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Viviani: tutelare lavoratori, Governo garantisca contratti su commesse interne ed estere

Deputato ligure Lorenzo Viviani con ex assessore regionale Stefano Mai (foto d'archivio)

“I lavoratori di grandi aziende con commesse statali ed estere, che lavorano in particolare per il comparto della Difesa, vanno tutelati e con loro anche il tessuto sociale in cui gravitano. Condividiamo pertanto le preoccupazioni sia dei cittadini dei quartieri in cui insistono grandi aziende come Fincantieri, Mbda e Oto Melara, in apprensione per gli spostamenti sul territorio di centinaia di lavoratori, e sosteniamo la legittima richiesta dei lavoratori stessi di poter essere messi in sicurezza durante questa emergenza Covid-19”.

Lo ha dichiarato ieri il deputato spezzino Lorenzo Viviani (Lega).

“Governo e in particolare Ministero della Difesa – ha aggiunto Viviani – devono impegnarsi a tutela dei contratti su commesse interne, ma anche estere, facendosi garante su eventuali slittamenti di consegna.

Sono coinvolti grandi gruppi industriali, con sedi e stabilimenti in tutta Italia. Il Governo deve assumere decisioni chiare e dettare una linea precisa da trasmettere alle prefetture sul territorio.

Se la chiusura e lo stop temporaneo di alcune produzioni è necessario alla tutela della salute dei lavoratori e alla salubrità dei posti di lavoro, il Governo deve mettere in condizione le aziende di poter assumere, in totale serenità, anche soluzioni drastiche di sospensione”.

 

Melis e Tosi nel caruggio di Zaia: fare tamponi ad asintomatici anche in Liguria

Consiglieri regionali Melis e Tosi (M5S)

“Vogliamo tenere alta la guardia su una proposta che anche altri hanno promosso, su cui recentemente l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale ha dato apertura e per cui crediamo vi possa essere un corretto equilibrio e buonsenso da parte di tutti”.

Lo hanno dichiarato ieri i consiglieri regionali Andrea Melis e Fabio Tosi (M5S).

“Noti gli elementi che anche attraverso circolari dell’Istituto Superiore di Sanità hanno emesso riguardo l’indicazione di concentrarsi sui soggetti che presentano sintomatologie, è altresì vero che la comunità scientifica ha posizioni ampiamente possibiliste  sulla casistica che soggetti asintomatici possano essere veicolo di contagio.

Anche altre Regioni si stanno muovendo sul dibattito di estendere o meno i tamponi a soggetti asintomatici.

Se però un approccio complessivo anche dal punto di vista organizzativo può essere difficile e lungo, consideriamo allora di affrontare la questione su aree e settori più a rischio, per intervenire quindi in modo settoriale sempre più ampio.

La valutazione che deve porsi la politica è se adottare o meno il principio di maggior cautela e in questo caso ci sono dei settori in cui questa opzione deve essere sul tavolo.

Come Regione Liguria, tenuto conto dell’età media fra le più alte d’Italia, abbiamo notoriamente un’ampia fetta di nostri concittadini anziani ricoverati in case di cura, nelle varie e numerose RSA o strutture similari dove sono seguiti da personale medico, infermieristico e assistenziale.

I soggetti anziani sono fra i più a rischio non solo del contagio da Covid-19, ma delle evoluzioni maggiormente pericolose che portano anche a, mediamente, saturare i nostri reparti di terapia intensiva. Ragioni per le quali possiamo e dobbiamo considerare questo settore certamente a rischio per i soggetti coinvolti, mediamente più deboli dal punto di vista clinico, e impattanti sul settore ospedaliero perché ci sono più probabilità di un aggravio delle condizioni di salute.

Il nostro invito è dunque quello di avviare celermente, in tutte le strutture sociosanitarie che ospitano gli anziani, una campagna di tamponi da effettuarsi immediatamente al personale coinvolto e ai pazienti ricoverati, così da individuare preventivamente soggetti positivi al CoVid-19 che non hanno ancora manifestato i sintomi e quindi adottare procedure dedicate proprio a questi soggetti esposti che per ovvie ragioni professionali sono a stretto contatto con i pazienti anziani ricoverati”.

