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Sciopero in porto per il Green pass, varco Etiopia bloccato

Il presidio a Ponte Etiopia

Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova ha dichiarato uno sciopero di 24 ore con blocchi nel porto di Genova contro le politiche sul lavoro del Governo Draghi e l’obbligo del Green pass per i lavoratori con presidio dal varco di ponte Etiopia.

Sciopero in porto per il green pass, varco Etiopia bloccato

Lo sciopero è iniziato con il primo turno di ieri sera. Questa mattina alle ore 6 sono iniziati i primi presidi e alle 8 il varco portuale di Ponte Etiopia a Genova era già bloccato.

Accesi diversi fumogeni, mentre diversi pneumatici sono stati incendiati.

Sciopero in porto per il green pass, varco Etiopia bloccato

Immediate anche le ripercussioni sulla viabilità cittadina con il ponente cittadino che è andato in tilt con lunghe code in lungomare Canepa e sulla Guido Rossa in direzione centro. Problemi di code anche all’altezza di genova Prà.

Alle ore 9 i portuali in sciopero si sono spostati davanti al Terminal Traghetti. Insieme a loro a manifestare i vari comitati No Green pass, in particolare Libera piazza Genova. Il presidio darà vita ad un corteo verso la sede di Confindustria Genova.

Presidio No green pass di Libera piazza Genova davanti alla Coop Dinegro

“Greenpass, una questione che non affronteremo solo il 15 ottobre. Risponderemo – si legge in una nota del Collettivo – al tentativo di imporre il greenpass nello stesso modo in cui rispondiamo ai continui attacchi ai diritti, alla sicurezza, ai salari dei lavoratori.

Il Green pass altro non è che un tentativo autoritario che il padronato usa per rendere i lavoratori ancora più sottomessi è sottoposti a una logica di dominio che nulla ha a che fare con la ‘sicurezza’.

Per chi come noi il porto lo lavora, spesso lo ama e talvolta lo odia, sa perfettamente che l’iper operatività del porto annullerà di fatto nel brevissimo periodo il dispositivo e che la ‘sicurezza’ di cui ha bisogno non si misura a colori verde o rosso!!!

il porto di Genova come tutti gli altri porti e comparti logistici ha vissuto questi due anni di pandemia in condizioni estreme e spesso pericolosamente contraddittorie…”

“Tra di noi – si legge in un posto su Facebook – ci sono tantissimi che si sono vaccinati, tanti che non si sono vaccinati. Abbiamo sofferto la pandemia come tutti, abbiamo visto soffrire parenti e amici. Non sottovalutiamo il dramma ma la questione per noi portuali, per i lavoratori è un altra.

Siamo stanchi di atti autoritari verso i lavoratori. Prima il Jobs act poi gli infami decreti sicurezza, i licenziamenti politici, l’attacco continuo al sindacalismo conflittuale, le inchieste giudiziarie, le morti sul lavoro, le prepotenze padronali, i traffici di armi…adesso il Green pass che è solo uno strumento in più dei padroni per dividere e colpire i lavoratori. Pensiamo che le pandemie vadano combattute con la sanità pubblica con il rispetto e l’attenzione per l ambiente, con la solidarietà, con il combattere il capitalismo.”