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Ordigno bellico, Punta Manara off-limits: domani intervento artificieri Sdai

Artificieri nucleo Sdai Marina Militare (foto di repertorio)

Il ritrovamento di un ordigno bellico in pochi metri d’ acqua nei pressi di Punta Manara, a Sestri Levante, oggi ha fatto scattare una serie di provvedimenti alla balneazione ed al transito a mare e a terra nel raggio di 400 metri.

Il grosso proiettile trovato da un sub si trova nei pressi di una zona meta di centinaia di imbarcazioni, soprattutto da diporto.

L’ordinanza emessa dalla Capitaneria di Santa Margherita Ligure ha quindi vietato il transito sia a mare che sulla scogliera fino alla rimozione dell’ordigno prevista nella giornata di venerdì da parte del nucleo artificieri Sdai della Marina Militare.

Il Comune di Sestri Levante ha vietato il passaggio sui sentieri di Punta Manara tra i più frequentati in questo periodo e che si affacciano proprio sulla zona del ritrovamento dell’ordigno.

 

A 83 anni infortunio per Gino Paoli: annullati concerti fino a 15 settembre

Gino Paoli (foto di repertorio)

Un infortunio, dovuto a una caduta, ha costretto il cantante genovese Gino Paoli ad annullare tutti gli impegni fino al 15 settembre.

Lo staff dell’artista 83enne oggi ha fatto sapere che “Gino Paoli sta bene, ma avrà bisogno di alcune settimane di riposo”.

Domenica scorsa era stato annunciato lo stop al concerto in programma ieri alla Fortezza di Mont’Alfonso, a Castelnuovo di Garfagnana (Lucca).

Ora la nuova comunicazione, nella quale è stato precisato che “eventuali recuperi di concerti annullati verranno comunicati al più presto, ma chi lo desidera potrà chiedere il rimborso dei biglietti”.

Gino Paoli era tornato ad esibirsi la scorsa estate dopo essersi sottoposto a un intervento all’aorta, resosi necessario in seguito alla formazione di un aneurisma. L’ultimo lavoro risale allo scorso settembre.

 

Norme anti riciclaggio, Carige condannata in Cassazione: sanzioni per 3,6 milioni

Carige, Codacons invita azionisti a costituirsi parte civile
Banca Carige (foto di repertorio)

Sono state confermate oggi dalla Corte di Cassazione, a titolo di sanzione pecuniaria amministrativa per omessa segnalazione di operazioni finanziarie, due ‘multe’ emesse dal ministero dell’Economia nel 2001 nei confronti di Carige per un totale di circa 3 milioni e 600 mila euro per violazione delle norme contro il riciclaggio.

Nel mirino della Guardia di Finanza era finita la filiale di Mondovi’ e la banca si era opposta davanti al tribunale locale che nel 2003 aveva annullato l’ingiunzione di pagamento giudicando tardiva la contestazione.

Su ricorso del ministero, i giudici della Suprema Corte nel 2009 avevano riaperto il caso incaricando il Tribunale di Alba.

Nel 2010 i magistrati piemontesi confermarono l’annullamento delle maxi multe, decisione però cassata dalla Corte di Appello di Torino che, nel 2013, aveva stabilito la validità delle sanzioni.

L’istituto bancario genovese aveva quindi presentato il ricorso in Cassazione sostenendo che il ministero “non avrebbe fornito prova sulle operazioni di riciclaggio” ma gli ermellini hanno respinto il ricorso di Carige e hanno confermato le maxi sanzioni.

 

Riqualificazione periferie, M5S: sbloccato 1 miliardo. Da Pd ridicoli attacchi

Un operaio al lavoro (foto di repertorio)

“È finita l’epoca dei finanziamenti a pioggia con cui il Pd distribuiva soldi dei contribuenti senza un minimo di progettualità ed efficienza. Negli ultimi anni le casse degli Enti locali sono state prosciugate, costringendoli a tagliare i servizi essenziali per i cittadini, con il solo scopo di drenare risorse nelle mani del Governo per attuare interventi spot senza ottenere alcun risultato tangibile. Negli anni a guida Pd gli investimenti della pubblica amministrazione sono crollati di oltre il 30%, causando un grave danno all’economia del Paese”.

Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali del M5S Liguria.