 

 

“Riteniamo che questo possa rappresentare un primo approccio ‘settoriale’ con cui poi avviarne altri in parallelo come ad esempio tutto il personale sanitario in prima linea, che ringraziamo per lo sforzo e l’abnegazione messa in campo”, concludono Melis e Tosi.

E’ morto il professor Lorenzo Acquarone, decano avvocati amministrativi liguri

E’ morto il professor Lorenzo Acquarone, decano avvocati amministrativi liguri

E’ deceduto a Genova all’età di 89 anni il professore Lorenzo Acquarone, decano degli avvocati amministrativisti liguri.

Nato a Ventimiglia, nel 1931, iscritto alla Democrazia Cristiana, è stato senatore dal 1987 al 1994.

Come esponente del Partito Popolare Italiano, era stato eletto alla Camera dei deputati per le successive tre legislature.

Anche lui era positivo al Cov-19.

Libero docente di diritto amministrativo nel 1961 e professore di diritto amministrativo nel 1962, dal 1966 al 2006 è stato professore ordinario, titolare della 1ª Cattedra di diritto amministrativo nella Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Genova, ricoprendo la carica di Pro Rettore dal 1969 al 1974 e di Preside della Facoltà di giurisprudenza dal 1975 al 1981.

Nel 2002 aveva partecipato alla costituzione della Margherita e nel 2003 aveva aderito ai Popolari-Udeur.

10 anni or sono a Sanremo la retrospettiva di Nello Pasquali

Una incisione del Maestro (Foto Daros)

IMPERIA. 25 MARZ. Sono passati dieci anni dalla grande retrospettiva dedicata al Maestro Nello Pasquali ospitata nel Museo Civico del prestigioso Palazzo Borea d’Olmo, in corso Matteotti a Sanremo.

Pasquali fu artista dalle molteplici espressioni: nella retrospettiva a lui dedicata dalla Città dei Fiori vennero esposte incisioni, acquerelli e disegni di spessore che offrirono, soprattutto a chi non lo aveva ancora conosciuto, l’ occasione per comprendere la ricchezza e complessità del suo percorso artistico, che dal realismo iniziale approdò ad uno sperimentalismo concettuale aderente alle correnti più nuove della seconda metà del Novecento. In mostra vennero proposte circa novanta opere su carta, corredate da una interessante documentazione di lavoro (appunti, schizzi, lettere) tra cui spiccava la corrispondenza con Italo Calvino e l’amicizia con Massimo Mila.

A curare l’evento furono Leo Lecci e Vincenzo Pasquali (figlio dell’artista). La mostra fu elogiata da molti esperti, collezionisti e critici fra i quali Umberto Mastroianni, Loretta Marchi, Armando D’Amaro, Adalberto Guzzinati, Daniele Decia, Roberto Almanzi, Augusto Andreini e Carlo Alessi.
La mostra, che era intitolata “Nature, città, segni”, le visioni su carta di Nello Pasquali”, è stata la seconda grande retrospettiva dedicata al Maestro (la prima a Torino nel 1966) che la “Città dei Fiori” volle allestire per ricordare questa importante e visionaria figura d’artista, uno dei più incisivi disegnatori ed illustratori liguri del secolo scorso.

Nato a Genova nel 1912, le sue due città del cuore furono Torino e Sanremo, dove frequentò la scuola del padre Vincenzo, scultore di rilievo, celebre soprattutto per aver realizzato la statua della Primavera, simbolo di Sanremo.
All’ inaugurazione della mostra il professor Lecci ha voluto illustrare il percorso artistico del Pasquali: erano presenti anche alcuni amici torinesi dell’artista, il figlio Vincenzo, che ha portato la sua testimonianza, la moglie Maria Cottini Pasquali e la figlia Antonella.

