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Festival della parola 2018 di Chiavari: l’anno dell’Agorà

Chiavari: Festival della parola 2018: L’anno dell’Agorà

Parola d’ordine del Festival della parola 2018 di Chiavari: anticipare il futuro programma della kermesse che si terrà dal 31 maggio al 2 giugno. Così stamani gli organizzatori della manifestazione hanno spiegato il programma della quinta edizione del Festival della Parola, con ospiti di grande rilevanza.

Si incomincia il 31 maggio con la prima presentazione in Italia del libro “Perù aiutami tu – diario per viaggiatori solitari” di Vladimir Luxuria e in serata lo spettacolo “Esodo” di Simone Cristicchi. Il primo giugno, invece ci sarà lo spettacolo “Era d’ottobre” di Paolo Mieli sui cento anni dalla rivoluzione bolscevica, ma anche l’intervista live alla discussa dj Paola Maugeri, conosciuta per la stretta filosofia vegana.

Sabato 2 il debutto nazionale dello spettacolo su Elena Bono e la sua produzione letteraria, poi protagonista della celebrazione della Repubblica e della Costituzione sarà Fausto Bertinotti, intervistato da Massimo Bernardini. Il 3, ultimo giorno con Toni Capuozzo e il suo spettacolo sui “Luoghi del Sessantotto” e con l’omaggio a Giorgio Gaber di Gian Piero Alloisio e Neri Marcorè.

Grandi protagoniste le scuole di Chiavari, a cominciare dall’apertura della manifestazione, che sarà data dalla scuola media Della Torre con un enorme flash mob, e i commercianti, che propongono, grazie all’adesione di una trentina di attività, un programma di manifestazioni parallele: spicca l’esibizione del cabarettista Enzo Paci, il 2, alle 19, alla boutique Kirù di via Martiri della Liberazione. ABov

Detenuto maghrebino evade dall’ospedale di Sanremo

Il marocchino evaso dall'ospedale di Sanremo

La rabbia del Sappe

Questa mattina, alle 9,15, S.A., un detenuto marocchino di 25 anni è evaso dal pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo.

Il giovane, in ospedale per un esame radiologico per sospetta TBC, benchè ammanettato è riuscito a divincolarsi dalla scorta allontanadosi verso corso Garibaldi.

A denunciare i fatti è il segretario del Sappe Michele Lorenzo Lorenzo, segretario regionale Sappe, che si domanda come è possibile che la Direzione consenta l’uscita di 4 detenuti per invio a visite mediche presso l’ospedale con una scorta ridotta cioè di soli 5 agenti di cui un autista.

“Non è possibile – scrive Lorenzo – che la nostra amministrazione sottovaluti la pericolosità dei detenuti, in questo caso un detenuto arrestato per tentato omicidio, furto, spaccio di stupefacenti, con fine pena 2030, da un curriculum detentivo sempre riottoso e violento lo si accompagni in ospedale in sottoscorta.

Il Sappe della Liguria da sempre ha chiesto all’assessore regionale Sonia Viale di dotare gli ospedali di un apposito locale dove collocare i detenuti in attesa di essere visitati, così come abbiamo chiesto alla Viale di invitare i sanitari penitenziari a limitare le uscite dei detenuti dal carcere per l’ospedale in quanto luogo di facile evasione”.

“Il Sappe – prosegue il sindacalista – ora chiede giustizia e che le responsabilità di quanto accaduto non debbano ricadere sempre sul poliziotto che è un esecutore di ordini bensì su coloro che gestiscono il sistema penitenziario.

Per questo il Sappe della Liguria chiede l’immediata rimozione del Direttore in quanto sempre distante dall’applicare la sicurezza”.

Controllore Amt picchiato e rapinato: denunciati due genovesi

Polizia (immagine di repertorio)

Stavano controllando la regolarità del titolo di viaggio di una giovane, alla fermata del bus di corso Dogali, quando è giunta una macchina nera con a bordo due individui, uno dei quali ha rivolto ai controllori Amt frasi ingiuriose.

Non contento, il passeggero è sceso dalla macchina e ha aggredito uno dei controllori, colpendolo con dei pugni, strappandogli il blocco dei verbali e sottraendogli il cellulare, per poi scappare con la complicità dell’amico guidatore.

I poliziotti delle volanti dopo aver appreso dai presenti la descrizione e il parziale numero di targa della vettura, hanno svolto una rapida indagine che li ha portati a risalire al proprietario dell’auto.

