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Violenza domestica a Sampierdarena: donna salvata dal Nucleo Fasce Deboli, marito arrestato

Violenza domestica a Sampierdarena: donna salvata dal Nucleo Fasce Deboli, marito arrestato

La vittima, con i figli minorenni, sarà messa sotto protezione dopo anni di aggressioni. L’uomo, un senegalese, è stato arrestato e condotto al carcere di Marassi

La sera precedente, a Sampierdarena, una donna si è presentata al presidio della Polizia locale in piazza Vittorio Veneto con il volto tumefatto e diversi segni di violenza. Gli agenti hanno immediatamente allertato il 118 e ascoltato il suo racconto, ricostruendo un quadro di maltrattamenti avvenuti all’interno dell’abitazione familiare, dove vive insieme ai figli minorenni. I controlli effettuati nell’appartamento hanno confermato la gravità della situazione: sulle pareti e su alcuni mobili erano presenti tracce di sangue riconducibili all’aggressione.

Il ruolo del Nucleo Fasce Deboli

Ricevuta la segnalazione, il Nucleo Fasce Deboli della Polizia locale è intervenuto per la presa in carico del caso, attivando le procedure di tutela previste per le vittime di violenza domestica. La donna è stata trasportata all’Ospedale Galliera, dove ha raccontato agli agenti di subire da anni episodi di aggressioni, insulti e umiliazioni tali da costringerla spesso a evitare di rientrare a casa. L’ultima esplosione di violenza sarebbe nata da un litigio per futili motivi, durante il quale il marito avrebbe infierito con pugni, schiaffi, calci e perfino testate.

Protezione per la donna e le figlie

A seguito delle cure ricevute, la vittima sarà inserita in un percorso di protezione richiesto anche da lei, per evitare il ritorno nell’abitazione condivisa con l’aggressore. La tutela riguarderà anche le figlie minorenni, che saranno seguite dai servizi sociali competenti per garantire loro un ambiente sicuro.

Arresto dell’abusante e dichiarazioni istituzionali

L’uomo, un cittadino senegalese del 1978, è stato arrestato con le accuse di lesioni e maltrattamenti in famiglia. È stato trasferito nel carcere di Marassi e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’assessora alla Polizia locale e alla Sicurezza urbana, Arianna Viscogliosi, ha commentato l’accaduto sottolineando come la violenza domestica rappresenti ancora una grave emergenza sociale e culturale. Ha evidenziato il coraggio della donna nel chiedere aiuto e il lavoro tempestivo degli agenti, ricordando l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione come strumenti essenziali per contrastare questi fenomeni.

Si ricorda che, nel rispetto della normativa vigente, vale sempre la presunzione di innocenza: tutte le persone indagate sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.

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