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Cinquant’anni di Teatro della Tosse: una storia che respira e continua

Cinquant’anni di Teatro della Tosse: una storia che respira e continua

Con una affollata conferenza stampa  del 1° ottobre  il Teatro della Tosse ha ricordato il suo cinquantesimo anno di vita.

Dunque il Teatro della Tosse, il Teatro  dei caruggi, quello che, a detta di qualcuno, avrebbe dovuto “affogare in un mare di siringhe”, compie 50 anni! Ed è merito suo, possiamo tranquillamente affermarlo, condiviso con la bella location della facoltà di Architettura, se uno dei più magnetici angoli del nostro centro storico ha mantenuto e valorizzato il suo fascino, dominato dal bel campanile ottagonale della chiesa di San Donato. 

50 anni di teatro, spettacoli dentro e fuori dalle sale – a Genova e in tutta Italia -  sfide, scommesse e scoperte per terra e per mare,  grandi artisti e nuovi talenti dall’Italia e dal mondo,  esperimenti, progetti, trasformazioni e avventure; 50 anni di tante prime volte.

Un compleanno  per  reinventare  un modo di fare teatro che ha mantenuto la sua identità rinnovandola, fondendo mestieri antichi e nuove professioni, artigianato e tecnologie e che, da sempre, mette al centro la relazione: con il suo tempo, con gli artisti, i collaboratori, le istituzioni, i territori e, soprattutto, con il pubblico. Teatro “del pubblico”, che guarda al presente, al territorio in cui lavora, alle preferenze di chi lo frequenta e di chi ancora vorrebbe incontrare.

OTTO ottobre  1975: Ubu Re  va in scena nella nuova sede in salita della Tosse, regista Tonino Conte, scene Emanuele Luzzati. Prima vera casa di un teatro  che nasceva e che da allora non ha mai fermato il suo viaggio sulle orme di quel testo visionario surreale, provocatorio, giocoso e onirico; una sorta di manifesto artistico, un “ruolo” da portare avanti, cavalcando visioni e occasioni, criticità ed opportunità.

Una realtà in movimento che ha riunito e riunisce competenze artistiche ed organizzative in una storia di innovazione e sperimentazione cominciata con i tre maestri fondatori Tonino Conte, Emanuele Luzzati ed Aldo Trionfo e portata avanti, rinnovata  negli ultimi vent’anni da Emanuele Conte, presidente dal 2007 della Fondazione . 

Il 2015 ha visto la nascita di un comitato – composto dallo stesso Emanuele Conte e da Marina Petrillo (in struttura dal 1995, da sempre attenta al teatro internazionale e alla danza, ideatrice e direttrice del festival REC) e Amedeo Romeo (già storico collaboratore  di Tonino Conte e dal 2015 direttore del teatro) – che costruisce  i programmi delle attività in dialogo costante con artisti e professionisti di altri ambiti disciplinari.

Il cinquantesimo autunno prenderà il via con un vasto programma,  fino alla primavera 2026, di mostre, nuove produzioni, prodotti multimediali, grandi ospiti internazionali e progetti culturali realizzati in collaborazione con Regione Liguria, Comune di Genova e con le principali istituzioni culturali: viaggio nella storia con gli occhi verso il futuro. 

L’8 ottobre alle ore 20,30 grande festa per il 50esimo compleanno, con torta e brindisi, in una serata aperta al pubblico nella Sala Trionfo dei Teatri di S.Agostino, restituiti alla città in veste completamente rinnovata dopo gli ultimi interventi di ristrutturazione ed efficientamento.

L’11 ottobre serata di festa e spettacoli anche al Teatro del Ponente a Voltri che riapre le sale, dopo importanti lavori di adeguamento grazie al Comune di G enova ed il Municipio VII Ponente.

Il 16 ottobre la prima nazionale del nuovo spettacolo di produzione UBÙ, RE SCATENATO, “santino irriverente e grottesco”, una nuova “edizione” dell’iconico personaggio di  Alfred Jarry scritto e diretto da Emanuele Conte, che resterà in scena fino al 26 ottobre alla sala Trionfo. Ispirato alla saga di  Jarry, padre delle avanguardie del ‘900, lo spettacolo rappresenta per il Teatro della Tosse, fin dall’inizio, un atto di libertà poetica e politica. Figura burlesca e ridicola, violenta e malvagia, Ubù incarna il potere tirannico ed infantile, l’eccesso che rifiuta mediazione: scorretto e amorale mette in crisi i valori del suo tempo anticipando il ventesimo secolo.