“Con un nostro emendamento nel Decreto Milleproroghe – hanno aggiunto i pentastellati – abbiamo liberato un miliardo per gli investimenti dei Comuni, invertendo la rotta rispetto ai disastri del Pd. I vincoli di bilancio imposti dal Pd in questi anni hanno infatti impedito ai sindaci di utilizzare gli avanzi di amministrazione accumulati negli esercizi precedenti.

È ridicolo che gli attacchi a un provvedimento che ridà finalmente respiro agli Enti locali provengano proprio da chi ha attuato queste scellerate politiche di austerità.

Abbiamo reso immediatamente disponibile per gli Enti locali un miliardo di euro per investimenti che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini.

Non verranno a mancare in alcun modo i fondi destinati alle periferie relativi a progetti locali che attualmente non hanno ancora i presupposti per poter essere approvati.

Sono somme che comunque non verrebbero spese alla luce della sentenza della Consulta 74 del 2018, che ha rilevato l’illegittimità della gestione centralistica del Fondo previsto peraltro per meno di 100 Comuni.

Con il nostro intervento realizziamo una semplice rimodulazione dovuta al ritardo nella elaborazione di progetti completi; e non certo un taglio, come farnetica il PD, bensì uno sblocco degli investimenti a disposizione di oltre 7.000 Comuni.

Gli unici tagli che i cittadini si ricordano sono quelli operati dai governi del Pd. È alquanto bizzarro che, di fronte a un provvedimento che sblocca fondi per i Comuni, con le evidenti ricadute positive che ciò avrà nei servizi per i cittadini, il Pd vaneggi di rapine nelle periferie, proprio dove lo scorso 4 marzo ha subìto una storica disfatta elettorale.

Le periferie sono state dimenticate dal partito che per tradizione avrebbe dovuto tutelarne gli interessi: il crollo nelle urne certifica il totale fallimento dei Governi Renzi e Gentiloni.

Il MoVimento 5 Stelle al Governo segna, con orgoglio, una netta cesura con quelle politiche: continueremo a sbloccare risorse per gli investimenti degli Enti locali per dare finalmente le risposte che i cittadini si aspettano”.

 

Coppa Italia C: Cuneo-Albissola 2-3, ceramisti corsari

Vittoria in trasferta per l’Albissola nella prima gara ufficiale tra i professionisti in Coppa Italia di C.

Il primo gol della storia dell’Albissola tra i professionisti porta la firma di Davide Cais, bomber che raccoglie di testa un assist di Martignago e, dopo averselo visto respinto da un difensore, ribadisce in rete con un sinistro micidiale da sotto misura.

Anche la seconda rete porta la stessa firma, con il centrattacco ceramista che lavora una palla fuori area e lascia partire un sinistro che non lascia scampo al giovane Santarelli, classe 2001.

Poco dopo la mezzora il Cuneo accorcia le distanze: fallo di Mahrous in area di rigore, cartellino giallo e massima punizione trasformata da Zamparo.

Nella ripresa, stesso copione per il pareggio biancorosso, con Oliana che rimedia giallo e penalty, con Zamparo che firma la sua doppietta personale.

Pochi minuti dopo e l’Albissola è nuovamente in vantaggio: calcio d’angolo battuto da Martignago e splendida semirovesciata vincente di Bezziccheri.

Con la vittoria sul Cuneo, ora l’Albissola riposa e, nella terza e ultima giornata del girone, ospiterà la Juventus Under 23

CUNEO              2

ALBISSOLA     3

Reti: 17′ e 22′ Cais, 33′ (rig.) e 51′ (rig.) Zamparo (rig.), 57′ Bezziccheri.

Cuneo: Santarelli, Tafa, Bertoldi, Rosso (34 st Alvaro), Cristini, Bacigalupo, Ficco (21 st Maresca), Bobb, Zamparo (40 st Offidani), Arras (40 st Iovannisci), Testa (21 st Reymond). All.: Scazzola (a disp.: Costa, Mazza, Razzanelli, Sadotti, Offidani, Alvaro, Maresca, Buonocore, Stroppa, Reymond, Iovannisci, De Stefano).

