Un simbolo del tifo rossoblù
Genova e il mondo del calcio rossoblù si stringono nel ricordo di Fabrizio Pianetti, scomparso in queste ore. Con lui se ne va non solo un opinionista sportivo molto conosciuto, ma anche un simbolo autentico della passione genoana e anche un personaggio attivo nel mondo delle discoteche. La sua voce, inconfondibile e carica di emozione, ha accompagnato intere generazioni dia tifosi, diventando parte integrante del racconto calcistico cittadino.
Una voce fuori dagli schemi
Pianetti era un giornalista e aveva conquistato spazio e credibilità grazie alla sua schiettezza, alla simpatia e a una conoscenza profonda della storia del Genoa. Le sue analisi non erano mai banali: tra ironia e competenza, sapeva intrecciare aneddoti, critiche costruttive e visioni romantiche di un calcio che amava definire “belin che calcio”. Ogni suo intervento trasmetteva l’amore incondizionato per i colori rossoblù.
La “Casa del Bottone”, tempio rossoblù in città
Il nome di Fabrizio Pianetti è legato indissolubilmente anche al suo storico negozio in via Ceccardi, la celebre “Casa del Bottone”. Più che un’attività commerciale, era un punto di incontro per i tifosi del Grifone. Tra bottoni e toppe, Pianetti aveva creato un vero angolo di cuore genoano, un luogo in cui la fede calcistica si respirava in ogni dettaglio e dove i supporter potevano condividere storie, ricordi e nuove speranze.
Un personaggio carismatico
Pianetti non era solo voce e passione per il calcio: molti lo ricordano come ex “re della pista da ballo”, un uomo dal carisma naturale capace di conquistare chiunque lo incontrasse. Nel mondo della comunicazione sportiva sapeva farsi ascoltare con interventi sempre vivaci, spontanei e autentici, perché parlava da tifoso vero, che aveva vissuto il Genoa in ogni sua sfaccettatura, dai trionfi alle difficoltà.
Un’eredità che resta nel cuore dei tifosi
Con la sua scomparsa, Genova perde una delle figure più amate e riconoscibili. Fabrizio Pianetti lascia un vuoto nel panorama dell’opinionismo sportivo e un ricordo indelebile tra chi lo seguiva in televisione, lo incontrava per strada o semplicemente lo considerava un simbolo della genovesità. La sua eredità resta viva nel cuore dei tifosi rossoblù, che continueranno a celebrare la sua passione e il suo amore infinito per il Grifone. Ciao Fabrizio! L.B.
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