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Storia della focaccia di Recco, dalle Crociate all’ IGP Europea

Storia della focaccia di Recco, dalle crociate all’ IGP europeo
Storia della focaccia di Recco, dalle Crociate all’ IGP europeo

La storia della focaccia di Recco, dalle Crociate al riconoscimento IGP della Commissione Europea.

La focaccia col formaggio di Recco ha radici antichissime. Si narra che questo piatto, composto da due sottili sfoglie di pasta con l’aggiunta di formaggio, esisteva già all’epoca della terza Crociata. Citiamo gli scritti trovati: “Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli accoglieva i Crociati liguri per un solenne Te Deum prima della partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni bendidio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa”, cioè la focaccia col formaggio…. 

Continuando nella storia, scopriamo che per sfuggire alle incursioni dei saraceni e alle loro devastanti invasioni, la popolazione recchese si rifugiava nell’immediato entroterra di Recco. Gli sfollati grazie alla disponibilità di olio, formaggi e farina, cuocevano la pasta ripiena di formaggio su una pietra d’ardesia coperta. Venne così “ideato” quel prodotto gastronomico che oggi conosciamo come “Focaccia col Formaggio di Recco”. 

Sul finire dell’ottocento quando Recco contava circa 3 mila abitanti, ritroviamo la “Focaccia col Formaggio” nei cinque forni cittadini che vivevano vendendo esclusivamente le focacce liguri. Un forno di quell’era, rinnovato nel suo insieme, esiste ancor oggi. Alla fine dell’800 a Recco aprirono le prime trattorie con cucina, ed a quei tempi, la “Focaccia col Formaggio” veniva proposta unicamente nel periodo di celebrazione dei morti. 

Recco, negli anni ’30 era un centro storico, caratterizzato dall’architettura tipica dei borghi liguri.

Purtroppo durante il secondo conflitto mondiale Recco, a causa di ripetute incursioni aeree, ben 27 bombardamenti, subì devastazioni e lutti. Oltre il 90% del suo territorio scomparve. Fu la fine di un paese! Il motivo di questo sfacelo? Abbattere il ponte ferroviario che ancor oggi sovrasta la città. Per meglio descrivare tale disastro si può fare un raffronto osservando le foto della città prima e dopo i bombardamenti. Le foto sono esposte nelle rampe di scale che congiungono tra loro i piani dell’edifico comunale. Osservando queste foto ci si rende conto della brutale devastazione. 

Alla fine delle guerra il paese era impoverito e privo delle tipiche caratteristiche degli antichi borghi marinari liguri, conservate nel tempo. I recchesi, senza casa e depauperati delle loro attività, con l’orgoglio e la tenacia del popolo ligure, pensando ai loro antenati, fecero tesoro della l’innata capacità di trasformare i prodotti della terra e del mare in fonte di redditività.

Iniziò così la ricostruzione di Recco che avvenne seguendo i canoni edili di allora. Crearono, una tradizione quasi “leggendaria” della gastronomia! Nacque un vero e proprio filone d’imprenditoria che ancora oggi risulta trainante, e che ha decretato alla propria città l’indiscusso titolo di “Capitale Gastronomica della Liguria”. 

La focaccia col formaggio fu l’emblema e il suo sviluppo commerciale.

Grazie alla determinazione dei “Recchelini” che richiamarono nelle osterie e nei loro forni  il bel mondo d’inizio secolo, si diffuse in tutta l’Italia questo prodotto “principe” della gastronomia cittadina. Anziani “recchelini” di qualche ventennio fa’, raccontavano che l’Infanta di Spagna e Guglielmo Marconi, inventore della radio e i principi di comunicazione via radio, venivano appositamente a Recco per degustare la focaccia col formaggio. 

Tante lodi e consensi sono stati seguiti anche da molte deplorevoli imitazioni della focaccia. Questa egoistica e deprecabile imitazione ha sminuito il prodotto originario e confuso il consumatore. I produttori locali si sentivano defraudati delle loro tradizioni. Anche in questo caso, gli imprenditori recchesi reagirono dando vita ad un consorzio. E’ stato chiesto ed ottenuto l’intervento delle Istituzioni iniziando dal Comune di Recco, poi Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova per difendere il nome del proprio prodotto bandiera.

Con le dovute documentazioni e motivazioni è stata richiesto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta). Questa è una certificazione che identifica un prodotto originario di un luogo,  di una regione o di un paese alla cui origine geografica sono attribuibili una data qualità, la reputazione o altra caratteristica. Dopo un lungo percorso, definitivamente registrato nel gennaio 2015 dalla Commissione Europea, si rende omaggio alla storia della Focaccia col formaggio di Recco, indissolubilmente legata al territorio ed alla città di cui porta il nome. Antonio Bovetti