Albissola: Albertoni, Mahrous, Balestrero, Gulli, Raja (35 st Sibilia), Cais (41 st Russo), Martignago (30 st Oukhadda), Bezziccheri, Oliana, Damonte, Oprut. All.: Fossati (a disp: Piccardo, Bambino, Russo, Sibilia, Durante, Oukhadda, Bartulovic, Bennati).

Genoa, Spinelli: che occasione essere qui

Claudio Spinelli

Pronto a incamminarsi sulla strada di quegli attaccanti argentini che hanno fatto le fortune del club di calcio più antico in Italia. Il tempo dirà. Senza andare troppo a ritroso… Dal totem Milito, alla Joya Palacio.

Dal Monito Perotti, al Cholito Simeone. Passando per Mauro Boselli. Campioni veri, colpi Preziosi, giocatori passati alla storia. Eccolo un altro investimento che luccica come oro. Come i suoi capelli. Claudio Spinelli, 21 anni. Entrato nei radar del Genoa come possibile craque futuro, 7 gol in 12 partite nell’ultima Primera Division.

Con la maglia del San Martìn, dopo la formazione nel Tigre.

Corre veloce il nuovo attaccante del Grifone. Uno che salta l’uomo e la butta dentro. “Sono troppo felice per la chiamata del Genoa, voglio sfruttare al meglio questa possibilità. Nel campionato italiano potrò migliorare dal punto di vista tattico, devo fare in fretta ad ambientarmi dentro e fuori dal campo. Mi sento pronto, sotto l’aspetto mentale, per affrontare questa esperienza e superare le difficoltà iniziali. L’inserimento sta procedendo rapidamente, soprattutto grazie all’aiuto dei compagni. E’ un gruppo splendido. Spero di dimostrare di poterci stare e dire la mia”.

 

Puggioni e Senarega: anche in Liguria codice identificativo per case vacanze

Codice identificativo regionale per case vacanze (foto d'archivio)

“Un codice identificativo di riconoscimento per gli alloggi delle case vacanze anche in Liguria. Non è solo questione di trasparenza e rispetto delle regole in un settore in forte espansione, ma anche di prevenzione nell’ottica di garantire una migliore sicurezza e tutela per proprietari, clienti e cittadini.

Inoltre, questo strumento consente un esercizio più efficace delle funzioni di vigilanza, che sono compito dei nostri Comuni, attraverso un facile accesso telematico ai relativi dati disponibili nel sistema informativo regionale del turismo.

Pertanto, stamane ho depositato un’interrogazione in Regione allo scopo di sapere formalmente se anche la giunta e l’assessore competente siano favorevoli a questo strumento, che è stato similmente adottato o risulta in fase di adozione in altre Regioni italiane come Lombardia, Sardegna, Puglia e Veneto”.

Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Alessandro Puggioni (Lega).

“E’ importante – ha aggiunto il capogruppo leghista Franco Senarega – coniugare lo sviluppo del territorio e la sua capacità di attrattiva turistica con la legalità e la sicurezza di tutti, realizzando anche un migliore sistema di tracciabilità e di controllo come avvenuto nelle Regioni che hanno licenziato o stanno per licenziare un complesso di norme a livello locale.

Ad esempio, in Lombardia il Codice identificativo di riconoscimento (CIR) entrerà in vigore a settembre. In sostanza, le proposte di legge prevedono l’obbligo di dotarsi di un codice identificativo dell’alloggio secondo le modalità disposte dell’Ente regionale che, tra le altre cose, bisognerà indicare anche sugli annunci pubblicitari del web a garanzia degli utenti.

Ricordo che oltre alla comunicazione di inizio attività, i gestori devono procedere ad accreditarsi per la denuncia degli ospiti in base alle indicazioni dell’Autorità di pubblica sicurezza, rispettare alcuni standard qualitativi essenziali e osservare le vigenti normative statali”.

 

 

 

Focus Kosovo. Escalation militare sulla spartizione. Usa e Russia ai ferri corti

PRISTINA 8 AGO. (dall’inviato Marcello Di Meglio). Le forze armate serbe hanno innalzato il livello di allerta in tutto il territorio a causa delle tensioni in Kosovo, come annunciato ieri da un comunicato ufficiale del governo di Belgrado.

