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Codice etico sportivo, competizioni senza discriminazioni

Codice etico sportivo, competizioni senza discriminazioni

A Genova un comitato vigilerà sull’applicazione del Codice etico sportivo, che coinvolge il mondo dilettantistico

Un Codice Etico per far vivere lo sport come prezioso presidio sociale e per contrastare gli episodi di malcostume, discriminazione e scorrettezza. È lo strumento approvato nell’ultima seduta della giunta, che verrà discusso e sottoposto alla discussione e al voto del Consiglio comunale.

Il Codice Etico dello Sport intende essere un contributo concreto al mondo dello sport, a sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche, operanti sul territorio genovese, che sono in tutto 1.017.

Il Codice prevede una raccolta di principi e regole etiche e morali che devono guidare scelte e comportamenti quotidiani e a cui tutti i soggetti aderenti devono uniformarsi, nell’ottica di una sana convivenza civile che metta al centro la persona e non solo il risultato. Il Codice si rivolge a dirigenti, allenatori, dipendenti delle società, atleti, personale medico sanitario e, non ultimi, i genitori degli atleti.

Il Codice Etico è stato approvato in giunta su proposta dell’Assessore ai Grandi Eventi, al Commercio, Artigianato, Tutela e Sviluppo Vallate, Paola Bordilli di concerto con il Consigliere Delegato in materia di rapporti con il CONI e i grandi eventi sportivi Vittorio Ottonello. Dopodiché passerà al vaglio del Consiglio comunale. Obiettivo del Codice è far prendere reale coscienza del ruolo sociale – preventivo dello sport, della sua straordinaria forza culturale nei momenti di formazione del futuro cittadino.

Sono tre i principi ispiratori del documento – l’integrità, il rispetto della persona e la tutela della salute– da cui dipendono le prescrizioni previste. Tra queste ci sono ad esempio la trasparenza finanziaria nella conduzione dell’attività sportiva, la tolleranza zero verso le partite truccate e l’azzardo, la condanna di qualunque azione discriminatoria, la lotta al doping e, per genitori e atleti, l’impegno ad accettare le decisioni del giudice o dell’arbitro.

“Come amministrazione comunale siamo da sempre vicini al mondo dello sport. Ricordiamoci che siamo stati designati Capitale Europea dello sport nel 2024: un’altra grande sfida per Genova e un’altra occasione per promuovere la nostra città in tutta Europa – dice il sindaco di Genova, Marco Bucci -. In quest’ottica, assume ancora più valore la volontà di promuovere comportamenti corretti nelle discipline sportive da parte di tutti i soggetti coinvolti. È un impegno che ci prendiamo come città, mentre un comitato etico vigilerà sul rispetto del codice a riprova del fatto che, come sempre, facciamo sul serio. Il mondo delle società dilettantistiche a Genova è numeroso e variegato: ci aspettiamo da tutti la stessa dedizione nell’applicare le regole del codice etico”.

“Mai come in questo tempo, con le attività sportive fortemente ridimensionate per colpa della pandemia, riscopriamo l’importanza e il valore dello sport dilettantistico per la nostra società – dice l’assessore Paola Bordilli -. Questo Codice Etico vuole essere un contributo per aiutare in primis le associazioni e gli sportivi a trovare dei punti fermi e delle prescrizioni da seguire e da far seguire per una attività sana e all’insegna del fair play. Siamo convinti che lo sport debba avere un ruolo fondamentare nel creare una comunità coesa e unita. Lo sport incarna valori fondamentali quali il rispetto sia di se stessi che degli altri, ed è parte fondante del vivere sociale”.

Il consigliere delegato Vittorio Ottonello aggiunge: “Lo sport sano implica il rispetto dell’altro, la solidarietà, l’impegno personale, professionalità e serietà: sono valori di cui abbiamo bisogno e per questo abbiamo pensato a questo Codice Etico, che è una novità assoluta di cui poche città in Italia si sono dotate finora. Per far sì che non sia la solita raccomandazione, è necessaria una adesione concreta ed una assunzione di responsabilità da parte dell’associazionismo sportivo e dai suoi appartenenti, che hanno compiti e ruoli specifici ma tutti assieme possono concorrere a fare dello sport un presidio per il rispetto delle norme e correttezza di comportamenti”.

Per stabilire i punti del Codice, la giunta si è ispirata a documenti quali ad esempio la Carta Olimpica, la Carta Europea dello Sport, la Carta dei diritti dei bambini nello sport dell’Unesco. Inoltre, attraverso l’adozione del Codice Etico si intende contribuire al raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare, il Codice è volto a perseguireuna vita sana e a promuovere il benessere di tutti a tutte le età, a raggiungere l’uguaglianza di genere, a garantire infrastrutture sostenibili, a sostenere iniziative per la riduzione dell’impatto ambientale, a incoraggiare la diffusione di tecnologie ecocompatibili e a contrastare la corruzione e gli abusi di potere.

Sull’applicazione del Codice vigilerà un Comitato Etico creato ad hoc, che gestirà le segnalazioni su presunte infrazioni, fornirà risposte su dubbi interpretativi e revisionerà lo stesso con cadenza triennale. Il Codice sarà disponibile sul sito del Comune di Genova, sarà affisso presso tutti gli impianti sportivi comunali e verrà promosso con iniziative dedicate.

Per gli atleti l’adesione formale al Codice Etico è prevista durante il tesseramento annuale individuale. Le associazioni e le società sportive aderenti verranno iscritte dall’Amministrazione Comunale in un apposito Registro delle associazioni, gestito dal Comitato Etico.