La protesta a Genova dopo l’intercettazione della Global Sumud Flotilla
La risposta genovese all’abbordaggio della Global Sumud Flotilla non si è fatta attendere. Dopo che la missione umanitaria per Gaza, composta da oltre 400 persone e 41 imbarcazioni, è stata fermata dalle navi israeliane a circa 70 miglia dalla costa, migliaia di persone sono scese in piazza a Genova. Mercoledì sera, intorno alle 22, oltre tremila manifestanti hanno dato vita a un presidio davanti al varco di via Ballaydierpresidio davanti al varco di via Ballaydier con lo striscione “Stop genocidio”, per poi spostarsi verso il casello autostradale di Genova Ovest, bloccando l’accesso fino all’1:30 di notte di giovedì. La mobilitazione è ripresa la mattina successiva, con presidi ai varchi portuali e cortei che hanno creato rallentamenti in diverse zone della città, da San Giovanni d’Acri fino a piazza Corvetto.
Sciopero generale indetto da Cgil e Usb
La Cgil, in una nota ufficiale, ha denunciato la gravità dell’aggressione a imbarcazioni civili con cittadini italiani a bordo, definendola una violazione dei principi costituzionali e della sicurezza internazionale. Per questo ha indetto, insieme a Usb, uno sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per la giornata di venerdì 3 ottobre. Durante lo sciopero saranno garantiti solo i servizi essenziali previsti dalle normative di settore. La manifestazione principale è prevista alle 8 del mattino davanti al Terminal Traghetti di Genova.
Usb ha rilanciato un appello alla mobilitazione totale: “Blocchiamo produzione, logistica, trasporti, scuola e servizi contro il crimine di guerra di Israele e la complicità dei governi occidentali”. La sigla sindacale sottolinea come difendere la Flotilla significhi difendere la libertà, la dignità del lavoro e la pace, chiedendo la fine immediata delle forniture militari e delle collaborazioni economiche con Israele.
La posizione della Flotilla: “Intercettazione illegale”
In un comunicato ufficiale, gli organizzatori della Global Sumud Flotilla hanno denunciato l’intercettazione come un atto illegale, spiegando che le imbarcazioni sono state abbordate da militari e che le comunicazioni sono state interrotte. Secondo fonti turche, quasi tutte le navi della Flotilla sono state fermate, con l’eccezione della Mikeno, che sarebbe riuscita a entrare nelle acque territoriali di Gaza. Poco dopo le 10 del mattino, però, i contatti radio con l’imbarcazione sono stati persi.
Tajani annuncia i rimpatri
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito alla Camera che Israele intende rimpatriare tutti i passeggeri della Flotilla con un provvedimento di espulsione coatta. I voli charter previsti partiranno lunedì 6 e martedì 7 ottobre con destinazione Londra e Madrid, sedi del direttivo della Flotilla. Per l’Italia, al momento, non è stato programmato un rientro diretto, anche se – ha aggiunto Tajani – sono in corso tentativi per organizzare soluzioni alternative.
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