La nota informa che dopo una sessione straordinaria del Consiglio di Sicurezza Nazionale, tenutasi ieri l’altro nel Palazzo della Presidenza della Repubblica, anche i servizi di sicurezza hanno intensificato le loro attività al fine di prevenire” i piani delle autorità di Pristina per provocare rivolte nel nord Kosovo”, popolato in maggioranza dai Serbi. I servizi serbi, si afferma ancora nel report governativo, devono confrontarsi con “l’attività dei servizi di intelligence stranieri, che con le notizie false cercano di intimidire la popolazione serba in Kosovo”

Nella realtà la Missione Internazionale di peacekeeping della NATO in Kosovo e Metohija (KFOR) ha iniziato le esercitazioni sul territorio.”Il KFOR svolge esercitazioni in Kosovo in conformità con la risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per mantenere pronta la capacità operativa e garantire la pace, la sicurezza e la libertà di movimento” – si controafferma in un comunicato della KFOR.

Rispetto solo a 6 giorni fa, da ieri infatti si vedono mezzi militari della coalizione militare nordatlantica con sede a Bruxelles, in movimento ed il rafforzamento dei posti di blocco e di confine tra sud Serbia e nord kosovo (in particolare lungo la vallata ancora contesa del fiume Ibar) di Uljan e Merdare, mai riconosciuti da Belgrado. In precedenza il Ministero degli Esteri russo aveva bollato come disinformazione le notizie dei media secondo cui durante l’incontro di Helsinki Donald Trump e Vladimir Putin si sarebbero accordati sulla questione del Kosovo.

“La Serbia insisterà per i suoi diritti nell’ambito della questione del Kosovo” – lo ha detto oggi sulla Tv di Stato il Presidente Serbo, Aleksandar Vucic. “La Serbia – ha dichiarato Vucic – ha dimostrato di essere un partner affidabile non solo con la parte albanese, ma anche con la comunità internazionale ma non accetta pressioni trasversali né dagli USA, né dalla UE in merito alla ridisegnazione dei confini del Kosovo, con scambi di territorio che non siano accettati dalla comunità serba della ex-Provincia autonoma e autodichiaratasi unilateralmente indipendente dal 17 febbraio 2008.

“Il governo di Belgrado – ha aggiunto Vucic – continuerà a lavorare sui problemi legati ai rapporti della Chiesa serba ortodossa in Kosovo, oltre che sulla pretesa di protezione delle numerose enclave di etnia serba intrappolate a macchia di leopardo sul territorio kosovaro per un totale di 200mila abitanti contro un milione e 600mila cittadini di etnia albanese. Il Capo dello Stato di Belgrado ha poi osservato che “la pace è il nostro più grande interesse” e per questo le sfide richiedono “che restiamo al tavolo delle trattative con il rispetto dovuto ai cittadini serbi in Kosovo”.

Per contro la risposta del governo kosovaro non si è fatta attendere: “A qualsiasi azione unilaterale nel nord del Kosovo delle milizie organizzate serbe seguirà sicuramente una risposta da parte di Pristina che ha un proprio esercito tollerato ed anzi potentemente foraggiato dagli USA.

Ma chi “comanda” veramente mostrando i muscoli nel paese balcanico uscito da una guerra terribile tra il 1997 e il 1998 tra i militari e la polizia speciale serbi e i miliziani separatisti albanofoni dell’UCK con la repressione della popolazione kosovara per difendere la quale fu scatenata dalla Nato tra il marzo e il giugno del 1999 la campagna militare ad alta intensità, poi chiusa con l’Accordo di Kumanovo del 12 giugno 1999, con l’ingresso del Contingente multinazionale Kfor e l’istituzione non facile dell’amministrazione imparziale dell’ONU con la Missione UNMIK, poi in parte sostituita con l’autorità di missione europea EULEX.

LN ha sentito l’esperto di strategie militari serbo Ljuban Karan: “Gli USA stanno armando il Kosovo”

“Washington destinerà dieci milioni di dollari alla Forza di Sicurezza del Kosovo per la lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata”. L’esperto analista militare serbo Ljuban Karan, ha dichiarato “che questa è una provocazione da parte degli Stati Uniti. Penso che questo sia un altro che un esempio di pressione militare sulla Serbia. Abbiamo a che fare con azioni specifiche sull’armamento, l’addestramento e la formazione dei nostri potenziali avversari” – dice Karan.

