C’è una verità che in pochi hanno il coraggio di dire apertamente: molti comprano fregature dorate convinti di aver fatto un affare. Spendono centinaia di euro per bracciali e collane che sembrano preziosi, ma che dopo pochi mesi perdono colore, valore e dignità. La chiamano “bigiotteria di design” o “oro 9 carati”. Io la chiamo autoillusione costosa.
Oro 9 carati: metà oro, metà delusione
Partiamo dai numeri, perché non mentono mai. L’oro puro è a 24 carati. L’oro 18 carati, quello usato nelle gioiellerie serie, contiene 75% di oro vero (750 millesimi).
L’oro 9 carati ne contiene solo 37,5%. Meno della metà. Il resto? Metalli poveri: rame, nichel, zinco, argento, ottone. In sostanza, una lega industriale con un po’ di oro dentro.
Ma il paradosso è che molti lo pagano quasi come fosse vero.
Collane 9 kt vendute a molti euro in negozi patinati, quando il contenuto reale d’oro vale magari molto meno.
Un margine enorme per chi vende, un autogol per chi compra.
Se vuoi un metallo che ossida, cambia colore e non potrà mai essere rifuso o rivenduto a un buon prezzo, allora il 9 carati è perfetto.
Ma se vuoi un gioiello che mantenga valore, resti bello e riparabile nel tempo, devi scegliere l’oro vero: 18 carati, 750 millesimi, il solo standard serio.
Bigiotteria “firmata”: la trappola del logo
La moda oggi ha creato un mostro: la bigiotteria griffata. Pezzi in acciaio, bronzo o ottone placcato, con un marchio inciso a laser, venduti a cifre da capogiro.
Si paga il logo, la scatolina e qualche campagna pubblicitaria con modella sorridente.
Il valore intrinseco? Praticamente zero. Nessun compro oro li valuta, nessuna fonderia li ritira, nessuna banca li considera un bene patrimoniale.
Sono oggetti da consumo, non gioielli.
Eppure molti si convincono di aver “investito in un accessorio di tendenza”.
Peccato che, dopo un paio d’anni, la placcatura salta, i colori cambiano, e il valore residuo è quello di un fermacapelli da supermercato.
Hai speso 300 euro per un bracciale in acciaio? Bravo: hai appena comprato 3 euro di metallo e 297 di marketing.
L’alternativa intelligente: i gioielli rigenerati
E qui arriviamo al punto che pochi conoscono.
Se il problema è il prezzo, non serve scendere a compromessi con oro 9 kt o bigiotteria placcata.
Esistono i gioielli rigenerati, cioè oggetti in oro 18 kt e pietre naturali revisionati, lucidati e rimessi a nuovo da professionisti.
Sono gioielli autentici, identici al nuovo per estetica, ma con uno sconto dal 30% fino al 70% rispetto al prezzo di listino.
E non parliamo di resti di magazzino o di merce di scarto: parliamo di pezzi di qualità, spesso di brand prestigiosi, restaurati e garantiti.
Un anello con diamante da 1.000 euro nuovo, lo puoi trovare rigenerato a 600.
Una collana in oro massiccio da 1.000 euro, la paghi 650.
Un bracciale firmato Cartier, Pomellato o Bulgari, può costare anche la metà o meno del prezzo originale.
Il tutto con un vantaggio aggiuntivo: è oro vero, con pietre vere, e un valore che rimane nel tempo.
Perché l’oro 18 kt resta imbattibile
Valore reale e rivendibile. Ogni grammo ha un prezzo di mercato.
Durata. Non scolorisce, non si ossida, non delude.
Riparabilità. Può essere saldato, lucidato, rimesso a nuovo.
Tradizione e affidabilità. È lo standard mondiale della gioielleria seria.
Un bracciale in 18 kt lo puoi vendere, permutare o lasciare in eredità.
Un bracciale in 9 kt o in acciaio placcato, invece, non lo vuole neppure un compro oro.
La differenza non è estetica: è sostanziale. È come confrontare un quadro a olio con una stampa digitale.
Le gioiellerie professionali non vendono illusioni: vendono sostanza.
Mostrano i punzoni, pesano davanti al cliente, spiegano il titolo, la quotazione e le pietre.
Offrono garanzie, assistenza e spesso anche permute o acquisto dell’usato.
Molte propongono linee di gioielli rigenerati, pari al nuovo, per chi vuole risparmiare senza rinunciare alla qualità.
E la differenza di prezzo con la bigiotteria “di tendenza” è sorprendente.
Con 300 euro in una gioielleria seria puoi comprare oro vero, non acciaio color oro.
Con 600 euro puoi acquistare un anello 18 kt con pietra naturale, non un “simil-diamante” in vetro sintetico.
Chi compra bigiotteria costosa o oro 9 kt non risparmia, spreca.
Spende tanto per avere poco, paga l’apparenza e rinuncia alla sostanza.
L’illusione del “prezzo accessibile” dura poco: il valore sparisce, il metallo si rovina, e alla fine rimane solo il rimpianto.
Chi invece sceglie oro vero, anche usato o rigenerato, fa una scelta intelligente:compra qualcosa che mantiene il suo valore, che può essere tramandato, rivenduto, o semplicemente indossato con orgoglio sapendo che non perderà mai dignità.
Non serve essere ricchi per comprare gioielli veri, serve essere informati.
Spendere 300 euro per acciaio e marchio non è risparmiare, è farsi abbindolare.
Con la stessa cifra, in una gioielleria seria, puoi avere oro 18 kt, garanzia e valore reale.
La prossima volta che ti verrà voglia di comprare un bracciale “modaiolo” in metallo color oro, pensa a questo: stai scegliendo tra un oggetto che invecchierà male e un bene che resterà prezioso per sempre.
L’eleganza vera non ha bisogno di fingere.
E l’oro vero non ha bisogno di slogan.




















