“I frondosi paesaggi dell’entroterra ligure gremiti di giunchi, di sterpi, di cespugli in riva a acque nere, di casupole, ponticelli e cappellette abbarbicate sui colli, in cima al taglio rovinoso dei calanchi, con una verticale assenza di prospettiva cui sfuggono solo i corsi d’acqua. Paesaggi pullulanti di segni in cui occhieggiano motivi di figure trasparenti, teste, cappellature, corpi, foglie giganti, alberi morti, rami secchi, stecchiti come graffiti di figure rupestri”.

Così scriveva Massimo Mila nel presentare la “serie delle acque” nel catalogo che accompagnava la mostra di Nello Pasquali presso la Galleria Dantesca di Torino nel 1966. Mila apprezzava di Pasquali lo stile asciutto e il tratto nervoso e soprattutto amava i “ paesaggi interiori, estesi nello spazio del ricordo”.

“Gli sviluppi della grafica di Pasquali- ha spiegato a Palazzo Borea d’ Olmo Leo Lecci, docente di storia della grafica contemporanea all’Università di Genova e curatore della Mostra sanremese su Nello Pasquali- approda, negli anni settanta, ad un utilizzo del segno grafico che si dispone sulla carta in un alfabeto dalle infinite ed inedite valenze comunicative, risultato delle sue sperimentazioni sulla linguistica di Barthes, De Sussure e Martinet”.

La biografia di Pasquali si è sviluppata, come detto, tra Sanremo e Torino. Insegnante presso le scuole di Sanremo, nel 1942 sposò Maria Cutini. Si trasferì a Torino dove si specializzò nell’ incisione ed espose le sue opere in varie mostre. Negli anni cinquanta tornò a Sanremo, come insegnante di disegno tecnico presso le scuole sanremesi e proseguì l’attività artistica: scultore, incisore ed acquarellista. Per motivi di salute ritornò a Torino fra il 1962 ed il 1966: si curava per le conseguenze di una lesione polmonare causata dallo scoppio nel 1943 di una bomba durante un bombardamento a Torino. A Sanremo ha vissuto poi fino alla scomparsa avvenuta il 14 febbraio 2002.

A conclusione della mostra, la moglie Maria ed il figlio Vincenzo hanno donato al Museo Civico alcune delle opere in esposizione che così sono entrate a far parte del patrimonio comunale, a testimonianza del legame fra il Maestro e Sanremo. Il Museo civico matuziano si è così arricchito di disegni e schizzi dell’ artista che si sono aggiunte alle importanti sculture di Pasquali già in esposizione permanente nel Museo ed alle preziose sculture presenti in città fra cui spiccano i busti di Mario Calvino (alla Stazione Sperimentale di Floricoltura), di Vittorio Emanuele III (nei Giardini della Chiesa Russa), della Tuffolina (alla piscina del Mediterranee) e le spettacolari ceramiche che abbelliscono tanti palazzi nobiliari e privati cittadini.
CLAUDIO ALMANZI

Sindaco Bucci: a Genova sospesa Tari per utenze domestiche e attività commerciali

Sindaco di Genova Marco Bucci

“Abbiamo approvato la sospensione del pagamento della Tari per le attività commerciali a Genova fino a settembre e la sospensione della Tari per un mese per le utenze domestiche”.

E’ la misura annunciata ieri sera dal sindaco di Genova Marco Bucci.

L’obiettivo del Comune di Genova è quindi quello di rimandare nel tempo il pagamento della tassa sui rifiuti sia per le attività commerciali sia per i cittadini colpiti dalla situazione dovuta all’emergenza coronavirus.

Brugnato, 4 morti con Covid-19. Giunta si dimette: sindaco non ha informato su situazione

Informativa disposizioni Protezione civile nazionale pubblicata ieri su fb dal Comune di Brugnato

Quattro persone decedute con coronavirus e una decina di contagi all’interno di una casa di riposo della provincia della Spezia, il Sacro Cuore di Brugnato.

La Rsa ha 135 ospiti, 55 operatori socio sanitari, 14 infermieri e 4 medici.