Egli ritiene che in questo modo gli Stati Uniti stanno preparando l’esercito kosovaro all’aggressione delle comunità serbe presenti in Kosovo. “Questo gesto può anche essere percepito come un tentativo di costringere la Serbia ad abbandonare la politica di neutralità militare. O forse è parte di un piano a lungo termine per la preparazione dell’esercito ad un possibile attacco contro le enclave serbe nel nord del Kosovo” – suggerisce Karan. L’esperto militare è convinto che l’obiettivo finale di tutto ciò che sta accadendo è la realizzazione del desiderio della NATO di unirsi quanti più Paesi possibile e contrastare così l’influenza russa in diverse aree balcaniche.

A tal proposito, il politologo serbo Aleksandar Pavic ritiene che la Serbia dovrebbe esprimere il proprio dissenso agli Stati Uniti e alla NATO per l’aperto sostegno fornito da Washington alla Forza di Sicurezza del Kosovo. “Questa iniziativa non favorisce la pace – afferma Pavic – in quanto può influenzare l’esito dei negoziati sul destino del Kosovo e Metohija. La NATO e la SFK (Segurimi Forcave Kosoves, n.d.r.) hanno ripetutamente parlato del loro rispetto per la Risoluzione 1244, secondo cui la KFOR è l’unica formazione armata legittima sul territorio del Kosovo. Il compito della diplomazia serba di Belgrado avrebbe dovuto sollevare polemiche su questa storia e usarla come strumento diplomatico” – ha detto Pavic.

Secondo l’esperto militare “l’Unione Europea, in qualità di mediatore nei negoziati sul Kosovo, avrebbe dovuto far capire agli Stati Uniti che tale intervento compromette il processo di negoziazione”.

Si muove anche la Russia

Dall’ambasciata russa a Tirana in Albania si è fatta diffondere ufficialmente oggi una nota che avvisa la Nato a non incitare tensioni in una regione complicata. Come riportato dall’Agenzia Nova: “Tutte le questioni relative allo status del Kosovo devono essere risolte sulla base della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza Onu. La Russia non intende stare a guardare se le parti incorreranno in violazione di tale risoluzione”

Il Primo Ministro del Kosovo, Ramush Haradinaj, – ex Vicecomandante UCK – nel frattempo ha dichiarato nei giorni scorsi all’emittente televisiva pubblica “Rtk” che il confine con Kosovo-Serbia non si tocca da come è definito attualmente. “Nessuna spartizione. La correzione dei confini del Kosovo non significa una partizione del paese o uno scambio di territori con la Serbia. I confini del Kosovo possono cambiare solo con una guerra e l’unico argomento di discussione con la Serbia è il riconoscimento della nuova amministrazione governativa di Pristina con il Presidente Hashim Thaci”.

Marcello Di Meglio

Conapo: chiude elisoccorso tecnico-sanitario VVF-Regione

Conapo: chiude elisoccorso tecnico-sanitario VVF-Regione
Il Conapo oggi ha lanciato l’allarme per il servizio di elisoccorso in Liguria: “Fine di un eccellenza nei soccorsi e dei risparmi per i cittadini”.

“Le sopravvenute necessità organizzative del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non consentono oggi, di rinnovare, negli stessi termini, la convenzione in oggetto” ha infatti spiegato il capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco, Bruno Frattasi, in una nota inviata oggi al governatore Giovanni Toti sulla convenzione relativa al servizio di elisoccorso tecnico-sanitario (HEMTS) tra Regione Liguria e Vigili del Fuoco, la cui scadenza è prevista il 31 dicembre 2018.

“Dopo tanti anni di battaglie del nostro sindacato – ha dichiarato il segretario generale del Conapo Antonio Brizzi – per affermare un modello di soccorso integrato che porta risparmi ai cittadini e efficienza del servizio e dopo 25 anni di eccellenza dell’elisoccorso in Liguria, siamo sbigottiti e delusi dalla decisione del capo dipartimento Frattasi che non condividiamo e che costerà soldi ai contribuenti con i privati pronti a fregarsi le mani.

Siamo pronti a fare battaglie sindacali affinché non solo l’elisoccorso in Liguria resti pubblico, ma lo si estenda anche ad altre regioni, reinvestendo i risparmi in mezzi, attrezzature e assunzioni nei settori della sicurezza e della sanità.

