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Habemus Papam: la fumata bianca e l’annuncio del nuovo Papa dalla loggia di San Pietro

Habemus Papam: la fumata bianca e l’annuncio del nuovo Papa dalla loggia di San Pietro
Habemus Papam: la fumata bianca e l’annuncio del nuovo Papa dalla loggia di San Pietro

Habemus Papam: la tradizione dell’annuncio del nuovo Pontefice

È uno dei momenti più solenni e suggestivi della storia della Chiesa cattolica: la fumata bianca che si alza dal comignolo della Cappella Sistina e, poco dopo, il celebre annuncio dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. “Habemus Papam”, “Abbiamo un Papa”: due parole che segnano ufficialmente l’elezione del nuovo pontefice e l’inizio di un nuovo capitolo per il cattolicesimo mondiale.

Le campane ovunque stanno suonando a festa.

L’annuncio viene pronunciato in latino dal cardinale protodiacono, una figura chiave tra i cardinali diaconi, cui spetta l’onore e l’onere di comunicare pubblicamente il nome del nuovo Papa ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro e, simbolicamente, al mondo intero.

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Habemus Papam, la fumata bianca: una tradizione che affonda le radici nel XIII secolo

Il primo Habemus Papam documentato risale al Concilio di Lione del 1274, durante il quale fu codificato il conclave come modalità di elezione papale. Da allora, il rituale si è evoluto ma ha sempre mantenuto il suo valore simbolico e spirituale. L’annuncio avviene dalla loggia delle benedizioni della Basilica di San Pietro, una posizione elevata che domina l’intera piazza, scelta non a caso per sottolineare la dimensione universale dell’evento.

Dal 1958 al 2013: tre cardinali annunciatori

Nel XX e XXI secolo, solo tre cardinali hanno avuto l’onore di pronunciare il “Habemus Papam” dal balcone della basilica vaticana:

  • Nel 1958, per l’elezione di Papa Giovanni XXIII;
  • Nel 1978, per Papa Giovanni Paolo II;
  • Nel 2013, per l’elezione di Papa Francesco, annunciato dal cardinale francese Jean-Louis Tauran.

Ognuno di questi momenti è rimasto impresso nella memoria collettiva per il significato storico e spirituale che porta con sé: ogni nuovo papa rappresenta una guida per oltre un miliardo di cattolici nel mondo, e la sua elezione è sempre accompagnata da emozione, speranza e rinnovata fede.

Chi pronuncerà il prossimo “Habemus Papam”

Il prossimo nome ad essere pronunciato dalla loggia centrale di San Pietro sarà annunciato dal cardinale Dominique Mamberti, designato protodiacono nel luglio 2024. Mamberti, di origini francesi, è un diplomatico vaticano di lungo corso, già Segretario per i Rapporti con gli Stati e attualmente Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Sarà lui a dare voce alla formula storica che introduce il nuovo Vescovo di Roma: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam…”

A seguire, verrà pronunciato il nome del cardinale eletto e il nome pontificale che ha scelto per il suo mandato. Poco dopo, il nuovo Papa comparirà per la prima volta in pubblico, benedicendo la folla con l’Urbi et Orbi, il messaggio alla città e al mondo.

La fumata bianca: segnale universale di elezione

Simbolo inequivocabile dell’avvenuta elezione è la fumata bianca che esce dal camino installato sul tetto della Cappella Sistina. La fumata, composta da sostanze chimiche innocue, viene prodotta bruciando le schede elettorali dopo un voto valido. Nel caso in cui l’elezione non sia stata ancora raggiunta, si alza invece una fumata nera.

La fumata bianca, spesso accompagnata dal suono delle campane di San Pietro, è il segnale che il popolo attende con trepidazione. Le telecamere di tutto il mondo si concentrano sul comignolo della Sistina e milioni di fedeli si raccolgono, in presenza o da remoto, per assistere a quello che è probabilmente il rito più riconoscibile e universale della fede cattolica.

Habemus Papam, la fumata bianca: un momento carico di significato globale

L’elezione di un nuovo Papa non è solo un evento religioso, ma anche un fatto storico, politico e sociale che interessa la comunità internazionale. Il Vescovo di Roma, oltre ad essere guida spirituale della Chiesa cattolica, rappresenta un punto di riferimento per il dialogo tra i popoli, le religioni e le culture.

Ogni Habemus Papam segna l’inizio di un pontificato destinato a lasciare un’impronta profonda nel tempo. Ogni nome annunciato dalla loggia richiama immediatamente il confronto con le attese, le sfide e i desideri del mondo contemporaneo. L.B.

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