Nei giorni scorsi sono stati effettuati una settantina di tamponi tra gli anziani ospiti, ma i responsabili della Rsa, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, hanno chiesto chiede che la mappatura sia estesa a tutto il resto dei degenti e del personale sanitario.

Una vicenda che è diventata anche un caso politico, con le dimissioni della giunta comunale di Brugnato, che avrebbe accusato il sindaco Corrado Fabiani di non avere informato tempestivamente di quanto stava accadendo.

Sulla pagina fb del Comune di Brugnato ieri sera è stato pubblicato il seguente post, con allegata l’informativa di Alisa che ricorda le disposizioni della Protezione civile nazionale.

“AGGIORNAMENTO EMERGENZA CORONAVIRUS

Si fa presente alla cittadinanza che in data odierna non è pervenuta al presente Comune NESSUNA comunicazione in merito da parte di Alisa.

Pertanto, anche a seguito delle precedenti comunicazioni, si riportano i seguenti dati:
-cittadini POSITIVI al Covid-19: 0
-cittadini in quarantena preventiva: 0

Comunichiamo inoltre che, purtroppo, l’invio dei report ai comuni é stato sospeso in data odierna in attesa di approfondimenti da parte dell’ANCI, come da comunicazione allegata”.

 

 

Hubei, ieri di nuovo zero casi positivi: restrizioni rimosse. In Cina 47 contagi ‘di ritorno’

Coronavirus (foto di repertorio)

La Cina rimuove dopo due mesi le restrizioni all’Hubei, la provincia da 60 milioni di abitanti epicentro della pandemia del coronavirus con focolaio di Wuhan, dove ieri si sono registrati, ancora una volta, zero casi di infezione da Covid-19.

Secondo i dati della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), riportati stamane dall’agenzia Ansa, nella giornata di ieri in Cina sono stati confermati altri 47 contagi ‘di ritorno’ ossia importati dall’estero, che sono saliti a quota 474.

In gran parte si tratta di persone positive rientrate dal resto del mondo, in particolare dall’Europa.

Inoltre, ieri si sono registrati quattro decessi, tre dei quali avvenuti nell’Hubei (due nel capoluogo Wuhan).

Nella città di Wuhan le restrizioni saranno rimosse l’otto aprile.

 

Nuovi aiuti anche dalla Cina: terza squadra di medici, ventilatori polmonari e mascherine

Emergenza coronavirus, nuovi aiuti dalla Cina

Emergenza coronavirus. Insieme alla Russia di Putin, anche la Cina ieri ha inviato dalla regione del Fujian il terzo team di medici ed esperti in Italia, negli sforzi per combattere il coronavirus.

L’aereo trasporta otto tonnellate di forniture mediche donate dalla provincia sudorientale cinese, 30 ventilatori polmonari, 20 set di monitor sanitari, 3.000 tute protettive, 300.000 mascherine (più altre 20.000 del tipo N95) e 3.000 schermi facciali.

E’ previsto che il velivolo con gli aiuti atterri oggi pomeriggio Milano Malpensa.

 

La Russia aiuta l’Italia: atterrato quindicesimo aereo militare con nuove attrezzature

Emergenza coronavirus, la Russia aiuta l'Italia: task force inviata da Putin

La Russia aiuta l’Italia. Ieri sera è atterrato a Pratica di Mare un altro aereo militare russo per contribuire a contrastare le gravi conseguenze della pandemia di coronavirus.

Si tratta di un velivolo che fa parte della task force inviata su ordine diretto del presidente Vladimir Putin.

“Il quindicesimo aereo da trasporto militare Ilyushin Il-76 delle Forze Aerospaziali Russe che trasporta attrezzature per la diagnosi e la disinfezione ha consegnato, presso la base aerea italiana di Pratica di Mare, mezzi speciali per combattere il coronavirus”.

Lo hanno riferito i responsabili del Ministero della Difesa russo all’agenzia Interfax.

