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Coca: Operazione Pellerossa, stato di fermo per Gaetano Nappo

Coca: Operazione Pellerossa, stato di fermo per Gaetano Nappo

Stava per recarsi all’estero. E’ indiziato per aver organizzato lo stoccaggio e il recupero di consistenti quantitativi di cocaina nell’area portuale di Vado Ligure.

Savona. Su disposizione del  pubblico ministero Chiara Venturi la Guardia di Finanza ha notificato un decreto di fermo nei confronti di Gaetano Nappo presso la casa circondariale di Cuneo. Il fermo si è reso necessario perché l’uomo era in procinto di recarsi all’estero e rendersi così latitante.

L’uomo è gravemente indiziato per aver organizzato lo stoccaggio e il recupero di consistenti quantitativi di cocaina, provenienti dall’estero, all’interno dell’area portuale di Vado Ligure.

L’atto costituisce la conclusione dell’ampia e articolata indagine denominata “Operazione Pellerossa”, coordinata dalla Procura della Repubblica e svolta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza.

Nel corso dell’indagine sono state arrestate altre quattro persone, coinvolte a vario titolo nelle operazioni di recupero e trasporto della droga. Avvalendosi del’aiuto dei complici, arrestati in flagranza, Nappo ha organizzato e diretto l’attività di recupero di diversi quantitativi di stupefacente a bordo di motonavi dirette al porto di Vado Ligure, occultati all’interno di container frigo depositati presso l’area portuale.

Una volta saputo dell’arrivo della merce, gli indagati hanno provveduto a scaricarla e recuperarla per poi rivenderla.

In primavera erano stati arrestati Cristian Abate, Alfredo Mazza, Alessandro Nappo e Andrea Chimenzo mentre eseguivano il trasporto di decine di chili di droga.

I successivi riscontri investigativi sono stati acquisiti grazie al costante e approfondito impegno della PG operante, che ha svolto complesse ricostruzioni delle memorie dei supporti informatici sequestrati, nonché grazie alla costante attività di monitoraggio del territorio e alla delicata analisi delle telecamere di videosorveglianza.

Di grande interesse sono stati inoltre i riscontri forniti dal materiale sequestrato e l’esito delle diverse perquisizioni effettuate sia durante gli arresti sia successivamente nell’arco dell’intera indagine.

Nel corso delle indagini, iniziate a dicembre 2019, i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza hanno sequestrato complessivamente ben 250 kg di cocaina, confezionata in panetti recanti l’effige distintiva di un capo tribù “pellerossa” per un valore di mercato che si aggira sui 40 milioni €.

Le indagini, particolarmente complesse e tecnicamente sofisticate, hanno ricostruito traffici pregressi per ulteriori 165 kg di cocaina da luglio 2019. Durante le attività di perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati circa 100mila € in contanti, un centinaio di cellulari e due auto. Il porto di Vado Ligure, dopo i numerosi sequestri degli ultimi anni, si conferma quindi importante crocevia di rilevanti interessi illeciti e fondamentale snodo logistico per gli asset criminali del nord Italia.