Europeo Delegato) che per la Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta, ha sede a Torino che potrà intervenire per operazioni sopra i 10 milioni di euro. Tale procuratore potrà dialogare direttamente con il suo omologo dell’altro Paese europeo coinvolto, bypassando diversi ostacoli per raggiungere più velocemente l’obbiettivo”.

In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 324 interventi, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti di circa 1 milione di euro.

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Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per 193.000 di euro.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”.

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Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 790 mila euro indebitamente percepiti e circa 178 mila euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 182 soggetti.

La Pineta di Arenzano (immagine di repertorio)

In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i Reparti della Liguria hanno portato a termine 14 interventi.

In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati per oltre 19 milioni di euro), a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità Giudiziarie penali quanto di quelle contabili.

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Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a 12 milioni di euro: di questi ultimi, oltre 3 milioni di euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria.

Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 23, di cui 3 tratte in arresto.

Nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di oltre 630 mila euro.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 14 milioni di euro a seguito di 30 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 69 sono le persone denunciate, di cui 5 tratte in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a oltre 62 milioni di euro.

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Con riguardo alla prevenzione, le Fiamme Gialle hanno ricevuto ed approfondito ben 833 segnalazioni di operazioni sospette.

Sono stati, poi, eseguiti ai confini terrestri e marittimi 229 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per oltre 2,2 milioni euro e l’accertamento di 46 violazioni.

Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a oltre 5,5 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di 26 milioni di euro.

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Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro le Fiamme Gialle hanno denunciato 30 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 45 mila euro.

Applicazione delle Fiamme Gialle della normativa antimafia

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 67 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di 92.150 euro. Ammonta, invece, a 30,6 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

Il sequestro di una discarica ad opera della GdF (immagine di repertorio)

Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 30 milioni di euro.

Sono stati eseguiti, poi, 1.382 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (1.373) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

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In tali ambiti, le Fiamme Gialle della Liguria hanno effettuato 158 interventi e dato esecuzione a 115 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 13 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Sono stati segnalati alle Procure della Repubblica n. 42 soggetti.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale contesto, sono stati denunciati 57 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, segnalati amministrativamente 5 soggetti e sottoposti a sequestro circa 15 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale e 4.697 di confezioni di igienizzanti, venduti come disinfettanti.

Il sequestro degli alimenti ad opera della GdF

Le Fiamme Gialle hanno segnalato 30 soggetti all’Autorità Giudiziaria per manovre speculative su merci e sono stati sequestrati 2,4 milioni di beni.

Il controllo del Mare

Il Decreto Legislativo n. 177 del 2016 e il Decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017 hanno individuato la Guardia di Finanza come unica Forza di polizia responsabile dei servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino.

Una motovedetta della Gdf

Il controllo del territorio del mare per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra le diverse componenti operative del Corpo.

Nel settore del contrasto ai traffici illeciti, il Corpo sta concentrando i propri sforzi operativi nei tratti di mare maggiormente minacciati dai fenomeni illegali.

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Nella decorsa annualità la Guardia di Finanza della Liguria ha sequestrato complessivamente di circa 1,8 tonnellate di sostanze stupefacente, arrestando 50 soggetti e sequestrando 17 mezzi utilizzati per il traffico.

Il Colonnello Italo Spalvieri, comandante del Roan (Reparto aereo-navale)

Le Fiamme Gialle del ROAN, reparto Aeronavale

Il Reparto Operativo Aeronavale di Genova, nel 2020, ha svolto 1.180 servizi di pattugliamento, con i mezzi aerei e navali in dotazione nelle acque antistanti il litorale della regione e nell’alto mare, nel corso dei quali ha effettuato:

760 controlli con il riscontro di 78 irregolarità e la contestazione di violazioni amministrative per l’importo di 33.688 euro.

Elicottero Guardia di Finanza (foto di repertorio fb)

833 missioni navali e 81 ricognizioni aeree finalizzate ad assicurare servizio di ordine e sicurezza pubblica in mare.

Prosegue la quotidiana azione di soccorso della componente specialista della Guardia di Finanza, impegnata nella salvaguardia della vita umana in ogni ambiente e contesto.

“Abbiamo operato – ha spiegato il Colonnello Italo Spalvieri, comandante del ROAN – su tutta la Liguria, h24. Impiegando i nostri mezzi via cielo di stanza presso l’aeroporto di Genova e via mare col presenza su tutta la costa”.

A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo 40.000 controlli, che hanno consentito di sanzionare 829 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 208 responsabili.

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