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Pronto soccorso genovesi in affanno, M5S: Bucci si assuma sue responsabilità

S. Martino, sopralluogo del capogruppo regionale M5S Stefano Giordano (foto d'archivio)

“Quello che si apre oggi è il riordino più incerto e precario del servizio sanitario regionale. È incredibile constatare come il ‘libro delle scuse’ sia ormai uno strumento quotidiano nella politica del presidente Marco Bucci e dei suoi sottoposti.

Stupisce assistere a un improvviso risveglio riguardo alla criticità delle aree di emergenza, non solo metropolitane.

Accorgersi solo oggi che qualcosa non funziona nei Pronto soccorso, è un’offesa nei confronti dei liguri, soprattutto di coloro che hanno dovuto attendere anche più di cinque giorni in corsia prima di essere accolti nei reparti”.

Lo ha dichiarato ieri il capogruppo regionale Stefano Giordano (M5S) attaccando la giunta Bucci e commentando gli interventi in merito ai Pronto soccorso genovesi in affanno.

“In questo scenario tragico – ha aggiunto Giordano – l’unica vera certezza è il ruolo insostituibile degli operatori sanitari, gli unici che avrebbero davvero titolo per parlare.

Eppure, ancora oggi, non è stata introdotta alcuna misura capace di mitigare il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, né è stato riconosciuto loro alcun sostegno economico.

Assolutamente inaccettabile scaricare sulle RSA le conseguenze di questo fallimento. Le strutture si ritrovano ad accogliere pazienti ‘modello Amazon’, trasferiti senza una reale stabilizzazione clinica. Questo comporta difficoltà enormi nel proseguire le cure, che richiederebbero prima di tutto esami diagnostici e un percorso dedicato inesistente.

Così facendo, i pazienti vengono abbandonati ai tempi incerti e inadeguati del CUP. Ricordiamo inoltre che nei weekend non sono presenti medici nelle RSA: un problema gravissimo che nessuno affronta.

Un quadro di questo tipo, in un Paese normale, porterebbe alle dimissioni immediate di qualsiasi giunta.

Il presidente Bucci, invece, scappa: questa mattina (ieri, ndr), ad esempio, era all’ospedale Galliera ma ha evitato accuratamente il Pronto soccorso, anche oggi in affanno con le ambulanze in attesa e decine di pazienti costretti a ore di calvario sulle barelle. Ribadiamo la necessità di una riforma sanitaria reale, capace di rispondere alle esigenze dei territori e di garantire ai cittadini un servizio pubblico efficiente.

Con il nostro esposto in Procura, abbiamo messo in evidenza l’inadeguatezza dei Pronto soccorso per colpa della politica che non agisce correttamente.

Confidiamo negli organi competenti affinché approfondiscano gli aspetti normativi, a partire dal D.Lgs. 81, per riportare urgentemente al centro del dibattito ciò che conta: condizioni di sicurezza, tutela dell’incolumità pubblica e reale prevenzione sanitaria”.

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