Ad accompagnare le repliche UBÙ RAP, un progetto artistico a cura del giovane artista Theo Rem: una mostra-installazione con materiali e illustrazioni originali, interventi musicali dal vivo, band in costume e performance artistiche; una ulteriore rilettura del personaggio di UBU  legata alle manie collettive contemporanee e alle follie del teatro che introdurranno il pubblico al suo mondo prima dello spettacolo negli spazi della Claque.

L’anniversario prosegue poi con la pubblicazione di 50 ANNI DI… un nuovo libro sugli ultimi 10 anni di attività della Fondazione edito da Sagep e la presentazione di CINQUANTA – Mezzo Secolo con il Teatro della Tosse, un documentario scritto da Giovanni Ortoleva, produzione Zebra Film, che celebra i 50 anni del Teatro della Tosse attraverso un racconto che intreccia passato e presente.

A chiudere l’anno ed aprire il 2026 infine LA TOSSE, TEATRO DI OGGI 50 ANNI DI…, una grande mostra in tre sezioni curata da Giampaolo Bonfiglio, con la collaborazione di Paolo Rinaldi per le ricerche storiche e Maria De Barbieri per la parte testuale, in programma a Palazzo Ducale, dal 16 dicembre 2025 al 27 gennaio 2026.

Un itinerario del passato storico e di quello più recente attraverso la ricostruzione iconografica di un teatro  che ricorda e rivive i propri protagonisti e le proprie rappresentazioni raccontando la sua storia attraverso oggetti, elementi scenografici originali, costumi, video e proiezioni immersive.

Altre iniziative sono previste nel corso del 2026, tra cui anticipiamo la pubblicazione di MUORE IL GUARDAROBA, NASCE UN NUOVO PUBBLICO, IL TEATRO DELLA TOSSE DI CONTE E LUZZATI, 1975/2007, un testo di Maria De Barbieri, edito da La grand illusion.

Accanto agli appuntamenti legati all’anniversario  l’autunno proporrà una ricca programmazione di spettacoli ai Teatri di S.Agostino e al Teatro del Ponente, con lavori di nuova drammaturgia, progetti di teatro  di prossimità, danza e teatro fisico con grandi ospiti dall’Italia e dal mondo nell’ambito della XI edizione della rassegna di danza “Resistere e Creare”.

Tra i titoli internazionali segnaliamo in particolare: il 26 e il 27 novembre “We Came to Dance”, uno spettacolo ideato da Nasim Ahmadpour e diretto da Ali Asghar Dashti in lingua farsi con sovratitoli in italiano e inglese che racconta la condizione di artisti iraniani impossibilitati a danzare.

A seguire, il 28 ed il 29 novembre, dal Libano “Beytna” di Omar Rajeh con la collaborazione di artisti internazionali.

Un incontro conviviale intorno ad un banchetto che diventa struttura coreografica, celebrazione della diversità e invito simbolico a entrare nella casa dell’altro, tra passato, presente e ricerca di nuovi linguaggi.

Si prosegue il 5 dicembre con la prima nazionale dalla Germania di “Beasts & Bodies” con cui la compagnia Overhead Project torna a Genova in uno spettacolo commovente, che fonde danza contemporanea e acrobatic, corpo ed immaginazione per esplorare il tema della” bestialità” e dell’incontrollabile che realmente guida le nostre azioni.

Chiude infine l’anno della danza “Les nuit barbares ou les premiers matins du monde”, in scena il 19 e 20 dicembre, un potente spettacolo del coreografo franco-algerino Hervé Koubi con un cast internazionale di danzatori e musiche che spaziano da Mozart alla tradizione algerina, a celebrare la ricchezza delle culture mediterranee, abbattendo il pregiudizio verso il “barbaro” e regalando al pubblico ciò che c’è di più affascinante nell’incontro fra culture e religioni.

Tutti gli spettacoli in programma verranno comunicati seguendo il calendario di programmazione, oltre che sul sito www.teatrodellatosse.it e sui canali Facebook e Instagram di Fondazione Luzzati Teatro della Tosse.

La programmazione è realizzata con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Liguria e Comune di Genova.  ELISA PRATO

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