Home Politica Politica Genova

Salis riconosce bimbi con due mamme, concepiti con Pma all’estero

Sindaca di Genova Silvia Salis

Ventidue mamme per 11 bimbi. Primi riconoscimenti ufficiali di figli nati da coppie di donne, concepiti all’estero con procreazione medicalmente assistita, registrati oggi dal Comune di Genova, con la firma della sindaca Silvia Salis. Si è trattato del primo atto politico con cerimonia ufficiale nel Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi. Un atto che in passato era stato negato dalla giunta Bucci di centrodestra.

“Oggi – ha riferito la sindaca Salis – Genova ha scritto una pagina di storia. Per la prima volta due madri sono state registrate all’anagrafe comunale è la fine di una contraddizione che finora riconosceva come genitrice solo la donna biologicamente legata alla propria figlia o al proprio figlio. Eravamo di fronte a un’esclusione ingiusta, come sancito dalla Corte Costituzionale”.

Salis ha aggiunto che “Genova è tra le prime grandi città italiane a riconoscere entrambe le madri sin dalla nascita, con la convinzione che non si tratti solo di un atto amministrativo, ma di una dichiarazione di civiltà. E’ lo Stato che si ricorda di essere laico, giusto, moderno”.

La sindaca ha risposto anche alle polemiche sollevate nelle scorse ore, via social network, dall’ex vicesindaco reggente Pietro Piciocchi: “A chi ha storto il naso rispondiamo che famiglia è dove si cresce insieme, dove si educa, dove si ama. Ogni famiglia deve avere la libertà di esistere, ogni bambino quella di essere riconosciuto. Dobbiamo avere la consapevolezza di vivere in uno Stato laico. La laicità non è una minaccia alla religione. È il suo presupposto.

Il mio impegno, da donna, è affinché tutte le donne possano decidere del proprio corpo, della propria vita e della propria famiglia. Non pretenderò mai che la mia fede diventi un obbligo per chi crede in altro. La laicità è l’unica forma di giustizia che garantisce davvero il diritto di tutti. A Genova i diritti non si misurano con l’orientamento sessuale”.

Per l’assessore comunale ai Servizi demografici e diritto di cittadinanza Emilio Robotti (Avs) “grazie alla Corte Costituzionale, finalmente sono state spazzate via tutte quelle posizioni ideologiche che non solo mortificavano il diritto delle coppie omogenitoriali a riconosciute genitori, ma impedivano soprattutto il pieno godimento dei propri diritti a bambini con due mamme”.

L’assessore di Avs non ha mancato di rimarcare che “l’amministrazione precedente ha condotto una vera e propria battaglia giudiziaria contro queste mamme e questi bambini, in base a posizioni ideologiche che la Corte Costituzionale ha sconfessato. È bello che uno dei primi atti della sindaca e di questa nuova amministrazione sia oggi quello di restituire a questi bambini un loro diritto”.