“In concreto – ha spiegato l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov all’agenzia Agi – gli aiuti consistono, al momento, di 122 medici militari, virologi ed epidemiologi, 8 equipe mediche composte da un terapeuta, epidemiologi, anestesista, infermiera e interprete; 30 unita’ di mezzi speciali-unita’ mobili (ciascuna composta da due veicoli) e moduli di elaborazione dati installati su veicoli ‘Kamaz’.

Inoltre, i velivoli russi hanno portato in Italia presidi di protezione, unita’ mobili per la disinfezione dei mezzi di trasporto e del territorio, in grado di sanificare anche condutture idriche, attrezzature medicali tra cui alcune decine di ventilatori polmonari, macchine di analisi biologica e patogena, 100 mila sistemi di test, mascherine sanitarie di alta classe di protezione, guanti, mille completi di protezione, 700 completi medico-infettivologo e altre attrezzature varie.

In particolare, e’ arrivato in Italia un nuovissimo laboratorio, uno dei 15 di cui dispongono in totale le Forze di Difesa NBC. Tutto questo, attraverso il ministero della Difesa della Federazione russa a titolo gratuito”.

“Rilanciare lo spirito di Pratica di Mare – ha aggiunto l’ambasciatore Razov – portando aiuto all’amico popolo italiano, indipendentemente dal contesto politico internazionale, nel solco di una tradizione di supporto umanitario che affonda radici nel secolo scorso, ma anche ribadire la necessità, espressa dal presidente Vladimir Putin, di unire le forze tra i vari Paesi per combattere nuove sfide e minacce globali, come la pericolosa epidemia  a cui stiamo assistendo”.

 

Pd e Lista Crivello a prefetto di Genova: sospendere i servizi di Aster in città

Il Tricolore realizzato dai lavoratori di Aster a De Ferrari

Emergenza coronavirus sul territorio del Comune di Genova. Ieri la capogruppo del Pd Cristina Lodi e il capogruppo della Lista Crivello Gianni Crivello hanno riferito di avere inviato una missiva al prefetto di Genova sulla situazione dei lavoratori di Aster.

Ecco il testo integrale.

“Dopo aver appreso le legittime preoccupazioni esternate dai lavoratori dell’azienda A.S.Ter. e dai loro rappresentanti sindacali, in riferimento agli adempimenti a contrasto dell’emergenza coronavirus, dell’azienda sopracitata (documenti che le alleghiamo per comodità di lettura), desideriamo informarla che nei giorni scorsi avevamo già esternato all’assessore competente Pietro Piciocchi, le nostre motivate preoccupazioni in merito. La nostra richiesta di chiarimenti nasceva da alcune sollecitazioni ricevute e dall’aver constatato personalmente, in svariate occasioni, una significativa presenza in città di lavoratori dell’azienda partecipata.

Naturalmente la nostra segnalazione considerava correttamente come prioritari tutti i lavori richiesti ad A.S.Ter. definiti come ‘pronto intervento’, essendo ovviamente interventi più che motivati e giustificati, a differenza delle cosiddette ‘manutenzioni ordinarie’ che potrebbero essere in contrasto con quanto emanato in materia dai recenti decreti governativi.

Nella sua risposta, l’assessore Piciocchi affermava: ‘Le squadre attive sul territorio assicurano interventi urgenti di manutenzione ovvero interventi che sono compatibili con il rispetto delle disposizioni emanate dal Governo’.

Ciò che si evince nella recente denuncia dei lavoratori di A.S.Ter. contrasta fortemente con quanto dichiarato formalmente dallo stesso Piciocchi.

A tale proposito chiediamo un suo autorevole intervento, ribadendo che non esiste nessuna volontà di polemizzare in un momento così drammatico per il nostro Paese, ma, dinnanzi alla situazione attuale, riteniamo più che doveroso che possano essere garantite attività finalizzate a preservare la pubblica incolumità dei genovesi, sospendendo le ‘normali’ attività di A.S.Ter. e riducendo, se non azzerando, i rischi di contagio che possono correre i lavoratori, le loro famiglie oltre che i cittadini con i quali dovessero venire a contatto”.