Rintracciato nei pressi della sua abitazione, ha collaborato all’individuazione dell’amico aggressore, che si era già cambiato e stava uscendo di casa con la sua compagna, negando ogni addebito.

A casa sua però, i poliziotti hanno trovato gli abiti ancora sporchi di sangue ed il telefono cellulare rapinato al controllore Amt.

L’aggressore, un 31 enne genovese pluripregiudicato, è stato denunciato per rapina, interruzione di pubblico servizio e lesioni.

L’autista, un 32enne genovese, è stato denunciato per rapina in concorso.

Il controllore Amt è finito al pronto soccorso ed è stato dimesso con tre giorni di prognosi.

Sulla A12 a fuoco Tir con carico di caffè

Sulla A12 a fuoco tir con carico di caffè

Incendio spento dai vigili del fuoco, motrice staccata dall’autista

I Vigili del Fuoco sono intervenuti questa notte, verso le ore 4.00, sull’autostrada A12, in direzione Nord nel tratto tra Carrodano e Deiva Marina, per l’incendio di un autotreno.

Il conducente dell’autotreno che trasportava barattoli di caffè e di orzo, ha notato negli specchi retrovisori del fumo uscire dal rimorchio.

Subito e con grande senso di responsabilità, ha fermato il convoglio in un’area adibita a parcheggio, staccando la motrice cosicché non fosse coinvolta dalle fiamme.

I Vigili del Fuoco del distaccamento di Brugnato giungevano sul posto con una APS, l’autopompaserbatoio e cinque unità operative mentre dalla sede centrale partiva una ABP, un’autobottepompa, con due unità operative a bordo, al fine di garantire una congrua riserva idrica.

Spente le fiamme che avevano già completamente avvolto il rimorchio, i Vigili del Fuoco procedevano nello smuovere fisicamente il materiale incendiato ormai spento e raffreddarlo al fine di scongiurare la presenza di focolai latenti e alla bonifica.

Dopo quasi cinque ore di lavoro, le squadre VVF intervenute rientravano in sede.

Sul posto anche personale Polizia Stradale e personale SALT, la Società Autostrada Ligure Toscana.

Morte Adele, fidanzato condannato in primo grado a 5 anni

Tribunale (foto d'archivio)

Sergio Bernardin, il fidanzato di Adele De Vincenzi, la ragazza di 16 anni morta dopo una overdose di MdMa in via San Vincenzo nel centro di Genova la scorsa estate, è stato condannato in primo grado a cinque anni con l’accusa di morte come conseguenza di altro reato e spaccio.

Il pubblico ministero Michele Stagno aveva chiesti 13 anni di reclusione.

Il tribunale ha anche disposto il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro per la parte civile.

L’amico Gabriele Rigotti era stato, precedentemente, assolto con rito abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare Angela Nutini che però aveva predisposto la trasmissione degli atti al pm per omissione di soccorso.

Da una ricostruzione effettuata dagli agenti della squadra mobile, i due giovani avevano consumato la droga insieme ad Adele e ad un’altra minore.

La ragazza si era sentita male mentre si trovava in via San Vincenzo insieme agli amici ed era, poi, deceduta poco dopo presso il Galliera.

I soccorsi erano stati chiamati da un netturbino che aveva visto la ragazza per terra e gli amici in stato confusionale.

Secondo il gup Nutini, l’acquisto delle pastiglie venne concordato da tutti i giovani.

La droga era stata venduta da un pusher di 17 anni a Busalla, indagato dal tribunale dei minori.

Anche alle Cinque Terre presenza di microplastiche

Anche alle Cinque Terre presenza di micro plastiche

Nelle acque marine davanti alle Cinque Terre, uno dei tratti di costa italiani meno inquinati, si trovano valori di microplastiche pari a 0,12 frammenti per metro cubo, come se ci trovassimo a nuotare dentro a una piscina olimpionica in mezzo a 300 pezzi di microplastica.

E’ quanto è emerso da una ricerca dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr di Genova, dell’Università Politecnica delle Marche e di Greenpeace Italia, frutto dei dati raccolti da diciannove stazioni di campionamento posizionate in mare aperto da Genova ad Ancona durante il tour ‘Meno Plastica, più Mediterraneo’ della nave Rainbow Warrior, che la scorsa estate ha visitato le coste del Mediterraneo.

Per quanto riguarda le microplastiche, il mare delle Cinque Terre è risultato più sporco rispetto a Livorno che ha 0,07 frammenti per metro cubo; l’Isola del Giglio 1 con 0,09, Ventotene, 0.09; Capo Rizzuto, 0.06 e pari a Messina.