Se poi corrisponde al vero che gli elicotteri servono per affrontare gli incendi boschivi allora questo è un ulteriore danno della riforma Madia che ha soppresso il Corpo Forestale dello Stato affidando la quasi totalità di elicotteri, mezzi e uomini ai Carabinieri e lasciando in difficoltà operativa i Vigili del Fuoco, e ora piuttosto che acquistare un elicottero si fanno entrare i privati? La cosa puzza di bruciato ! Cosa ne pensano i ministri dell’ Interno Salvini e della Salute Grillo su un servizio cosi importante?”.

“Oggi con un atto unilaterale – ha aggiunto il consigliere regionale del Pd Sergio Rossetti – il capo dipartimento dei Vigili del Fuoco ha annunciato la volontà di non rinnovare la convenzione con la Regione Liguria per il servizio di elisoccorso. Un atto che rivela una volontà da tempo espressa dal centrodestra e ora evidentemente incoraggiata dal Ministero dell’Interno, che spinge in questa direzione.

Il servizio di elisoccorso dei Vigili del Fuoco negli anni ha garantito una professionalità di altissimo livello e una speciale efficacia operativa, sostenute dalla lunga esperienza maturata negli anni in un settore così particolare e delicato.

Se questa decisione sarà confermata, dall’anno prossimo l’elisoccorso in Liguria sarà appaltato a privati, con un aggravio sui costi della sanità. Da sempre i privati hanno cercato di subentrare in questo preciso settore per legittimi interessi, ma si tratterebbe comunque di milioni che andrebbero sottratti ad altri servizi.

Chiediamo che i parlamentari liguri, Rixi compreso, intervengano per fermare questa azione e rinnovare la convenzione tra la Regione Liguria e i Vigili del Fuoco sull’elisoccorso. Chiediamo che il presidente Toti e l’assessore Viale prenda contatto in tempi rapidi con i vertici del Ministero dell’Interno e del Governo per evitare le gravissime conseguenze che questa decisione comporta”.

 

Carige in risposta al declassamento di Moody’s

Banca Carige

Carige in merito al declassamento operato da Moody’s precisa, con una nota come “Il Consiglio di Amministrazione, pur non condividendone le motivazioni, ha preso atto del downgrade della Banca e del contenuto del comunicato emesso in queste ore dall’agenzia di rating Moody’s.
Nell’immediato, riservandosi ogni ulteriore osservazione, con riferimento all’affermazione inerente la possibile messa in risoluzione della Banca in conseguenza delle problematiche di governance e della mancata approvazione del Piano di Conservazione del Capitale, la Banca ritiene doveroso precisare che la richiamata proposta di decisione, notificata dalla BCE il 20 luglio 2018, non contiene nessun riferimento a una eventuale risoluzione”.

“Il CdA, prosegue la nota, si riserva di assumere ogni opportuna iniziativa a tutela propria e di tutti gli stakeholder”.

Inoltre il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, dando esecuzione alle misure di derisking previste nel Piano Industriale 2017-2020 e nella NPE Strategy deliberata il 27 marzo 2018, ha analizzato le offerte vincolanti ricevute su un portafoglio di posizioni Unlikely To Pay (UTP) fino a €400 milioni di gross book value (GBV), e ha deliberato di assegnare a Bain Capital Credit, LP un periodo di esclusiva fino al prossimo 15 ottobre, con esplicito riferimento che l’approvazione di tale proposta è rimessa al Consiglio di Amministrazione nella composizione che risulterà delle deliberazioni assembleari delprossimo  20 settembre.

Il Consiglio ha approvato il testo della risposta alla bozza di decisione della Banca Centrale Europea notificata lo scorso 20 luglio, formulando, come previsto, le proprie osservazioni, che verranno inviate nei termini assegnati dall’Autorità di Vigilanza.

Infine il Consiglio ha preso atto del dettato statutario e delle norme di Vigilanza applicabili in merito all’individuazione del Consigliere facente funzioni di Presidente pro tempore e, su proposta del Comitato Nomine, ha deliberato di integrare il Comitato Rischi nominando il Consigliere Massimo Pezzolo.