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Richiedenti asilo spacciano, ma non sfuggono al fiuto del cane poliziotto

Richiedenti asilo spacciano, ma non sfuggono al fiuto del cane poliziotto

L’impegno congiunto degli Agenti dell’Ufficio Generale Prevenzione e Soccorso Pubblico della Questura di Imperia e l’Unità Cinofila della Questura di Genova ha portato, nella giornata di ieri, alla denuncia di due richiedenti asilo per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

È già il secondo intervento di questo tipo effettuato in soli 15 giorni nell’ambito del progetto, fortemente voluto dal Questore di Imperia Cesare Capocasa, teso a intensificare i controlli per contrastare il degrado urbano.

Infatti appena pochi giorni fa, un nigeriano, sempre a seguito dei controlli effettuati con i cani antidroga, è stato arrestato e denunciato dalla Polizia di Stato per detenzione ai fini di spaccio perché deteneva ben 120 gr. di hashish unitamente a una cospicua somma di denaro di cui non era capace di giustificarne la provenienza.

Stavolta invece vittima dei nostri “amici a quattro zampe” addestrati a fiutare e trovare sostanza stupefacente è stato un africano, richiedente asilo, classe ’97.

Il soggetto, controllato dagli agenti, effettivamente aveva indosso un “grinter” (macina erba) utilizzato per il taglio di sostanze cannabinoidi, sul quale vi erano ancora presenti tracce di sostanza che il cane aveva fiutato.

L’atteggiamento nervoso e scontroso dell’extracomunitario ha insospettito gli agenti che decidono di proseguire il controllo all’interno della sua abitazione dove il cane antidroga si è diretto verso un comodino.

Anche stavolta il fiuto del cane non ha fallito: all’interno del mobile, occultato in un paio di scarpe, gli agenti hanno rinvenuto un sacchetto contenente 6 involucri contenenti sostanza del tipo marijuana, incartati e incellofanati pronti allo spaccio per un peso complessivo di quasi 18 grammi.

Inoltre veniva rinvenuto sempre nello stesso cassetto un sacchetto contenente una sostanza utilizzata per il taglio della cocaina e eroina indice che il soggetto potesse avere una vera e propria attività finalizzata al taglio e allo spaccio della droga.

Di fronte all’evidenza il soggetto non ha potuto addurre alcuna giustificazione.

Non paghi del risultato già ottenuto, gli agenti e l’unità cinofila continuavano i loro controlli recandosi nei pressi di un edifico ove era stato segnato un soggetto dedito allo spaccio.

In effetti all’arrivo dei poliziotti proprio il soggetto ricercato – poi identificato come un ragazzo nigeriano di appena 20 anni, richiedente asilo, viene notato dagli Agenti perché, in maniera repentina, gettava dal balcone un involucro, recuperato dagli agenti che si erano appostati sotto l’edificio.

Il cane antidroga, a conferma di quanto visivamente riscontrato dai poliziotti, indicava proprio il soggetto che aveva gettato l’involucro, dato che sulle mani erano presenti ancora tracce della sostanza contenuta nel predetto sacchetto. Si trattava di 22 grammi di marijuana. Nel portafogli del richiedete asilo venivano rinvenuti soldi in contanti, probabile provento dello spaccio, dei quali il soggetto non sapeva dare immediata giustificazione circa la loro provenienza.

Entrambi i soggetti venivano prontamente denunciati per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.