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Ispezioni viadotti, operaio morto in A26: indagati responsabili di una ditta tedesca

Nuovo allarme bomba in tribunale a Genova: ma è un falso allarme
Il Tribunale di Genova (foto di repertorio)

Il pm della Procura di Genova ha indagato due persone per la morte di Luciano Sanna, schiacciato dal mezzo usato per ispezionare i viadotti nel novembre 2020 vicino a Masone, sull’autostrada A26.

Secondo l’accusa, le istruzioni del “by-bridge”, scritte in tedesco, erano sbagliate e per questo il mezzo si sarebbe inclinato per poi sganciarsi e schiacciare Sanna.

Nel registro degli indagati sono finiti il legale rappresentante e l’amministratore delegato della Moog gmbh, la ditta tedesca che ha costruito il mezzo.

Dalle indagini degli ispettori dello Psal, l’ufficio di prevenzione e salute negli ambienti di lavoro coordinati dall’ingegnere Gabriele Mercurio, e dall’ingegnere Marco Sartini, la macchina non aveva difetti di fabbricazione, ma le istruzioni erano sbagliate perché non chiarivano come fare le manovre nella fase di maggiore estensione in verticale.

Dopo quell’incidente il manuale era stato riscritto.

Quando si verificò l’incidente era il periodo in cui erano partite le ispezioni di ponti e viadotti dopo il crollo del ponte Morandi e l’inchiesta sui falsi report dei controlli.

Sanna, 54 anni, originario della Campania e residente a Genova, era rimasto schiacciato dal macchinario ed era morto sull’ambulanza.

Lavorava per la Bral, un’azienda di Pegli che si occupa di riparazioni e interventi urgenti.

L’incidente era avvenuto poco prima delle 23, visto che le ispezioni con gli ingegneri, venivano fatte a tarda ora con la chiusura del tratto autostradale interessato.

Il fascicolo in un primo momento era finito sulla scrivania di un altro pm, che aveva iscritto una decina di persone.