Più pulito rispetto alla maglia nera di Portici (Napoli) con 3,56 frammenti per metro cubo; alle Isole Tremiti, 2,2; Tor Paterno, 0,68; Lipari, 0,3; Isola del Giglio 2, 0,28; Civitavecchia, 0,21 e altre località.

Matrimonio fasullo per permesso di soggiorno, italiana denunciata

Comune di Genova
Matrimonio (foto di repertorio)

Lui tunisino irregolare sul territorio e lei italiana, si erano sposati a Sanremo, ma le nozze erano fasulle. L’italiana era ufficialmente sposata a Nizza, mentre il tunisino voleva il permesso di soggiorno.

E’ quanto è stato scoperto dalla polizia italiana con l’aiuto dei colleghi francesi.

La donna è stata, così, denunciata, mentre il tunisino verrà rimpatriato.

Incendio edificio via Fieschi, emergenza rientrata

Vigili del fuoco (foto di repertorio)

E’ stata riaperta poco fa via Fieschi con il traffico nel centro di Genova che sta progressivamente rientrando nella norma. Questa mattina la parte bassa di via Fieschi era stata chiusa alla circolazione per un incendio presso l’edificio dove si trova la Banca Intesa.

Sul posto, erano intervenuti i vigli del fuoco, un’ambulanza,  la polizia e i vigili che avevano deviato il traffico verso Piazza De Ferrari.

Si erano generate delle code e dei rallentamenti in particolare in piazza Dante.

Ancora sconosciuta la causa dell’incendio.

WhatsApp, stop ai minori di 16 anni nella Ue

WhatsApp, stop ai minori di 16 anni nella Ue

Novità sul fronte di WhatsApp, con il sistema di messaggistica, chat e chiamata vocale che avrà delle limitazioni sul fronte dell’età degli utenti.

La chat, finora vietata ai minori di 13 anni, a breve verrà preclusa anche agli under 16.

In pratica non potrà essere utilizzata nelle scuole medie e nel biennio delle superiori a meno che non siano autorizzati direttamente dai genitori.

La nuova norma, di cui ancora non si conosce nei dettaglia la modalità d’applicazione, varrà solo in Europa, e servirà ad allineare l’app al nuovo regolamento Ue sulla privacy, il Gdpr, in vigore dal prossimo 25 maggio.

Il tutto avviene dopo le stesse scelte per Facebook, il social network sempre di proprietà di Mark Zuckerberg.

Vaccarezza (FI) e Berrino (FdI) commemorano camice nere e partigiani: basta odio

25 Aprile: Gianni Berrino e Angelo Vaccarezza al cimitero militare di Altare

“Oggi 25 aprile San Marco ho partecipato alla commemorazione organizzata Dall’ANMI e dall’Associazione Leone di San Marco al cimitero delle Croci Bianche ad Altare dove sono sepolti oltre mille civili, militari, marinai, finanzieri camice nere e partigiani, in un luogo voluto nel 1944, esempio di riconciliazione nazionale e pace. Quello che ancora oggi manca a questa nostra italica Patria. Basta con odio e divisioni. Il 25 aprile sia giorno di unità della nazione e degli italiani nel rispetto della bandiera e della costituzione”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale Gianni Berrino (FdI) che insieme al capogruppo regionale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, ha partecipato alla commemorazione del 25 aprile nel Comune del savonese.

“Come ogni anno – ha aggiunto Vaccarezza – ho celebrato il 25 aprile ad Altare, al Cimitero Militare delle Croci Bianche. Non mi stancherò mai di varcare questa soglia. Qui, il silenzio, urla più forte di qualsiasi voce. Qui, il ricordo degli eroi morti per la Patria, è più vivo che mai. Voluto nel 1944 dal Generale Amilcare Farina, comandante delle truppe della San Marco ad Altare, il cimitero delle Croci Bianche è sorto a lato del camposanto civile con lo scopo di accogliere ‘tutti quelli che cadono combattendo… tutti’. Infatti, sono stati sepolti militari tedeschi, americani, oltre che italiani, e poi anche partigiani, militi della San Marco e della Guardia Nazionale Repubblicana. Ben 1400 sono i Caduti inumati ad Altare con una semplice croce bianca, uguale per tutti (un tempo era di legno, oggi di marmo) o nei loculi costruiti tutto intorno, nella parte alta dell’area, a corona all’altare della Madonnina del Buròt”.