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Al Sivori da lunedì 25 marzo ritorna Mondovisioni

Al Sivori da lunedì 25 marzo ritorna Mondovisioni
Al Sivori da lunedì 25 marzo ritorna Mondovisioni

Al Sivori da lunedì 25 marzo ritorna Mondovisioni con “20 Days in Mariupol”, Oscar 2024 per il miglior documentario

La rassegna “Mondovisioni – I documentari di Internazionale” prosegue con “20 Days in Mariupol” di Mstyslav Chernov, il film che ha vinto l’Oscar 2024 per il migliore documentario.

Il reportage dal fronte della resistenza ucraina contro l’invasione russa non può non colpire, così come le parole del suo regista. «Questo è il primo Oscar nella storia dell’Ucraina –dice Černov – e sono onorato, ma potrei essere il primo regista a dire che vorrei non aver mai fatto questo film, vorrei essere in grado di scambiare questa statuetta perché la Russia non avesse mai attaccato la nostra città e il nostro territorio».

Černov ha proseguito il suo discorso: «Voglio che sia riconosciuto ciò che è stato fatto, vorrei che loro rilasciassero gli ostaggi, vorrei ringraziare tutti i soldati che stanno proteggendo la loro terra e che sono in prigione, tutti i civili che sono stati feriti. Noi tutti possiamo fare in modo che questa storia venga raddrizzata e che la verità possa prevalere.

E che le persone di Mariupol non vengano mai dimenticate. Perché il cinema crea i ricordi e i ricordi creano la storia. Vi ringrazio, grazie all’Ucraina. Slava Ukraini!».

“20 Days in Mariupol” nasce perché alla vigilia dell’invasione russa dell’Ucraina una squadra di giornalisti entra nella città portuale di Mariupol. Durante il successivo assedio, mentre cadono le bombe, gli abitanti fuggono e l’accesso a elettricità, cibo e acqua è interrotto, i reporter, unici rimasti, lottano per raccontare le atrocità della guerra, finché circondati dai soldati russi si rifugiano in un ospedale, in trappola.

Le loro immagini, diffuse dai media mondiali, documentano morte e distruzione, e smentiranno la disinformazione russa. Di fronte a tanto dolore il regista e giornalista ucraino Mstyslav Chernov si chiede se filmare ancora possa fare qualche differenza, ma sono gli stessi cittadini di Mariupol a implorarlo di continuare, perché il mondo sia testimone. Il film contiene la famosa immagine della donna incinta trasportata in barella fuori dall’ospedale pediatrico bombardato.

La rassegna “Mondovisioni”, organizzata da CineAgenzia insieme al settimanale Internazionale, presenta da quindici anni i più attuali documentari selezionati dai maggiori festival (come Berlinale, Sundance, Sheffield Doc/Fest, IDFA), proposti in esclusiva per l’Italia. Dopo la tradizionale anteprima d’inizio ottobre al Festival Internazionale di Ferrara, i film vanno in tour in tutta Italia e a Genova sono ospitati da Alesbet/Circuito e Centro Culturale Carignano, con l’arricchimento di un relatore con cui il pubblico può confrontarsi sui temi proposto dai film, riceverne un aggiornamento e, se possibile, collegarli alla realtà italiana.

Il programma si tiene in equilibrio tra attualità e riflessione, tra emozioni e analisi, per uno sguardo sul mondo che il documentario e il giornalismo di qualità sanno offrire.

Biglietto intero 6 euro, Young e Campus 4 euro. Sono validi tutti gli abbonamenti di Circuito.

BIOGRAFIA

Mstyslav Andrijovyč Černov è un fotoreporter, regista, giornalista corrispondente di guerra e scrittore ucraino. Noto per la sua copertura della rivoluzione ucraina, della guerra nel Donbass, incluso l’abbattimento del volo MH17, della guerra civile siriana, della battaglia di Mosul in Iraq, così come per le sue diverse mostre fotografiche. Černov è un giornalista di Associated Press e il presidente dell’Associazione ucraina dei Fotografi Professionisti (UAPF).

I lavori di Černov sono stati pubblicati e trasmessi da numerosi organismi di informazione in tutto il mondo, tra cui la CNN, la BBC, il New York Times, il Washington Post e altri. È stato sia tra i vincitori che tra i finalisti di premi prestigiosi, tra cui il Livingston Award, il Rory Peck Award e diverse edizioni dei Royal Television Society awards. Černov è rimasto ferito più volte sul lavoro nelle zone di conflitto.

Nel 2023 ha ricevuto il Premio Pulitzer per il miglior giornalismo di pubblico servizio, con Evgeniy Maloletka, Vasilisa Stepanenko e Lori Hinnan, per i loro “servizi dalla città assediata di Mariupol che hanno testimoniato il massacro di civili durante l’invasione russa dell’Ucraina”.Con “20’ Days in Mariupol” ha vinto l’Oscar 2024.