Migranti, spaccio e drogati sono un problema per il Centro storico di Genova, come di altre città, e chi non lo vuole vedere nasconde solo la testa sotto la sabbia. Questo il senso di un mio recente intervento che ha fatto molto discutere.
Ma c’è un altro aspetto altrettanto problematico per coloro che vivono nei caruggi: l’invasione quotidiana di orde di turisti e nel fine settimana di milanesi.
Certo, a Milano si vivrà anche bene. Poi però vengono proprio nel fine settimana a rompere il belino al porto e si aggiungono agli altri turisti.
E così tu che vorresti farti due passi rilassanti al porto alla fine rinunci perché non vuoi finire in mezzo a quella folla rumorosa e fastidiosa. Credono di essere a casa loro, ma sono a casa mia e dovrebbe rispettare questo.
Io / noi ci vivo/ viviamo, loro sono di passaggio.
A parte il turismo dei milanesi del fine settimana, c’è anche il problema del turismo di tutti i giorni e dei croceristi organizzati che rendono impossibile una vita quotidiana serena a coloro che appunto nel Centro storico ci vivono.
Spesso mi sento come un ostaggio di questa gente che occupa in fondo casa mia. Per lo meno i drogati si drogano per la maggior parte al ‘ghetto’ e basta non passare di lì.
Ma i turisti sono peggio perché ti occupano tutto le vie principali del Centro storico: è un’overdose micidiale.
Certo c’è chi ci guadagna. Gli affitti e i prezzi delle case si gonfiano e ovviamente si tratta di affitti brevi.
Molti immobili restano vuoti e il Centro storico, reso invivibile, si svuota. Anche i negozi caratteristici chiudono, pochi resistono.
E così il nostro Centro storico perde la sua storia e la sua identità.
Viene lasciato in mano a un turismo di massa ‘mordi e fuggi’ che non genera neppure ricchezza per i residenti, i quali restano ostaggi di un degrado che mescola insieme immigrazione non gestita, spaccio di droga e turismo. Prof. Paolo Becchi
Sostituzione etnica, Becchi: vicoli violenti e pieni di neri. Sul bus arabi e africani




















































