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Ad Albenga il via al restauro di Palazzo Peloso Cepolla

La studiosa Josepha Costa Restagno ha spiegato l' importanza e la complessità degli interventi che verranno fatti nella "Città delle Torri" a Palazzo Peloso Cepolla

Palazzo Peloso Cepolla

SAVONA. 29 MAG. Sono iniziati nei giorni scorsi i restauri di uno dei Palazzi storici più importanti della “Città delle Torri”: Palazzo Peloso Cepolla.
Gli interventi dovevano iniziare già da tre mesi, ma a causa dell’emergenza pandemica, tutto è stato rimandato ad ora.

L’impresa Formento, assegnataria del restauro, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici, Architettonici e Artistici della Liguria, ha avviato il cantiere di palazzo Peloso Cepolla. I lavori dureranno a lungo in quanto sono previsti una serie di interventi importanti che verranno realizzati in collaborazione oltre che della Sovrintendenza, con il Comune di Albenga e l’Istituto Internazionale degli Studi Liguri, che ne ha curato e finanziato il progetto.

Il primo intervento riguarderà il consolidamento delle strutture e la risistemazione dei tetti. Il lavoro proseguirà poi sulle tre facciate del ‘500 e ‘600. Si tratta di quella di piazza San Michele, che congloba la torre, di via Roma e di quella verso via Cavour. Queste pareti, durante la ricostruzione del palazzo, compiuta in epoca cinquecentesca, vennero realizzate utilizzando le facciate delle precedenti case tardo medievali. Fra queste ve ne è una dipinta, di grande importanza, in quanto esempio tipico dell’evoluzione delle abitazioni di Albenga tra Quattro e Cinquecento.

Gli interventi successivamente riguarderanno il restauro delle decorazioni pittoriche interne, che costituiscono una preziosa testimonianza della vita e della cultura di una delle principali famiglie di Albenga attraverso alcuni secoli e ne documentano i rapporti con l’ambiente culturale non solo ligure ma aperto a un vasto ambito, certo attraverso la fitta rete commerciale ed economica che esse intrattenevano nel mondo mediterraneo.

Infine verrà realizzato un nuovo allestimento del Museo Navale Romano, che venne creato dall’ Istituto Studi Liguri in questo Palazzo nobiliare nel 1960, dopo la provvisoria sistemazione delle anfore nel salone del palazzo D’Aste al momento della scoperta della nave romana nel 1950. Il nuovo allestimento museale manterrà la scenografica schiera di anfore ideata dal professor Nino Lamboglia che è divenuta nel tempo il simbolo distintivo del sito museale navale. Verranno aggiunte moderne soluzioni con allestimenti multimediali.

“Uno degli obiettivi del restauro – ci spiega Josepha Costa Restagno- è proprio quello di ridare al palazzo il suo valore di Centro per l’archeologia subacquea, giungendo così a riaffermare, il suo ruolo museale e di formazione per ricerche di avanguardia di livello internazionale, così come da sempre gli compete”.
CLAUDIO ALMANZI