Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova ha dichiarato uno sciopero di 24 ore con blocchi nel porto di Genova contro le politiche sul lavoro del Governo Draghi e l’obbligo del Green pass per i lavoratori con presidio dal varco di ponte Etiopia.
![](https://www.ligurianotizie.it/wp-content/uploads/2021/10/porto-varco-etiopia.jpeg)
Lo sciopero è iniziato con il primo turno di ieri sera. Questa mattina alle ore 6 sono iniziati i primi presidi e alle 8 il varco portuale di Ponte Etiopia a Genova era già bloccato.
Accesi diversi fumogeni, mentre diversi pneumatici sono stati incendiati.
![](https://www.ligurianotizie.it/wp-content/uploads/2021/10/porto-varco-etiopia-4.jpeg)
Immediate anche le ripercussioni sulla viabilità cittadina con il ponente cittadino che è andato in tilt con lunghe code in lungomare Canepa e sulla Guido Rossa in direzione centro. Problemi di code anche all’altezza di genova Prà.
Alle ore 9 i portuali in sciopero si sono spostati davanti al Terminal Traghetti. Insieme a loro a manifestare i vari comitati No Green pass, in particolare Libera piazza Genova. Il presidio darà vita ad un corteo verso la sede di Confindustria Genova.
![](https://www.ligurianotizie.it/wp-content/uploads/2021/10/libera-piazza-manifestazione-porto-photo_2021-10-11_09-19-21-1.jpg)
“Greenpass, una questione che non affronteremo solo il 15 ottobre. Risponderemo – si legge in una nota del Collettivo – al tentativo di imporre il greenpass nello stesso modo in cui rispondiamo ai continui attacchi ai diritti, alla sicurezza, ai salari dei lavoratori.
Il Green pass altro non è che un tentativo autoritario che il padronato usa per rendere i lavoratori ancora più sottomessi è sottoposti a una logica di dominio che nulla ha a che fare con la ‘sicurezza’.
Per chi come noi il porto lo lavora, spesso lo ama e talvolta lo odia, sa perfettamente che l’iper operatività del porto annullerà di fatto nel brevissimo periodo il dispositivo e che la ‘sicurezza’ di cui ha bisogno non si misura a colori verde o rosso!!!
il porto di Genova come tutti gli altri porti e comparti logistici ha vissuto questi due anni di pandemia in condizioni estreme e spesso pericolosamente contraddittorie…”
“Tra di noi – si legge in un posto su Facebook – ci sono tantissimi che si sono vaccinati, tanti che non si sono vaccinati. Abbiamo sofferto la pandemia come tutti, abbiamo visto soffrire parenti e amici. Non sottovalutiamo il dramma ma la questione per noi portuali, per i lavoratori è un altra.
Siamo stanchi di atti autoritari verso i lavoratori. Prima il Jobs act poi gli infami decreti sicurezza, i licenziamenti politici, l’attacco continuo al sindacalismo conflittuale, le inchieste giudiziarie, le morti sul lavoro, le prepotenze padronali, i traffici di armi…adesso il Green pass che è solo uno strumento in più dei padroni per dividere e colpire i lavoratori. Pensiamo che le pandemie vadano combattute con la sanità pubblica con il rispetto e l’attenzione per l ambiente, con la solidarietà, con il combattere il capitalismo.”